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Frammenti di una rosa olografica

(Fragments of a Hologram Rose, 1977)

Quell'estate Parker faceva fatica a dormire.

C'erano interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica, e gli spegnimenti

improvvisi dell'induttore-delta provocavano dolorosi e improvvisi ritorni alla

coscienza.

Per evitare l'inconveniente usò dei cavi con morsetti e del nastro adesivo nero

per collegare l'induttore a una piastra A.S.P. a batteria. La caduta di tensione

nell'induttore faceva scattare il circuito di riproduzione della piastra.

Aveva comprato una cassetta A.S.P. che iniziava mostrando il soggetto

addormentato su una spiaggia tranquilla. Era stata registrata da uno yogi

giovane e biondo, con dieci decimi di vista e una grande sensibilità per i colori. Il

ragazzo era stato portato in aereo fino alle Barbados con il solo scopo di fargli

fare un pisolino e fargli praticare i suoi esercizi mattutini su un lembo di spiaggia

privata. La piastrina microfiche nella custodia trasparente della cassetta

spiegava che lo yogi era in grado di passare volontariamente dal sonno alfa a

quello delta senza bisogno di un induttore. Parker, che da due anni non riusciva

a dormire senza induttore, si era chiesto se fosse possibile.

Aveva potuto rivivere l'intera sequenza una volta sola, anche se ormai

conosceva ogni sensazione dei primi cinque minuti. La parte più interessante gli

sembrava un piccolo guaio di ripresa all'inizio dell'elaborato esercizio

respiratorio: un rapido sguardo lungo la spiaggia bianca che svelava la figura di

una guardia vicino alla barriera di rete metallica, con una mitragliatrice nera a

tracolla. Mentre Parker dormiva, in città mancò la corrente. La transizione da

delta a delta-A.S.P. fu come esplodere in un corpo non suo. La familiarità attutì lo

shock. Sentì la sabbia fresca sotto le spalle. I risvolti dei blue jeans sdruciti che

gli sbattevano contro le caviglie, nella brezza mattutina. Presto il ragazzo si

sarebbe svegliato del tutto e avrebbe cominciato il suo Ardha-Matsyendra-quel-

che-era; Parker cercò nel buio la piastra A.S.P. con mani che appartenevano a un

altro.

Tre del mattino.

Ti stai facendo una tazza di caffè al buio, usando una torcia elettrica per

versare l'acqua bollente.

Il sogno registrato del mattino sta svanendo: attraverso altri occhi, il fumo

nero di un mercantile cubano. . svanisce insieme all'orizzonte, naviga sullo

schermo grigio della mente. Tre del mattino.

Lasciati circondare dalle immagini schematiche della giornata precedente.

Quello che hai detto, quello che ha detto lei mentre la guardavi fare le valigie e

telefonare per il taxi. In qualunque modo le si rimescoli formano lo stesso

circuito stampato, i geroglifici che convergono su una componente centrale: sei

in piedi sotto la pioggia, gridi al tassista.

La pioggia era acre ed acida, quasi simile a piscio. Il tassista ti ha dato

dell'imbecille, e hai dovuto pagare lo stesso doppia tariffa. Lei aveva tre valigie.

Con il respiratore e gli occhiali, l'uomo assomigliava a una formica. Ha pedalato

via nella pioggia. Lei non si è voltata indietro.

L'ultima cosa che hai visto di lei è stata una grossa formica che ti rivolgeva il

pugno chiuso col medio sollevato.

Parker aveva visto la sua prima unità AISIPI in una baraccopoli del Texas, un

posto che si chiamava Judy's Jungle. Era una grossa consolle rinchiusa in plastica

cromata. Una banconota da dieci dollari infilata nella fessura dava l'illusione di

cinque minuti di ginnastica in caduta libera su una stazione orbitale svizzera,

capriole di venti metri con una modella di “Vogue” di sedici anni. . Roba

entusiasmante per Jungle, dove era più semplice avere una pistola che un bagno

caldo.

Un anno dopo, quando era a New York con documenti falsi, due ditte

all'avanguardia avevano messo in vendita nei maggiori supermercati le prime

piastre portatili, appena in tempo per Natale. I locali A.S.P.-porno, fioriti

brevemente in California, non si erano più ripresi dal colpo.

Dopo un po' era sparita anche l'olografia, e le cupole di Fuller, grandi quanto

un isolato, che erano state i templi olografici durante l'infanzia di Parker, erano

state trasformate in supermercati o locali polverosi di videogames dove si

potevano ancora trovare le vecchie consolle, sotto neon sbiaditi che pulsavano

percezioni sensoriali apparenti, offuscati dal fumo azzurrino delle sigarette.

Adesso Parker ha trenta anni. Scrive sceneggiature per le trasmissioni A.S.P. e

programma i movimenti degli occhi per le telecamere umane.

Il semi-oscuramento prosegue.

