From b64530aaf2cf7663604d25b24cd16879f97e92fd Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: John Doe Date: Wed, 12 Nov 2025 19:53:06 +0100 Subject: [PATCH] Aggiunti capitoli da 'La notte che bruciammo Chrome' di William Gibson --- Gibson/00_indice.md | 21 + Gibson/00_prefazione.md | 211 +++ Gibson/01_johnny_mnemonico.md | 1207 ++++++++++++++ Gibson/02_la_notte_che_bruciammo_chrome.md | 1351 ++++++++++++++++ Gibson/03_il_continuum_di_gernsback.md | 677 ++++++++ Gibson/04_frammenti_di_una_rosa_olografica.md | 385 +++++ Gibson/05_hinterland.md | 1175 ++++++++++++++ Gibson/06_new_rose_hotel.md | 817 ++++++++++ Gibson/07_il_mercato_dinverno.md | 1373 ++++++++++++++++ Gibson/08_la_razza_giusta.md | 805 +++++++++ Gibson/09_stella_rossa_orbita_dinverno.md | 1263 +++++++++++++++ Gibson/10_duello.md | 1441 +++++++++++++++++ 12 files changed, 10726 insertions(+) create mode 100644 Gibson/00_indice.md create mode 100644 Gibson/00_prefazione.md create mode 100644 Gibson/01_johnny_mnemonico.md create mode 100644 Gibson/02_la_notte_che_bruciammo_chrome.md create mode 100644 Gibson/03_il_continuum_di_gernsback.md create mode 100644 Gibson/04_frammenti_di_una_rosa_olografica.md create mode 100644 Gibson/05_hinterland.md create mode 100644 Gibson/06_new_rose_hotel.md create mode 100644 Gibson/07_il_mercato_dinverno.md create mode 100644 Gibson/08_la_razza_giusta.md create mode 100644 Gibson/09_stella_rossa_orbita_dinverno.md create mode 100644 Gibson/10_duello.md diff --git a/Gibson/00_indice.md b/Gibson/00_indice.md new file mode 100644 index 0000000..ca04926 --- /dev/null +++ b/Gibson/00_indice.md @@ -0,0 +1,21 @@ +# La notte che bruciammo Chrome + +**William Gibson** + +--- + +Raccolta di racconti del cyberpunk (Urania 1110, 1989) + +## Indice + +1. [Prefazione](00_prefazione.md) +2. [Johnny Mnemonico](01_johnny_mnemonico.md) +3. [La notte che bruciammo Chrome](02_la_notte_che_bruciammo_chrome.md) +4. [Il continuum di Gernsback](03_il_continuum_di_gernsback.md) +5. [Frammenti di una rosa olografica](04_frammenti_di_una_rosa_olografica.md) +6. [Hinterland](05_hinterland.md) +7. [New Rose Hotel](06_new_rose_hotel.md) +8. [Il mercato d'inverno](07_il_mercato_dinverno.md) +9. [La razza giusta](08_la_razza_giusta.md) +10. [Stella rossa, orbita d'inverno](09_stella_rossa_orbita_dinverno.md) +11. [Duello](10_duello.md) diff --git a/Gibson/00_prefazione.md b/Gibson/00_prefazione.md new file mode 100644 index 0000000..976b493 --- /dev/null +++ b/Gibson/00_prefazione.md @@ -0,0 +1,211 @@ +# Prefazione + +Se i poeti sono i legislatori non riconosciuti del mondo, gli scrittori di + +fantascienza sono i suoi buffoni di corte. Noi siamo Pazzi Saggi che fanno + +capriole, pronunciano profezie e si grattano in pubblico. Possiamo scherzare + +delle Grandi Idee perché le nostre sgargianti origini nelle riviste popolari ci + +fanno apparire innocui. + +Come scrittori di fantascienza abbiamo ogni ragione di godercela: abbiamo + +influenza senza responsabilità. Pochissimi si sentono in obbligo di prenderci sul + +serio, e tuttavia le nostre idee penetrano nella cultura, si diffondono in maniera + +invisibile come una radiazione di fondo. + +Ma la triste verità è che la fantascienza negli ultimi tempi non ha divertito + +molto. Tutte le forme di cultura popolare attraversano momenti di depressione. + +Se la fantascienza dei tardi anni Settanta era confusa, ripiegata su se stessa, + +stantia, non c'è da stupirsene. + +William Gibson è uno dei nostri migliori messaggeri di un futuro migliore. La + +sua breve carriera lo ha già consacrato come uno dei più importanti scrittori + +degli anni Ottanta. Il suo stupefacente primo romanzo, “Neuromante”, che ha + +vinto tutti i premi del settore nel 1985, ha dimostrato la sua impareggiabile + +capacità di localizzare con precisione i punti nevralgici della società. L'effetto è + +stato quello di una scossa elettrica, che ha contribuito a svegliare la fantascienza + +dal suo letargo dogmatico. Uscita dall'ibernazione sta sbucando dalla sua + +caverna nella viva luce solare del moderno spirito dei tempi. E noi siamo magri, + +affamati, e non dell'umore migliore. + +D'ora in poi le cose andranno in maniera diversa. L'antologia che avete fra le + +mani contiene tutte le opere brevi scritte finora da Gibson. È raro poter assistere + +allo sviluppo straordinariamente rapido di un grande scrittore. La strada che + +intendeva seguire era già visibile nella prima storia pubblicata, “Frammenti di + +una rosa olografica”, del 1977. I segni distintivi di Gibson sono già presenti: una + +complessa sintesi di moderna cultura pop, alta tecnologia, tecniche letterarie + +d'avanguardia. + +Il secondo racconto di Gibson, “Il continuum di Gernsback”, ce lo mostra + +mentre prende di mira il padre fondatore della tradizione fantascientifica. È una + +denuncia devastante della “scientifiction” nella sua tradizione di miope + +tecnocrazia. Vediamo qui uno scrittore che conosce le sue radici, e si sta + +preparando a una radicale trasformazione. + +Gibson ha dato la prova più matura delle sue capacità nella serie + +dell'”Agglomerato”: “Johnny Mnemonico”, “New Rose Hotel” e l'incredibile “La + +notte che bruciammo Chrome”. La pubblicazione di questi racconti sulla rivista + +“Omni” mostrò un livello di concentrazione e immaginazione che diede uno + +scossone all'intero genere fantascientifico. Queste storie densissime e barocche + +meritano di essere lette più volte, per la loro cupa e implacabile passione, per i + +dettagli intensamente precisi. + +Il trionfo di questi pezzi sta nella loro capacità di evocare un futuro credibile. + +Un compito difficilissimo, che molti scrittori di fantascienza hanno evitato di + +affrontare per anni. Questo fallimento intellettuale spiega lo spaventoso + +proliferare di storie sul dopo-olocausto, di fantasie di spada-e-magia, e di quelle + +onnipresenti “space opera” in cui imperi galattici crollano molto + +opportunamente nella barbarie. Tutti questi sotto-generi sono il prodotto del + +desiderio impellente da parte degli scrittori di non occuparsi realisticamente del + +futuro. + +Ma nelle storie dell'Agglomerato vediamo un futuro ricavato in maniera + +riconoscibile e dolorosa dalle moderne situazioni sociali. È multiforme, + +sofisticato, globale nella sua visione. Deriva da una nuova serie di punti di + +partenza: non dalle formule trite dei robot, delle astronavi, del moderno + +miracolo atomico, ma dalla cibernetica, dalle biotecnologie, dalla rete + +informatica, per dirne solo alcune. Le tecniche estrapolative di Gibson sono + +quelle della fantascienza classica e pura, ma il modo in cui le sviluppa è tipico + +della New Wave. Al posto dei soliti tecnici spassionati e degli eroi tutti di un + +pezzo della fantascienza tecnologica, i suoi personaggi sono una ciurma di + +perdenti, truffatori, reietti, emarginati e schizofrenici. Vediamo questo futuro + +dall'interno, come è vissuto, non semplicemente come arida speculazione. + +Gibson mette fine a quel fertile archetipo gernsbackiano, Ralph 124C41+, il + +tecnocrate ben educato che dalla sua torre d'avorio sparge la benedizione della + +superscienza sulle masse. Nelle opere di Gibson ci ritroviamo nelle strade e nei + +vicoli, nel regno della lotta per la sopravvivenza, dove l'alta tecnologia è un + +ronzio costante, “come un esperimento impazzito di darwinismo sociale, + +inventato da un ricercatore annoiato che tiene perennemente premuto + +l'acceleratore.” La scienza, in questo mondo, non è la fonte di bizzarre + +meraviglie, ma una forza onnipresente, diffusa, implacabile. È un flusso di + +radiazioni mutagene che si diffondono fra una folla, un Autobus Globale + +stracarico che si inerpica a tutta velocità lungo una salita esponenziale. + +Queste storie ci dipingono un ritratto immediatamente riconoscibile del + +destino moderno. Le estrapolazioni di Gibson mostrano con enorme nitidezza la + +massa nascosta di quell'iceberg che è il mutamento sociale. L'iceberg scivola in + +questo momento con sinistra maestosità sulla superficie del tardo ventesimo + +secolo, ma le sue proporzioni sono immense e oscure. + +Molti scrittori di fantascienza, posti di fronte a questo mostro in agguato, + +hanno alzato le mani al cielo, predicendo il disastro. Anche se nessuno potrebbe + +accusare Gibson di ingenuo ottimismo, egli ha evitato questa scappatoia. Questo + +è un altro tratto distintivo della scuola emergente di scrittori degli anni Ottanta: + +la noia dell'Apocalisse. Gibson non perde tempo ad agitare il dito o a torcersi le + +mani. Tiene gli occhi bene aperti, e, come ha notato Algis Budrys, non ha paura di + +rimboccarsi le maniche. Queste sono cospicue virtù. + +Un altro segno ci mostra che Gibson è parte di un consenso crescente nella + +fantascienza: prova ne è la facilità con cui collabora con altri scrittori. Tre di + +queste collaborazioni compaiono in questa antologia. “La razza giusta” è un raro + +esempio di horror spumeggiante di folle surrealismo. “Stella rossa, orbita + +d'inverno” è un altro pezzo sul futuro prossimo, con uno sfondo + +meravigliosamente dettagliato e autentico, con il suo punto di vista globale, + +multiculturale, tipico della fantascienza degli anni Ottanta, “Duello” è una storia + +brutale e terribile, con la combinazione di bassifondi e alta tecnologia che è + +tipica di Gibson. + +Con Gibson sentiamo parlare un decennio che ha finalmente trovato la sua + +voce. Non è un rivoluzionario che batte i pugni sul tavolo, ma un rinnovatore + +dotato di spirito pratico. Sta aprendo i corridoi stagnanti della letteratura + +fantascientifica per farvi entrare l'aria fresca delle nuove conoscenze: la cultura + +degli anni Ottanta, con la sua bizzarra e crescente integrazione di moda e + +tecnologia. Ama i meandri più insoliti e immaginifici della letteratura ufficiale: + +Le Carré, Robert Stone, Pynchon, William Burroughs, Jayne Anne Phillips. Ed è + +un cultore di quella che Ballard chiamava acutamente “la letteratura invisibile”: + +quel flusso incessante di rapporti scientifici, documenti governativi, pubblicità + +specializzata, che plasma la nostra cultura senza che ce ne accorgiamo. La + +fantascienza ha vissuto di rendita per un lungo inverno. Gibson, insieme a una + +schiera di nuovi scrittori dotati di inventiva e ambizione, ha risvegliato il genere + +e l'ha lanciato alla ricerca di cibo fresco. E questo è un gran bene per noi tutti. + +Bruce Sterling diff --git a/Gibson/01_johnny_mnemonico.md b/Gibson/01_johnny_mnemonico.md new file mode 100644 index 0000000..1247d8c --- /dev/null +++ b/Gibson/01_johnny_mnemonico.md @@ -0,0 +1,1207 @@ +# Johnny Mnemonico + +_(Johnny Mnemonic, 1981)_ + +Misi il fucile da caccia in una borsa Adidas e la imbottii con quattro paia di + +calze da tennis. Tutto il contrario del mio stile abituale, ma era proprio questo il + +mio scopo: se ti credono rozzo, fai il raffinato; se ti credono raffinato, mostrati + +rozzo. Io sono molto raffinato. Perciò decisi di sembrare il più rozzo possibile. Di + +questi tempi, poi, uno deve essere piuttosto raffinato prima di poter anche + +aspirare alla grossolanità. Mi ero dovuto fabbricare tutte e due le cartucce + +calibro 12 a partire da un blocco di ottone, su un tornio, e caricarle + +personalmente; avevo dovuto scovare un vecchio microfilm con le istruzioni per + +le cartucce da caricare a mano; avevo dovuto costruire un meccanismo a leva + +per collocare il fulminante. . Una faccenda piuttosto complicata. Ma sapevo che + +avrebbe funzionato. L'incontro era fissato per le 23 al _Drome_ , ma scesi tre + +fermate di metropolitana dopo quella più vicina, e tornai indietro a piedi. + +Procedura impeccabile. + +Mi controllai nella fiancata cromata di un chiosco del caffè: tipica faccia + +caucasica dai lineamenti marcati, chioma dritta e nera. Le ragazze all' _Under the_ + +_Knife_ andavano matte per Sony Mao, e avevo dovuto faticare per impedirgli di + +aggiungere un tocco chic di pieghe epicantiche. Probabilmente non sarebbe + +servito a ingannare Ralfi Face, ma poteva farmi arrivare vicino al suo tavolo. Il + +_Drome_ è costituito da un'unica stanza stretta, con un bancone lungo uno dei lati + +e tavoli lungo l'altro, pieno di papponi, allenatori di boxe e un arcano + +assortimento di trafficanti. Quella sera alla porta c'erano le Magnetic Dog Sisters, + +e non mi sorrideva l'idea di dover uscire in mezzo a loro, se le cose si mettevano + +male. Erano alte due metri, sottili come levrieri. Una era bianca e l'altra nera, ma + +a parte questo erano identiche quanto poteva renderle la chirurgia cosmetica. + +Erano amanti da anni, e sapevano essere degli ossi duri in combattimento. Non + +ero mai riuscito a capire quale delle due fosse stata originariamente maschio. + +Ralfi era seduto al suo solito tavolo. E mi doveva un sacco di soldi. Avevo + +centinaia di megabyte riposti nella memoria, in modalità trasmissione + +automatica; informazioni a cui non potevo accedere coscientemente. Era stato + +Ralfi a mettercele. Ma non era venuto a riprendersele. Soltanto Ralfi poteva + +recuperare i dati, mediante una frase in codice che solo lui conosceva. Già i miei + +servizi non si possono considerare a buon mercato, ma la mia tariffa sul tempo + +supplementare è astronomica. E Ralfi era stato molto tirchio. Poi avevo sentito + +che Ralfi Face cercava qualcuno per farmi fuori. Così avevo organizzato un + +incontro al _Drome_ , ma sotto il nome di Edward Bax, importatore clandestino, già + +di Rio e Pechino. Il _Drome_ puzzava di affari: un odore acuto e metallico di + +tensione nervosa. Gorilla sparsi fra la folla mettevano in mostra la loro + +mercanzia con sorrisi freddi e sottili, alcuni talmente appesantiti da + +sovrastrutture di trapianti muscolari che i loro tratti non erano più neppure + +umani. + +Permesso. Permesso, ragazzi. È solo Eddie Bax, Fast Eddie l'importatore. Con + +la sua borsa da ginnastica, professionalmente anonima, e vi prego di non far caso + +a quella fessura grande abbastanza per infilarci dentro la mano. + +Ralfi non era solo. Ottanta chili di gorilla biondo californiano erano appollaiati + +sulla sedia accanto alla sua. Sembrava che avesse scritto addosso “arti marziali”. + +Eddie Bax, veloce come il lampo, si trovò sulla sedia di fronte a loro prima che + +il gorilla potesse staccare le mani dal tavolo. — Sei cintura nera? — chiesi + +prontamente. Lui annuì, mentre i suoi occhi azzurri correvano automaticamente + +dai miei occhi alle mie mani, e viceversa. — Anch'io — dissi. — La mia ce l'ho + +qui. — E infilai la mano nella borsa, togliendo la sicura. Clic. — Calibro 12, + +doppia canna, con i grilletti collegati. + +— È un fucile — disse Ralfi, appoggiando una mano grassoccia sul petto di + +nylon azzurro teso del suo uomo. — Johnny ha nella borsa una vecchia arma da + +fuoco. — Tanti saluti a Edward Bax. Immagino che sia sempre stato Ralfi Questo + +o Quell'altro, ma doveva il suo soprannome a una singolare vanità. Su un corpo + +che assomigliava a una pera troppo matura, indossava da vent'anni la faccia un + +tempo famosa di Christian White il Christian White della Aryan Reggae Band, il + +Sony Mao della sua generazione, il campione del rock razzista. Sono un mago per + +i dettagli. + +Christian White: classica faccia pop, con i muscoli ben definiti di un cantante, + +gli zigomi cesellati. Angelica sotto una certa luce, bella e depravata sotto un'altra. + +Ma gli occhi di Ralfi vivevano dietro quella faccia, ed erano piccoli, freddi e neri. + +— Per favore — disse — vediamo di sistemare questa faccenda da uomini + +d'affari. — Aveva la voce segnata da un'accattivante sincerità, e gli angoli della + +sua bellissima bocca alla Christian White erano sempre umidi. — Il nostro amico + +Lewis — accennò verso il gorilla — è un perfetto imbecille. — Lewis rimase + +impassibile: sembrava costruito con una scatola di montaggio. — Tu non sei un + +imbecille, Johnny. + +— Sicuro che lo sono, Ralfi: un imbecille pieno zeppo di trapianti dove puoi + +buttare i tuoi panni sporchi mentre vai in giro a cercare qualcuno che mi + +ammazzi. Vista la situazione dalla mia parte della barricata, Ralfi, direi che mi + +devi qualche spiegazione. + +— Si tratta di questi ultimi articoli, Johnny. — Tirò un profondo respiro. — Nel + +mio ruolo di mediatore. . + +— Di ricettatore — lo corressi. + +— Di mediatore, sono molto cauto con le mie fonti. + +— Compri solo da quelli che rubano bene. Ho capito. + +Lui sospirò di nuovo. — Cerco — disse stancamente — di non comprare dagli + +sciocchi. Questa volta ho paura di averlo fatto. — Il terzo sospiro fu il segnale a + +Lewis di azionare il distruttore neurale che avevano attaccato sotto il mio lato + +del tavolo. Cercai con tutte le mie forze di contrarre l'indice della destra, ma mi + +sembrava che non fosse più collegato a me. Sentivo il metallo del fucile e il + +nastro imbottito che avevo avvolto attorno al calcio tozzo, ma le mie mani erano + +cera fredda, lontane e inerti. Speravo che Lewis fosse davvero un imbecille, così + +stupido da venire a prendere la borsa e tirarmi il dito irrigidito, ma non lo era. + +— Siamo stati molto preoccupati per te, Johnny. Molto preoccupati. Vedi, + +quella roba che hai dentro è proprietà della Yakuza. Gliel'ha rubata uno stupido, + +Johnny. Uno stupido morto. Lewis ridacchiò. + +A quel punto era tutto chiaro, terribilmente chiaro. Mi sembrava di avere la + +testa piena di sacchi di sabbia bagnata. Ammazzare non era nello stile di Ralfi. + +Neanche Lewis era nello stile di Ralfi. Ma si era trovato incastrato fra i Figli del + +Crisantemo Neon e qualcosa che apparteneva a loro. . O più probabilmente + +qualcosa di loro che apparteneva a qualcun altro. Ralfi naturalmente poteva + +usare la sua frase in codice per farmi passare in modalità trasmissione + +automatica, e io avrei sputato fuori tutto il loro programma senza poi + +ricordarmene una sola virgola. Per un ricettatore come Ralfi in genere avrebbe + +dovuto bastare. Ma non per la Yakuza. Tanto per cominciare, dovevano aver + +sentito parlare degli squid, e l'idea che qualcuno potesse prelevare dalla mia + +mente quelle tracce deboli ma permanenti del loro programma non doveva + +piacergli troppo. Io degli squid non ne sapevo molto, ma avevo sentito delle + +storie, e mi ero imposto di non ripeterle mai ai miei clienti. No, alla Yakuza non + +sarebbe piaciuto; assomigliava troppo a una prova. Quelli della Yakuza non + +erano diventati quello che erano lasciando in giro prove. O lasciandole vive. + +Lewis stava sogghignando. Penso che stesse mettendo a fuoco un punto + +appena dietro la mia fronte, immaginando come arrivarci con le maniere forti. + +— Ehi — disse una voce bassa e femminile, da dietro la mia spalla destra. — + +Voi cowboy non avete l'aria di divertirvi molto. + +— Fila, troia — disse Lewis, con la faccia abbronzata immobile. Ralfi non + +aveva espressione. + +— Su, allegri. Volete comprare della buona base? — Prese una sedia e si + +sedette prima che qualcuno potesse fermarla. Era appena all'interno del mio + +limitato campo visivo: una ragazza magra con occhiali a specchio. I capelli scuri e + +scomposti. — Ottomila al grammo. Lewis sbuffò esasperato e cercò di mandarla + +via con uno schiaffo. Non so come, ma non riuscì a colpirla. La mano della + +ragazza si alzò e parve sfiorare il suo polso, mentre passava. Uno spruzzo di + +sangue rosso vivo cadde sul tavolo. Lewis si strinse il polso, le nocche bianche, il + +sangue che gli colava fra le dita. + +Ma la mano della ragazza non era vuota? + +Il gorilla avrebbe dovuto farsi ricucire il tendine. Si alzò adagio, senza spostare + +la sedia. La sedia cadde all'indietro, e lui uscì dal mio campo visivo senza una + +parola. + +— Dovrebbe farsi guardare da un medico — disse lei. — È un brutto taglio. + +— Non hai neanche idea — disse Ralfi, con voce improvvisamente molto + +stanca — del casino in cui ti sei cacciata. + +— Davvero? Un mistero! Vado pazza per i misteri. Per esempio, perché il + +vostro amico qui è così tranquillo come una statua. O a cosa serve questa roba. + +— E alzò la piccola unità di controllo che in qualche modo era riuscita a togliere + +a Lewis. — Ralfi sembrava sconvolto. + +— Ti vanno duecentocinquantamila per darmi quella roba e andartene? — + +Sollevò la mano grassoccia ad accarezzarsi nervosamente la faccia pallida e + +magra. + +— Quello che voglio — disse lei, facendo ruotare fra le dita la piccola unità + +lucida, — è un lavoro. Un impiego. Il vostro uomo si è fatto male al polso. Ma + +duecentocinquantamila possono andare come anticipo. + +— Ralfi lasciò andare il respiro in un'esplosione, e cominciò a ridere, + +mettendo in mostra dei denti non all'altezza della sua faccia da Christian White. + +Poi lei spense il distruttore. + +— Due milioni — dissi io. + +— Sei il mio tipo — disse lei, e rise. — Che cosa c'è nella borsa? + +— Un fucile da caccia. + +— Rozzo. — Forse era un complimento. + +Ralfi non disse niente. + +— Mi chiamo Million. Molly Million. Vogliamo andarcene da qui, capo? + +La gente comincia a guardare. — Si alzò. Indossava jeans di pelle color sangue + +secco. + +E per la prima volta mi accorsi che le lenti a specchio erano un innesto + +chirurgico: la superficie d'argento era la prosecuzione degli zigomi alti, e le + +sigillava gli occhi nelle orbite. Vidi la mia nuova faccia doppiamente riflessa. + +— Io sono Johnny — dissi. — Portiamo con noi il signor Face. + +Lui era fuori che ci aspettava. Sembrava il tipico turista: sandali di plastica e + +camicia hawaiana con stampato l'ingrandimento del microprocessore più + +famoso della sua ditta. Un ometto dall'aria tranquilla, di quelli che finiscono + +ubriachi di sake in un bar dove si servono cracker di riso con contorno di alghe. + +Aveva l'aria del tipo che canta l'inno della ditta con le lacrime agli occhi, che + +stringe sempre la mano al barista. E ruffiani e trafficanti lo lasciavano in pace, + +capendo che era un conservatore innato. Non cercava niente di insolito, e se lo + +faceva stava attento al portafoglio. Ripensandoci in seguito, mi parve di aver + +capito che dovevano avergli amputato un pezzo di pollice sinistro, appena sotto + +la prima articolazione, sostituendolo con una protesi, poi avevano praticato un + +foro nel moncone e vi avevano inserito un rocchetto con la sua boccola, + +modellati da un diamante sintetico Ono-Sendai. Infine vi avevano avvolto tre + +metri di filamento monomolecolare. Molly si mise a parlare con le Magnetic Dog + +Sisters, permettendomi di far passare Ralfi dalla porta, con la borsa da ginnastica + +che gli premeva delicatamente contro il fondo della schiena. Pareva che le + +conoscesse. Sentii quella nera ridere. + +Alzai gli occhi per un riflesso istintivo, forse perché non sono mai riuscito ad + +abituarmi agli archi di luci e alle ombre delle cupole geodesiche più su. Forse fu + +questo a salvarmi la vita. Ralfi continuò a camminare, ma non credo che cercasse + +di scappare. Credo che ci avesse già rinunciato. Probabilmente aveva idea di + +quello che ci aspettava. + +Abbassai gli occhi appena in tempo per vederlo esplodere. Riproducendo la + +scena in playback si vede Ralfi avanzare, mentre il piccolo turista scivola fuori + +dal nulla, sorridendo. Un inchino appena accennato, e il suo pollice sinistro si + +stacca. Trucco da prestigiatore. Il pollice rimane sospeso. Fili? Specchi? E Ralfi si + +ferma, le spalle rivolte a noi, con scure mezzelune di sudore sotto le ascelle del + +suo abito estivo, chiaro. Lo sa. Doveva saperlo. E poi il pollice da prestigiatore, + +pesante come piombo, comincia a girare come uno yo-yo e il filo invisibile che lo + +unisce alla mano del killer attraversa il cranio di Ralfi appena sopra le + +sopracciglia, sale, e scende squarciando diagonalmente il torso gonfio, dalla + +spalla alla cassa toracica. Il taglio è così sottile che non scorre sangue finché le + +sinapsi non fanno cilecca e i primi tremori consegnano il corpo alla gravità. + +Ralfi crollò in una nuvola rosa di liquidi biologici, e le tre sezioni rotolarono + +sul marciapiede rivestito di piastrelle. In un silenzio totale. + +Sollevai la borsa da ginnastica e contrassi la mano. Il rinculo mi spezzò quasi il + +polso. + +Probabilmente pioveva. Torrenti d'acqua scendevano dalla falla di una cupola + +schizzando sul marciapiede dietro di noi. Ci rannicchiammo nello stretto spazio + +fra una boutique chirurgica e un negozio di antiquariato. Lei aveva dato + +un'occhiata oltre l'angolo con quei suoi occhi a specchio, riferendomi che c'era + +un solo modulo Volks di fronte al _Drome_ , le luci rosse che lampeggiavano. + +Stavano raccogliendo Ralfi. Facevano domande. + +Io ero ricoperto di peluria bianca bruciacchiata. Le calze da tennis. La borsa da + +ginnastica era un polsino stracciato di plastica attorno al mio polso. — Non + +capisco come diavolo ho fatto a mancarlo. + +— Perché è veloce, molto veloce. — Si strinse le ginocchia, dondolandosi sui + +tacchi. — Ha il sistema nervoso iperstimolato. È stato fabbricato su ordinazione. + +— Sorrise ed emise uno squittio di piacere. — Farò fuori quel tipo. Questa notte. + +È il migliore, il numero uno, l'ultimo grido. + +— Quello che farai, per i miei due milioni, è di farmi uscire da questo casino. Il + +tuo amico laggiù l'hanno fatto crescere in una vasca di Chiba City. È un assassino + +della Yakuza. + +— Chiba. Giusto. Vedi, anche Molly è stata a Chiba. — E mi fece vedere le mani, + +allargando leggermente le dita. Erano sottili, appuntite, pallidissime contro le + +unghie laccate di rosso borgogna. Dieci lame uscirono di scatto dai ricettacoli + +dietro le unghie, ciascuna un sottile bisturi a doppio taglio, acciaio azzurrino. + +Non