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CAPITOLO TERZO. LA FINE DELLA GUERRA
Sezione 8
Era ancora abbastanza buio quando il suo cameriere e Firmin vennero insieme e dissero all'ex-re Egberto che la faccenda era sistemata.
Si alzò in posizione seduta sul lato del suo letto.
"È uscito?" chiese l'ex-re.
"È morto," disse Firmin. "È stato fucilato."
L'ex-re rifletté. "È circa la cosa migliore che poteva accadere," disse. "Dove sono le bombe? In quella fattoria sul fianco della collina opposta! Perché! il posto è in vista! Andiamo. Mi vestirò. C'è qualcuno nel posto, Firmin, per procurarci una tazza di caffè?"
Attraverso il crepuscolo affamato dell'alba l'automobile dell'ex-re lo portò alla fattoria dove l'ultimo re ribelle giaceva tra le sue bombe. Il bordo del cielo lampeggiò, l'est si fece luminoso, e il sole stava proprio sorgendo sulle colline quando Re Egberto raggiunse il cortile della fattoria. Lì trovò i carri di fieno tirati fuori dal fienile con le terribili bombe ancora imballate su di essi. Un paio di decine di aviatori tenevano il cortile, e fuori pochi contadini stavano in un piccolo gruppo e fissavano, ignari ancora di ciò che era accaduto. Contro il muro di pietra del cortile della fattoria cinque corpi giacevano ordinatamente fianco a fianco, e Pestovitch aveva un'espressione di sorpresa sul suo viso e il re era principalmente identificabile dalle sue lunghe mani bianche e dai suoi baffi biondi. L'aeronauta ferito era stato portato giù alla locanda. E dopo che l'ex-re ebbe dato indicazioni in che modo le bombe dovessero essere portate ai nuovi laboratori speciali sopra Zurigo, dove potevano essere disimballate in un'atmosfera di cloro, si rivolse a queste cinque forme immobili.
I loro cinque paia di piedi sporgevano con una curiosa rigida unanimità....
"Cos'altro c'era da fare?" disse in risposta a qualche protesta interna.
"Mi chiedo, Firmin, se ce ne sono altri?"
"Bombe, signore?" chiese Firmin.
"No, re così....
"La pietosa follia di tutto questo!" disse l'ex-re, seguendo i suoi pensieri. "Firmin," come ex-professore di Politica Internazionale, penso che tocchi a voi seppellirli. Là? ... No, non metteteli vicino al pozzo. La gente dovrà bere da quel pozzo. Seppelliteli laggiù, a una certa distanza nel campo."