Nella camera da letto, Parker armeggia con i tasti sul frontale in alluminio del

suo Sendai Sleep-Master. La spia si accende per un attimo, poi si spegne. Posa la

tazza di caffè sull'armadio che lei ha vuotato il giorno prima. Il cono di luce della

torcia indaga fra gli scaffali vuoti, cercando qualche traccia di quell'amore,

trovando il cinturino in pelle di un sandalo, una cassetta A.S.P., una cartolina. La

cartolina è un ologramma a riflessione di una rosa. Infila il cinturino nell'unità

per l'eliminazione dei rifiuti sotto il lavandino della cucina. L'apparecchio parte

pigramente a causa del semi-oscuramento, cigola, ma alla fine inghiotte e

digerisce tutto. Tenendola fra il pollice e l'indice Parker abbassa la cartolina

verso le mascelle rotanti, nascoste. L'unità emette un sibilo sottile, mentre i

denti di acciaio lacerano la plastica laminata e la rosa viene ridotta in mille

frammenti.

Più tardi Parker è seduto a fumare sul letto disfatto. La cassetta della ragazza è

nella piastra, pronta per essere rivista. Ci sono cassette di donne che lo

disorientano, ma dubita che sia questa la ragione per cui ora esita ad azionare la

macchina. Per circa un quarto degli utenti A.S.P. è impossibile adattarsi alla

rappresentazione fisica soggettiva del sesso opposto. Nel corso degli anni, alcune

stelle delle trasmissioni A.S.P. sono diventate sempre più androgine, nel

tentativo di catturare anche questo segmento di pubblico.

Ma i nastri di Angela non lo hanno mai messo a disagio, prima. (E se avesse

registrato un amante?) No, non può essere. . È solo che la cassetta rappresenta

una variabile del tutto sconosciuta.

Quando Parker aveva compiuto quindici anni, i suoi genitori l'avevano

vincolato con un contratto alla sussidiaria americana di un'industria plastica

giapponese. A quell'epoca si era sentito fortunato: il rapporto fra aspiranti e

assunti per il corso di formazione era enorme. Per tre anni aveva vissuto con la

sua squadra in un dormitorio, cantando l'inno aziendale ogni mattina e

riuscendo una volta al mese a scavalcare la recinzione del campo per andare a

ragazze o all'olodromo.

Il contratto sarebbe scaduto al compimento dei vent'anni, dandogli la

possibilità di accedere allo status di dipendente effettivo. Una settimana prima

del suo diciannovesimo compleanno, con due carte di credito rubate e un cambio

d'abito, aveva scavalcato la recinzione per l'ultima volta. Era arrivato in

California tre giorni prima del crollo del caotico regime dei Nuovi Secessionisti.

A San Francisco le varie fazioni si combattevano per le strade. Qualcuno dei

quattro diversi governi “provvisori” della città era riuscito a fare piazza pulita

delle derrate alimentari in maniera talmente efficiente che per i cittadini non

c'era quasi più niente da mangiare. Parker aveva trascorso l'ultima notte della

rivoluzione in un sobborgo devastato di Tucson, a fare l'amore con una magra

ragazzina del New Jersey che gli spiegava in dettaglio il proprio oroscopo fra

scoppi leggeri di pianto che parevano non avere rapporto con quello che lui

diceva o faceva.

Diversi anni dopo si rese conto di non avere più alcuna idea del motivo per cui

aveva rotto il contratto.

I primi tre quarti della cassetta sono stati cancellati. La fai avanzare

velocemente fra una nebbia di cariche elettrostatiche, dove il gusto e l'odorato si

confondono in un canale indistinto. L'ingresso audio è rumore bianco, il non-

suono di un oceano oscuro. . (Ricevere per un lungo periodo il segnale di un

nastro cancellato può indurre allucinazioni ipnotiche.)

Parker era rannicchiato fra i cespugli ai margini di una strada, nel Nuovo

Messico, a mezzanotte. Osservava un carro armato in fiamme. Il fuoco lambiva la

linea bianca discontinua che aveva seguito da Tucson. L'esplosione era stata

visibile a tre chilometri di distanza, un muro bianco di calore e luce che aveva

trasformato i pallidi rami di un albero nudo in un negativo fotografico: rami di

carbonio contro un cielo al magnesio.

Molti dei fuggitivi erano armati.

Il Texas doveva le sue baraccopoli, fumanti fra le calde piogge del Golfo,

all'incerta neutralità mantenuta di fronte al tentativo di secessione della Costa

Occidentale.

Le città erano costruite di compensato, cartone, lastre di plastica che si

gonfiavano al vento, carcasse di veicoli morti. Avevano nomi come Jump City e

Sugaree, governi e amministrazioni dai confini incerti, che mutavano

costantemente seguendo il ritmo dell'economia illecita.