ho mai avuto molto a che fare con la Città Oscura. Non c'è nessuno lì che + +mi paghi per ricordare. Anzi, c'è un sacco di gente che paga per dimenticare. + +Generazioni di cecchini avevano fatto a pezzi le luci al neon, finché le squadre di + +manutenzione non avevano gettato la spugna. Anche a mezzogiorno i lampioni + +erano macchie nero-fuliggine contro un biancore madreperlaceo. + +Dove si può andare quando la più ricca organizzazione criminale del mondo + +sta cercando con dita leggere e decise? Dove ci si può nascondere dalla Yakuza, + +tanto potente da possedere satelliti di comunicazione propri e almeno tre + +navette spaziali? La Yakuza è una vera multinazionale, come l'I.T.T. e l'Ono- + +Sendai. Cinquant'anni prima che nascessi, la Yakuza aveva già assorbito le + +Triadi, la Mafia e l'Union Corse. + +Molly aveva una risposta: basta nascondersi nel Pozzo, nel girone più basso, + +dove qualsiasi influenza estranea è subito accolta come una minaccia. Ci si + +nasconde nella Città Oscura. Meglio ancora, ci si nasconde “sopra” la Città + +Oscura, perché il Pozzo è invertito, e il fondo tocca il cielo, il cielo che la Città + +Oscura non vede mai, sudando sotto il suo firmamento di resina acrilica; in alto, + +dove i Lo Tek si annidano nel buio come grottesche sculture, sigarette del + +mercato nero fra le labbra. + +Lei aveva anche un'altra soluzione. + +— Allora sei chiuso come un'ostrica, Johnny-san? Non c'è modo di raggiungere + +quel programma senza la parola d'ordine? — Mi condusse verso le ombre che ci + +attendevano oltre la fermata della metropolitana. Le pareti di cemento erano + +ricoperte di graffiti, anni di graffiti, che si intersecavano in un'unica metafora + +caotica di rabbia e frustrazione. + +— I dati vengono immessi attraverso una serie di microprotesi + +controautistiche modificate. — Le snocciolai una versione un po' ebete del mio + +discorsetto per i clienti. — Il codice del cliente viene immagazzinato in un chip + +speciale; a parte gli squid, di cui noi del mestiere preferiamo non parlare, non c'è + +alcun modo per recuperare la frase. Né con le droghe, né con la tortura. Non la + +conosco neanche io, non l'ho mai conosciuta. + +— Squid? Calamari? Quei molluschi con i tentacoli? — Emergemmo in un + +mercato all'aperto, deserto. Figure indistinte ci osservavano da una piazzetta + +lercia di teste di pesce e frutta marcia. + +— Rilevatori di Superconduttori quantici a interferenza. Li usavano durante la + +guerra per scoprire i sottomarini, per individuare i sistemi cibernetici del + +nemico. + +— Davvero? Roba della Marina? Dell'epoca della guerra? Dici che se avessimo + +uno squid potremmo leggere quel tuo chip? — Aveva smesso di camminare, e mi + +sentivo i suoi occhi addosso, quei due specchi gemelli. + +— Anche i modelli primitivi erano in grado di misurare un campo magnetico + +di un miliardesimo della forza geomagnetica; è come sentire un sussurro in uno + +stadio di gente urlante. — I poliziotti possono già farlo, con microfoni parabolici + +e laser. + +— Ma i dati sono lo stesso al sicuro. — Orgoglio professionale. — Nessun + +governo permetterebbe ai suoi poliziotti di usare uno squid, neppure ai servizi + +segreti. È troppo forte il rischio che vengano usati per spionaggio interno; altro + +che Watergate. + +— Roba della Marina — disse lei, e il suo sorriso balenò nell'ombra. — Roba + +della Marina. Ho un amico da queste parti che era nella Marina, si chiama Jones. + +Credo che dovresti conoscerlo. Però è drogato. Dovremo portargli un po' di roba. + +— Drogato? + +— È un delfino. + +Era più di un delfino, ma dal punto di vista di un altro delfino forse poteva + +sembrare meno. Lo guardai girare pigramente nella sua vasca di lamiera zincata. + +L'acqua traboccò, bagnandomi le scarpe. Era un residuato dell'ultima guerra. Un + +cyborg. + +Uscì dall'acqua, mostrandoci le piastre incrostate sui fianchi: una specie di + +scherzo di natura, e tutta la sua grazia originaria era quasi scomparsa sotto + +l'armatura snodata, goffa e preistorica. Due protuberanze deformi, ai lati della + +testa contenevano i sensori. Ferite argentee luccicavano sulle zone scoperte + +della pelle grigiastra. + +Molly fischiò. Jones agitò la coda e l'acqua schizzò fuori dalla vasca. + +— Che posto è questo? — C'erano forme vaghe nel buio, catene arrugginite, + +altri oggetti coperti da teloni. Sopra il serbatoio era appesa una rozza + +intelaiatura di legno con appese file e file di lampadine polverose, come quelle di + +un albero di Natale. + +— Un luna park con zoo incorporato. “Parlate con la balena da guerra.” Roba + +del genere. Sai che balena il nostro Jones.. + +Jones si sollevò nuovamente, fissandomi con occhi tristi e antichi. + +— Come fa a parlare? — D'improvviso ero ansioso di andarmene. + +— Questo è il trucco. Di' “ciao”, Jones. + +E tutte le lampadine si accesero insieme lampeggiando. Erano rosse, bianche e + +azzurre. + +RBARBARBA + +RBARBARBA + +RBARBARBA + +RBARBARBA + +RBARBARBA + +— È bravo coi simboli, capisci, ma il codice è ristretto. Nella Marina l'avevano + +collegato a un display audiovisivo. — Prese il piccolo involucro da una tasca + +della giacca. — Roba buona, Jones. La vuoi? — Lui si immobilizzò nell'acqua e + +cominciò ad affondare. Provai una strana sensazione di panico, sapendo che non + +era un pesce e che poteva affogare. — Ci serve la chiave per la banca dati di + +Johnny, Jones. Ci serve subito. + +Le luci lampeggiarono, poi si spensero. + +— Forza, Jones! + +A + +AAAAAAAAAA + +A + +A + +A + +Lampadine azzurre, a forma di croce. + +Buio. + +— È roba buona! PULITA. Forza, Jones! + +BBBBBBBBBBB + +BBBBBBBBBBB + +BBBBBBBBBBB + +BBBBBBBBBBB + +Un bagliore bianco al sodio illuminò il viso di Molly, scavando ombre sui suoi + +zigomi. + +RRRRRRR + +RR + +RRRRRRRRR + +RR + +RRRRRRR + +I bracci della svastica rossa apparivano distorti sulle lenti d'argento. — + +Dagliela — dissi. — Abbiamo la chiave. Ralfi Face. Proprio niente + +immaginazione. + +Jones sollevò metà del suo corpo corazzato sull'orlo della vasca, e io pensai + +che il metallo avrebbe ceduto. Molly gli praticò l'iniezione con una Syrette, + +infilando l'ago fra due piastre. Si sentì il sibilo del propellente. Ondate di luce + +esplosero sull'intelaiatura di legno, spasmodicamente, poi svanirono. + +Lo lasciammo a rotolarsi languidamente nell'acqua scura. Forse sognava la + +sua guerra nel Pacifico, le mine cibernetiche che aveva disinnescato infilandosi + +delicatamente nei loro circuiti, con lo squid che aveva usato per individuare la + +ridicola parola d'ordine di Ralfi nel chip nascosto nella mia testa. + +— Posso capire che ci sia stata una svista quando l'hanno dimesso dalla + +Marina, lasciandolo andare in giro con quella roba intatta nella testa; ma com'è + +possibile che un delfino cibernetico sia diventato eroinomane? + +— La guerra — disse lei. — Lo erano tutti. È stata la Marina. Come si può + +costringerli a lavorare, altrimenti? + +— Non sono sicuro che sia un buon affare — disse il pirata, cercando di + +spillarci più soldi. — Le coordinate di un satellite che non è neppure elencato. . + +— Se mi fai perdere tempo non ci sarà nessun affare — disse Molly, + +appoggiandosi alla scrivania di plastica coperta di sfregi e puntandogli un dito + +contro il petto. + +— Se volete, potete comprare le vostre microonde da qualche altra parte. — + +Era un tipo duro, dietro la sua faccia alla Mao. Nato nella Città Oscura, + +probabilmente. + +La mano di Molly scivolò veloce davanti alla sua giacca, tagliando di netto un + +risvolto senza neppure lasciare una piega sulla stoffa. + +— Allora, affare fatto o no? + +— Affare fatto — disse lui, guardandosi il risvolto con quella che sperava + +dovesse apparire come pacata curiosità. — Affare fatto. + +Mentre io controllavo i due registratori che avevamo comprato, lei estrasse + +dalla tasca a cerniera sul polso della giacca il foglietto che le avevo dato. Lo aprì e + +lesse silenziosamente, muovendo le labbra. Alzò le spalle. — È questo? + +— Vai — dissi, schiacciando i bottoni di registrazione dei due registratori + +contemporaneamente. + +— Christian White — disse lei — e la sua Aryan Reggae Band. + +Fedele al suo idolo fino alla morte, il nostro Ralfi. La transizione in modalità + +trasmissione automatica è sempre meno violenta di quanto mi aspetti. L'ufficio + +del trasmettitore pirata si trovava in una falsa agenzia di viaggio: una squallida + +stanzetta a colori pastello con una scrivania, tre sedie e il poster ingiallito di una + +stazione orbitale svizzera. Un paio di uccelli giocattolo, con i corpi di vetro + +soffiato e gambe sottili bevevano annoiati da una tazza di materiale espanso su + +uno scaffale vicino alla spalla di Molly. Mentre io entravo nell'altra modalità + +accelerarono gradualmente, finché le loro creste fosforescenti non si + +trasformarono in immobili archi di colore. I “led” dei secondi sull'orologio + +appeso alla parete di plastica erano diventati griglie che pulsavano senza senso, + +mentre Molly e il ragazzo con la faccia di Mao apparivano confusi, e le loro + +braccia si agitavano ogni tanto indistintamente in movimenti-fantasma, da + +insetti. Poi tutto svanì in una scarica di gelo livido e un infinito poema atonale in + +linguaggio artificiale. Rimasi seduto per tre ore a snocciolare il programma + +rubato al morto Ralfi. + +Il viale è lungo quaranta chilometri, da un'estremità all'altra: un sovrapporsi + +confuso di cupole di Fuller che coprono quella che un tempo era un'arteria + +suburbana. Se le lampade vengono spente, in una giornata serena, una grigia + +approssimazione della luce solare filtra attraverso strati di materiale acrilico, in + +una visione simile alle Prigioni incise da Giovanni Piranesi. Gli ultimi tre + +chilometri a sud coprono la Città Oscura. La Città Oscura non paga tasse né + +servizi. Le lampade al neon sono spente, e le cupole geodesiche sono state + +annerite da decenni di fumo dei fornelli. Nel buio quasi totale del mezzogiorno + +della Città Oscura, chi si accorge di qualche ragazzino folle perso fra i piloni di + +sostegno? + +Ci stavamo arrampicando da due ore lungo scale di cemento e di ferro, + +incastellature abbandonate su cui erano sparsi attrezzi polverosi. Eravamo + +partiti da quella che sembrava una piazzuola in disuso per la manutenzione, + +piena di segmenti triangolari di coperture per soffitti. Tutto era stato ricoperto + +con lo stesso strato uniforme di scritte fatte con bombolette spray: nomi di + +bande, iniziali, date che risalivano alla fine del secolo precedente. I graffiti ci + +seguirono nella nostra ascesa, diradandosi finché un solo nome appariva + +ripetuto ad intervalli. LO TEK. In maiuscole nere, gocciolanti. + +— Chi è Lo Tek? + +— Non noi, capo. — Si arrampicò lungo una tremante scaletta di alluminio e + +svanì in un buco praticato in una lastra di plastica ondulata. — “Low + +Technology”, bassa tecnologia. — La plastica le attutiva la voce. La seguii, + +massaggiandomi il polso dolorante. — Per i Lo Tek quel tuo fucile da caccia è fin + +troppo raffinato. Un'ora dopo mi issai attraverso un altro buco, quest'ultimo + +segato rozzamente in una lastra di compensato incurvato, e incontrai il mio + +primo Lo Tek. + +— Tranquillo — disse Molly, sfiorandomi la spalla. — È solo Cane. + +— Ciao, Cane. + +Nel fascio sottile della torcia elettrica di Molly, lui ci guardò con un occhio, poi + +lentamente allungò una lingua lunga e spessa, grigiastra, e si leccò i grossi canini. + +Mi chiesi come si potesse definire bassa tecnologia un trapianto di denti di + +dobermann. Non credo che gli immunosoppressori si trovino sugli alberi. + +— Molly. — I grossi denti gli rendevano difficile parlare. Un filo di saliva gli + +sgocciolava dal labbro inferiore contorto. — Sentito venire. Tanto tempo. — + +Poteva avere quindici anni, ma le zanne, insieme a un mosaico di cicatrici e + +all'orbita vuota, formavano il ritratto della bestialità. Per mettere insieme una + +faccia del genere c'era voluto tempo e un certa qual creatività, e capii dalla sua + +posa che godeva a portarla. Indossava un paio di jeans stracciati, neri per lo + +sporco e lucidi lungo le cuciture. Il petto e i piedi erano nudi. Con la bocca fece + +qualcosa che si avvicinava a un sorriso. — Siete seguiti, voi. + +In basso, nella Città Oscura, un venditore di acqua lanciò il suo grido. + +— Le corde si muovono, Cane? — Molly spostò la lampada, e vidi delle corde + +sottili legate a degli anelli, che arrivavano fino al bordo e sparivano. + +— Spegni quella luce del cazzo! + +Molly la spense. + +— Com'è che quello che vi segue non ha una luce? + +— Non ne ha bisogno. Questa è la cattiva notizia, Cane. Se le vostre sentinelle + +cercano di buttarlo giù, si troveranno ridotte in tanti bei pezzettini. + +— È un amico, vero Molly? — Sembrava a disagio. Sentii i suoi piedi strisciare + +sul compensato logoro. + +— No. Ma è mio. E questo — dandomi una pacca sulla spalla — è un amico. + +Capito? + +— Sicuro — disse senza molto entusiasmo, andando fino all'orlo della + +piattaforma, dove c'erano gli anelli. Cominciò a pizzicare una specie di + +messaggio sulle corde tese. + +La Città Oscura si stendeva sotto di noi come un villaggio in miniatura per + +topi; piccole finestre mostravano luci di candela, con pochi riquadri più intensi + +illuminati da lampade a batteria o a carburo. Immaginai i vecchi intenti a + +interminabili giochi di domino, sotto le grosse gocce calde che cadevano dai + +bucati stesi ad asciugare sui pali, fra le baracche di compensato. Poi cercai di + +immaginarmelo mentre si arrampicava pazientemente nel buio, con i suoi + +sandali e l'orribile camicia da turista, tranquillo, senza fretta. Come faceva a + +seguire le nostre tracce? + +— Facile — disse Molly. — Sente il nostro odore. + +— Sigaretta? — Cane tirò fuori dalla tasca un pacchetto stropicciato e ne + +estrasse una sigaretta appiattita. Osservai il marchio mentre me l'accendeva con + +un fiammifero da cucina. Yeheyuan con filtro. Fabbrica di Sigarette Pechino. + +Capii che i Lo Tek lavoravano nel mercato nero. Cane e Molly tornarono alla loro + +discussione che riguardava la richiesta di Molly di servirsi di una certa porzione + +del territorio Lo Tek. + +— Vi ho fatto un sacco di favori, amico. Voglio quel campo. E voglio la musica. + +— Tu non sei Lo Tek. . + +Andava avanti così da quasi un chilometro, con Cane che ci guidava lungo + +passerelle oscillanti e su per scale di corda. I Lo Tek attaccano le loro ragnatele e + +le loro abitazioni alla struttura della città con grumi di resina epossidica, e + +dormono sull'abisso in amache di rete. Il loro territorio è così rarefatto che in + +alcuni punti consiste solo di appigli per i piedi e per le mani, ritagliati via nel + +supporto delle geodesiche. + +Il Campo della Morte, lo chiamava Molly. Arrampicandomi dietro di lei, con le + +mie nuove scarpe da Eddie Bax che scivolavano sul metallo liscio e sul + +compensato umido, mi chiesi come quel territorio potesse essere più pericoloso + +del rimanente. Allo stesso tempo avvertivo che le proteste di Cane erano solo un + +proforma, e che lei già sapeva che avrebbe ottenuto quello che voleva. + +Da qualche parte sotto di noi Jones stava girando nella sua vasca, avvertendo i + +primi sintomi della crisi di astinenza. La polizia stava interrogando i clienti + +abituali del _Drome_ , faceva domande su Ralfi. Cosa faceva? Chi era con lui prima + +che uscisse? E la Yakuza stava stendendo la sua rete occulta sulle banche dati + +della città, cercando pallide immagini di me stesso riflesse su numeri di conto + +corrente, assicurazioni, bollette. Siamo un'economia fondata sull'informazione. + +Lo insegnano a scuola. Quello che non dicono è che è impossibile muoversi, + +vivere, operare a qualunque livello senza lasciare tracce, segni, frammenti di + +informazione apparentemente privi di significato. Frammenti che possono + +essere recuperati e amplificati. . Ma ormai il pirata doveva aver trasmesso il + +nostro messaggio al satellite di comunicazioni della Yakuza, attraverso la sua + +scatola nera. Un messaggio semplice: richiamate i vostri scagnozzi o rendiamo di + +pubblico dominio il vostro programma. + +Il programma. Non avevo alcuna idea di cosa contenesse. Non ce l'ho tuttora. + +Mi limito a esporlo senza comprenderlo. Probabilmente si trattava di dati + +tecnici: la Yakuza è specializzata in forme avanzate di spionaggio industriale. Un + +lavoro da gentiluomini: rubano alla Ono-Sendai e chiedono cortesemente un + +riscatto, minacciando di divulgare i dati e toglierle il primato delle ricerche più + +avanzate. Ma perché non poteva entrare qualcun altro nel gioco? Non sarebbe + +stato meglio per loro avere qualcosa da rivendere alla Ono-Sendai che un Johnny + +qualsiasi di Memory Lane morto? Il loro programma era in viaggio verso un + +indirizzo di Sydney, un posto dove si trattenevano le lettere per i clienti senza + +fare domande, una volta pagata una modesta tariffa. Posta ordinaria di quarta + +classe. Avevo cancellato la maggior parte dell'altro nastro, e nei vuoti avevo + +registrato il nostro messaggio, lasciando abbastanza programma per permettere + +di identificarlo come autentico. Il polso mi faceva male. Avevo voglia di + +fermarmi, di stendermi, di dormire. Sapevo che presto la presa mi sarebbe + +sfuggita e sarei caduto, sapevo che le scarpe nere a punta che avevo comprato + +per la mia serata come Eddie Bax sarebbero scivolate e mi avrebbero fatto + +precipitare nella Città Oscura. Ma lui mi appariva nella mente come un + +ologramma religioso da quattro soldi, luminoso, il chip ingrandito sulla camicia + +hawaiana simile alla foto aerea di un nucleo urbano da bombardare. + +Così seguii Cane e Molly nel cielo dei Lo Tek, costruito con gli scarti che + +neppurela Città Oscura voleva. + +Il Campo della Morte era un quadrato di otto metri di lato. Un gigante aveva + +intrecciato un cavo d'acciaio in mezzo a un deposito di robivecchi, e l'aveva teso + +bene. Scricchiolava quando si muoveva, e si muoveva in continuazione, + +ondeggiando e oscillando mentre i Lo Tek si sistemavano sulla piattaforma di + +compensato che lo circondava. Il legno era argenteo per l'età, consumato e + +crivellato di incisioni: iniziali, minacce, dichiarazioni di passione. Era attaccato a + +una serie separata di cavi, che si perdevano nel buio dietro il bagliore bianco di + +due vecchi riflettori sospesi sopra il Campo. Una ragazza con denti come quelli di + +Cane saltò sulla rete, a quattro zampe. Aveva spirali viola tatuate sui seni. + +Attraversò ridendo il Campo, e si azzuffò con un ragazzo che stava bevendo un + +liquore scuro da una bottiglia da un litro. + +Tutta la moda dei Lo Tek era nelle cicatrici e nei tatuaggi. E nei denti. + +L'elettricità che rubavano per illuminare il Campo della Morte sembrava + +un'eccezione alla loro regola estetica, fatta in nome di. . un rituale, uno sport, + +un'arte? Non lo sapevo, ma si vedeva che il Campo era qualcosa di speciale. + +Aveva l'aria di essere stato costruito nel corso di molte generazioni. + +Tenevo il fucile inutile sotto la giacca. Il peso e la rigidità dell'oggetto erano + +confortanti, anche se non avevo più cartucce. E mi venne in mente che non avevo + +la più pallida idea di quello che stava succedendo o che avrebbe dovuto + +succedere. E questo era nella natura del mio mestiere, perché avevo passato la + +maggior parte della mia vita come un ricettacolo inconsapevole che viveva + +unicamente per essere riempito delle conoscenze degli altri e poi prosciugato, + +declamando linguaggi sintetici che non avevo mai compreso. Un ragazzo molto + +raffinato. Come no. + +Poi mi accorsi di quanto erano diventati silenziosi i Lo Tek. Era arrivato. Era ai + +bordi dell'area illuminata, osservava il Campo della Morte e le file silenziose di + +Lo Tek con la calma del turista. E mentre i nostri occhi si incontravano per la + +prima volta e si riconoscevano vicendevolmente un ricordo scattò nel mio + +cervello: Parigi, lunghe Mercedes elettriche che scivolavano nella pioggia verso + +Notre Dame; serre mobili, facce giapponesi dietro i finestrini, e cento Nikon che + +si sollevavano in un cieco fototropismo. Dietro quegli occhi che mi localizzavano, + +gli stessi otturatori ronzanti. Cercai Molly Million, ma era sparita. + +I Lo Tek si fecero da parte per lasciarlo salire sulla piattaforma. Lui si inchinò, + +sorridendo, e si tolse i sandali, lasciandoli affiancati e perfettamente allineati, poi + +posò i piedi sul Campo della Morte. Venne verso di me, attraverso la rete + +ondeggiante di rifiuti, tranquillamente come un turista che attraversi una + +moquette sintetica in un albergo anonimo. + +Molly saltò sul Campo, muovendosi in fretta. + +Il Campo urlò. + +Era dotato di microfoni e amplificato, con ricevitori montati sulle quattro + +grosse molle agli angoli e microfoni a contatto sparsi su frammenti arrugginiti di + +macchine. Da qualche parte c'erano un amplificatore e un sintetizzatore, e riuscii + +a scorgere le forme degli altoparlanti in alto, sopra gli implacabili riflettori + +bianchi. Cominciò un battito di tamburi, elettronico, come un cuore amplificato, + +regolare come un metronomo. + +Lei si era tolta la giacca di pelle e gli stivali; aveva una maglietta senza + +maniche, e sulle braccia sottili si scorgevano le deboli tracce dei circuiti di Chiba + +City. I jeans di pelle rilucevano sotto i riflettori. Cominciò a danzare. + +Piegò le ginocchia, i piedi bianchi appoggiati su un serbatoio appiattito di + +benzina, e il Campo della Morte cominciò a ondeggiare in sintonia. Il suono che + +emetteva era come quello della fine del mondo, come se i fili che ormeggiavano il + +firmamento stessero per spezzarsi e attorcigliarsi nel cielo. + +Lui si lasciò dondolare per il tempo di qualche battito di cuore, poi si mosse, + +calcolando alla perfezione i movimenti del Campo, come un uomo che passi da + +una pietra all'altra del sentiero di un giardino ornamentale. + +Si tolse la punta del pollice con la grazia di un uomo abituato ai gesti in + +società, e la gettò verso di lei. Sotto i riflettori, il filamento era un frammento + +sottilissimo di arcobaleno. Lei si gettò stesa sulla rete e rotolò rialzandosi + +mentre il filò monomolecolare le passava sulla testa, le unghie di acciaio che + +balenavano per un attimo, in quella che doveva essere una reazione di difesa + +automatica. Il battito di tamburi si fece più rapido, e lei prese a saltare insieme + +ad esso, i capelli neri scarmigliati attorno alle lenti d'argento, le labbra sottili + +tese nella concentrazione. Il Campo della Morte tuonava e ruggiva, e i Lo Tek + +urlavano emozionati. Lui ritrasse il filamento, trasformandolo in un cerchio di + +policromia spettrale largo un metro, e lo fece girare davanti a sé, la mano senza + +pollice tenuta al livello dello sterno. Uno scudo. E Molly parve lasciar andare + +qualcosa, qualcosa dentro di lei, e quello fu il vero inizio della sua danza folle. + +Saltò di lato, contorcendosi, e atterrò con entrambi i piedi su un blocco motore in + +lega collegato direttamente ad una delle molle. Mi misi le mani sugli orecchi e + +caddi in ginocchio in una vertigine di suono, pensando che il Campo e le panche + +stessero precipitando verso la Città Oscura, vedendoci piombare sulle baracche, + +sul bucato steso ad asciugare, esplodere sulle piastrelle come frutti marci. Ma i + +cavi resistettero, e il Campo della Morte iniziò ad alzarsi e abbassarsi come un + +pazzesco mare di metallo. E Molly vi danzava sopra. Alla fine, un istante prima + +del suo lancio finale, vidi qualcosa sulla faccia dell'uomo, un'espressione che + +sembrava non appartenergli. Non era paura, e non era rabbia. Credo che fosse + +incredulità, stupefatta incomprensione unita a ripugnanza per quello che vedeva + +e sentiva. . per quello che gli stava succedendo. Ritrasse il filamento roteante, e il + +disco scintillante si ridusse alle dimensioni di un piatto, mentre portava la mano + +sulla testa e l'abbassava, la punta del dito che si curvava verso Molly come una + +cosa viva. + +Il Campo la fece scendere, e il filo le passò appena sopra la testa; il Campo + +sobbalzò come per una frustata, sollevandolo sul tragitto del filo teso. Avrebbe + +dovuto passargli sopra la testa e venir ritratto sul suo rocchetto di diamante. Gli + +tagliò la mano appena dietro il polso. C'era un buco nel Campo, proprio davanti a + +lui, e ci si buttò come un tuffatore, deliberatamente con una strana grazia: un + +kamikaze sconfitto che scendeva sulla Città Notturna. In parte, credo, scelse di + +farlo per guadagnarsi la dignità di pochi secondi di silenzio. Lei l'aveva ucciso + +con uno shock culturale. + +I Lo Tek urlarono, ma qualcuno spense l'amplificatore, e Molly rimase sul + +Campo, oscillando sempre più adagio, la faccia bianca e inespressiva, finché si + +sentì solo lo scricchiolio del metallo sotto sforzo, e il grattare della ruggine + +contro la ruggine. Cercammo la mano tagliata sul Campo, ma non la trovammo. + +L'unica cosa che trovammo fu un aggraziato taglio ricurvo in un pezzo di metallo + +arrugginito, dove era passato il filo monomolecolare. Il bordo della ferita era + +brillante come una cromatura nuova. + +Non riuscimmo mai a sapere se la Yakuza aveva accettato le nostre condizioni + +o se aveva ricevuto il messaggio. Per quel che ne so io, il loro programma sta + +ancora aspettando Eddie Bax, su uno scaffale nel retro di un negozio di articoli + +da regalo, al terzo livello di Sydney Central-5. Probabilmente hanno rivenduto + +l'originale alla Ono-Sendai qualche mese fa. Ma probabilmente hanno ricevuto la + +trasmissione pirata, perché nessuno è