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CAPITOLO TERZO. LA FINE DELLA GUERRA

Sezione 5

L'instaurazione del nuovo ordine che era così umanamente iniziato, fu, se si misura secondo lo standard di qualsiasi epoca precedente, un progresso rapido. Lo spirito combattivo del mondo era esausto. Solo qui o là indugiava la ferocia. Per lunghi decenni il lato combattivo negli affari umani era stato mostruosamente esagerato dagli accidenti della separazione politica. Questo ora divenne luminosamente chiaro. Un'enorme proporzione della forza che sosteneva gli armamenti non era stata nient'altro di più aggressivo della paura della guerra e dei vicini bellicosi. È dubbio se qualche grande sezione degli uomini effettivamente arruolati per combattere abbia mai in qualsiasi momento realmente bramato e avuto sete di spargimento di sangue e pericolo. Quel tipo di appetito probabilmente non fu mai molto forte nella specie dopo che lo stadio selvaggio fu passato. L'esercito era una professione, in cui l'uccidere era diventato una possibilità spiacevole piuttosto che una certezza ricca di eventi. Se si leggono i vecchi giornali e periodici di quel tempo, che facevano tanto per mantenere vivo il militarismo, si trova molto poco sulla gloria e l'avventura e un costante insistere sulla spiacevolezza dell'invasione e della soggiogazione. In una parola, il militarismo era paura. La risoluzione bellicosa dell'Europa armata del ventesimo secolo era la risoluzione di una pecora ferocemente spaventata di tuffarsi. E ora che le sue armi stavano esplodendo nelle sue mani, l'Europa era fin troppo ansiosa di lasciarle cadere, e abbandonare questo immaginario rifugio di violenza.

Per un tempo il mondo intero era stato scioccato verso la franchezza; quasi tutte le persone intelligenti che fino ad allora avevano sostenuto le antiche separazioni belligeranti erano ora state portate a realizzare la necessità di semplicità di attitudine e apertura di mente; e in questa atmosfera di rinascita morale, c'era poco tentativo di ottenere vantaggi negoziabili dalla resistenza al nuovo ordine. Gli esseri umani sono abbastanza sciocchi senza dubbio, ma pochi si sono fermati a mercanteggiare su una scala di sicurezza. Il consiglio ebbe la sua strada con loro. La banda di "patrioti" che si impadronì dei laboratori e dell'arsenale appena fuori Osaka e cercò di sollevare il Giappone in rivolta contro l'inclusione nella Repubblica dell'Umanità, scoprì di aver calcolato male l'orgoglio nazionale e incontrò la rapida vendetta dei loro stessi connazionali. Quella lotta nell'arsenale fu un episodio vivido in questo capitolo conclusivo della storia della guerra. Fino all'ultimo i "patrioti" furono indecisi se, nell'eventualità di una sconfitta, avrebbero fatto esplodere la loro scorta di bombe atomiche o no. Stavano combattendo con spade fuori delle porte d'iridio, e i moderati del loro numero erano alle strette e sull'orlo della distruzione, solo dieci, infatti, rimanevano illesi, quando i repubblicani irruppero in soccorso....