Ben raramente le truppe federali e statali mandate a spazzare via le città

fuorilegge trovavano qualcosa. Ma a ogni spedizione c'era un certo numero di

uomini che non faceva ritorno ai propri reparti. Alcuni avevano venduto le armi

e bruciato le uniformi, altri si erano avvicinati troppo al contrabbando che erano

stati mandati a stroncare. Dopo tre mesi Parker aveva deciso di uscirne, ma

l'unico modo per oltrepassare il cordone di soldati era avere qualcosa da

vendere. L'occasione era arrivata per puro caso: un pomeriggio tardi, mentre

percorreva la coltre di fumo nero che gravava su Jungle, provocata dai fuochi

accesi per cucinare inciampò e per poco non cadde sul cadavere di una donna

nel letto arido di un ruscello. Le mosche si erano sollevate in una nuvola

ronzante, poi si erano posate di nuovo, senza fare caso a lui. La donna aveva una

giacca di pelle, e di notte Parker aveva freddo. Aveva cercato un ramo spezzato

nel letto del ruscello. Sulla schiena, appena sotto la scapola sinistra, c'era un

buco rotondo, grande come una matita. La fodera della giacca un tempo era

rossa, ma adesso era nera, rigida e lucida di sangue rappreso. Era andato a

cercare dell'acqua con la giacca appesa all'estremità del bastone.

Ma poi non l'aveva lavata. Nella tasca sinistra aveva trovato quasi 30 grammi

di cocaina avvolta in plastica chiusa con nastro trasparente. La tasca destra

conteneva 15 fiale di Megacillina-D e un coltello a serramanico lungo 20

centimetri, con l'impugnatura di osso. L'antibiotico valeva il doppio del suo peso

in cocaina. Piantò il coltello fino all'impugnatura in un tronco marcio lasciato in

piedi dai raccoglitori di legno di Jungle, e vi appese la giacca, lasciandola alle

mosche mentre se ne andava. Quella sera, in un bar con il soffitto di lamiera

ondulata, in attesa di uno degli “avvocati” che procuravano il passaggio

attraverso il cordone, aveva provato la sua prima macchina A.S.P. Era grossa,

tutta cromature e luci al neon, e il proprietario ne era molto orgoglioso: aveva

dato una mano anche lui ad assalire il camion.

“Se il caos degli anni 90 riflette un cambiamento radicale nei paradigmi della

cultura visuale, la svolta definitiva rispetto alla tradizione di Lascaux/Gutenberg

della società preolografica, cosa dobbiamo attenderci da questa nuova

tecnologia che promette unicamente di codificare e ricostruire l'intero spettro

della percezione sensoriale?”

Roebuck e Pierhal, “Storia Moderna dell'America: analisi generale”.

Avanti a tutta velocità attraverso il non-tempo ronzante del nastro

cancellato. .

. . nel corpo di Angela. Sole europeo. Strade di una città sconosciuta.

Atene. Insegne in lettere greche e odore di polvere. .

“. . e odore di polvere”.

Guardi tutto attraverso i suoi occhi, pensando che questa donna non ti ha

ancora incontrato, che sei appena uscito dal Texas. Monumento grigio, cavalli di

pietra, piccioni che volano intorno. .

. . e le interferenze si prendono il corpo dell'amore, lo cancellano.

Ondate di rumore bianco si frangono su una spiaggia inesistente. E il nastro

finisce.

Adesso la spia dell'induttore è accesa. Parker è steso al buio e ricorda i mille

frammenti della rosa olografica. Un ologramma ha una particolare caratteristica:

recuperato e illuminato, ciascun frammento rivelerà l'immagine intera della

rosa. Mentre Parker scivola verso il sonno delta, vede se stesso nella rosa. Ogni

frammento rivela un intero che non conoscerà mai: carte di credito rubate, un

sobborgo bruciato, le congiunzioni astrali di una sconosciuta, un carro armato

che brucia sulla strada, un sacchetto di droga appiattito, un coltello affilato sul

cemento, sottile come il dolore.

E pensa: siamo frammenti gli uni degli altri. È stato sempre così?

Quell'istante di un viaggio in Europa, abbandonato nel mare grigio del nastro

cancellato. . è più vicina, adesso, o più reale, solo perché è stato con lei ad Atene?

Lei l'aveva aiutato ad ottenere i documenti, gli aveva trovato il primo impiego

all'A.S.P. Era quella la loro storia? No, la storia era il frontale nero dell'induttore

delta, l'armadio vuoto, il letto disfatto. La storia era il disgusto per il corpo

perfetto in cui si svegliava se mancava la corrente, la rabbia per il guidatore di

taxi a pedali, lei che non si era voltata a guardarlo attraverso la pioggia

contaminata.

Ricordò che ogni frammento rivela la rosa da un diverso punto di vista, ma il

sonno delta lo sommerse prima che riuscisse a chiedersi cosa potesse

significare.