ancora venuto a cercarmi, ed è passato + +quasi un anno. Se verranno dovranno farsi una lunga arrampicata, al buio, oltre + +le sentinelle di Cane, e da qualche tempo a questa parte non assomiglio più + +molto a Eddie Bax. Ci ha pensato Molly, con un'anestesia locale. E i denti nuovi + +mi sono quasi ricresciuti. Ho deciso di rimanere quassù. Quando ho guardato il + +Campo della Morte, prima del suo arrivo, ho visto quanto fossi vuoto. E ho capito + +che ero stufo di essere un ricettacolo. Perciò adesso scendo a trovare Jones, + +quasi ogni notte. + +Adesso siamo soci, io, Jones e Molly Million. Molly cura i nostri affari al _Drome_. + +Jones è ancora al luna park, ma ha una vasca più grande, con acqua fresca che gli + +portano con una cisterna dal mare ogni settimana. E può avere la roba quando + +ne ha bisogno. Parla ancora insieme ai bambini, con le sue lampadine, ma parla + +anche con me per mezzo di un'unità display, in una baracca che ho affittato lì: + +un'unità migliore di quelle che usava nella Marina. E ci facciamo tutti un sacco di + +soldi, più di quelli che facevo prima, perché lo squid di Jones legge le tracce di + +qualunque cosa è immagazzinata dentro di me e la traduce sull'unità display in + +linguaggi comprensibili. Perciò stiamo scoprendo un sacco di cose sui miei ex- + +clienti. E un giorno mi farò estrarre da un chirurgo tutto il silicio che ho nelle + +amigdale, e vivrò con i miei ricordi e con quelli di nessun altro, come fanno tutti. + +Ma non subito. Nel frattempo sto benissimo quassù, nell'oscurità, a fumare una + +sigaretta cinese col filtro e ad ascoltare le gocce di condensa che cadono dalla + +cupola. È molto tranquillo quassù. . A meno che un paio di Lo Tek non decidano + +di ballare sul Campo della Morte. Ed è anche istruttivo. Con Jones che mi aiuta, + +sto diventando il tipo più tecnico del giro. diff --git a/Gibson/02_la_notte_che_bruciammo_chrome.md b/Gibson/02_la_notte_che_bruciammo_chrome.md new file mode 100644 index 0000000..5db7d70 --- /dev/null +++ b/Gibson/02_la_notte_che_bruciammo_chrome.md @@ -0,0 +1,1351 @@ +# La notte che bruciammo Chrome + +_(Burning Chrome, 1981)_ + +Faceva caldo, la notte che bruciammo Chrome. Nei viali e nelle piazze le falene + +sbattevano fino a morire contro le luci al neon, ma nella mansarda di Bobby + +l'unica luce era quella del monitor e dei led rossi e verdi del simulatore di + +matrice. Conoscevo a memoria ogni chip del simulatore di Bobby: sembrava un + +normalissimo Ono-Sendai 7, il “Cyberspace Seven”, ma l'avevo ricostruito tante + +di quelle volte che sarebbe stato difficile trovare un millimetro quadrato di + +circuiti originali in quel silicio. + +Aspettammo fianco a fianco di fronte alla consolle del simulatore, osservando + +il contaminuti nell'angolo in basso a sinistra dello schermo. + +— Vai — dissi, quando fu il momento, ma Bobby si era già chinato in avanti a + +infilare il programma russo nella fessura con il palmo della mano. Lo fece con la + +grazia tesa di un ragazzino che infila la moneta in un gioco elettronico con la + +certezza di vincere una serie di giochi gratis. + +Un'ondata fosforescente si sollevò nel mio campo visivo mentre la matrice + +cominciava a dispiegarmisi nella mente, una scacchiera tridimensionale + +perfettamente trasparente che si estendeva all'infinito. Mentre entravamo nella + +griglia mi parve che il programma avesse dato un sobbalzo. Se qualcun altro si + +fosse inserito in quella parte della matrice avrebbe visto un'ombra guizzante + +uscire dalla piccola piramide gialla che rappresentava il nostro computer. Il + +programma era un'arma mimetica, progettata per assorbire il colore locale e + +assumere la priorità assoluta in qualsiasi contesto incontrato. + +— Congratulazioni — sentii dire Bobby. — Siamo appena diventati una sonda + +di ispezione dell'Ente Fissione della Costa Orientale. . — significava che stavamo + +scivolando lungo le linee fibro-ottiche con innestato l'equivalente cibernetico di + +una sirena d'emergenza, ma nella matrice di simulazione correvamo dritti verso + +il database di Chrome. Non potevo vederlo ancora, ma già sapevo che quelle + +mura ci attendevano. Mura di ombra, mura di ICE. + +Chrome: una graziosa faccia da bambina liscia come acciaio, occhi che + +sembravano nati in qualche fossa oceanica, occhi freddi e grigi sotto una + +pressione terribile. Dicevano che si divertisse a inventare forme particolari di + +cancro per quelli che le intralciavano il cammino: varianti macabre e barocche + +che impiegavano anni a uccidere. Di Chrome si dicevano un sacco di cose, + +nessuna molto rassicurante. Perciò cancellai nella mente la sua immagine, + +sovrapponendole quella di Rikki. Rikki inginocchiata in un raggio di luce + +polverosa che filtrava nella mansarda attraverso una griglia di acciaio e vetro: i + +pantaloni mimetici sbiaditi, i sandali rosa trasparenti, la linea armoniosa della + +sua schiena nuda mentre frugava in una borsa di nylon. Alza gli occhi, e un + +ricciolo biondo-castano le scende a solleticarle il naso. Sorride, allacciandosi una + +vecchia camicia di Bobby, il cotone logoro color kaki teso sui seni. + +Sorride. + +— Figlio di puttana — disse Bobby. — Abbiamo appena detto a Chrome che + +siamo un'ispezione fiscale e tre citazioni della Corte Suprema. . Stringi le + +chiappe, Jack. . + +Addio Rikki. Forse adesso non ti rivedrò più. + +Era buio, così buio nelle sale dell'ICE di Chrome. + +Bobby era un cowboy, e l'ICE era il suo campo di azione: ICE significava + +“Contromisure Elettroniche d'Intrusione”. La matrice è una rappresentazione + +astratta delle relazioni fra i Sistemi di dati. I programmatori autorizzati si + +inseriscono nel settore della matrice appartenente ai loro datori di lavoro e si + +trovano circondati da luminose forme geometriche che rappresentano i dati + +della società. Torri e campi si dispiegano nel non-spazio incolore della matrice, + +questa allucinazione collettiva elettronica che facilita il trattamento e lo scambio + +di grandi quantità di dati. I programmatori autorizzati non vedono mai le pareti + +di ICE dietro cui lavorano, le mura d'ombra che nascondono le loro operazioni a + +occhi indiscreti, agli artisti dello spionaggio industriale, ai truffatori come Bobby + +Quine. + +Bobby era un cowboy. Bobby era uno scassinatore, un ladro che perlustrava il + +sistema nervoso elettronico dell'umanità, razziava dati e crediti nell'affollata + +matrice, lo spazio monocromatico dove le uniche stelle sono costituite da + +concentrazioni di dati, e in alto bruciano le galassie delle multinazionali e le + +fredde braccia a spirale dei sistemi militari. + +Bobby era una di quelle facce giovani-vecchie che si vedono al _Gentleman_ + +_Loser_ , il bar chic dei cowboy del computer, razziatori, ladri cibernetici. Eravamo + +soci. + +Bobby Quine e Automatic Jack. Bobby è il tipo magro pallido, con gli occhiali + +scuri, Jack quello dall'aria poco raccomandabile, con il braccio mioelettrico. + +Bobby si occupa del software, Jack dell'hardware; Bobby manovra la tastiera e + +Jack si occupa di tutte quelle piccole cose che possono dare un vantaggio. O + +almeno questo è quanto avrebbero detto i fannulloni del _Gentleman Loser_ prima + +che Bobby decidesse di bruciare Chrome. Ma forse avrebbero detto anche che + +Bobby stava perdendo la grinta, che non era più quello di una volta. Aveva 28 + +anni, Bobby, e sono tanti per un cowboy della consolle. Eravamo tutti e due bravi + +nel nostro mestiere, ma per una ragione o per l'altra il colpo grosso non era + +ancora arrivato. Io sapevo dove andare per trovare la roba giusta, e Bobby era + +un vero mago. Si sedeva con una fascia di spugna bianca attorno alla fronte, e + +muoveva le dita sulla tastiera così veloce che non si riusciva a seguirlo, + +aprendosi la strada attraverso l'ICE più assurdo in circolazione; ma questo + +succedeva quando qualcosa riusciva a metterlo veramente in agitazione, e + +questo capitava di rado. Non era un tipo molto motivato, Bobby e quanto a me, + +mi bastava poter pagare l'affitto e mettermi una camicia pulita. + +Ma Bobby aveva il pallino delle ragazze, come se fossero i suoi tarocchi + +personali o qualcosa del genere; erano lo stimolo per farlo muovere. Non ne + +parlammo mai, ma quando sembrò che stesse cominciando a perdere il tocco, + +quell'estate, trascorreva sempre più tempo al _Gentleman Loser_. Sedeva a un + +tavolo vicino alla porta aperta e osservava la gente passare nelle sere in cui gli + +insetti si affollavano intorno alle luci al neon e l'aria puzzava di profumo e fast + +food. Si vedevano i suoi occhiali scuri passare in rassegna le facce, e fu così che + +decise che Rikki era quella che aspettava, il jolly, il colpo di fortuna. Quella + +nuova. + +Andai a New York per tastare il polso al mercato, per vedere cosa c'era di + +nuovo in fatto di software clandestino. Il locale di Finn ha un ologramma + +difettoso in vetrina, “metro holografix”, sopra tutta un'esposizione di mosche + +morte coperte di polvere grigia. All'interno la cianfrusaglia è come un oceano, + +accumulata contro le pareti appena visibili dietro immondizia informe dietro + +scaffali di truciolato incurvati pieni di vecchie riviste per soli uomini e annate di + +“National Geographic” dalla costa gialla. + +— Hai bisogno di una pistola — disse Finn. Sembra un prototipo di ingegneria + +genetica, un incrocio fra una talpa e un uomo fabbricato per scavare gallerie ad + +alta velocità. — Sei fortunato. Ho la nuova Smith & Wesson, la 408 Tattica. Ha un + +proiettore allo xeno sotto la canna, vedi; le batterie sono nel calcio. Crea un cono + +luminoso come il sole e largo 30 centimetri a 50 metri di distanza, nel buio più + +assoluto. La sorgente di luce è piccolissima, quasi impossibile da individuare. È + +fantastica in un eventuale combattimento notturno. Lasciai cadere il braccio sul + +tavolo e cominciai a tamburellare con le dita, i servomotori nella mano che + +ronzavano come mosche impazzite. Sapevo che Finn odiava quel rumore. + +— Vuoi venderla? — Toccò il polso di duralluminio con la canna smangiata di + +un pennarello. — Così magari te ne fai una più silenziosa. + +Io continuai. — Non ho bisogno di nessuna pistola, Finn. + +— Okay — disse lui — okay — e io smisi di tamburellare. — Ho solo questo + +articolo, e non so neanche che cosa sia. — Aveva un'aria infelice. — L'ho preso + +da certi ragazzini del Jersey la settimana scorsa. + +— Da quando in qua compri qualcosa che non conosci, Finn? + +— Furbastro. — E mi passò una busta trasparente con dentro qualcosa che + +sembrava una cassetta audio, attraverso l'imbottitura a bolle. — Avevano un + +passaporto — disse. — Carte di credito e un orologio. E questo. + +— Vuoi dire che lo avevano trovato in tasca a qualcuno. + +Lui annuì. + +— Il passaporto era belga. E aveva anche l'aria di essere falso, perciò l'ho + +messo nella fornace, e ci ho messo anche le carte. L'orologio era okay, un + +Porsche, bell'orologio. Era evidentemente un programma militare. Estratto dalla + +busta, assomigliava al caricatore di un piccolo fucile d'assalto rivestito di plastica + +nera opaca. Gli angoli mostravano del metallo bianco; doveva essere stato usato + +parecchio. + +— Ti faccio un prezzo di favore, Jack. In ricordo dei vecchi tempi. + +Non potei fare a meno di sorridere. Avere un prezzo di favore da Finn era + +come vedere Dio che faceva il favore di annullare la gravità quando si doveva + +portare una valigia pesante per un chilometro di corridoi d'aeroporto. + +— A me sembra russo — dissi. — Probabilmente ci sono dentro i controlli di + +emergenza per le fogne di qualche sobborgo di Leningrado. Proprio quello che + +mi serve. + +— Sai — disse Finn — ho un paio di scarpe più vecchie di te. Qualche volta + +penso che tu abbia tanta classe quanta quei teppisti di Jersey. Cosa vuoi che ti + +dica, che sono le chiavi del Cremlino? Scoprilo tu a cosa serve. Io la roba la vendo + +e basta. + +Lo comprai. + +Privi di corpo, ci infiliamo nel castello di ICE di Chrome. Siamo veloci, veloci. È + +come se corressimo sull'onda del programma invasore, scivolando sopra il + +ribollire in continuo mutamento dei sistemi sabotatori. Siamo macchie di olio + +pensanti, trasportate lungo corridoi d'ombra. + +Da qualche parte abbiamo dei corpi, molto lontano, in una mansarda stipata + +con il soffitto di acciaio e vetro. Da qualche parte abbiamo microsecondi, forse il + +tempo sufficiente per uscirne. Abbiamo sfondato i suoi cancelli camuffati come + +un'ispezione e tre citazioni, ma le sue difese sono programmate appositamente + +per reagire a questo tipo di intrusioni ufficiali Il suo ICE più sofisticato è + +strutturato per respingere mandati, ingiunzioni, citazioni. Una volta superato il + +primo cancello la massa dei suoi dati è svanita dietro l'ICE del nucleo centrale: + +queste pareti che vediamo come leghe di corridoi, labirinti d'ombra. Su cinque + +linee separate erano partiti segnali di allarme ad altrettanti studi legali, ma il + +virus aveva già intaccato l'ICE periferico. I sistemi sabotatori inghiottono le + +chiamate di allarme mentre i nostri subprogrammi mimetici analizzano tutto + +quello che non è coperto dall'ICE centrale. Il programma russo seleziona un + +numero di Tokyo fra i dati non protetti, scegliendolo in base alla frequenza delle + +chiamate, alla durata media, alla velocità con cui Chrome risponde a queste + +chiamate. + +— Okay — dice Bobby — adesso siamo una chiamata in codice in arrivo dal + +suo amico giapponese. Dovrebbe servire. Forza, cowboy. + +Bobby leggeva il suo futuro nelle donne; le sue ragazze erano presagi, + +cambiamenti atmosferici, e sedeva tutta la sera al _Gentleman Loser_ in attesa che + +la stagione gli servisse una nuova faccia, come una mano di carte. + +Io avevo lavorato fino a tardi nella mansarda, una sera, limando un chip, senza + +il braccio e con il manipolatore collegato direttamente al moncherino. + +Bobby arrivò con una ragazza che non avevo mai visto, e di solito mi sento un + +po' imbarazzato se un estraneo mi vede lavorare in quella maniera, con i fili + +attaccati agli spinotti di carbonio che sporgono dal moncherino. Mi venne vicino + +e guardò l'immagine ingrandita sullo schermo, poi vide il manipolatore che si + +muoveva sotto la calotta sigillata. Non disse nulla, si limitò a guardare. Ebbi + +subito una buona impressione di lei; a volte capita. + +— Automatic Jack, Rikki. Il mio socio. + +Rise e le mise un braccio attorno alla vita, e qualcosa nella sua voce mi fece + +capire che avrei dovuto passare la notte in una sudicia camera d'albergo. + +— Ciao — disse lei. Alta, 19, forse 20 anni, e decisamente aveva tutti i numeri + +giusti. Spruzzatina di lentiggini attorno all'attaccatura del naso, occhi di un + +colore a metà strada fra l'ambra scura e il caffè francese. Jeans stretti e neri, + +arrotolati fino a metà polpaccio e una stretta cintura di plastica in tinta con i + +sandali rosa. Ma adesso, quando mi capita di vederla mentre cerco di + +addormentarmi, la vedo da qualche parte ai bordi di questo agglomerato di città + +e di fumo, ed è come un ologramma incastrato dietro i miei occhi, con addosso + +un vestito chiaro che deve avere indossato una volta, quando la conoscevo, che + +non le arriva neppure alle ginocchia. Gambe nude, lunghe e dritte. Capelli castani + +con venature bionde, mossi dal vento, le nascondono la faccia. La vedo salutarmi + +con la mano. Bobby si stava dando un gran da fare frugando in una pila di + +cassette audio. — Arrivo, cowboy — dissi, staccando i cavi del manipolatore. Lei + +mi osservò attenta mentre mi rimettevo il braccio. + +— Sai aggiustare una cosa? — mi chiese. + +— Tutto quello che vuoi: basta chiedere e Automatic Jack te la sistema. — Feci + +schioccare in suo onore le dita di duralluminio. Lei prese dalla cintura una + +piccola piastra simstim e mi fece vedere la cerniera rotta del coperchio delle + +cassette. + +— Domani — dissi. — Nessun problema. + +“Oh-oh” mi dissi, mentre il sonno mi spingeva giù per sei rampe di scale, fino + +alla strada, “quale sarà la fortuna di Bobby, con una carta come quella? Se il suo + +sistema funziona, diventeremo ricchi da un giorno all'altro.” In strada sorrisi, + +sbadigliai e chiamai un taxi. + +Il castello di Chrome si sta dissolvendo, lastre di ICE scuro svaniscono + +lampeggiando, divorate dai sistemi di sabotaggio che si dipanano dal + +programma russo, espandendosi dal nostro nucleo logico centrale e + +infettandone la struttura stessa. I sistemi di sabotaggio sono virus cibernetici + +auto-replicanti voraci. Mutano in continuazione, all'unisono, sovvertendo e + +assorbendo le difese di Chrome. + +L'abbiamo già paralizzata, oppure un campanello sta suonando da qualche + +parte, una spia rossa lampeggia? Se n'è accorta? + +Bobby la chiamava Rikki Wildside, e probabilmente durante quelle prime + +settimane le era sembrato di avere tutto, che l'intero spettacolo fosse stato + +messo in scena per lei sola, nitido e brillante sotto le luci al neon. Era nuova del + +giro, e aveva chilometri di viali e piazze da esplorare, tutti i negozi e i club e + +Bobby a spiegarle il lato nascosto, i fili sotterranei, i giocatori e i loro nomi e i + +loro giochi. La fece sentire a casa. + +— Cosa ti è successo al braccio? — mi chiese una sera al _Gentleman Loser_ , + +mentre noi tre bevevamo in un tavolino d'angolo. + +— Mentre volavo — dissi. — Un incidente. + +— Mentre volava su un campo di grano — disse Bobby — vicino a un posto + +che si chiama Kiev. Il nostro Jack volava al buio su un deltaplano con un radar di + +50 chili fra le gambe, e uno stronzo russo gli ha bruciato accidentalmente un + +braccio con un laser. + +Non ricordo come sia riuscito a cambiare argomento, ma lo feci. Mi stavo + +tuttora dicendo che non era Rikki a darmi sui nervi, ma quello che Bobby faceva + +con lei. Lo conoscevo da un pezzo, dalla fine della guerra, e sapevo che usava le + +donne come gettoni in un gioco: Bobby Quine contro la fortuna, contro il tempo e + +la notte delle città. E Rikki era saltata fuori proprio nel momento in cui aveva + +bisogno di qualcosa che lo rimettesse in carreggiata, qualcosa a cui tendere. Così + +l'aveva elevata a simbolo di tutto quello che voleva e non poteva avere, di tutto + +quello che aveva avuto e non era riuscito a tenersi. Non mi piaceva ascoltarlo + +mentre mi diceva quanto l'amava, e sapere che ci credeva serviva solo a rendere + +la cosa peggiore. Era un esperto di cadute rovinose e altrettanto rapide risalite, + +gliel'avevo già visto fare una dozzina di volte. Avrebbe dovuto scriversi “Avanti + +un'altra” in lettere fosforescenti sugli occhiali da sole, pronto a rivolgerle alla + +prima faccia interessante che passava dai tavoli del _Gentleman Loser_. + +Sapevo cosa ne faceva. Le trasformava in emblemi, sigilli sulla mappa della sua + +vita di truffatore, fari con cui orientarsi nel mare di bar e luci al neon che + +attraversava quotidianamente. Cos'altro aveva per aiutarsi a trovare la strada? + +Non amava il denaro in se stesso, non abbastanza da seguirne il luccichio. Non + +avrebbe lavorato per avere potere sugli altri: odiava le responsabilità che ne + +derivavano. Aveva un certo orgoglio per la sua abilità, ma non bastava a farlo + +andare avanti. + +Perciò sistemava tutto con le donne. + +Quando apparve Rikki, aveva bisogno di una donna più di ogni altra cosa al + +mondo. Stava perdendo rapidamente smalto, e fra gli addetti al mestiere si + +diceva già che non ci sapesse più fare. Aveva bisogno di un colpo veramente + +grosso, e in fretta perché non conosceva nessun altro genere di vita, e tutti i suoi + +orologi erano regolati sul fuso orario delle truffe, calibrati in rischio e adrenalina + +e su quella calma celestiale che sopraggiunge quando ogni mossa è quella giusta + +e sul proprio conto viene accreditato un bel malloppo di soldi altrui. Era arrivato + +il momento per lui di fare il suo colpo e chiudere bottega; perciò Rikki si vide + +posta più in alto e più lontano di tutte le altre, anche se (e avrei voluto + +urlarglielo) lei era lì, viva, totalmente vera, umana, affamata, elastica, annoiata + +bellissima, eccitata, e tutte le altre cose che era. . + +Un pomeriggio Bobby uscì, circa una settimana prima che io facessi quel + +viaggio a New York per vedere Finn. Uscì e ci lasciò soli nella mansarda, ad + +aspettare che scoppiasse il temporale. Metà lucernario era oscurato da una + +cupola che non avevano mai finito, l'altra metà mostrava il cielo, nero e bluastro + +di nuvole. Io ero in piedi vicino al banco di lavoro e guardavo il cielo, istupidito + +dal pomeriggio afoso e dall'umidità, e lei mi tocco, mi toccò la spalla, e la + +cicatrice tesa e rosa, larga un centimetro, non coperta dal braccio. Tutte quelle + +che mi hanno toccato lì sono risalite alla spalla, al collo. . + +Ma lei non lo fece. Le sue unghie erano laccate di nero, non appuntite ma + +oblunghe, la lacca solo una sfumatura più scura del laminato in fibra di carbonio + +che mi ricopre il braccio. E la sua mano scese lungo il braccio, le unghie nere che + +seguivano una saldatura nel laminato fino all'articolazione del gomito in nero + +metallo anodizzato, e al polso; la sua mano dalle nocche morbide come quelle di + +un bambino, le dita allargate per intrecciarsi con le mie, il palmo contro il + +duralluminio perforato. + +L'altro palmo si sollevò per sfiorare i cuscinetti sensibili e piovve tutto il + +pomeriggio, le gocce che battevano sull'acciaio e sul vetro sporco di smog sopra + +il letto di Bobby. + +Le pareti di ICE scorrono via come farfalle supersoniche fatte d'ombra. Dietro + +di esse, l'illusione della matrice di uno spazio infinito. È come osservare un + +nastro con la costruzione di un edificio prefabbricato; solo che il nastro scorre al + +contrario e ad alta velocità, e le mura sono ali strappate. + +Cerco di rammentare a me stesso che quel posto e gli spazi al di là di esso sono + +solo rappresentazioni, che non siamo “dentro” il computer di Chrome, ma solo + +interfacciati con esso, mentre il simulatore di matrice nella mansarda di Bobby + +genera questa illusione. . I dati centrali cominciano ad emergere esposti, + +vulnerabili. Questo è il lato opposto dell'ICE, la matrice che non ho mai potuto + +scorgere, il paesaggio che 15 milioni di operatori cibernetici autorizzati vedono + +ogni giorno e danno per scontato. + +I dati centrali si innalzano attorno a noi come treni merci in verticale, con + +colori in codice per l'accesso. Colori primari, luminosi in maniera impossibile in + +quel vuoto trasparente, collegati da innumerevoli linee orizzontali in azzurro e + +rosa confetto. Ma l'ICE nasconde ancora qualcosa, al centro di tutto: il cuore di + +tutta la danarosa oscurità di Chrome, il cuore. . + +Era tardo pomeriggio quando tornai dal mio giro di compere a New York. + +Non passava molto sole dal lucernario, ma sul monitor di Bobby brillava un + +modello di ICE, una rappresentazione grafica bidimensionale delle difese di un + +computer, linee fluorescenti intrecciate come un tappeto da preghiera Art Deco. + +Spensi la consolle, e lo schermo divenne completamente nero. + +Le cose di Rikki erano sparse sul mio tavolo di lavoro, borse di nylon da cui + +uscivano vestiti e arnesi per il trucco, una paio di stivaletti da cowboy a colori + +vivaci, cassette audio, riviste giapponesi in carta patinata sulle stelle del simstim. + +Infilai tutto sotto il tavolo, poi mi staccai il braccio, dimenticando che il + +programma che avevo acquistato da Finn si trovava nella tasca destra della + +giacca, per cui dovetti tirarlo fuori con la sinistra e infilarlo nelle ganasce + +imbottite del morsetto da gioielliere. + +Il manipolatore assomiglia a un vecchio grammofono, di quelli che suonavano + +i dischi, con la morsa sotto una calotta trasparente. Il manipolatore vero e + +proprio è lungo poco più di un centimetro, ed esce da quello che sarebbe stato il + +braccio di uno di quei vecchi giradischi. Ma io non lo guardo, quando ho + +collegato i fili al mio moncherino; guardo lo schermo, perché lì c'è il braccio, in + +bianco e nero, ingrandito di 40 volte. + +Passai in rassegna gli attrezzi, e scelsi un laser. Sembrava un po' pesante, e + +regolai il sensore di peso a un quarto di chilo per grammo, e mi misi al lavoro. A + +40 ingrandimenti il lato del contenitore del programma sembrava un autocarro. + +Mi ci erano volute otto ore per decifrarlo: tre ore con il manipolatore e il laser + +e quattro dozzine di fori, due ore al telefono con un tale del Colorado, e tre ore + +per trovare un disco vocabolario in grado di tradurre il russo tecnico vecchio di + +otto anni. Poi i caratteri alfanumerici in cirillico cominciarono a scorrere sullo + +schermo, trasformandosi in inglese verso la metà. C'erano un sacco di lacune + +nella lettura, dove il lessico che mi aveva fornito il mio uomo nel Colorado si + +imbatteva in acronimi militari, ma riuscii a farmi un'idea di quello che avevo + +comprato da Finn. Mi sentivo come un teppista che fosse uscito per comprare un + +coltello a serramanico e fosse tornato a casa con una piccola bomba a neutroni. + +“Fregato un'altra volta” pensai. “Che te ne fai di una bomba a neutroni in una + +rissa da strada?” La cosa sotto la calotta era completamente fuori dal mio giro. + +Non sapevo neppure dove scaricarla, dove cercare un compratore. Qualcuno + +l'aveva saputo, ma era morto; qualcuno con un orologio Porsche e un falso + +passaporto belga, ma io non avevo mai cercato di muovermi in quelle sfere. I + +rapinatori di periferia di Finn avevano fatto fuori qualcuno con dei contatti + +molto particolari. + +Il programma nella morsa da gioielliere era un rompi-ICE militare russo, un + +programma killer. + +Era l'alba quando Bobby rientrò, solo. Io mi ero addormentato con un + +sacchetto di sandwich sulle gambe. + +— Vuoi mangiare? — gli chiesi, non ancora ben sveglio porgendogli i + +sandwich. Avevo sognato il programma, le sue ondate di voraci sistemi + +sabotatori e subprogrammi mimetici, e nel sogno era una specie di animale, + +informe e fluido. + +Lui scostò con una mano il sacchetto, mentre si dirigeva verso la consolle e + +schiacciava il pulsante di accensione. Lo schermo si illuminò con lo schema + +intricato che avevo visto nel pomeriggio. Mi fregai gli occhi con la sinistra; è una + +cosa che non posso fare con la destra. Mi ero addormentato mentre cercavo di + +decidere se dovevo dirgli del programma. Forse dovevo cercare di venderlo da + +solo, tenermi i soldi, andare da qualche parte, chiedere a Rikki di venire con me. + +— Di chi è? — chiesi. + +— Lui era lì in piedi, in una tuta da ginnastica nera, una vecchia giacca di pelle + +gettata sulle spalle come un mantello. Non si radeva da qualche giorno, e la sua + +faccia sembrava più magra del solito. + +— È di Chrome — disse. + +Il mio braccio ebbe una convulsione, cominciò a ticchettare la paura traslata ai + +mioelettrici attraverso gli spinotti di carbonio. Feci cadere i sandwich; germogli + +flosci e formaggio giallo chiaro si sparsero sul pavimento di legno sporco. + +— Sei fuori di cervello — dissi. + +— No — disse lui. — Credi che se ne sia accorta? Impossibile. Saremmo già + +morti. Mi sono collegato attraverso un sistema di noleggio di Mombasa, sotto + +tripla copertura, e un satellite di comunicazione algerino. Si è accorta che + +qualcuno la spiava, ma non ha potuto rintracciarmi. + +Se Chrome aveva identificato la persona che aveva toccato il suo ICE eravamo + +spacciati. Ma probabilmente lui aveva ragione, altrimenti mi avrebbe fatto fuori + +mentre tornavo da New York. — Ma perché lei, Bobby? Dammi una sola buona + +ragione. . + +Chrome: l'avevo vista cinque o sei volte al _Gentleman Loser_. Forse era venuta a + +osservare noi poveracci o a rendersi conto della triste condizione umana, una + +condizione a cui lei non aspirava minimamente. Un faccino dolce a forma di + +cuore, che incorniciava il paio di occhi più cattivi che si possano immaginare. + +Sembrava una quattordicenne, ed era così da sempre. Aveva il metabolismo + +modificato da massicce dosi di sieri e ormoni. Era uno dei tipi meno + +raccomandabili che mai fossero usciti dai bassifondi, ma non apparteneva più ai + +bassifondi. Era una dei Ragazzi, Chrome: un membro di rilievo della consociata + +locale della Banda. Si diceva che avesse cominciato come spacciatrice, quando gli + +ormoni pituitari sintetici erano ancora vietati. Ma non aveva dovuto vendere + +ormoni a lungo. Adesso possedeva la Casa delle Luci Blu. + +— Tu sei matto da legare, Quine. Dammi solo una buona ragione per avere + +quella roba sullo schermo. Dovresti farla sparire, e subito, chiaro? + +— Al _Loser_ si dicono certe cose — fece lui togliendosi la giacca di pelle. — + +Cose su Black Myron e Crow Jane. Jane, che sa tutto dei giri porno, dice di sapere + +dove vanno a finire i soldi. E secondo lei è Chrome che controlla la Casa delle + +Luci Blu, non è solo un prestanome per i Ragazzi. + +— I Ragazzi, Bobby — dissi io — sono la parola d'ordine da queste parti. + +Riesci ancora a capirlo? Non ci si immischia negli affari dei Ragazzi, ricordi? E + +per questo che siamo ancora vivi. + +— È per questo che siamo ancora poveri, socio. — Si sedette sulla poltroncina + +girevole davanti alla consolle, abbassò la cerniera della tuta e si grattò il petto + +magro e bianco. — Ma forse ancora per poco. + +— Secondo me questa società si è appena sciolta, e per sempre. + +— Allora lui mi sorrise. Era un sorriso folle, feroce e concentrato, e io capii che + +in quel momento non gli importava niente di morire. + +— Senti — dissi — ho qualche soldo da parte. Perché non prendi la + +metropolitana fino a Miami, e te ne vai a Montego Bay. Hai bisogno di riposo. Hai + +bisogno di rimetterti in sesto. + +— Jack — disse lui, schiacciando un bottone sulla tastiera — io non sono mai + +stato così in sesto come adesso. — Il tappeto da preghiera fluorescente sullo + +schermo ondeggiò e si mosse, mentre si inseriva un programma di animazione, e + +le linee dell'ICE si intrecciavano con ipnotica frequenza in un mandala vivente. + +Bobby batté altri tasti e il movimento rallentò, il disegno si sciolse, divenne un + +po' meno complesso, risolvendosi in un'alternanza fra due configurazioni + +separate. Un lavoro di prima classe: non credevo che fosse ancora così bravo. — + +Adesso — disse. — Vedi? Aspetta. Ecco. Ancora. Ancora. È facile lasciarselo + +sfuggire. Si inserisce ogni ora e venti minuti, con un segnale al loro satellite di + +comunicazione. Potremmo viverci per un anno, con quello che gli paga di + +interessi passivi. + +— Quale satellite? + +— Zurigo. I suoi banchieri. Questo è il suo deposito bancario, Jack. È qui che + +vanno i soldi. Crow Jane aveva ragione. + +Io rimasi lì come una statua. Il mio braccio dimenticò di reagire. + +— Be', cosa hai combinato a New York, socio? Hai trovato qualcosa che mi + +possa servire per tagliare quell'ICE? Avremo bisogno di tutto quello su cui + +potremo mettere le mani. + +— Io tenni gli occhi fissi sui suoi, sforzandomi di non guardare il + +manipolatore, la morsa da gioielliere. Il programma russo era lì, sotto la calotta + +antipolvere. + +Il jolly. Il colpo di fortuna. + +— Dov'è Rikki? — gli chiesi, avvicinandomi alla consolle facendo finta di + +studiare il disegno in movimento sullo schermo. + +— Da degli amici suoi. — Alzò le spalle. — Ragazzi, tutti maniaci del simstim. + +— Fece un sorriso assente. — Lo faccio per lei. + +— Esco e ci penso, Bobby. Se vuoi che torni, tieni le mani lontano da quel + +tavolo. + +— Lo faccio per lei — disse mentre la porta si chiudeva alle mie spalle. — Tu + +lo sai. + +Stavamo scendendo. Il programma come un carrello sulle montagne russe, + +attraverso un labirinto di pareti d'ombra che si andavano sfilacciando, grigi + +spazi di cattedrale fra le torri luminose. A rotta di collo. + +ICE nero. Non pensarci. ICE nero. + +Si sentivano troppe storie al _Gentleman Loser;_ l'ICE nero fa parte delle + +leggende. ICE che uccide. Illegale, certo, ma chi lavora legalmente nel nostro + +giro? Una specie di arma a risposta neurale, e si entra in contatto con essa solo + +una volta. Come un Verbo mostruoso che divora la mente dall'interno. Come uno + +spasmo epilettico che prosegue e prosegue, finché non resta nulla. . E ci stiamo + +tuffando verso il pavimento del castello d'ombra di Chrome. + +Cercando di prepararmi all'improvviso arresto del respiro, la nausea, il + +rilassamento finale dei nervi. Paura di quel Verbo gelido in attesa, laggiù nel + +buio. + +Andai a cercare Rikki e la trovai in un caffè, insieme a un ragazzo con occhi + +Sendai, le linee di sutura non ancora guarite che si irradiavano dalle orbite + +illividite. C'era un dépliant in carta patinata aperto sul tavolo, con Tally Isham + +che sorrideva da una dozzina di fotografie. La Ragazza con gli Occhi Zeiss Ikon. + +La sua piccola piastra simstim era una delle cose che avevo messo sotto il tavolo + +la sera prima, quella che le avevo aggiustato il giorno dopo averla incontrata la + +prima volta. Passava delle ore attaccata a quell'apparecchio, la striscia di + +contatto attorno alla testa come una tiara in plastica grigia. Tally Isham era la + +sua preferita, e con la striscia di plastica lei viveva in un altro mondo, nel + +sensorio registrato della più grande stella del simstim. Stimoli simulati: il mondo + +(o almeno le sue parti più interessanti) come veniva percepito da Tally Isham. + +Tally guidava un Fokker nero a effetto-suolo sulle cime delle mesas dell'Arizona. + +Tally si tuffava nelle riserve delle isole Truk. Tally partecipava alle feste dei + +super-ricchi su isole greche private, nella purezza mozzafiato di quei piccoli + +porti bianchi all'alba. + +In effetti assomigliava molto a Tally: la stessa carnagione gli stessi zigomi. + +Secondo me la bocca di Rikki era più ferma. Più impertinente. Lei non voleva + +essere Tally Isham ma desiderava quel lavoro. Era la sua ambizione: entrare nel + +simstim. Bobby ne rideva. Ma lei me ne aveva parlato. «Come starei con un paio + +di questi?» mi aveva chiesto, sollevando una pagina con un primo piano, gli Zeiss + +Ikon azzurri di Tally Isham all'altezza dei suoi occhi ambra-castano. Si era fatta + +operare due volte le cornee, ma non era arrivata a dieci decimi, perciò voleva gli + +Ikon. La marca delle dive. Molto costosi. + +— Stai sempre pensando agli occhi? — chiesi sedendomi. + +— Tigre se ne è appena fatti un paio — disse lei. Pensai che aveva un'aria + +stanca. + +Tigre era così soddisfatto dei suoi Sendai che non poté fare a meno di + +sorridere ma dubitavo che altrimenti avrebbe sorriso. Aveva quel tipo di + +bellezza uniforme che si acquisisce dopo la settima visita ad una boutique + +chirurgica, probabilmente avrebbe passato il resto della sua vita a cercare di + +assomigliare vagamente ai vari idoli stagionali dei media: non una copia troppo + +evidente, ma neppure qualcosa di originale. + +— Sendai, vero? — Sorrisi a mia volta. + +Lui annuì. Lo guardai mentre cercava di lanciarmi quella che secondo lui era + +un'occhiata professionale simstim. Faceva finta di registrare. Pensai che + +indugiasse troppo sul mio braccio. — Sono eccezionali sulle periferiche, quando i + +muscoli saranno guariti — disse, e vidi con quanta cautela allungava la mano per + +prendere la tazza del caffè. Gli occhi Sendai sono noti per i difetti di percezione + +della profondità di campo e per le controversie sull'assicurazione, fra le altre + +cose. + +— Tigre parte per Hollywood domattina. + +— Poi forse Chiba City, giusto? — Gli sorrisi. Lui non rispose al sorriso. — Hai + +un'offerta, Tigre? Conosci un agente? + +— È solo per dare un'occhiata in giro — disse lui a bassa voce. Poi si alzò e se + +ne andò. Rivolse un breve saluto a Rikki, ma non a me. + +— I nervi ottici di quel ragazzo potrebbero deteriorarsi nel giro di sei mesi. Lo + +sai Rikki? Quei Sendai sono illegali in Inghilterra, in Danimarca, in un sacco di + +altri posti. Non si possono sostituire i nervi. + +— Ehi, Jack, niente prediche. — Mi rubò un croissant e mordicchiò una delle + +punte. + +— Credevo di essere il tuo consigliere, bambina. + +— Sì, certo. Be', Tigre non sarà troppo sveglio, ma tutti sanno dei Sendai. È il + +massimo che può permettersi. Corre il rischio. Se trova lavoro, potrà sostituirli. + +— Con questi? — Battei il dito sul dépliant Zeiss. — Ci vogliono un sacco di + +soldi, Rikki. Tu non sei così scema da correre un rischio del genere. + +Lei annuì. — Voglio gli Ikon. + +— Se vai da Bobby, digli di starsene tranquillo finché non mi faccio vivo. + +— Va bene. Affari? + +Io bevvi il caffè e lei si mangiò tutti e due i miei croissant. Poi l'accompagnai + +da Bobby. Feci quindici chiamate, ognuna da un diverso telefono pubblico. + +Un lavoro folle. + +In tutto, ci vollero sei settimane per preparare l'attacco, sei settimane in cui + +Bobby non faceva che dirmi quanto l'amava. Io lavoravo ancora più sodo, + +cercando di non ascoltarlo. La maggior parte erano chiamate per telefono. I miei + +quindici iniziali, e molto obliqui, tentativi parvero dare origine ciascuno ad altre + +quindici chiamate. Eravamo in cerca di un certo servizio che entrambi + +consideravamo come parte essenziale dell'economia clandestina del mondo, ma + +che probabilmente non aveva mai più di cinque clienti contemporaneamente, e + +che non si faceva mai pubblicità. Cercavamo il ricettatore più grosso del mondo, + +un riciclatore di denaro sporco capace di ripulire un trasferimento in contanti di + +un milione di dollari e dimenticarsene subito dopo. Tutte quelle chiamate furono + +una perdita di tempo, alla fin fine, perché fu Finn a mettermi sulla strada giusta. + +Ero andato a New York per comprare una nuova scatola nera, perché + +rischiavamo di restare senza un soldo con tutte quelle chiamate. + +Gli sottoposi il problema nella maniera più ipotetica possibile. + +— Macao — disse lui. + +— Macao? + +— La famiglia Long Hum. Agenti di cambio. + +Aveva perfino il numero. Se si cerca un ricettatore, basta chiedere a un altro + +ricettatore. + +I Long Hum erano così imperscrutabili da rendere la mia concezione di + +approccio indiretto simile a un attacco nucleare in forze. Bobby dovette fare due + +viaggi in navetta a Hong Kong per sistemare la faccenda. Stavamo finendo i + +capitali, e in fretta. Ancora non so perché avessi deciso di starci, tanto per + +cominciare; avevo paura di Chrome, e non ero poi così ansioso di diventare + +ricco. Cercavo di dirmi che era una buona idea bruciare la Casa delle Luci Blu, + +perché era un posto disgustoso, ma non riuscivo a mandarla giù. Non mi piaceva + +la Casa delle Luci Blu, perché una volta ci avevo passato una serata + +assolutamente deprimente, ma questa non era una giustificazione per mettersi + +alla caccia di Chrome. In effetti, mi ero mezzo convinto che saremmo morti nel + +tentativo. Anche con quel programma killer, non si poteva dire che le probabilità + +fossero in nostro favore. + +Bobby era impegnatissimo a scrivere una serie comandi che avremmo dovuto + +infilare al centro del computer di Chrome. Questo sarebbe stato compito mio, + +perché Bobby avrebbe avuto il suo da fare per impedire al programma russo di + +buttarsi dritto addosso alla preda. Era troppo complesso per riscriverlo, perciò + +intendeva solo trattenerlo per i due secondi che mi servivano. + +Presi accordi con un gorilla da strada di nome Miles. Avrebbe dovuto seguire + +Rikki la notte del colpo, senza perderla di vista, e telefonarmi ad una certa ora. + +Se non c'ero, o non rispondevo in un certo modo, avrebbe dovuto prenderla e + +metterla sul primo convoglio sotterraneo in partenza. Gli diedi una busta per lei, + +con del denaro e un biglietto. + +Bobby non aveva pensato molto a come si sarebbero messe le cose per lei se + +facevamo cilecca. Continuava a ripetermi quanto l'amava, dove sarebbero andati + +insieme, come avrebbero speso i soldi. + +— Per prima cosa comprale un paio di Ikon. È quello che vuole. Fa sul serio + +con questa idea del simstim. + +— Ehi — disse lui, alzando gli occhi dalla tastiera — non avrà più bisogno di + +lavorare. Ce la faremo, Jack. Lei è la mia fortuna. Non dovrà lavorare mai più. + +— La tua fortuna — dissi io. Non ero felice. Non riuscivo a ricordare quando + +ero stato felice. — Hai visto dov'è finita la tua fortuna, ultimamente? + +Lui no, e neppure io. Eravamo stati tutti e due troppo occupati. Mi mancava. + +Sentirne la mancanza mi ricordava quell'unica sera alla Casa delle Luci Blu, + +perché c'ero andato a causa di un'altra. Mi ero ubriacato, tanto per cominciare, + +poi avevo cominciato a farmi delle inalazioni di Vasopressina. Se una ragazza ti + +ha appena piantato, l'alcool e la Vasopressina sono il massimo in fatto di + +farmacologia masochista: il primo fa venir voglia di piangere, la seconda fa + +ricordare. La Vasopressina è usata in medicina per curare l'amnesia senile, ma + +nei bassifondi hanno fatto presto a trovare altri impieghi. Così mi ero comprato + +una replica ad altissima intensità di una brutta storia d'amore; il guaio è che con + +la parte buona si prende anche quella cattiva. Uno cerca grandi passioni ed estasi + +animalesche e oltre a questo ottiene quello che ha detto lui, e quello che ha detto + +lei, e come se n'è andata senza neppure voltarsi. Non ricordo di aver deciso di + +andare alle Luci Blu, o come ci sia arrivato. Corridoi silenziosi e quella cascata + +decorativa, piuttosto volgare, che gorgoglia da qualche parte, o forse è solo un + +ologramma. Avevo un sacco di soldi quella sera; qualcuno aveva dato a Bobby un + +bel malloppo per aprire una finestra di tre secondi nell'ICE di qualcun altro. + +Non credo che a quelli di guardia alla porta piacesse molto il mio aspetto, ma + +immagino che i miei soldi piacessero di più. Bevvi ancora, dopo aver fatto quello + +che ero venuto a fare. Poi feci una battuta col barman sui necrofili in incognito, + +che non fu accolta troppo bene. Poi c'era un tipo grande e grosso che insisteva a + +chiamarmi eroe di guerra, e non mi piaceva. Credo di avergli fatto vedere un paio + +di giochini col braccio, prima dell'ora di chiusura, e mi ero risvegliato due giorni + +dopo in un modulo medico da qualche altra parte. Un posto da quattro soldi, non + +c'era neanche lo spazio per impiccarsi. E seduto su quello stretto materasso di + +spugna, avevo pianto. + +C'è di peggio che ritrovarsi soli. Ma quello che vendono alla Casa delle Luci Blu + +è così diffuso da essere quasi legale. + +Nel cuore del buio, nel centro immobile, i sistemi sabotatori fanno a brandelli + +il buio con mulinelli di luce, rasoi trasparenti che si staccano ruotando da noi; + +siamo sospesi al centro di un'esplosione silenziosa, al rallentatore, con + +frammenti di ICE che cadono per sempre, e la voce di Bobby mi giunge da anni + +luce di vuoto elettronico. . + +— Brucia quella troia, Jack. Non riesco più a trattenerlo. . + +Il programma russo si solleva fra torri di dati, nasconde i colori da stanza dei + +giochi. E io inserisco i comandi preparati da Bobby nel centro del freddo cuore di + +Chrome. La trasmissione ultrarapida scatta, un impulso di informazioni + +condensate scagliato verso l'alto, oltre la torre di buio che si sta addensando, il + +programma russo, mentre Bobby lotta per controllare quel secondo cruciale. Un + +braccio informe di oscurità si allunga dalla torre di buio, troppo tardi. Ce + +l'abbiamo fatta. + +La matrice si piega attorno a me come un origami. + +E la mansarda puzza di sudore e circuiti bruciati. Mi è sembrato di aver sentito + +Chrome urlare, un suono duro e metallico, ma non è possibile. + +Bobby rideva, con le lacrime agli occhi. Il contaminuti all'angolo dello + +schermo, diceva 07:24:05. Ci avevamo messo meno di otto minuti per bruciare + +Chrome. + +E vidi che il programma russo si era fuso nella pressa. Avevamo passato il + +grosso del deposito di Chrome sulla banca di Zurigo a una decina di associazioni + +caritatevoli sparse nel mondo. Era troppo grosso per trasferirlo, e sapevamo che + +dovevamo ridurla sul lastrico, bruciarla completamente, altrimenti sarebbe + +venuta a cercarci. Tenemmo per noi meno del dieci per cento e lo facemmo + +passare attraverso la ditta Long Hum, a Macao. Loro trattennero il sessanta per + +cento e ci rispedirono quello che rimaneva attraverso il settore più + +irraggiungibile della borsa di Hong Kong. Ci volle un'ora prima che i soldi + +cominciassero a raggiungere i due conti correnti che avevamo aperto a Zurigo. + +Osservai gli zeri accumularsi dietro un numero sul monitor. Ero ricco. Poi + +squillò il telefono. Era Miles. Per poco non sbagliai la frase in codice. + +— Ehi, Jack, non so, ma. . chi è questa ragazza? È successa una cosa strana. . + +— Cosa? Dimmi. + +— Le sono stato sempre dietro, come mi hai detto, senza farmi vedere. È stata + +per un po' al _Loser_ , poi ha preso la metropolitana. È andata alla Casa delle Luci + +Blu. . + +— Cosa? + +— La porta laterale. Riservata al personale. Non potevo superare le loro + +guardie. + +— È lì adesso? + +— No, l'ho persa. È successo il pandemonio, laggiù. Sembra che le luci Blu + +abbiano chiuso bottega, per sempre. Sette tipi di allarme che suonavano, tutti + +che correvano, la polizia in tenuta antisommossa. . Adesso c'è un sacco di gente, + +quelli delle assicurazioni, agenti immobiliari, furgoni con la targa del comune. . + +— Miles, dov'è andata? + +— L'ho persa, Jack. + +— Senti, Miles, tieniti la busta e i soldi, va bene? + +— Sul serio? Senti, mi dispiace. Io. . + +Riappesi. + +— Vedrai quando glielo diciamo — stava dicendo Bobby, fregandosi un + +asciugamano sul petto nudo. + +— Diglielo tu, cowboy. Io vado a farmi una passeggiata. + +Così uscii nella notte fluorescente di neon e lasciai che la folla mi trasportasse, + +camminando alla cieca, imponendomi di essere solo un segmento di + +quell'organismo di massa, uno dei tanti frammenti di coscienza alla deriva sotto + +le cupole geodesiche. Non pensavo; mettevo un piede davanti all'altro. Ma dopo + +un po' pensai, e tutto fu chiaro. Le servivano i soldi. + +Pensai anche a Chrome. Che l'avevamo uccisa, assassinata, esattamente come + +se le avessimo tagliato la gola. La notte che mi trascinava lungo i viali e le piazze + +in quel momento le stava dando la caccia, e lei non aveva nessun posto dove + +andare. Quanti nemici doveva avere in questa folla soltanto? Quanti si sarebbero + +mossi, adesso che non erano più trattenuti dalla paura dei suoi soldi? Le + +avevamo tolto tutto quello che possedeva. Era tornata sulla strada. Dubitavo che + +sarebbe sopravvissuta fino all'alba. + +Alla fine mi ricordai del caffè, quello dove avevo incontrato Tigre. I suoi + +occhiali da sole dicevano tutta la storia: lenti grandi e nere, con una macchia + +rivelatrice di fondotinta all'angolo di una lente. — Ciao Rikki — dissi, ed ero + +preparato quando se li tolse. Azzurri, azzurro come Tally Isham. Quell'azzurro + +trasparente per cui sono famosi, con il marchio “Zeiss ikon” intorno a ciascuna + +iride, in piccole lettere maiuscole, sospese come pagliuzze d'oro. + +— Molto belli — dissi. Il fondotinta copriva i lividi. Nessuna cicatrice, per un + +lavoro del genere. — Hai fatto i soldi. + +— Sì. — Ebbe un brivido. — Ma non ne farò altri. Non in quel modo. + +— Credo che quel posto abbia chiuso. + +— Oh. — Il volto le rimase inespressivo. I nuovi occhi erano immobili e molto + +profondi. + +— Non ha importanza. Bobby ti aspetta. Abbiamo appena fatto un grosso + +colpo. + +— No. Devo andare. Immagino che non capirebbe, ma devo andare. + +Annuii, guardando il mio braccio che si alzava per prenderle la mano; + +sembrava non fosse una parte di me, ma lei me la strinse come se lo fosse. + +— Ho un biglietto di sola andata per Hollywood. Tigre conosce della gente con + +cui posso stare. Forse arriverò anche a Chiba City. Aveva ragione su Bobby. + +Tornai indietro con lei. Non capì. Ma per Bobby lei era già servita allo scopo, e + +volevo dirle di non sentirsi addolorata per lui, perché vedevo che lo era. Non + +volle nemmeno accompagnarla alla porta, dopo che ebbe fatto i bagagli. Io + +appoggiai le valige nel corridoio e la baciai, rovinandole il fondo tinta, e qualcosa + +si mosse dentro di me, come quel programma killer si era sollevato sui dati di + +Chrome. Un arrestarsi improvviso del respiro, in un posto dove non ci sono + +parole. Ma lei aveva un aereo da prendere. Bobby era abbandonato sulla + +poltroncina girevole di fronte al monitor, a guardare gli zeri del suo conto in + +banca. Aveva gli occhiali scuri, e sapevo che quella sera sarebbe stato al + +_Gentleman Loser_ , scrutando ansiosamente i segni del cielo, alla ricerca di + +qualcuno che gli dicesse come sarebbe stata la sua nuova vita. Non potevo + +immaginarmela molto diversa. Più comoda, ma avrebbe sempre e + +continuamente aspettato la carta successiva. + +Cercai di non immaginarmela nella Casa delle Luci Blu, mentre lavorava a + +turni di tre ore in qualcosa di simile al sonno REM, mentre il suo corpo e i riflessi + +condizionati si occupavano del lavoro. I clienti non si sarebbero mai lamentati + +che facesse finta, perché gli orgasmi erano veri. Ma lei li avvertiva, sempre che li + +avvertisse, solo come pallide fiammate argentee ai bordi del sonno. Proprio così, + +è tanto diffuso da essere quasi legale. I clienti sono combattuti fra il bisogno di + +qualcuno e il desiderio di essere soli, il che è probabilmente sempre stata + +l'essenza di quel gioco, ancora prima che la neuroelettronica rendesse possibile + +avere le due cose contemporaneamente. + +Presi il telefono e feci il numero della compagnia aerea. Diedi il suo vero nome + +e il numero del volo. — Ha cambiato destinazione — dissi. — Chiba City. Esatto. + +Giappone. — Infilai la mia carta di credito nella fessura e battei il numero. — + +Prima classe. — Un ronzio lontano mentre controllavano il mio conto corrente. + +— Andata e ritorno. + +Ma immagino che abbia incassato il prezzo del biglietto di ritorno oppure che + +non ne abbia avuto bisogno, perché non è tornata. E qualche volta, a notte tarda, + +mi capita di passare accanto a una vetrina con manifesti di dive del simstim, con + +tutti quei bellissimi occhi identici che mi guardano da facce quasi identiche, e + +qualche volta gli occhi sono i suoi, ma nessuna delle facce lo è, mai, e io la vedo + +lontano, ai bordi di questo agglomerato di notti e di città, che mi saluta con la + +mano. diff --git a/Gibson/03_il_continuum_di_gernsback.md b/Gibson/03_il_continuum_di_gernsback.md new file mode 100644 index 0000000..9577207 --- /dev/null +++ b/Gibson/03_il_continuum_di_gernsback.md @@ -0,0 +1,677 @@ +# Il continuum di Gernsback + +_(The Gernsback Continuum, 1981)_ + +Per fortuna gli effetti stanno svanendo, la faccenda si sta rivelando un + +episodio temporaneo. Quando ancora mi capita di vedere qualcosa, è ai margini + +del campo visivo: frammenti di assurde macchine cromate, appena intraviste. Ho + +visto un'ala volante sopra San Francisco, la settimana scorsa, ma era quasi + +trasparente. E le auto con le pinne di squalo si sono fatte più rare, le autostrade + +evitano discretamente di espandersi in mostri scintillanti a ottanta corsie, come + +quello in cui sono stato costretto a guidare la settimana scorsa con la mia Toyota + +a nolo. E so che niente di tutto ciò mi seguirà fino a New York, il mio campo + +visivo si sta restringendo a una sola lunghezza d'onda probabilistica. Ho lavorato + +duro per ottenere questo risultato. La televisione mi è stata di grande aiuto. + +Credo che sia cominciato a Londra, in quella taverna greca fasulla in Battersea + +Park Road, dove abbiamo pranzato a spese della ditta di Cohen. Tutta roba da + +tavola calda, e ci hanno messo mezz'ora per trovare un secchiello del ghiaccio + +per il vino. Cohen lavora perla Barris-Watford, che pubblica grandi libri illustrati + +molto chic sull'arte “commerciale”: la storia delle insegne al neon, i flipper, i + +giocattoli a molla del Giappone occupato. Ero andato in Inghilterra per una serie + +di fotografie pubblicitarie; ragazze californiane con le gambe abbronzate e + +scarpe da ginnastica dai vivaci colori fluorescenti che saltellavano in mio onore + +lungo le scale mobili di Saint John's Wood e sui marciapiedi di Tooting Bec. Un + +giovane funzionario, magro e ambizioso, aveva deciso che i misteri della + +metropolitana di Londra sarebbero serviti a vendere scarpe di nylon con la suola + +da montagna. Loro decidono, io fotografo. E Cohen, che conoscevo vagamente + +dai tempi di New York, mi aveva invitato a pranzo il giorno prima della partenza + +da Heathrow. Era accompagnato da una signorina vestita molto alla moda, di + +nome Dialta Downes, una tipa praticamente senza mento, nota studiosa di storia + +dell'arte pop. Se ci ripenso la vedo camminare a fianco di Cohen sotto un'insegna + +lampeggiante al neon, con scritto DIREZIONE: FOLLIA in grosse maiuscole + +“senza terminazioni”. Cohen ci presentò e spiegò che Dialta era l'artefice + +dell'ultimo progetto della Barris-Watford, una storia illustrata di quello che lei + +chiamava “Stile Modernista Aerodinamico Americano”. Cohen lo chiamava + +“gotico spaziale”. Il titolo provvisorio era “Futuropolis: La città mai esistita”. + +Gli inglesi hanno una tipica ossessione per gli aspetti più barocchi della + +cultura pop americana, qualcosa di simile al feticismo dei tedeschi occidentali + +verso gli indiani e i cowboy o all'assurda idolatria dei francesi per i vecchi film di + +Jerry Lewis. In Dialta Downes questo si manifestava in una mania per una forma + +di architettura squisitamente americana, ma di cui gli americani sono + +scarsamente consapevoli. All'inizio non ero ben sicuro di cosa stesse parlando, + +ma un po' alla volta cominciai a capire. Tornai con la mente ai programmi + +televisivi della domenica mattina, negli anni ‘50. Qualche volta, sulla stazione + +locale, trasmettevano vecchi cinegiornali, come riempitivo. E mentre si stava + +seduti con un panino al burro di arachidi e un bicchiere di latte, una voce + +baritonale, hollywoodiana e gracchiante, raccontava che c'era “Una Macchina + +Volante nel Vostro Futuro”. E tre ingegneri di Detroit si davano da fare su una + +vecchia, gigantesca Nash alata, che si lanciava poi rumorosamente lungo qualche + +pista deserta del Michigan. Non la si vedeva mai decollare veramente, ma volava + +verso la terra inesistente di Dialta Downes, la vera patria di una generazione di + +tecnofili privi di inibizioni. Quello di cui mi stava parlando erano quei pezzi di + +architettura “futuristica” degli anni Venti e Trenta che si incontrano ogni giorno + +nelle città americane senza accorgersene: le pensiline dei cinema con nervature + +che irradiano una misteriosa energia, i negozi con la facciata di alluminio + +scanalato, le sedie di tubo cromato che raccolgono la polvere negli androni degli + +alberghi di terza categoria. Lei vedeva queste cose come segmenti isolati di un + +mondo di sogno abbandonati in un presente indifferente; voleva che li + +fotografassi per lei. + +Gli anni Trenta avevano visto nascere la prima generazione di progettisti + +industriali americani. Fino agli anni 30 tutti i temperamatite sembravano + +temperamatite: il classico meccanismo vittoriano, al massimo un'ombra di + +decorazione. Dopo l'avvento dei designer, c'erano temperamatite che + +sembravano progettati nelle gallerie a vento. Nella maggior parte dei casi il + +cambiamento era solo superficiale; sotto il guscio cromato e aerodinamico c'era + +sempre il vecchio meccanismo vittoriano. Il che aveva una sua logica, perché i + +designer più abili erano usciti dalle file degli scenografi di Broadway. Era tutto + +un palcoscenico, una serie di fondali complicati per giocare a vivere nel futuro. + +Mentre bevevamo il caffè, Cohen tirò fuori una grossa cartelletta piena di foto. + +C'erano le statue alate che facevano la guardia alla diga di Hoover, come + +decorazioni di cemento alte dodici metri soffiate da un immaginario uragano. + +C'erano una dozzina di foto del Johnson's Wax Building di Frank Lloyd Wright, + +affiancate alle copertine della vecchia “Amazing Stories”, dipinte da un tale di + +nome Frank R. Paul; probabilmente i dipendenti della Johnson's Wax avevano + +avuto l'impressione di entrare in una delle utopie aerografate da rivista + +popolare di Paul. L'edificio di Wright sembrava progettato per gente che + +indossava tuniche bianche e sandali di perspex. Mi soffermai sul disegno di un + +aereo a elica particolarmente maestoso, tutto ali, come un grosso boomerang + +simmetrico dotato di finestrini nei posti più inverosimili. Delle frecce indicavano + +la posizione della sala da ballo e di due campi da squash. Era datato 1936. + +— Non mi direte che questa roba volava. — Guardai Dialta Downes. + +— Oh, no, impossibile, anche con quelle dodici eliche giganti; ma alla gente + +piaceva quel look, capite? Da New York a Londra in meno di due giorni, sale da + +pranzo di prima classe, cabine private, ponti per abbronzarsi, serate danzanti + +con orchestra jazz. . I progettisti cercavano di dare al pubblico quello che + +desiderava. E quello che il pubblico desiderava era il futuro. + +Ero a Burbank da tre giorni impegnato a cercare di soffondere di carisma un + +cantante rock molto insipido, quando ricevetti il pacco di Cohen. È possibile + +fotografare l'inesistente, ma è maledettamente difficile riuscirci, e di + +conseguenza questo è un talento molto ricercato sul mercato. Anche se ci so fare, + +non si può dire che sia il migliore, e quel tipo metteva a dura prova la credibilità + +della mia Nikon. Uscii depresso perché mi piace fare un buon lavoro, ma non del + +tutto, perché mi ero assicurato di ricevere comunque l'assegno, e decisi di + +tirarmi su con la sublime artisticità del lavoro per la Barris-Watford. Cohen mi + +aveva mandato alcuni libri sul design degli anni ‘30, foto di edifici aerodinamici, + +e una lista dei cinquanta esempi più importanti in California compilata da Dialta + +Downes. La fotografia architettonica può comportare lunghe attese; l'edificio + +diventa una specie di meridiana, mentre si aspetta che l'ombra si allontani da un + +particolare, che la massa e l'equilibrio della struttura si rivelino in una certa + +maniera. Mentre aspettavo, mi immaginai nell'America di Dialta Downes. + +Quando isolavo alcuni edifici industriali nel mirino smerigliato della Hasselblad, + +questi assumevano una specie di totalitaria dignità, come gli stadi che Albert + +Speer aveva costruito per Hitler. Ma il resto era implacabilmente volgare: roba + +effimera, secreta dall'inconscio collettivo americano degli anni ‘30, che + +sopravviveva lungo strade deprimenti su cui si allineavano motel polverosi, + +venditori all'ingrosso di materassi ed esposizioni di macchine usate. Mi buttai + +sulle stazioni di servizio. Al culmine dell'Era di Downes, Ming lo Spietato era + +stato incaricato di progettare le stazioni di servizio della California. Seguendo + +l'architettura della sua nativa Mongo, aveva percorso in lungo e in largo la costa + +erigendo postazioni di cannoni laser in stucco bianco. Nella maggior parte vi + +erano superflue torrette centrali circondate da quegli strani radiatori che erano + +il marchio distintivo dello stile e sembravano generare potenti flussi di + +entusiasmo per la tecnologia. Bastava trovare il modo per riportarle in vita. Ne + +fotografai una, a San José, un'ora prima che arrivassero i bulldozer e + +distruggessero la verità architettonica di stucco, incannicciato e cemento da + +poco prezzo. + +«Dovete immaginare» gli aveva detto Dialta Downes, «una specie di America + +alternativa: un 1980 mai esistito. Un'architettura di sogni infranti.» E quella era + +la mia disposizione mentale mentre percorrevo le stazioni della sua involuta via + +crucis socioarchitettonica nella mia Toyota rossa, e gradualmente mi + +sintonizzavo sulla sua immagine umbratile di un'America che non c'era, di + +fabbriche di Coca-Cola simili a sottomarini arenati, di cinema di quinta visione + +simili a templi di una setta perduta che aveva adorato specchi azzurri e la + +geometria. E mentre mi muovevo fra quelle rovine segrete mi trovai a pensare a + +cosa avrebbero pensato gli abitanti del futuro perduto del mondo in cui io + +vivevo. Gli anni ‘30 sognavano marmi bianchi e cromature aerodinamiche, + +cristalli immortali e bronzo brunito; ma i razzi sulla copertina delle riviste di + +Gernsback erano caduti su Londra in piena notte, sibilando. Dopo la guerra tutti + +avevano avuto una macchina, ma senza ali, e le autostrade promesse per farla + +correre, tanto che il cielo stesso si era oscurato e i fumi avevano divorato i + +marmi e corroso i cristalli miracolosi. . + +E un giorno, alla periferia di Bolinas, mentre mi stavo preparando a + +fotografare un esemplare particolarmente sontuoso di architettura militare + +Ming, penetrai una sottile membrana, una membrana probabilistica. . + +Senza accorgermene, superai il Confine. . + +E alzando gli occhi vidi un apparecchio a 12 motori, simile a un boomerang + +ingrossato, tutto ali, che si muoveva verso est con grazia elefantina, così basso + +che avrei potuto contarne i rivetti sullo scafo argento opaco, e sentire, forse, + +l'eco di un'orchestra jazz. + +Andai da Kihn. + +Merv Kihn, giornalista indipendente specializzato in pterodattili texani, + +contadini reazionari che avevano avuto contatti con gli UFO, mostri di Loch Ness + +di terza classe e le dieci più diffuse teorie sulle cospirazioni nate nelle zone + +retrograde dell'immaginario collettivo americano. + +— Non è male — disse Kihn, pulendosi gli occhiali da tiro a segno Polaroid con + +un lembo della camicia hawaiana — ma non è veramente cerebrale. Gli manca + +quel certo quid. + +— Ma l'ho visto, Merv. — Eravamo seduti ai bordi di una piscina, sotto il sole + +splendente dell'Arizona. Lui era a Tucson, in attesa di un gruppo di impiegate + +statali di Las Vegas in pensione, la cui portavoce riceveva messaggi dagli Alieni + +per mezzo di un forno a microonde. Avevo guidato tutta notte, e me lo sentivo + +nelle ossa. + +— Ma certo che l'hai visto. Hai letto i miei articoli — non hai ancora afferrato + +la mia soluzione definitiva del problema degli UFO? È semplicissimo: la gente — + +si sistemò accuratamente gli occhiali sul lungo naso aquilino e mi rivolse uno + +sguardo da basilisco — VEDE. . delle cose. La gente le vede. Non c'è niente, ma la + +gente le VEDE lo stesso, capisci? Perché ne hanno bisogno, probabilmente. Hai + +letto Jung, dovresti sapere qual è la causa. . Nel tuo caso è piuttosto ovvia: hai + +detto che stavi pensando a questa architettura demenziale, ci fantasticavi sopra. . + +Ascolta, sono sicuro che anche tu ti sei fatto la tua parte di droghe, giusto? + +Quanti hanno visto passare gli anni ‘60 in California senza avere almeno una + +volta quelle strane allucinazioni? Per esempio quando sembrava che i jeans + +fossero diventati un ologramma di geroglifici disegnati dalla Walt Disney, o + +quando. . + +— Ma non era così. + +— Certo che non era così. Era completamente diverso. Era “su uno sfondo + +perfettamente reale”, giusto? Tutto normale, poi compare il mostro, il mandala, il + +sigaro fluorescente. Nel tuo caso un gigantesco aeroplano stile “Amazing”. + +Succede in continuazione. Non sei neppure pazzo. Lo sai, vero? — prese una + +birra dalla borsa refrigerante malandata che aveva vicino alla sedia a sdraio. + +— La settimana scorsa ero in Virginia. Grayson County. Ho intervistato una + +ragazzina di sedici anni che era stata assalita da una testa di orso. + +— Che? + +— La testa tagliata di un orso. Se ne svolazzava in giro sul suo disco volante, + +che sembrava il coprimozzo della vecchia Cadillac di suo cugino Wayne. Aveva + +occhi rossi, luccicanti come due mozziconi di sigaro e antenne telescopiche che + +gli uscivano da dietro le orecchie. — Fece un rutto. + +— E l'ha assalita? Come? + +— È meglio che non te lo dica. Sei un tipo impressionabile. “Era freddo” — + +fece una brutta imitazione dell'accento del sud — “e metallico.” Faceva suoni + +elettronici. È un prodotto genuino, amico: direttamente dall'inconscio collettivo; + +quella ragazzina è una strega. Non c'è posto per lei in questa società. + +Sicuramente se non fosse cresciuta con “L'uomo bionico” e le repliche di Star + +Trek avrebbe detto di aver visto il diavolo. Ha semplicemente seguito la + +corrente. E sa esattamente cosa le è successo. Ero uscito da dieci minuti quando + +sono arrivati gli ufologi con la macchina della verità. + +Dovevo avere un'aria preoccupata, perché lui appoggiò la birra vicino alla + +borsa refrigerante e si alzò. + +— Se vuoi una spiegazione più intellettuale, direi che hai visto un fantasma + +semiotico. Tutte queste storie di incontri ravvicinati, per esempio, sono calate + +nella dimensione fantascientifica che permea la nostra cultura. Posso anche + +credere agli alieni, ma non a degli alieni che assomigliano a fumetti degli anni + +‘50. Sono fantasmi semiotici, frammenti di un immaginario culturale che si è + +separato e ha acquistato una vita autonoma, come le navi volanti alla Giulio + +Verne che vedevano sempre quei vecchi contadini del Kansas. Tu hai visto un + +tipo diverso di fantasma, ecco tutto. Un tempo quell'aereo faceva parte + +dell'inconscio collettivo. In qualche maniera l'hai catturato. L'importante è non + +preoccuparsene. + +Ma io me ne preoccupavo. + +Kihn si pettinò i radi capelli biondi e uscì per sentire cosa dicevano gli alieni + +sulle frequenze radar, e io tirai le tende della mia camera e mi stesi nel buio ad + +aria condizionata per preoccuparmi. Stavo ancora preoccupandomi quando mi + +svegliai. Kihn aveva lasciato un biglietto sulla mia porta: aveva preso un volo + +charter diretto a nord, per controllare delle voci su mutazioni del bestiame. + +Un'altra delle sue specialità giornalistiche. + +Io pranzai, feci una doccia, ingoiai una pillola dimagrante mezza sbriciolata + +che girava in fondo alla mia borsa da barba da tre anni, e ripartii per Los + +Angeles. + +La velocità mi limitava il campo visivo al tunnel creato dai fari della Toyota. Mi + +dissi che il corpo poteva guidare mentre la mente riposava. Riposava e si teneva + +lontana dalle bizzarre immagini prodotte dall'anfetamina, dalla stanchezza e + +dalla spettrale, luminosa vegetazione che cresce alla coda dell'occhio della + +mente, lungo un'autostrada a tarda notte. Ma la mente ha le sue idee, e + +l'opinione di Kihn su quello che ormai consideravo il mio “avvistamento” mi + +girava per la testa in un'orbita asimmetrica. + +Fantasmi semiotici. Frammenti del Sogno Collettivo, che svolazzavano nella + +scia della macchina. Probabilmente tutto quel ragionamento fece uno strano + +effetto alla pillola dietetica, e la vegetazione confusa ai margini della strada + +assunse il colore delle immagini all'infrarosso dei satelliti, frammenti luminosi + +soffiati via dalla Toyota. Allora parcheggiai, e il riflesso dei fari sulle lattine di + +birra sparse in strada cessò improvvisamente quando spensi i fari, come un + +augurio di buona notte. Calcolai che ore dovevano essere a Londra, e cercai di + +immaginarmi Dialta Downes che faceva colazione nel suo appartamento di + +Hampstead, circondata da statuette cromate e libri sulla cultura americana. + +Le notti del deserto, là, sono enormi; la luna è più vicina. Osservai a lungo la + +luna e decisi che Kihn aveva ragione. L'importante era non preoccuparsi. In tutto + +il continente, gente più normale di quanto avrei mai potuto essere, vedeva ogni + +giorno uccelli giganti, yeti, raffinerie petrolifere volanti; servivano a dare lavoro + +a Kihn. Perché sentirsi sconvolti da una visione dell'immaginario popolare a + +passeggio nel cielo di Bolinas? Decisi di addormentarmi avendo come unica + +preoccupazione i serpenti a sonagli e gli hippy cannibali, al sicuro fra + +l'amichevole spazzatura del mio continuum quotidiano. La mattina avrei + +raggiunto Nogales e fotografato i vecchi bordelli, una cosa che volevo fare da + +anni. La pillola dietetica aveva dato forfait. + +Prima mi svegliò la luce, poi le voci. + +La luce veniva dalle mie spalle e gettava ombre mutevoli nella macchina. Le + +voci erano calme, indistinte, maschili e femminili, e conversavano fra alieni. + +Avevo il collo irrigidito, e mi sentivo gli occhi impastati. Mi si era + +addormentata una gamba, premuta contro il volante. Cercai gli occhiali nella + +tasca della camicia, e alla fine li trovai. Poi mi guardai alle spalle e vidi la città. + +I libri sul design degli anni ‘30 erano nel portabagagli; in uno di essi c'erano + +delle illustrazioni di una città idealizzata, ricavata da “Metropolis” e dal “Mondo + +futuro”, ma in cui tutto era più squadrato e si innalzava attraverso perfette + +nuvole architettoniche, fino a pontili di attracco per dirigibili e assurdi pinnacoli + +fluorescenti. Quella città era un modello in scala di quella che c'era alle mie + +spalle. Guglie si innalzavano su altre guglie, in scintillanti gradini da ziggurat che + +culminavano in un tempio dorato a forma di torre, con quelle pazzesche flange + +da radiatore delle stazioni di servizio Mongo. Nella più piccola di quelle torri + +avrebbe trovato posto l'intero Empire State Building. Strade di cristallo si + +snodavano fra i pinnacoli, e su di esse scorrevano forme lisce e argentee come + +perline di mercurio. L'aria era piena di navi: transatlantici tutti ali, piccoli oggetti + +argentei dardeggianti (qualche volta una delle gocce di mercurio si sollevava + +elegantemente dai pontili aerei e si univa alla danza), dirigibili lunghi un miglio, + +cose simili a libellule che erano girocotteri. . + +Chiusi forte gli occhi e mi girai sul sedile. “Quando li riapro” mi dissi “devo + +vedere il contachilometri, la polvere bianca della strada sul cruscotto di plastica + +nera, il portacenere pieno.” + +— Psicosi da anfetamine — dissi. Aprii gli occhi. Il cruscotto c'era ancora, con + +la polvere e i mozziconi schiacciati. Adagio senza muovere la testa, accesi i fari. + +E li vidi. + +Erano biondi. Erano in piedi vicino alla Alieni-macchina, una pera di alluminio + +con una pinna da squalo che sporgeva dalla linea centrale e pneumatici neri e + +lisci come quelli di un giocattolo. Lui le teneva un braccio attorno alla vita e + +gesticolava verso la città. Indossavano fluenti vesti bianche che lasciavano + +scoperte le gambe, e sandali bianchi immacolati. Nessuno dei due sembrava + +essersi accorto dei miei fari. Lui stava dicendo qualcosa di saggio e importante, e + +lei annuiva, e d'improvviso io ebbi paura, paura in modo completamente + +diverso. L'equilibrio mentale aveva cessato di essere un problema; sapevo, in + +qualche maniera, che la città alle mie spalle era Tucson: una Tucson di sogno, + +creata dal desiderio collettivo di un'epoca. Sapevo che era reale, del tutto reale. + +Ma la coppia di fronte a me viveva lì, ed erano gli Alieni a spaventarmi. + +Erano i figli degli “Anni-80 mai esistiti” di Dialta Downes, erano gli Eredi del + +Sogno. Erano bianchi, biondi, e probabilmente avevano occhi azzurri. Americani. + +Dialta aveva detto che il futuro era arrivato prima in America, ma che poi se l'era + +lasciata alle spalle. Ma non qui, nel cuore del Sogno. Noi avevamo proseguito, in + +una logica onirica che ignorava l'inquinamento, i limiti dei combustibili fossili, le + +guerre che era possibile perdere. Erano felici e del tutto soddisfatti di loro stessi + +e del loro mondo. E, nel Sogno, quel mondo era loro. + +Alle mie spalle, la città illuminata: riflettori fendevano gioiosi il cielo. Li + +immaginai radunati sulle piazze di bianco marmo, puliti e attenti, con gli occhi + +che brillavano di entusiasmo per i viali luminosi e le auto argentee. + +Avevano una sinistra vitalità da propaganda della Gioventù Hitleriana. Avviai + +la macchina e avanzai adagio, finché il paraurti fu a un metro da loro. Ancora non + +mi avevano visto. Abbassai il finestrino e ascoltai quello che diceva l'uomo. Le + +sue parole erano limpide e secche come un dépliant della Camera di Commercio, + +e io sapevo che lui credeva senza riserve a quello che stava dicendo. + +— John — sentii dire la donna — ci siamo dimenticati di prendere le pillole + +nutritive. — Tirò fuori due cialde da un oggetto che aveva alla cintura e ne passò + +una all'uomo. Io feci retromarcia fino all'autostrada e ripartii verso Los Angeles, + +rabbrividendo e scuotendo la testa. + +Telefonai a Kihn da una stazione di servizio. Gli dissi che era una storia nuova + +di un brutto stile spagnolo moderno. Era appena tornato dalla sua spedizione, e + +non sembrava infastidito dalla mia chiamata. + +— Sì, è una cosa bizzarra. Hai cercato di fare delle foto? Non vengono mai, ma + +aggiungono un tocco di mistero alla storia, il fatto che non si riesca a + +svilupparle. . + +Ma cosa dovevo fare? + +— Guarda molta televisione, in particolare quiz e telenovelas. Vai a vedere + +film porno. Hai mai visto “Nazi Love Motel”? Lo trasmettono via cavo. È + +veramente mostruoso. Proprio quello che ti serve. Ma di cosa stava parlando? + +— Smettila di gridare e ascoltami. Ti svelerò un segreto del mestiere: i + +peggiori sottoprodotti dei media possono esorcizzare i fantasmi semiotici. Se + +con questo sistema sono riuscito a salvarmi dai marziani, allora dovrebbe andar + +bene anche per i tuoi incubi futuristi Art Deco. Cos'hai da perdere? + +Poi si scusò, dicendo che aveva un appuntamento la mattina dopo con l'Eletta. + +— Chi? + +— La vecchia che parla con Vega, quella del forno a microonde. + +Presi in considerazione la possibilità di chiamare Londra a carico destinatario, + +scovare Cohen alla Barris-Watford e dirgli che il suo fotografo era partito per + +una lunga vacanza nella Zona Oscura. Alla fine mi lasciai preparare da una + +macchina una tazza di caffè imbevibile e risalii sulla Toyota per l'ultima tirata + +fino a Los Angeles. + +Scoprii che andare a Los Angeles era stata una pessima idea, e ci passai due + +settimane. Era tutto territorio di Downes; c'era troppo del Sogno, lì, troppi + +frammenti del Sogno pronti a catturarmi. Per poco non fracassai la macchina su + +un raccordo vicino a Disneyland, quando la strada si spalancò a ventaglio come + +un origami, e mi ritrovai a zigzagare fra una decina di corsie, in mezzo a + +centinaia di gocce cromate con pinne da Cadillac sul retrotreno. Peggio ancora: + +Hollywood era piena di gente che assomigliava troppo alla coppia che avevo + +visto in Arizona. Mi misi d'accordo con un regista italiano che sbarcava il lunario + +facendo lavori di sviluppo e stampa e installando pavimentazioni attorno alle + +piscine in attesa che arrivasse la sua grande occasione. Lui mi stampò tutti i + +negativi che avevo accumulato per Downes. Io non volevo guardarle. Ma a + +Leonardo non facevano alcun effetto, e quando ebbe finito diedi un'occhiata alle + +stampe, sfogliandole come un mazzo di carte, le chiusi in busta e le spedii a + +Londra per posta aerea. Poi presi un taxi fino a un cinema dove davano “Nazi + +Love Motel”, e tenni gli occhi chiusi dall'inizio alla fine. Il telegramma di + +congratulazioni di Cohen mi arrivò a San Francisco una settimana dopo. Dialta + +aveva apprezzato molto le foto. Lui era rimasto colpito da come mi ero + +“immedesimato”, e sperava di lavorare ancora con me. Quel pomeriggio vidi + +un'ala volante sopra Castro Street, ma aveva un aspetto diafano, come se ci fosse + +solo per metà. Corsi all'edicola più vicina e presi tutto quello che riuscii a trovare + +sulla crisi petrolifera e il rischio nucleare. Avevo appena deciso di comprare un + +biglietto aereo per New York. + +— In che razza di mondo viviamo, eh? — l'edicolante era un negro magro, con + +i denti cariati e un parrucchino quasi ostentato. Io annuii, frugandomi nelle + +tasche dei jeans alla ricerca dei soldi, ansioso di trovare una panchina in un + +parco per immergermi nella prova lampante della quasi-distopia in cui + +vivevamo. — Ma potrebbe essere peggio, eh? + +— Già — dissi io. — O peggio ancora, potrebbe essere perfetto. + +Lui mi guardò mentre mi allontanavo stringendo sottobraccio il mio fagottino + +di catastrofi. diff --git a/Gibson/04_frammenti_di_una_rosa_olografica.md b/Gibson/04_frammenti_di_una_rosa_olografica.md new file mode 100644 index 0000000..2e2a873 --- /dev/null +++ b/Gibson/04_frammenti_di_una_rosa_olografica.md @@ -0,0 +1,385 @@ +# Frammenti di una rosa olografica + +_(Fragments of a Hologram Rose, 1977)_ + +Quell'estate Parker faceva fatica a dormire. + +C'erano interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica, e gli spegnimenti + +improvvisi dell'induttore-delta provocavano dolorosi e improvvisi ritorni alla + +coscienza. + +Per evitare l'inconveniente usò dei cavi con morsetti e del nastro adesivo nero + +per collegare l'induttore a una piastra A.S.P. a batteria. La caduta di tensione + +nell'induttore faceva scattare il circuito di riproduzione della piastra. + +Aveva comprato una cassetta A.S.P. che iniziava mostrando il soggetto + +addormentato su una spiaggia tranquilla. Era stata registrata da uno yogi + +giovane e biondo, con dieci decimi di vista e una grande sensibilità per i colori. Il + +ragazzo era stato portato in aereo fino alle Barbados con il solo scopo di fargli + +fare un pisolino e fargli praticare i suoi esercizi mattutini su un lembo di spiaggia + +privata. La piastrina microfiche nella custodia trasparente della cassetta + +spiegava che lo yogi era in grado di passare volontariamente dal sonno alfa a + +quello delta senza bisogno di un induttore. Parker, che da due anni non riusciva + +a dormire senza induttore, si era chiesto se fosse possibile. + +Aveva potuto rivivere l'intera sequenza una volta sola, anche se ormai + +conosceva ogni sensazione dei primi cinque minuti. La parte più interessante gli + +sembrava un piccolo guaio di ripresa all'inizio dell'elaborato esercizio + +respiratorio: un rapido sguardo lungo la spiaggia bianca che svelava la figura di + +una guardia vicino alla barriera di rete metallica, con una mitragliatrice nera a + +tracolla. Mentre Parker dormiva, in città mancò la corrente. La transizione da + +delta a delta-A.S.P. fu come esplodere in un corpo non suo. La familiarità attutì lo + +shock. Sentì la sabbia fresca sotto le spalle. I risvolti dei blue jeans sdruciti che + +gli sbattevano contro le caviglie, nella brezza mattutina. Presto il ragazzo si + +sarebbe svegliato del tutto e avrebbe cominciato il suo Ardha-Matsyendra-quel- + +che-era; Parker cercò nel buio la piastra A.S.P. con mani che appartenevano a un + +altro. + +Tre del mattino. + +Ti stai facendo una tazza di caffè al buio, usando una torcia elettrica per + +versare l'acqua bollente. + +Il sogno registrato del mattino sta svanendo: attraverso altri occhi, il fumo + +nero di un mercantile cubano. . svanisce insieme all'orizzonte, naviga sullo + +schermo grigio della mente. Tre del mattino. + +Lasciati circondare dalle immagini schematiche della giornata precedente. + +Quello che hai detto, quello che ha detto lei mentre la guardavi fare le valigie e + +telefonare per il taxi. In qualunque modo le si rimescoli formano lo stesso + +circuito stampato, i geroglifici che convergono su una componente centrale: sei + +in piedi sotto la pioggia, gridi al tassista. + +La pioggia era acre ed acida, quasi simile a piscio. Il tassista ti ha dato + +dell'imbecille, e hai dovuto pagare lo stesso doppia tariffa. Lei aveva tre valigie. + +Con il respiratore e gli occhiali, l'uomo assomigliava a una formica. Ha pedalato + +via nella pioggia. Lei non si è voltata indietro. + +L'ultima cosa che hai visto di lei è stata una grossa formica che ti rivolgeva il + +pugno chiuso col medio sollevato. + +Parker aveva visto la sua prima unità AISIPI in una baraccopoli del Texas, un + +posto che si chiamava Judy's Jungle. Era una grossa consolle rinchiusa in plastica + +cromata. Una banconota da dieci dollari infilata nella fessura dava l'illusione di + +cinque minuti di ginnastica in caduta libera su una stazione orbitale svizzera, + +capriole di venti metri con una modella di “Vogue” di sedici anni. . Roba + +entusiasmante per Jungle, dove era più semplice avere una pistola che un bagno + +caldo. + +Un anno dopo, quando era a New York con documenti falsi, due ditte + +all'avanguardia avevano messo in vendita nei maggiori supermercati le prime + +piastre portatili, appena in tempo per Natale. I locali A.S.P.-porno, fioriti + +brevemente in California, non si erano più ripresi dal colpo. + +Dopo un po' era sparita anche l'olografia, e le cupole di Fuller, grandi quanto + +un isolato, che erano state i templi olografici durante l'infanzia di Parker, erano + +state trasformate in supermercati o locali polverosi di videogames dove si + +potevano ancora trovare le vecchie consolle, sotto neon sbiaditi che pulsavano + +percezioni sensoriali apparenti, offuscati dal fumo azzurrino delle sigarette. + +Adesso Parker ha trenta anni. Scrive sceneggiature per le trasmissioni A.S.P. e + +programma i movimenti degli occhi per le telecamere umane. + +Il semi-oscuramento prosegue. + +Nella camera da letto, Parker armeggia con i tasti sul frontale in alluminio del + +suo Sendai Sleep-Master. La spia si accende per un attimo, poi si spegne. Posa la + +tazza di caffè sull'armadio che lei ha vuotato il giorno prima. Il cono di luce della + +torcia indaga fra gli scaffali vuoti, cercando qualche traccia di quell'amore, + +trovando il cinturino in pelle di un sandalo, una cassetta A.S.P., una cartolina. La + +cartolina è un ologramma a riflessione di una rosa. Infila il cinturino nell'unità + +per l'eliminazione dei rifiuti sotto il lavandino della cucina. L'apparecchio parte + +pigramente a causa del semi-oscuramento, cigola, ma alla fine inghiotte e + +digerisce tutto. Tenendola fra il pollice e l'indice Parker abbassa la cartolina + +verso le mascelle rotanti, nascoste. L'unità emette un sibilo sottile, mentre i + +denti di acciaio lacerano la plastica laminata e la rosa viene ridotta in mille + +frammenti. + +Più tardi Parker è seduto a fumare sul letto disfatto. La cassetta della ragazza è + +nella piastra, pronta per essere rivista. Ci sono cassette di donne che lo + +disorientano, ma dubita che sia questa la ragione per cui ora esita ad azionare la + +macchina. Per circa un quarto degli utenti A.S.P. è impossibile adattarsi alla + +rappresentazione fisica soggettiva del sesso opposto. Nel corso degli anni, alcune + +stelle delle trasmissioni A.S.P. sono diventate sempre più androgine, nel + +tentativo di catturare anche questo segmento di pubblico. + +Ma i nastri di Angela non lo hanno mai messo a disagio, prima. (E se avesse + +registrato un amante?) No, non può essere. . È solo che la cassetta rappresenta + +una variabile del tutto sconosciuta. + +Quando Parker aveva compiuto quindici anni, i suoi genitori l'avevano + +vincolato con un contratto alla sussidiaria americana di un'industria plastica + +giapponese. A quell'epoca si era sentito fortunato: il rapporto fra aspiranti e + +assunti per il corso di formazione era enorme. Per tre anni aveva vissuto con la + +sua squadra in un dormitorio, cantando l'inno aziendale ogni mattina e + +riuscendo una volta al mese a scavalcare la recinzione del campo per andare a + +ragazze o all'olodromo. + +Il contratto sarebbe scaduto al compimento dei vent'anni, dandogli la + +possibilità di accedere allo status di dipendente effettivo. Una settimana prima + +del suo diciannovesimo compleanno, con due carte di credito rubate e un cambio + +d'abito, aveva scavalcato la recinzione per l'ultima volta. Era arrivato in + +California tre giorni prima del crollo del caotico regime dei Nuovi Secessionisti. + +A San Francisco le varie fazioni si combattevano per le strade. Qualcuno dei + +quattro diversi governi “provvisori” della città era riuscito a fare piazza pulita + +delle derrate alimentari in maniera talmente efficiente che per i cittadini non + +c'era quasi più niente da mangiare. Parker aveva trascorso l'ultima notte della + +rivoluzione in un sobborgo devastato di Tucson, a fare l'amore con una magra + +ragazzina del New Jersey che gli spiegava in dettaglio il proprio oroscopo fra + +scoppi leggeri di pianto che parevano non avere rapporto con quello che lui + +diceva o faceva. + +Diversi anni dopo si rese conto di non avere più alcuna idea del motivo per cui + +aveva rotto il contratto. + +I primi tre quarti della cassetta sono stati cancellati. La fai avanzare + +velocemente fra una nebbia di cariche elettrostatiche, dove il gusto e l'odorato si + +confondono in un canale indistinto. L'ingresso audio è rumore bianco, il non- + +suono di un oceano oscuro. . (Ricevere per un lungo periodo il segnale di un + +nastro cancellato può indurre allucinazioni ipnotiche.) + +Parker era rannicchiato fra i cespugli ai margini di una strada, nel Nuovo + +Messico, a mezzanotte. Osservava un carro armato in fiamme. Il fuoco lambiva la + +linea bianca discontinua che aveva seguito da Tucson. L'esplosione era stata + +visibile a tre chilometri di distanza, un muro bianco di calore e luce che aveva + +trasformato i pallidi rami di un albero nudo in un negativo fotografico: rami di + +carbonio contro un cielo al magnesio. + +Molti dei fuggitivi erano armati. + +Il Texas doveva le sue baraccopoli, fumanti fra le calde piogge del Golfo, + +all'incerta neutralità mantenuta di fronte al tentativo di secessione della Costa + +Occidentale. + +Le città erano costruite di compensato, cartone, lastre di plastica che si + +gonfiavano al vento, carcasse di veicoli morti. Avevano nomi come Jump City e + +Sugaree, governi e amministrazioni dai confini incerti, che mutavano + +costantemente seguendo il ritmo dell'economia illecita. + +Ben raramente le truppe federali e statali mandate a spazzare via le città + +fuorilegge trovavano qualcosa. Ma a ogni spedizione c'era un certo numero di + +uomini che non faceva ritorno ai propri reparti. Alcuni avevano venduto le armi + +e bruciato le uniformi, altri si erano avvicinati troppo al contrabbando che erano + +stati mandati a stroncare. Dopo tre mesi Parker aveva deciso di uscirne, ma + +l'unico modo per oltrepassare il cordone di soldati era avere qualcosa da + +vendere. L'occasione era arrivata per puro caso: un pomeriggio tardi, mentre + +percorreva la coltre di fumo nero che gravava su Jungle, provocata dai fuochi + +accesi per cucinare inciampò e per poco non cadde sul cadavere di una donna + +nel letto arido di un ruscello. Le mosche si erano sollevate in una nuvola + +ronzante, poi si erano posate di nuovo, senza fare caso a lui. La donna aveva una + +giacca di pelle, e di notte Parker aveva freddo. Aveva cercato un ramo spezzato + +nel letto del ruscello. Sulla schiena, appena sotto la scapola sinistra, c'era un + +buco rotondo, grande come una matita. La fodera della giacca un tempo era + +rossa, ma adesso era nera, rigida e lucida di sangue rappreso. Era andato a + +cercare dell'acqua con la giacca appesa all'estremità del bastone. + +Ma poi non l'aveva lavata. Nella tasca sinistra aveva trovato quasi 30 grammi + +di cocaina avvolta in plastica chiusa con nastro trasparente. La tasca destra + +conteneva 15 fiale di Megacillina-D e un coltello a serramanico lungo 20 + +centimetri, con l'impugnatura di osso. L'antibiotico valeva il doppio del suo peso + +in cocaina. Piantò il coltello fino all'impugnatura in un tronco marcio lasciato in + +piedi dai raccoglitori di legno di Jungle, e vi appese la giacca, lasciandola alle + +mosche mentre se ne andava. Quella sera, in un bar con il soffitto di lamiera + +ondulata, in attesa di uno degli “avvocati” che procuravano il passaggio + +attraverso il cordone, aveva provato la sua prima macchina A.S.P. Era grossa, + +tutta cromature e luci al neon, e il proprietario ne era molto orgoglioso: aveva + +dato una mano anche lui ad assalire il camion. + +“Se il caos degli anni 90 riflette un cambiamento radicale nei paradigmi della + +cultura visuale, la svolta definitiva rispetto alla tradizione di Lascaux/Gutenberg + +della società preolografica, cosa dobbiamo attenderci da questa nuova + +tecnologia che promette unicamente di codificare e ricostruire l'intero spettro + +della percezione sensoriale?” + +Roebuck e Pierhal, “Storia Moderna dell'America: analisi generale”. + +Avanti a tutta velocità attraverso il non-tempo ronzante del nastro + +cancellato. . + +. . nel corpo di Angela. Sole europeo. Strade di una città sconosciuta. + +Atene. Insegne in lettere greche e odore di polvere. . + +“. . e odore di polvere”. + +Guardi tutto attraverso i suoi occhi, pensando che questa donna non ti ha + +ancora incontrato, che sei appena uscito dal Texas. Monumento grigio, cavalli di + +pietra, piccioni che volano intorno. . + +. . e le interferenze si prendono il corpo dell'amore, lo cancellano. + +Ondate di rumore bianco si frangono su una spiaggia inesistente. E il nastro + +finisce. + +Adesso la spia dell'induttore è accesa. Parker è steso al buio e ricorda i mille + +frammenti della rosa olografica. Un ologramma ha una particolare caratteristica: + +recuperato e illuminato, ciascun frammento rivelerà l'immagine intera della + +rosa. Mentre Parker scivola verso il sonno delta, vede se stesso nella rosa. Ogni + +frammento rivela un intero che non conoscerà mai: carte di credito rubate, un + +sobborgo bruciato, le congiunzioni astrali di una sconosciuta, un carro armato + +che brucia sulla strada, un sacchetto di droga appiattito, un coltello affilato sul + +cemento, sottile come il dolore. + +E pensa: siamo frammenti gli uni degli altri. È stato sempre così? + +Quell'istante di un viaggio in Europa, abbandonato nel mare grigio del nastro + +cancellato. . è più vicina, adesso, o più reale, solo perché è stato con lei ad Atene? + +Lei l'aveva aiutato ad ottenere i documenti, gli aveva trovato il primo impiego + +all'A.S.P. Era quella la loro storia? No, la storia era il frontale nero dell'induttore + +delta, l'armadio vuoto, il letto disfatto. La storia era il disgusto per il corpo + +perfetto in cui si svegliava se mancava la corrente, la rabbia per il guidatore di + +taxi a pedali, lei che non si era voltata a guardarlo attraverso la pioggia + +contaminata. + +Ricordò che ogni frammento rivela la rosa da un diverso punto di vista, ma il + +sonno delta lo sommerse prima che riuscisse a chiedersi cosa potesse + +significare. diff --git a/Gibson/05_hinterland.md b/Gibson/05_hinterland.md new file mode 100644 index 0000000..e09550f --- /dev/null +++ b/Gibson/05_hinterland.md @@ -0,0 +1,1175 @@ +# Hinterland + +_(Hinterlands, 1982)_ + +Quando Hiro schiacciò il bottone, io stavo sognando Parigi, strade bagnate e + +buie in inverno. Il dolore mi esplose nel cranio, dietro gli occhi, come un muro + +blu fluorescente. Balzai fuori dall'amaca urlando. Urlo sempre: ci tengo. Il + +feedback mi percorse il cervello. L'interruttore del dolore è un circuito ausiliario + +della radio ossea, collegato direttamente ai centri nervosi: proprio quello che ci + +vuole per penetrare la nebbia di un surrogato di barbiturici. Mi ci vollero alcuni + +secondi per rimettere a posto il tutto, iceberg di ricordi che incombevano nella + +nebbia: chi ero, dov'ero, perché ero là, chi mi stava svegliando. + +Sentii la voce gracchiante di Hiro attraverso l'innesto a conduzione ossea. — + +Accidenti, Toby, lo sai come mi riduci gli orecchi quando urli in quella maniera? + +— E tu sai quanto me ne frega, dottor Nagashima? Non mi frega un. . + +— Non c'è tempo per le dichiarazioni d'amore, ragazzo. Abbiamo un lavoro da + +fare. Ma cosa sono questi picchi da 50 millivolt che hai nelle onde cerebrali, eh? + +Hai mescolato qualcos'altro ai sedativi per renderli più frizzanti? + +— È il tuo E.E.G. che non funziona, Hiro. Sei matto. Io voglio solo dormire. . — + +Mi lasciai cadere sull'amaca e cercai di rimboccarmi addosso il sonno, ma la sua + +voce c'era ancora. + +— Spiacente, amico, ma oggi devi lavorare. È tornata una nave, un'ora fa. La + +squadra esterna è al lavoro per tagliare i motori e farla passare dal portello. + +— Chi è? + +— Leni Hoffmannstahl, chemiofisica, cittadina della Repubblica Federale + +Tedesca. Aspettò che smettessi di grugnire. — È confermato che si tratta di un + +relitto umano. + +Quassù abbiamo sviluppato un gergo molto simpatico. Intendeva dire che si + +trattava di una nave a telemetria medica attiva, contenente numero uno corpi + +caldi, stato psicologico da definire. Chiusi gli occhi e rimasi a dondolarmi nel + +buio. + +— A quanto pare sei il suo surrogato, Toby. Il profilo è in sincronia con quello + +di Taylor, ma lui è in ferie. + +— Sapevo tutto delle “ferie” di Taylor. Era nel tubo agricolo pieno di + +amitriptilina a fare esercizi di aerobica per riprendersi dall'ultimo attacco di + +depressione. È uno dei rischi del mestiere di surrogato. Taylor ed io non + +andiamo molto d'accordo. È quello che succede di solito, quando due hanno + +profili psicosessuali troppo simili. + +— Ehi, Toby, dove te la procuri tutta quella roba? — La domanda era rituale. + +— Da Charmain? + +— Da tua madre, Hiro. — Lo sa benissimo anche lui che è Charmain. + +— Grazie, Toby. Raggiungimi all'ascensore per il Paradiso fra cinque minuti, + +altrimenti mando giù qualche infermiere russo ad aiutarti. Infermieri maschi. + +Io rimasi lì a dondolare sull'amaca a pensare alla “Collocazione di Toby + +Halpert nell'Universo”. Non essendo egocentrico, misi il sole in mezzo, il lume, la + +sfera del giorno. Attorno ci feci roteare minuscoli pianeti, il nostro accogliente + +sistema solare. Ma in un punto fisso a circa un ottavo di strada verso l'orbita di + +Marte, che per me era il qui sospesi un grosso cilindro in lega, come un modello + +in scala un quarto di Tsiolkovskij 1, il Paradiso dei Lavoratori a L-5. Tsiolkovskij + +1 è in posizione stazionaria nel punto di equilibrio fra la gravità terrestre e + +quella lunare, ma c'è bisogno di una vela solare per tenerci fermi qui: 20 + +tonnellate di alluminio intessute a forma di esagono, dieci chilometri da un lato + +all'altro. La vela ci ha trasportato fuori dall'orbita terrestre, e adesso è la nostra + +ancora. La usiamo per bordeggiare la corrente fotonica, sospesi vicino alla cosa + +(il punto, la singolarità) che noi chiamiamo l'Autostrada. I francesi la chiamano + +“le métro”, e i russi il fiume, ma “metropolitana” non dà l'idea della distanza, e + +“fiume”, per gli americani, non dà la stessa sensazione di solitudine. Si potrebbe + +definirla con le Coordinate dell'Anomalia di Tovyevskij, se proprio si vuole + +metterci dentro anche Olga. Olga Tovyevskij, Nostra Signora della Singolarità, + +Santa Patrona dell'Autostrada. Hiro non si fidava di lasciarmi alzare da solo. Un + +momento prima dell'arrivo degli inservienti russi accese le lampade del mio + +cubicolo mediante un comando a distanza, e le fece lampeggiare per qualche + +secondo prima di vedere illuminati i ritratti di Santa Olga che Charmain aveva + +attaccato alle paratie con del nastro adesivo. Dozzine di ritratti, ritagliati da + +giornali e riviste in carta patinata. Nostra Signora dell'Autostrada. + +Il tenente colonnello Olga Tovyevskij, la donna più giovane del suo grado fra il + +personale spaziale sovietico, era in viaggio per Marte, sola, su una Alyut 6 + +modificata. Le modifiche servivano a renderla in grado di trasportare un nuovo + +depuratore d'aria, per metterlo alla prova nel laboratorio marziano orbitale + +sovietico con quattro uomini d'equipaggio. Avrebbero potuto benissimo guidare + +l'Alyut con telecomando, da Tsiolkovskij, ma Olga voleva avere al suo attivo più + +ore di volo. Tuttavia, per tenerla occupata, le avevano affidato una serie di + +esperimenti con dei segnali radio sulla frequenza dell'idrogeno, la parte + +conclusiva di un programma di scambi scientifici non segreti sovietico- + +australiani. Olga sapeva che la sua funzione nell'esperimento poteva essere + +svolta anche da un normalissimo timer da cucina. Ma era un ufficiale diligente, e + +schiacciava i bottoni esattamente agli intervalli giusti. Con i capelli castani + +pettinati all'indietro e trattenuti da una reticella, doveva sembrare il ritratto + +idealizzato della Lavoratrice dello Spazio, senza dubbio il cosmonauta più + +fotogenico dei due sessi. Aveva controllato nuovamente il cronometro dell'Alyut, + +posando le dita sui pulsanti che avrebbero lanciato il primo segnale. Il colonnello + +Tovyevskij non poteva sapere che si stava avvicinando al punto dello spazio in + +seguito conosciuto come l'Autostrada. Mentre schiacciava la sequenza di sei + +pulsanti, l'Alyut attraversò gli ultimi chilometri ed emise il segnale, + +un'esplosione prolungata di radioenergia a 1420 megahertz, la frequenza di + +trasmissione dell'atomo di idrogeno. Il radiotelescopio di Tsiolkovskij la stava + +seguendo, e ritrasmise il segnale a una serie di satelliti di comunicazione che lo + +deviarono a due stazioni di ascolto negli Urali e nel Nuovo Galles del Sud. Per 3,8 + +secondi l'immagine radio dell'Alyut fu oscurata dalla fosforescenza residua del + +segnale. + +Quando la fosforescenza svanì dagli schermi dei monitor terrestri, l'Alyut era + +sparita. + +Negli Urali, un tecnico georgiano di mezza età aveva troncato con un morso il + +bocchino della sua pipa di schiuma preferita. Nel Nuovo Galles del Sud un + +giovane fisico aveva preso a pugni il monitor come un giocatore di flipper + +infuriato per un tilt. + +L'ascensore che mi aspettava per portarmi in Paradiso sembrava la parodia + +hollywoodiana di un sarcofago in stile Bauhaus. Stretto, verticale, con un + +coperchio di resina acrilica trasparente. Più indietro c'erano file di quadri- + +comando che si stendevano fino a un orizzonte puntiforme. La solita folla di + +tecnici coi loro costumi assurdi di carta gialla, tutti indaffarati. Individuai Hiro in + +jeans blu, la camicia da cowboy con i bottoni di madreperla aperta sopra una + +maglietta sbiadita dell'U.C.L.A. Era concentrato sui numeri che scorrevano su + +uno schermo e non si accorse di me. Non se n'era accorto nessuno. + +Così rimasi a guardare il soffitto, cioè la parte inferiore del pavimento del + +Paradiso. Non sembrava gran che. Il nostro cilindro consiste in realtà di due + +cilindri, uno contenuto nell'altro. Quaggiù, in quello esterno (il nostro “giù” è + +determinato dalla rotazione assiale) ci sono gli aspetti più pratici della nostra + +impresa: dormitori, refettori, la camera di decompressione dove facciamo + +entrare le navi che ritornano, la sala comunicazioni. . E i Reparti, che sto bene + +attento a evitare. + +Il Paradiso è il cilindro interno: l'improbabile cuore verde di questo posto, il + +sogno disneyano del ritorno, come un orecchio avido di un'economia globale + +affamata di informazioni. Un flusso costante di dati che pulsa in direzione della + +Terra, una marea di voci, sussurri, segni di traffico transgalattico. Una volta mi + +capitava di irrigidirmi nella mia amaca a sentire la pressione di tutti quei dati, + +immaginando di sentirli scivolare lungo i cavi dietro la paratia, cavi come + +muscoli gonfi trattenuti da cinghie, pronti a contrarsi, a schiacciarmi. Poi + +Charmain è venuta a stare con me, e dopo averla messa al corrente della mia + +paura ha fatto un incantesimo e ha attaccato le sue icone di Santa Olga. E la + +pressione si è allontanata, è scomparsa. + +— Ti colleghiamo con un traduttore, Toby. Forse avrai bisogno del tedesco. — + +La sua voce mi graffiava il cervello, una scarica elettrostatica modulata. — + +Hillary. . + +— Pronta, dottor Nagashima — disse una voce tipo B.B.C., limpida come + +cristallo. — Conosci il francese, Toby? La Hoffmannsthal parla francese e inglese. + +— Tu non rompermi i coglioni, Hillary. Parla solo se sei interrogata, chiaro? — + +Il silenzio all'altro capo della linea parve aggiungersi all'incessante sfrigolio di + +disturbi radio. Hiro mi lanciò un'occhiataccia dall'altra parte della sala. Io sorrisi. + +Stava cominciando: l'ebbrezza, il flusso di adrenalina. Lo avvertivo mentre + +svanivano gli effetti del barbiturico. Un ragazzo, con la faccia bionda e liscia da + +californiano, mi aiutò a infilare la tuta. La tuta puzzava. Era vecchia ma rimessa a + +nuovo, accuratamente consunta, impregnata di sudore sintetico e feromoni. + +Entrambe le maniche erano ricoperte dai polsi alle spalle di etichette, quasi tutte + +di grosse compagnie, sponsor sussidiari di un'immaginaria spedizione + +sull'Autostrada, con il nome dello sponsor principale cucito molto più in grande + +sulle spalle: la ditta che aveva mandato “halpert, toby” al suo incontro con le + +stelle. Per lo meno c'era il mio nome, ricamato in maiuscole di nylon scarlatto + +appena sopra il cuore. + +Il ragazzo con la faccia da californiano aveva quel tipo di bellezza fatta in serie + +che per me è caratteristica dei membri più giovani della CIA, ma il nastro con il + +nome diceva “nevsky”, e lo ripeteva in cirillico. K.G.B., dunque. Non era uno + +“tsiolnik”; non aveva i gesti dinoccolati tipici di chi ha passato vent'anni in un + +ambiente L-5. Il ragazzo era moscovita puro, un gentile controllore che + +conosceva come minimo otto modi per uccidere con un giornale arrotolato. + +Cominciammo il rituale delle droghe. Lui infilò la microsiringa contenente uno + +dei nuovi euforoallucinogeni nella tasca del polsino sinistro, fece un passo + +indietro e cancellò la voce sull'inventario. Aveva sul taccuino un disegno + +schematico di una tuta che sembrava la sagoma di un tiro al bersaglio. Prese una + +fiala con cinque grammi di oppio dalla cassetta che portava incatenata alla vita e + +raggiunse la tasca corrispondente. Crocetta sul foglio. Quattordici tasche. Per + +ultima la cocaina. Hiro arrivò proprio mentre il russo stava finendo. — Forse ha + +dei dati importanti, Toby; è una chemiofisica, ricorda. — Era strano ascoltarlo + +con gli orecchi e non come una vibrazione dell'innesto. + +— Lassù è importante tutto, Hiro. + +— Credi che non lo sappia? — La sentiva anche lui, quella vibrazione speciale. + +I nostri occhi non sembrano incontrarsi mai. Prima che l'imbarazzo diventasse + +eccessivo, lui si voltò e fece un segno con il pollice alzato a uno dei buffoni gialli. + +Due di loro mi aiutarono ad entrare nella bara stile Bauhaus, e fecero un passo + +indietro mentre il coperchio si chiudeva sibilando come una gigantesca visiera. + +Iniziai la mia ascesa in Paradiso per accogliere a casa una straniera di nome Leni + +Hofmannsthal. Un viaggio breve, ma mi sembrò eterno. + +Olga, che era stata la nostra prima autostoppista, la prima a sollevare + +idealmente il pollice per farsi trasportare sulla lunghezza d'onda dell'idrogeno, + +era tornata due anni dopo. A Tyuratam, nel Kazakistan, in una grigia mattina + +d'inverno, avevano registrato il suo ritorno su 18 centimetri di nastro + +magnetico. Se un uomo religioso ed esperto di tecnologia cinematografica avesse + +osservato il punto dello spazio dove l'Alyut era svanita due anni prima, gli + +sarebbe sembrato che Dio avesse infilato dei fotogrammi della nave di Olga nelle + +sequenze che mostravano lo spazio vuoto. La nave era ricomparsa di colpo nel + +nostro spazio-tempo come un effetto speciale di serie B. Se fosse arrivata solo + +una settimana dopo non l'avrebbero mai raggiunta in tempo: la Terra avrebbe + +proseguito lungo la sua orbita, lasciando Olga a precipitare verso il Sole. A 53 ore + +dal suo ritorno un volontario di nome Kurtz, con addosso una tuta da lavoro + +corazzata, aveva varcato il portello dell'Alyut. Era uno specialista tedesco + +orientale in medicina spaziale, e le sigarette americane erano il suo vizio + +segreto; aveva una gran voglia di fumarne una mentre superava la camera di + +decompressione, strisciava accanto a una massa rettangolare di apparecchiature + +per depurare l'aria e accendeva con il mento le luci del casco. L'atmosfera + +dell'Alyut anche dopo due anni sembrava respirabile. Nel doppio fascio di luce + +del grosso casco, aveva visto globuli di sangue e vomito che orbitavano + +lentamente e si disperdevano dietro di lui mentre strisciava con la tuta + +ingombrante lungo il passaggio che portava al modulo di comando. Poi l'aveva + +trovata. + +Galleggiava sopra il quadro di navigazione, nuda, raggomitolata in una rigida + +posizione fetale. Aveva gli occhi aperti, fissi su qualcosa che Kurtz non avrebbe + +mai visto. Teneva le mani insanguinate strette in pugni duri come pietra, e i + +capelli castani, adesso sciolti, le ondeggiavano attorno alla faccia come alghe. + +Molto lentamente, e con molta cautela, Kurtz era passato accanto alle tastiere + +bianche del quadro di comando e aveva agganciato la tuta al quadro di + +navigazione. Pensò che lei doveva avere cercato di fracassare i sistemi di + +comunicazione a mani nude. Kurtz aveva attivato il manipolatore destro della + +tuta, che si era dischiuso automaticamente come una morsa a forma di fiore. + +Aveva allungato la mano avvolta dal guanto chirurgico grigio pressurizzato. + +Poi, il più delicatamente possibile, le aveva aperto le dita della mano sinistra. + +Niente. + +Ma quando aveva aperto le dita della destra, qualcosa ne era uscito roteando + +lentamente, a pochi centimetri dal quarzo sintetico della visiera. Sembrava una + +conchiglia. + +Olga venne riportata a casa, ma i suoi occhi azzurri non tornarono mai in vita + +Ci provarono, naturalmente, ma più ci provavano e più lei si spegneva. Nella loro + +ansia di sapere l'avevano assottigliata sempre più, finché dopo quel martirio + +intere biblioteche contenevano frammenti di lei, file di preziose reliquie. Nessun + +santo era mai stato sminuzzato così finemente; soltanto nei laboratori di + +Plesetsk lei era presente sotto forma di due milioni di campioni di tessuto, + +archiviati e numerati nei sotterranei a prova di bomba del complesso biologico. + +Con la conchiglia avevano avuto miglior fortuna. L'esobiologia si trovò + +d'improvviso a poggiare su basi solidissime: un dato biologico di un grammo e + +sette decimi, altamente organizzato, decisamente extraterrestre. La conchiglia di + +Olga generò un'intera ramificazione della scienza dedicata esclusivamente allo + +studio della conchiglia di Olga. + +Le scoperte iniziali sulla conchiglia resero chiare due cose: che non era il + +prodotto della biosfera terrestre, e dal momento che non c'erano altre biosfere + +nel sistema solare, doveva provenire da un'altra stella. Olga aveva visitato il suo + +luogo di origine, oppure era entrata in contatto con qualcosa che era, o era stata + +un tempo, capace di compiere quel viaggio. + +Mandarono un certo maggiore Grosz verso le Coordinate di Tovyevskij su una + +Alyut 9 dotata di equipaggiamento speciale. Un'altra nave lo seguiva. Era + +arrivato all'ultimo dei 20 segnali all'idrogeno, quando la nave svanì. + +Registrarono la sua scomparsa e attesero. Tornò 234 giorni dopo. Nel frattempo + +avevano scandagliato la zona senza soste, alla disperata ricerca di qualcosa che + +potesse indicare l'anomalia, il punto attorno a cui potesse crescere l'intera + +teoria. Non c'era niente: solo la nave di Grosz che roteava senza controllo. Si era + +suicidato prima che potessero raggiungerlo: la seconda vittima dell'Autostrada. + +Quando rimorchiarono l'Alyut a Tsiolkovskij, scoprirono che le sofisticate + +apparecchiature di registrazione non contenevano nulla. Era tutto in perfetto + +stato, ma non aveva funzionato niente. Grosz venne ibernato e messo sulla prima + +navetta per Plesetsk, dove i bulldozer stavano già scavando un nuovo + +sotterraneo. Tre anni dopo, la mattina dopo la perdita del settimo cosmonauta, + +un telefono suonò a Mosca. L'uomo si presentò. Era il direttore della Central + +Intelligence Agency degli Stati Uniti d'America. Disse di essere autorizzato a fare + +un'offerta. A certe specifiche condizioni l'Unione Sovietica avrebbe potuto + +avvalersi delle menti migliori della psichiatria occidentale. Aggiunse che, + +secondo quanto risultava alla sua agenzia, un aiuto del genere sarebbe stato + +molto gradito. Parlava russo benissimo. + +I disturbi della radio ossea erano una tempesta subliminale. L'ascensore si + +infilò nello stretto condotto che attraversava il pavimento del Paradiso. Contai + +luci blu a intervalli di due metri. Dopo la quinta luce, buio e quiete. + +Nascosto nel quadro di comando vuoto della falsa barca, aspettai + +nell'ascensore, come in un passaggio segreto dietro la libreria in una storia + +dell'orrore per bambini. La barca era solo un arnese da scena, un oggetto + +teatrale, come la casetta bavarese incollata alle alpi di gesso nel parco dei + +divertimenti: un tocco simpatico, ma non strettamente necessario. Se i reduci ci + +accettano, non si curano di noi; tutte le nostre coperture non fanno molta + +differenza. + +— Tutto a posto — disse Hiro. — Nessun cliente nei dintorni. — Io mi + +massaggiai soprappensiero la cicatrice dietro l'orecchio sinistro, dove avevano + +innestato la radio ossea. Il quadro comandi falso si aprì lasciando entrare la luce + +grigia dell'alba del Paradiso. L'interno della barca era familiare ed estraneo nello + +stesso tempo, come ritornare a casa dopo esserne stati lontani una settimana. + +Una di quelle nuove edere brasiliane si era infilata nell'oblò di sinistra, dopo la + +mia ultima visita, ma non mi sembrava fosse cambiato altro. C'era stata battaglia + +su quelle viti, nelle riunioni della commissione biologica. Gli ecologisti americani + +protestavano per il rischio di penuria di azoto. I russi sono molto suscettibili in + +fatto di bioarchitettura, fin da quando hanno dovuto chiedere aiuto agli + +americani per il loro programma biotico su Tsiolkovskij 1. Un brutto problema + +con il grano idroponico che marciva; neanche con tutta la loro ingegneria super- + +raffinata riuscivano a mettere insieme un ecosistema funzionale. E il fatto che il + +loro fallimento iniziale ha prodotto come risultato la nostra presenza qui li irrita + +ancora di più; perciò insistono per l'edera brasiliana, o qualsiasi cosa offra loro + +occasione per litigare. Ma mi piacciono queste edere: le foglie sono a forma di + +cuore, e a strofinarle fra le dita si sente odore di cannella. + +Andai vicino all'oblò e osservai la luce riflessa che penetrava sempre più + +intensa nel Paradiso. Il Paradiso segue il tempo di Greenwich; grandi specchi di + +Mylar ruotano da qualche parte, nel vuoto, in orario per l'alba a Greenwich. Fra + +gli alberi cominciò il canto registrato degli uccelli. Gli uccelli hanno la vita dura + +in assenza di vera gravità. Non possiamo averne di veri, perché impazziscono a + +cercare di volare con la forza centrifuga. + +La prima volta che lo si vede, il Paradiso tiene fede al suo nome: + +lussureggiante, fresco, luminoso, l'erba alta punteggiata di fiori selvatici. Il che + +dura finché non si sa che la maggior parte degli alberi sono artificiali. O quanto + +sia difficile mantenere un equilibrio ottimale fra le alghe verde-azzurro e le + +diatomee negli stagni. Charmain dice sempre che si aspetta di vedere Bambi + +trotterellare fuori dal bosco e Hiro afferma di sapere esattamente quanti + +ingegneri della Walt Disney hanno giurato di mantenere il segreto in base alla + +Legge perla Sicurezza Nazionale. + +— Riceviamo dei frammenti dalla Hoffmannstahl — disse Hiro. Era quasi + +come se parlasse a se stesso; stava formandosi la gestalt manipolatore- + +surrogato, e ben presto avremmo cessato di essere consapevoli l'uno dell'altro. + +L'effetto dell'adrenalina stava svanendo. — Niente di molto coerente: “Schöne + +Maschine” o qualcosa del genere. . “Bella macchina”. . Hillary dice che sembra + +molto calma, ma è completamente partita. — Non parlarmene. Non voglio + +previsioni, d'accordo? Entriamo alla cieca. — Aprii il boccaporto e respirai una + +boccata di aria del Paradiso; era come vino bianco fresco. — Dov'è Charmain? + +Lui sospirò, un fruscio di interferenze. — Charmain dovrebbe essere nella + +Radura Cinque a occuparsi di un cileno che è arrivato tre giorni fa. Ma non c'è. + +Ha sentito che stavi arrivando. Ti sta aspettando vicino allo stagno delle carpe. + +Stronza — aggiunse. + +Charmain stava gettando sassolini a una carpa cinese. Aveva un mazzetto di + +fiori bianchi infilati dietro un orecchio e una Malboro spiegazzata dietro l'altro. + +Era scalza, i piedi sporchi di fango, e aveva tagliato i calzoni della tuta a metà + +coscia. I capelli neri erano raccolti a coda di cavallo. + +Ci eravamo incontrati per la prima volta a una festa in una delle officine di + +saldatura, fra voci ubriache che rimbombavano nel vuoto della sfera in lega e + +vodka fatta in casa a zero-g. Qualcuno aveva portato una bottiglia d'acqua per + +allungare il liquore, ne aveva strizzato fuori un paio di manciate e ne aveva + +formato abilmente una palla floscia e roteante tenuta insieme dalla tensione + +superficiale, che ci eravamo passati in giro. Ma io sono piuttosto goffo a zero-g, e + +quando venne il mio turno ci infilai dentro una mano. Mi scossi un migliaio di + +palline argentee dai capelli, agitando le mani e roteando su me stesso, e la donna + +vicino a me rideva facendo lente capriole: una ragazza alta e magra, con i capelli + +neri. Indossava quei pantaloni larghi, allacciati con cordoni, che i turisti si + +portano a casa da Tsiolkovskij, e una maglietta NASA di tre misure troppo + +grande. Un minuto dopo, mi raccontava del volo a vela con i ragazzi “tsiolniki”, e + +di come erano orgogliosi della marijuana leggera che coltivavano in uno dei + +cilindri per il grano. Non mi resi conto che era anche lei un surrogato, finché + +Hiro si inserì per dirci che la festa era finita. Era venuta a vivere con me una + +settimana dopo. + +— Un minuto, d'accordo? — Hiro digrignò i denti, un suono orribile. — Uno + +solo, non di più. — Poi uscì dal circuito; forse non stava neppure ascoltando. + +— Come vanno le cose nella radura Cinque? — Mi accucciai vicino a lei e + +trovai dei sassi per me. + +— Tutto abbastanza tranquillo. Ho dovuto lasciarlo per un po', gli ho dato + +degli ipnotici. Il mio traduttore mi ha detto che stavi salendo. + +— Charmain ha un accento texano che fa sembrare qualsiasi parola una + +volgarità. + +— Credevo che parlassi spagnolo. Il tipo è cileno, no? — Buttai uno dei miei + +sassolini nello stagno. + +— Io parlo messicano. I duri della sezione cultura hanno detto che non gli + +sarebbe piaciuto il mio accento. Meglio così, comunque. Non riesco a seguirlo + +quando parla in fretta. — Uno dei suoi sassolini seguì il mio, creando anelli + +nell'acqua. — Cioè sempre. — Una carpa si avvicinò per vedere se il sasso era + +buono da mangiare. — Non ce la farà. — Non mi stava guardando. La voce era + +perfettamente inespressiva. — Il piccolo Jorge decisamente non ce la farà. + +Scelsi il sasso più piatto che avevo e cercai di farlo rimbalzare sulla superficie, + +ma affondò. Meno sapevo di Jorge il cileno, meglio era. Sapevo che era vivo, che + +faceva parte del dieci per cento. Quelli che arrivano morti sono il venti per cento. + +Suicidio. Il 70 per cento dei relitti umani sono candidati ai Reparti: sono quelli + +che se la fanno addosso, che gorgogliano suoni senza senso, quelli partiti del + +tutto. Charmain ed io siamo surrogati per il rimanente dieci per cento. + +Se i primi a tornare avessero portato con sé solo conchiglie, dubito che ci + +sarebbe un Paradiso. Il Paradiso era stato costruito dopo che un francese era + +tornato con un anello di 12 centimetri di acciaio registrato magneticamente + +stretto nella mano fredda, macabra parodia del bambino fortunato che vince un + +giro gratis sulla giostra. Forse non scopriremo mai dove se lo sia procurato, ma + +quell'anello era la stele di Rosetta del cancro. Perciò adesso è l'epoca del culto + +delle perline, per la razza umana. Possiamo raccogliere cose, là fuori, che non + +troveremmo mai neanche in mille anni di ricerche. Charmain dice che siamo + +come quei poveri selvaggi nella loro isola che passavano il tempo a costruire + +piste di atterraggio, nella speranza di far tornare i grandi uccelli d'argento. + +Charmain dice che il contatto con una civiltà “superiore” è qualcosa che non + +augurerebbe neppure al suo peggior nemico. + +— Ti sei mai chiesto come hanno immaginato di farci questo bel pacco, Toby? + +— Guardava con gli occhi socchiusi verso est, lungo il nostro paese cilindrico + +verde e privo di orizzonte. — Dovevano esserci tutti i pezzi grossi, l'élite dei + +frugacervelli, seduti attorno a un lungo tavolo di palissandro finto fornito dal + +Pentagono. Un block notes intonso per ciascuno e una matita nuova di zecca, + +appuntita appositamente per l'occasione. C'erano tutti: freudiani, junghiani, + +adleriani, quegli stronzi di seguaci di Skinner, eccetera. E ognuno di quei + +bastardi ha capito in cuor suo che era il momento di giocare le carte migliori. + +Come professione, non solo come rappresentanti di una certa fazione. La + +psichiatria occidentale incarnata. E non succede niente! La gente torna morta + +dall'Autostrada, oppure biascicando e canticchiando canzoncine da bambini. + +Quelli vivi durano circa tre giorni, non dicono un accidente, poi si sparano o + +diventano catatonici. — Prese dalla cintura una piccola torcia elettrica e ne + +spezzò il guscio di plastica, estraendo il riflettore parabolico. — Il Cremlino urla. + +La CIA dà i numeri. E cosa ancora più grave, le multinazionali che dovrebbero + +sostenere lo spettacolo cominciano a ripensarci. “Astronauti morti? Nessuna + +informazione? Niente soldi, amici.” Perciò stanno diventando nervosi, tutti + +questi supercervelloni, finché qualche svitato, qualche buffone, magari di + +Berkeley, dice — e la sua pronuncia strascicata divenne pastosa, come quella di + +qualcuno su di giri — “Ehi, sentite, perché non mettiamo questa gente in un + +posto davvero carino sul serio, con un sacco di droga veramente O.K. e qualcuno + +con cui possa davvero “comunicare”, eh?” — Rise e scosse la testa. Stava usando + +il riflettore per accendere la sigaretta, concentrando la luce del sole. Non ci + +danno fiammiferi: le fiamme sconvolgono l'equilibrio fra ossigeno e ossido di + +carbonio. Un sottile filo di fumo grigio si alzò dal punto focale incandescente. + +— Okay — disse Hiro — il minuto è passato. — Guardai l'orologio. + +Dovevano esserne passati almeno tre. + +— Buona fortuna — disse lei sottovoce, fingendo di essere intenta alla + +sigaretta. — Dio ti aiuti. + +La promessa del dolore. È lì, ogni volta. Sai cosa succederà, ma non sai quando, + +né esattamente come. Cerchi di tenerti stretto a loro, li culli nel buio. Ma se ti + +prepari al dolore, non puoi funzionare. C'è una poesia che Hiro cita: “Insegnaci + +ad avere e non avere a cuore qualcosa”. + +Siamo come mosche intelligenti che vagano in un aeroporto internazionale. + +Alcuni di noi riescono a salire su un volo per Londra o per Rio, magari + +sopravvivono al viaggio e tornano indietro. “Ehi” dicono le altre mosche “cosa + +succede dall'altra parte di quella porta? Cosa sanno loro che noi non sappiamo?” + +Ai bordi dell'Autostrada ogni linguaggio umano si disfa fra le mani. . tranne forse + +il linguaggio dello sciamano, del cabalista, il linguaggio del mistico intento a + +tracciare la mappa delle gerarchie dei demoni, degli angeli, dei santi. + +Ma l'Autostrada è governata da regole, e ne abbiamo imparate alcune. + +Ci danno qualcosa a cui aggrapparci. + +REGOLA NUMERO UNO: Una persona sola a viaggio; niente squadre, niente + +coppie. + +REGOLA NUMERO DUE: Nessuna intelligenza artificiale. Qualunque cosa ci sia + +là fuori non si ferma certo davanti a una macchina furba. Almeno non del tipo + +che sappiamo costruire noi. + +REGOLA NUMERO TRE: Gli strumenti di registrazione sono una perdita di + +tempo; tornano sempre fuori uso. + +La vicenda di Santa Olga ha fatto sorgere decine di nuove scuole, eresie + +sempre più brillanti ed eleganti, ciascuna con la speranza di aprirsi un varco + +nella via segreta. Ad una ad una, cadono. Nel silenzio sussurrante delle notti in + +Paradiso, sembra quasi di sentirle andare in frantumi, teorie che si trasformano + +in polvere mentre il lavoro di una vita del pool di cervelli di qualche + +multinazionale si riduce a una concisa nota storica, e tutto questo nel tempo che + +impiega un viaggiatore a mormorare qualche parola nel buio. Mosche in un + +aeroporto, che fanno l'autostop. Le mosche sono pregate di non rivolgere troppe + +domande. Le mosche sono pregate di non cercare di capire il Grande Piano. + +Ripetuti tentativi in questa direzione portano inevitabilmente al lento + +inarrestabile sbocciare della paranoia, la mente che proietta immense forme + +scure sulle pareti della notte, forme che solidificano, diventano pazzia, religione. + +Le mosche furbe si accontentano della teoria della Scatola Nera; la Scatola Nera è + +la metafora corrente: l'Autostrada rimane variabile indipendente in ogni + +equazione sensata. Non dobbiamo preoccuparci di cosa sia l'Autostrada, o di chi + +l'abbia costruita. Concentriamoci invece su quello che mettiamo nella Scatola + +Nera, e su quello che ne ricaviamo. Ci sono cose che mandiamo lungo + +l'Autostrada (una donna di nome Olga, la sua nave, tante altre che sono seguite), + +e cose che tornano indietro (una donna impazzita, una conchiglia, frammenti di + +tecnologia aliena). I teorici della Scatola Nera dicono che la nostra prima + +preoccupazione è di ottimizzare lo scambio. Noi siamo qui per assicurarci che la + +nostra specie abbia il suo tornaconto. E tuttavia, certe cose stanno diventando + +sempre più evidenti; una di queste è che non siamo le sole mosche ad aver + +trovato la strada dell'aeroporto. Abbiamo raccolto i prodotti di almeno cinque o + +sei culture ampiamente divergenti. “Altri selvaggi”, li chiama Charmain. Siamo + +come topi nella stiva di un mercantile, che scambiano piccole cianfrusaglie con i + +topi di altri porti. E sognano le luci splendenti, la grande città. Limitiamoci al + +Dentro e al Fuori. Leni Hofmannstahl: Fuori. + +Mettemmo in scena il ritorno a casa di Leni nella Radura Tre, detta anche + +Eliseo. Mi acquattai in una macchia di riproduzioni di aceri giovani ed esaminai + +la nave. In origine era simile a una libellula senza ali, con l'addome sottile lungo + +dieci metri, in cui era alloggiato il motore a reazione. Ora, senza motore, + +sembrava una pupa biancastra, gli occhi sporgenti da larva pieni del tradizionale + +ammasso di sensori e sonde. Era appoggiata su una collinetta al centro della + +radura, progettata appositamente per accogliere vascelli di varie forme. Quelli + +nuovi sono più piccoli, come lavatrici da Grand Prix, baccelli minimali senza + +pretesa di essere navi da esplorazione. Moduli per relitti umani. + +— Non mi piace — disse Hiro. — Questa storia non mi piace. C'è qualcosa che + +non va. . — Sembrava che parlasse con se stesso; sembravo Io che parlavo con + +me stesso, il che significava che la gestalt manipolatore-surrogato era quasi + +operativa. Inserito nel mio ruolo, non sono più l'uomo di punta dell'orecchio + +avido del Paradiso, una sonda specializzata collegata via radio con uno + +psichiatra ancora più specializzato; quando la gestalt entra in azione, Hiro ed io + +ci fondiamo in qualcosa di diverso, qualcosa che non potremo mai ammettere + +l'uno con l'altro, non mentre succede. La nostra relazione farebbe venire gli + +incubi a un freudiano classico. Sapevo che aveva ragione: questa volta c'era + +qualcosa di veramente fuori posto. La radura era più o meno circolare. Doveva + +esserlo: si trattava in realtà di un cerchio di 15 metri tagliato nel pavimento del + +Paradiso e mascherato da prato alpino. Avevano staccato il motore di Leni, + +rimorchiato la nave nel cilindro esterno, abbassato la radura fino alla camera di + +decompressione, poi avevano sollevato la nave in Paradiso come una torta su un + +grande vassoio coperto d'erba e fiori selvatici. Avevano accecato i sensori + +saturandoli di trasmissioni e avevano sigillato oblò e portello. In teoria Paradiso + +dovrebbe essere una sorpresa per i nuovi arrivati. + +Mi chiesi se Charmain era già tornata da Jorge. Forse gli stava cucinando + +qualcosa, uno dei pesci che “peschiamo”, vale a dire che ci vengono liberati fra le + +mani dalle gabbie in fondo allo stagno. Immaginai l'odore di pesce fritto, chiusi + +gli occhi e immaginai Charmain che guadava l'acqua bassa, goccioline scintillanti + +che le scendevano lungo le cosce, una ragazza dalle lunghe gambe in uno stagno + +del Paradiso. + +— Vai, Toby! Adesso! + +Mi sentii rintronare il cranio. L'addestramento e i riflessi gestalt mi avevano + +già portato a metà della radura. — Maledizione, maledizione, maledizione. . — + +Era il mantra di Hiro, e allora capii che era tutto, TUTTO sbagliato. Hillary la + +traduttrice si sentiva in sottofondo, voce B.B.C. stridula come ghiaccio spezzato, + +che snocciolava veloce qualcosa a proposito di mappe anatomiche. Hiro doveva + +aver usato i comandi a distanza per aprire il portello, ma non aspettò che si + +spalancasse da solo. Azionò i sei bulloni esplosivi inseriti nello scafo, e l'intero + +meccanismo venne espulso fuori, intatto. Mi mancò per un pelo. Mi ero spostato + +istintivamente. Poi mi arrampicai sul fianco liscio della nave, afferrando la + +struttura a nido d'ape all'interno del portello; il meccanismo di scoppio si era + +portato via anche la scaletta. + +E lì mi bloccai, rannicchiato nell'odore di esplosivo al plastico, perché fu allora + +che la Paura mi raggiunse per la prima volta. Avevo già sentito altre volte la + +Paura, ma solo i margini, la punta più esterna. Adesso era enorme, il vuoto stesso + +della notte, un nulla freddo e implacabile. Erano le ultime parole, lo spazio + +profondo, ogni lungo addio nella storia della nostra specie. Mi rannicchiai + +gemendo. Tremavo, strisciavo, piangevo. Ce la spiegano, ci avvertono cercano di + +mostrarcela come un tipo di agorafobia temporanea endemica al nostro lavoro. + +Ma noi sappiamo cos'è; i surrogati lo sanno, i manipolatori non possono saperlo. + +Nessuna spiegazione si è mai avvicinata alla realtà. + +È la Paura , il lungo dito della Grande Notte, il buio che nutre di dannati + +biascicanti le bianche e gentili fauci dei Reparti. Olga l'ha conosciuta per prima, + +Santa Olga. Ha cercato di nasconderci ad essa, assalendo a mani nude + +l'apparecchiatura radio fino a farsele sanguinare, per impedire che la nave + +trasmettesse, pregando che la Terra la perdesse, che la lasciasse morire. . + +Hiro era frenetico, ma doveva aver capito, e sapeva che cosa fare. Mi colpì con + +il bottone del dolore. Forte. Più volte, come con un pungolo per il bestiame. Mi + +costrinse a entrare nella nave. Mi mandò avanti attraverso la Paura. + +Oltre la Paura, c'era una stanza. Silenzio, e un odore estraneo, l'odore di una + +donna. + +Il modulo era piccolo, consumato, quasi simile a una casa, la plastica strappata + +della cuccetta di accelerazione rappezzata con pezzi di nastro argenteo che si + +stavano scollando. Tutto sembrava adattarsi a un'assenza. Lei non c'era. Poi vidi + +il fregio assurdo disegnato a biro: simboli indecifrabili, migliaia di piccole figure + +oblunghe, distorte, che si intersecavano e sovrapponevano. Macchiato da ditate, + +patetico, copriva la maggior parte della paratia di poppa. Hiro era + +un'interferenza, che sussurrava, implorava. “Trovala, Toby, subito, ti prego, + +Toby, trovala, trovala, trova. .” La trovai nella cabina chirurgica, una piccola + +alcova a fianco del corridoio. Sopra di lei la “Schöne Maschine”, il manipolatore + +chirurgico, scintillante, le sue braccia sottili e lucide ripiegate in ordine, arti + +cromati da granchio, con emostatici, forcipi, bisturi laser. Hillary era isterica, la + +sentivo indistinta su un canale lontano, che diceva qualcosa sull'anatomia del + +braccio umano, i tendini, le arterie, tassonomia elementare. Hillary urlava. Non + +c'era sangue. Il manipolatore è una macchina pulita, capace di lavorare senza + +sporcare a zero-g, aspirando il sangue. Era morta un momento prima che Hiro + +facesse saltare il portello, il braccio destro allungato sul piano di lavoro di + +plastica bianca come un disegno medievale, senza pelle, i muscoli e gli altri + +tessuti sistemati simmetricamente, tenuti fermi da spilli da dissezione in acciaio + +inossidabile. Era morta dissanguata. Un manipolatore chirurgico è programmato + +contro il suicidio, ma può servire anche per sezionare campioni biologici da + +conservare. + +Lei aveva trovato un sistema per ingannarlo. Ci si riesce quasi sempre con le + +macchine, se si ha tempo a disposizione. E lei aveva avuto otto anni. + +Era stesa nell'intelaiatura pieghevole, una cosa simile allo scheletro + +fossilizzato di una poltrona da dentista. Attraverso di essa potevo vedere la + +scritta sbiadita sulla schiena della sua tuta, il marchio di un'industria elettronica + +della Germania Ovest. Cercai di dirglielo. Dissi: — Ti prego, sei morta. Perdonaci, + +siamo venuti ad aiutarti, Hiro ed io. Capisci? Lui sà, Hiro; è qui nella mia testa. Ha + +letto il tuo dossier, il tuo profilo sessuale, i tuoi colori preferiti, conosce le tue + +paure infantili, il tuo primo amante, il nome di un insegnante che ti piaceva. E io + +ho i feromoni giusti, sono un arsenale ambulante di droghe. Qualcosa qui ti + +piacerà di sicuro. E sappiamo mentire, Hiro ed io; siamo dei campioni a dire + +bugie. Ti prego. Devi capire. Perfetti estranei, ma Hiro ed io siamo per te + +l'estraneo perfetto, Leni. + +Era una donna piccola, bionda, i capelli lisci prematuramente spruzzati di + +grigio. Le toccai i capelli, una volta, e uscii sulla radura. Mentre ero fermo lì, + +l'erba alta rabbrividì, i fiori cominciarono a tremare, ed iniziammo la nostra + +discesa, con la nave al centro del suo ascensore rotondo e collinoso. La radura + +uscì dal Paradiso, e la luce del sole andò persa fra il bagliore delle grosse + +lampade a vapore, che gettavano ombre dure sull'ampio ponte della camera di + +decompressione. Figure in tuta rossa che correvano. Un'automobilina rossa + +eseguì una curva ad U sulle gomme larghe, per evitarci. + +Nevsky, il californiano del K.G.B., aspettava ai piedi della scaletta che avevano + +spinto fino alla radura. Non lo vidi finché non fui arrivato in fondo. + +— Devo prendere le droghe, signor Halpert. + +Mi fermai lì, ondeggiando sbattendo le palpebre per le lacrime. Lui allungò + +una mano per sorreggermi. Mi chiesi se sapeva perché era lì nel portello, una + +tuta gialla in territorio rosso. Ma probabilmente non gli interessava; sembrava + +che non gli interessasse niente, aveva con sé il suo taccuino. + +— Devo prenderle, signor Halpert. + +Io mi tolsi la tuta, l'arrotolai e gliela porsi. Lui la infilò in una borsa di plastica, + +mise la borsa in una valigetta legata al polso sinistro con una catena, e fece + +girare la ruota della combinazione. + +— Non prenderle tutte insieme, ragazzo — dissi. Poi svenni. + +Quella notte, tardi, Charmain portò nella mia cabina una tenebra tutta + +speciale: dosi sigillate in alluminio spesso. Era completamente diversa + +dall'oscurità della Grande Notte, quel buio senziente e famelico, appostato in + +attesa di trascinare i malcapitati nei Reparti, il buio che genera la paura. Era + +un'oscurità simile alle ombre che si possono vedere dal sedile posteriore + +dell'auto in una notte piovosa quando si ha cinque anni e si sta tranquilli e al + +caldo. Charmain è molto più abile di me quando si tratta di fregare i controllori, + +quelli come Nevsky. + +Non le chiesi perché era tornata dal Paradiso, o cosa era successo a Jorge. Lei + +non mi chiese niente di Leni. + +Hiro era sparito, non si era più fatto sentire. L'avevo visto quando avevamo + +fatto rapporto, quel pomeriggio. Come al solito, i nostri occhi non si erano + +incontrati. Non aveva importanza. Sapevo che sarebbe tornato. Era stato un + +episodio come un altro, in effetti. Un brutto giorno in Paradiso, ma non è mai + +facile. È dura sentire la Paura per la prima volta, ma avevo sempre saputo che + +era lì, in attesa. Avevano parlato dei grafici di Leni, dei suoi schizzi a biro di + +catene molecolari che si spostano a comando. Molecole che possono funzionare + +come interruttori, elementi logici, perfino una specie di circuito, costruito a + +strati in una singola molecola molto grande, un computer piccolissimo. + +Probabilmente non sapremo mai cosa ha incontrato là fuori; probabilmente non + +conosceremo mai i particolari della transazione. Potrebbe essere peggio + +scoprirlo. Non siamo l'unica tribù a vivere nell'hinterland, a frugare fra i rifiuti. + +Maledetta Leni, maledetto quel francese, maledetti tutti quelli che riportano + +indietro cure per il cancro, conchiglie, cose senza nome. . che ci tengono qui ad + +aspettare, che riempiono i Reparti, che portano la Paura. Mi aggrappai a quel + +buio caldo e vicino, e al lento respiro di Charmain, al ritmo del mare. Sei + +abbastanza in alto, quassù; sentirai il mare giù in fondo, oltre i disturbi della + +radio ossea. È qualcosa che portiamo con noi, per quanto lontani da casa. + +Charmain si mosse vicino me, mormorò il nome di uno straniero, il nome di + +qualche viaggiatore passato da tempo nei Reparti. Detiene un record; ha tenuto + +vivo un uomo per due settimane finché non si è cavato gli occhi con i pollici. Lei + +ha urlato per tutta la discesa, si è spezzata le unghie sul coperchio di plastica + +dell'ascensore. Poi le hanno dato dei sedativi. + +Ma entrambi abbiamo la spinta, quel particolare bisogno, quella folle dinamica + +che ci costringe a tornare in Paradiso. Entrambi ce la siamo procurata nello + +stesso modo, aspettando per settimane nelle nostre piccole navi che l'Autostrada + +ci prendesse. E una volta lanciato l'ultimo segnale, i rimorchiatori ci hanno + +portati qui. Qualcuno non viene preso, e nessuno sa perché. E non si ha mai una + +seconda occasione. Dicono che è troppo costoso, ma quello che in realtà vogliono + +dire, mentre ti guardano le bende sui polsi, è che sei troppo prezioso, troppo + +utile per loro come potenziale surrogato. Non preoccuparti per il tentativo di + +suicidio, ti diranno: succede sempre. È perfettamente comprensibile: la reazione + +per essere stati respinti. Ma io volevo andare, lo desideravo tanto. Anche + +Charmain. Lei ha provato con le pillole. Ma loro hanno lavorato su di noi, ci + +hanno cambiato un po', hanno raddrizzato le nostre pulsioni ci hanno innestato + +la radio ossea e accoppiato con i manipolatori. Olga deve averlo saputo, deve + +aver capito tutto, in qualche maniera, e ha cercato di impedirci di trovare la + +strada per tornare dove lei era stata. Sapeva che se l'avessimo trovata avremmo + +dovuto andare. Anche adesso, sapendo ciò che so, vorrei andare. Non andrò mai. + +Ma possiamo dondolarci qui, in questo buio che si innalza sopra di noi, con la + +mano di Charmain nella mano. L'involucro strappato della droga fra le mani. E + +Santa Olga ci sorride dalle pareti; sappiamo che è lì, tutte quelle stampe della + +stessa foto, strappate e appiccicate ai muri della notte, il suo bianco sorriso, per + +sempre. diff --git a/Gibson/06_new_rose_hotel.md b/Gibson/06_new_rose_hotel.md new file mode 100644 index 0000000..97502ab --- /dev/null +++ b/Gibson/06_new_rose_hotel.md @@ -0,0 +1,817 @@ +# New Rose Hotel + +_(New Rose Hotel, 1983)_ + +Sette notti a pagamento in questa bara, Sandii. New Rose Hotel. Come ti + +desidero, ora. Qualche volta ti colpisco. Rivivo tutto adagio, dolcemente e + +crudelmente. Riesco quasi a sentirlo. Qualche volta prendo dalla borsa la tua + +piccola automatica e faccio scorrere il pollice sulla cromatura liscia, da poco + +prezzo. Una calibro 22 cinese, il foro della canna non più grande della pupilla + +dilatata del tuo occhio scomparso. + +Fox è morto, Sandii. + +Fox mi aveva detto di dimenticarti. + +Ricordo Fox appoggiato al bancone imbottito di un bar in qualche albergo di + +Singapore, Bencoolen Street, le sue mani che descrivono sfere di influenza, + +rivalità interne, l'arco di tutta una carriera, un punto debole scoperto nella + +corazza di qualche centro di ricerca. Fox era un uomo di punta nella guerra dei + +cervelli, l'intermediario del traffico interaziendale. Era un soldato nella guerra + +segreta delle “zaibatsu”, le multinazionali che controllavano intere economie. + +Vedo Fox che sorride, parlando rapidamente, lasciando cadere il racconto delle + +mie imprese nello spionaggio industriale con una scossa del capo. Il Talento, + +diceva, devi cercare il Talento. Faceva sentire bene la T maiuscola. Il Talento era + +il Sacro Graal di Fox, quella frazione di genio fondamentale, non trasferibile, + +chiusa nel cervello dei migliori ricercatori del mondo. + +Non si può mettere il Talento su carta, diceva Fox, non si può registrare il + +Talento su un dischetto. + +I disertori delle multinazionali significavano soldi. Fox era un tipo simpatico. + +La severità dei suoi vestiti francesi scuri era temperata da una ciocca di capelli + +perennemente scomposta, da ragazzino. Non mi è mai piaciuto il modo in cui + +l'effetto si rovinava quando si spostava dal bar. La spalla sinistra era contorta a + +un angolo che nessun sarto di Parigi poteva nascondere. Qualcuno gli era + +passato sopra con un taxi a Berna, e nessuno aveva saputo rimetterlo a posto. + +Immagino di essere andato con lui perché mi aveva detto di essere alla ricerca + +del Talento. + +E mentre cercavamo il Talento, a un certo punto, trovai te, Sandii. Il New Rose + +Hotel è una rastrelliera di bare ai margini frastagliati del Narita International. + +Capsule di plastica alte un metro e lunghe tre, ammucchiate come denti di + +Godzilla in uno spiazzo di cemento ai lati della strada principale per l'aeroporto. + +Ciascuna capsula ha una televisione montata a filo del soffitto. Passo intere + +giornate a guardare concorsi a premio giapponesi e vecchi film. Qualche volta + +tengo la tua pistola in mano. + +Qualche volta sento i jet che intrecciano rotte di attesa sul Narita. Chiudo gli + +occhi e immagino le scie nette e bianche che sfumano nel vento. + +Tu stavi entrando in un bar di Yokohama, la prima volta che ti ho vista. + +Eurasiana, mezza “gaijm”, anche lunghe e passo fluido, con addosso la copia + +cinese di un modello di qualche stilista di Tokyo. Occhi scuri, europei, zigomi + +asiatici. Ti ricordo mentre vuotavi la borsetta sul letto, più tardi, in qualche + +stanza d'albergo, frugando fra gli arnesi per il trucco. Un rotolo spiegazzato di + +nuovi yen, un'agendina sfasciata tenuta insieme con elastici, un chip bancario + +Mitsubishi, passaporto giapponese con il crisantemo d'oro stampato sulla + +copertina, e la 22 cinese. + +Mi raccontasti la tua storia. Tuo padre era stato un dirigente, a Tokyo, ma era + +caduto in disgrazia, ripudiato e umiliato dall'Hosaka, la più grande “zaibatsu” di + +tutte. Quella notte tua madre era olandese, e ti ascoltai mentre mi raccontavi di + +quelle estati ad Amsterdam, i piccioni di piazza Dam come un tappeto marrone, + +morbido. Non ti ho mai chiesto cosa aveva fatto tuo padre per cadere in + +disgrazia. Ti guardai mentre ti vestivi, guardai i tuoi capelli scuri e dritti che + +quasi fendevano l'aria. + +Adesso l'Hosaka mi sta dando la caccia. + +Le bare del New Rose sono sistemate su una impalcatura riciclata. Tubi di + +acciaio verniciati di chiaro. La pittura si stacca quando salgo la scaletta, cade a + +ogni passo quando cammino sulla passerella. Con la sinistra conto i portelli e le + +loro etichette poliglotte che avvertono della multa per la perdita delle chiavi. + +Alzo gli occhi a guardare gli aerei che partono da Narita, verso casa, lontana + +adesso come la Luna. + +Fox fu veloce ad accorgersi di come potevamo servirci di te, ma non + +abbastanza acuto da attribuirti ambizioni. Ma d'altra parte, lui non è mai rimasto + +sdraiato con te tutta la notte sulla spiaggia di Kamakura, non ha mai ascoltato i + +tuoi incubi, non ha mai ascoltato i ricordi di un'immaginaria infanzia mutare + +sotto quelle stelle, mutare e rotolare su se stessa, la tua bocca da bambina che si + +apriva per rivelare qualche nuovo passato, e ogni volta giuravi che era quello + +vero, quello autentico. + +Non mi importava, mentre ti tenevo i fianchi, mentre la sabbia ti si raffreddava + +sulla pelle. + +Una volta mi hai lasciato e sei corsa verso quella spiaggia dicendo che avevi + +dimenticato la nostra chiave. La trovai nella porta e venni a cercarti, e ti trovai + +con i piedi nella risacca, la schiena liscia irrigidita, tremante, gli occhi persi + +lontano. Non riuscivi a parlare. Avevi i brividi. Brividi per futuri differenti e + +passati migliori. + +Sandii, mi hai lasciato qui. + +Mi hai lasciato tutte le tue cose. + +Questa pistola. Il trucco, tutte le ombre e i rossori incapsulati in plastica. Il + +microcomputer Cray, regalo di Fox, con una lista di spese che vi hai registrato. + +Qualche volta la richiamo, facendo passare gli articoli sul piccolo schermo + +argenteo. + +Un frigorifero. Un fermentatore. Un'incubatrice. Un sistema di elettroforesi + +con cella agarica integrata e transilluminatore. Un inclusore di tessuti. Un + +cromatografo per liquidi ad alta capacità. Un citometro a flusso. Uno + +spettrofotometro. Seicento fiale per scintillazione al boro-silicio. Una + +microcentrifuga. E un sintetizzatore di D.N.A. con computer incorporato. Più il + +software. Molto costoso, Sandii, ma allora era l'Hosaka a pagare il conto. Più + +tardi li hai fatti pagare ancora di più, ma te n'eri già andata. Hiroshi aveva + +preparato quella lista per te. A letto, probabilmente. + +Hiroshi Yomiuri. Lui era con la Maas Biolabs GmbH. L'Hosaka lo voleva. Era + +uno dei migliori. Aveva Talento, in abbondanza. Fox seguiva gli ingegneri + +genetici come un tifoso segue i giocatori della sua squadra. Fox voleva Hiroshi a + +tal punto che gli sembrava di sentirselo nel sangue. + +Mi aveva mandato a Francoforte tre volte prima che comparissi tu, soltanto + +per farmi dare un'occhiata a Hiroshi. Non per tentare un approccio o fargli un + +saluto. Solo per guardarlo. Hiroshi aveva tutta l'aria di essersi sistemato. Aveva + +trovato una ragazza tedesca appassionata di loden tradizionali e stivali da + +cavallerizza lucidi color castano chiaro. Aveva comprato una casa ristrutturata, + +nella piazza giusta della città. Aveva cominciato a tirare di scherma, + +abbandonando il kendo. + +E dappertutto le squadre di sicurezza della Maas, efficienti e massicce, una + +melassa attaccaticcia di sorveglianti. Tornai e dissi a Fox che non saremmo mai + +riusciti a raggiungerlo. Tu lo raggiungesti per noi, Sandii. Lo raggiungesti nel + +modo migliore. I nostri contatti con l'Hosaka erano come cellule specializzate + +che proteggevano l'organismo-madre. Noi eravamo mutageni, Fox ed io, ambigui + +agenti che stavano dalla parte nascosta dell'attività delle multinazionali. + +Dopo averti piazzato a Vienna, gli offrimmo Hiroshi. Non fecero una piega. + +Calma mortale in una stanza d'albergo, a Los Angeles. Dissero che dovevano + +pensarci. + +Fox disse il nome del principale concorrente dell'Hosaka nel campo genetico, + +lo svelò nudo e crudo, violando il protocollo che vietava di fare nomi. + +Dissero che dovevano pensarci. + +Fox gli diede tre giorni. + +Una settimana prima di portarti a Vienna ti portai a Barcellona. Ti ricordo con + +i capelli raccolti da un berretto grigio, gli zigomi alti, mongolici, riflessi nelle + +vetrine dei negozi di antiquariato. Passeggiando lungo le Ramblas, verso il porto + +fenicio, passando accanto al “Mercado” dal tetto dorato, dove vendevano arance + +africane. Il vecchio Ritz, con la nostra stanza calda e buia, e tutto il morbido peso + +dell'Europa su di noi come una trapunta. Potevo penetrarti mentre dormivi. Eri + +sempre pronta. Vedendo le tue labbra incurvarsi morbidamente per la sorpresa, + +la tua faccia che affondava nel cuscino spesso e giallo. . biancheria arcaica del + +Ritz. Dentro di te immaginavo tutte quelle luci al neon, la folla che si accalcava + +attorno alla stazione di Shinjuku, pazzesca notte elettrica. Tu ti muovevi in + +quella maniera, il ritmo della nuova era, sognante e lontano dal suolo di qualsiasi + +nazione. + +Quando siamo arrivati a Vienna ti ho sistemato nell'albergo preferito della + +moglie di Hiroshi. Tranquillo, solido, hall con pavimento a scacchi di marmo, + +ascensori di ottone profumati di olio di limone e sigari. Era facile immaginarla lì, + +con gli stivali da cavallerizza lucidi riflessi sul marmo, ma noi sapevamo che non + +sarebbe venuta, non quella volta. + +Era in qualche stazione della Renania, e Hiroshi era a Vienna per una + +conferenza. Quando gli uomini della Maas arrivarono per ispezionare l'albergo, + +tu ti eri eclissata. + +Hiroshi arrivò un'ora dopo, da solo. + +Immagina un alieno, mi aveva detto una volta Fox, che arrivi sulla Terra per + +identificare la forma di intelligenza dominante del pianeta. L'alieno dà + +un'occhiata e poi sceglie. Cosa pensi che abbia scelto? Io probabilmente alzai le + +spalle. + +Le “zaibatsu”, disse Fox, le multinazionali. Il sangue di una “zaibatsu” è fatto di + +informazioni, non di gente. La struttura è indipendente dalle vite individuali che + +la compongono. Le aziende sono una forma di vita. + +Io gli avevo detto di non farmi un'altra conferenza sul Talento. + +Lui aveva detto che la Maas non era così, ignorandomi. La Maas era piccola, + +veloce, spietata. Un arcaismo. La Maas era tutto Talento. + +Ricordo Fox parlare della natura del Talento di Hiroshi. Nucleasi radioattive, + +anticorpi monoclonali, qualcosa che aveva a che fare con la concatenazione delle + +proteine, dei nucleotidi. . Fox le chiamava proteine calde. Catene ad alta velocità. + +Diceva che Hiroshi era un fenomeno, il tipo capace di mandare in frantumi i + +paradigmi, di rovesciare un campo intero del sapere, di costringere con la forza + +alla revisione di un intero corpo di conoscenze. Brevetti fondamentali, diceva, + +con la voce arrochita immaginando simili ricchezze, l'odore ideale acuto e sottile + +dei milioni esentasse che emanavano. + +L'Hosaka voleva Hiroshi, ma il suo Talento era tanto radicale da preoccuparli. + +Lo volevano per farlo lavorare in isolamento. + +Andai a Marrakech, nella città vecchia, la Medina. Trovai un laboratorio per la + +raffinazione dell'eroina convertito per l'estrazione di feromoni. Lo comprai, con i + +soldi dell'Hosaka. Passeggiai nel mercato di Djemaa-el-Fta con un uomo d'affari + +portoghese sudaticcio, discutendo dell'illuminazione fluorescente e + +dell'installazione di gabbie ventilate per animali da esperimento. Oltre le mura + +della città si vedeva la catena dell'Atlante. Djemaa-el-Fta era piena di + +saltimbanchi, danzatori, narratori di storie, ragazzini che facevano girare i torni + +a pedale, mendicanti senza gambe che protendevano le tazze di legno sotto + +ologrammi animati che propagandavano software francesi. + +Camminammo accanto a balle di lana grezza e bidoni di plastica con microchip + +cinesi. Gli diedi a intendere che i miei datori di lavoro intendevano fabbricare + +beta-endorfina sintetica. Conviene dire sempre qualcosa che possano capire. + +Sandii, ti ricordo ad Harajuku, qualche volta. Chiudo gli occhi in questa bara e + +ti vedo là, fra lo scintillio del labirinto di cristallo delle boutique, l'odore dei + +vestiti nuovi. Vedo i tuoi zigomi passare davanti agli scaffali cromati di + +pelletteria di Parigi. Qualche volta ti stringo la mano. + +Credevamo di averti trovato, Sandii, ma in realtà eri stata tu a trovare noi. + +Adesso so che ci stavi cercando, noi o qualcuno come noi. Fox era felice, + +sorrideva per la nostra scoperta: un nuovo, delizioso strumento, scintillante + +come un bisturi. Proprio quello che ci serviva per separare un Talento ostinato + +come Hiroshi dalla placenta della Maas Biolab. + +Dovevi aver cercato a lungo una via d'uscita, durante tutte quelle notti a + +Shinjuku. Notti che avevi accuratamente eliminato dal mazzo rimescolato del tuo + +passato. + +Il mio passato era sparito anni prima, perso insieme a tutto il resto, nessuna + +traccia. Capisco l'abitudine di Fox, a tarda notte, di vuotare il portafoglio e + +frugare tra i documenti di identificazione. + +Distribuiva i pezzi in configurazioni diverse, li spostava, aspettando che si + +formasse un'immagine. Sapevo cosa cercava. Tu facevi la stessa cosa con le tue + +svariate infanzie. + +Nel New Rose, questa notte, scelgo una carta dal tuo mazzo di passati. + +Scelgo la versione originale, il famoso testo della stanza d'albergo di + +Yokohama, recitatomi durante quella prima notte a letto. Scelgo il padre in + +disgrazia, il dirigente dell'Hosaka. Perfetto. E la madre olandese, le estati ad + +Amsterdam, il morbido tappeto di piccioni nel pomeriggio sulla piazza Dam. + +Passai dal caldo di Marrakech all'aria condizionata dell'Hilton. La camicia + +umida appiccicata alla schiena mentre leggevo il messaggio che mi avevi + +trasmesso attraverso Fox. Stavi arrivando; Hiroshi avrebbe lasciato la moglie. + +Non ti fu difficile comunicare con noi, anche attraverso la cortina strettissima dei + +servizi di sicurezza della Maas; avevi mostrato a Hiroshi il posticino perfetto per + +prendere caffè con croissant. Il tuo cameriere preferito era gentile, coi capelli + +bianchi, zoppicava, e lavorava per noi. Lasciavi i messaggi sotto il tovagliolo di + +lino. + +Per tutta la giornata ho guardato un piccolo elicottero che passava più volte + +come per uno schema preciso sopra questo mio territorio, la terra del mio esilio, + +il New Rose Hotel. Ho guardato dal portello mentre la sua ombra paziente + +attraversava il cemento macchiato di olio. Vicino, molto vicino. + +Lasciai Marrakech per Berlino. Mi incontrai con un gallese in un bar, e + +cominciai ad organizzare la sparizione di Hiroshi. + +Sarebbe stata una faccenda complicata, intricata come gli ingranaggi di ottone + +e gli specchi mobili dei trucchi da palcoscenico vittoriani, ma l'effetto desiderato + +era abbastanza semplice. Hiroshi sarebbe passato dietro una Mercedes a cellule + +d'idrogeno e sarebbe sparito. La decina di agenti della Maas che lo seguivano + +costantemente avrebbero sciamato attorno al furgone come api; l'apparato di + +sicurezza della Maas si sarebbe accentrato attorno al punto di sparizione come + +una resina. + +Sanno come fare le cose a dovere, a Berlino. Riuscii perfino ad organizzare + +un'ultima notte con te. Non lo dissi a Fox, avrebbe potuto disapprovare. Adesso + +ho dimenticato il nome della città. L'ho saputo per un'ora, sull'autostrada, sotto + +il grigio cielo renano, e l'ho dimenticato fra le tue braccia. + +Verso mattina cominciò a piovere. La nostra stanza aveva un'unica finestra + +alta e stretta, da dove guardavo la pioggia che ricopriva il fiume di aghi argentei. + +Il rumore del tuo respiro. Il fiume scorreva sotto bassi archi di pietra. La strada + +era vuota. L'Europa era un museo morto. + +Ti avevo già prenotato un posto sul volo per Marrakech in partenza da Orly, + +usando il tuo ultimissimo nome. Saresti stata lontana quando avessi tirato gli + +ultimi fili e fatto sparire Hiroshi. + +Avevi lasciato la borsetta sul vecchio cassettone scuro. Mentre dormivi frugai + +fra le tue cose, togliendo tutto quello che poteva entrare in conflitto con la nuova + +identità che ti avevo comprato a Berlino. Tolsi la calibro 22 cinese, il + +microcomputer e il chip bancario. Dalla mia borsa presi un nuovo passaporto, + +olandese, il chip di una banca svizzera intestato allo stesso nome, e li infilai nella + +tua borsa. + +Sfiorai con la mano qualcosa di piatto. Lo tirai fuori. Un dischetto, senza + +etichetta. Era lì nel palmo della mia mano, quella morte latente, codificata, in + +attesa. + +Rimasi in piedi a guardarti respirare, guardandoti i seni alzarsi e abbassarsi. + +Vedevo le tue labbra semiaperte, e sul labbro inferiore un po' sporgente la + +lievissima traccia di un livido. Rimisi il dischetto nella tua borsetta. Quando mi + +stesi al tuo fianco ti rotolasti contro di me, svegliandoti, e nel tuo respiro c'era + +tutta la notte elettrica di una nuova Asia, il futuro che ti saliva dentro come un + +fluido luminoso, che mi toglieva tutto tranne il momento presente. Era questa la + +cosa veramente magica: che vivevi al di fuori della storia, tutta nel presente. + +E sapevi come prendermi. + +Per l'ultima volta, mi prendesti. + +Mentre mi radevo ti sentii vuotare gli arnesi per il trucco nella mia borsa. + +Sono olandese ora, dicesti; voglio un nuovo look. + +Il dottor Hiroshi Yomiuri scomparve a Vienna, in una tranquilla traversa della + +Singerstrasse, a due isolati dall'albergo preferito della moglie. In un chiaro + +pomeriggio di ottobre, alla presenza di una dozzina di testimoni, il dottor + +Yomiuri svanì. + +Passò attraverso uno specchio. Da qualche parte, dietro le quinte, il + +movimento ben oliato di un meccanismo vittoriano. + +Io ero seduto in una stanza d'albergo di Ginevra quando ricevetti la chiamata + +del gallese. Era fatta, Hiroshi si era infilato nella mia trappola ed era partito per + +Marrakech. Mi versai da bere pensando alle tue gambe. + +Fox ed io ci incontrammo a Narita il giorno dopo, in un bar del terminal della + +JAL. Lui era appena sceso da un aereo della Air Maroc, esausto e trionfante. + +Disse che gli piaceva, intendendo Hiroshi. Disse che l'amava, intendendo te. + +Io sorrisi. Mi avevi promesso di incontrarmi a Shinjuku fra un mese. + +La tua pistola da poco prezzo, nel New Rose Hotel. La cromatura comincia a + +staccarsi. Il meccanismo è rozzo, con caratteri cinesi stampati sull'acciaio ruvido. + +L'impugnatura è di plastica rossa, con un drago su ciascun lato. Come un + +giocattolo. + +Fox mangiò “sushi” nel terminal della JAL, su di giri per quello che avevamo + +fatto. La spalla gli aveva dato dei fastidi, ma diceva che non gli importava. Adesso + +aveva i soldi per andare da medici migliori. + +Soldi per tutto. + +Per qualche ragione i soldi che avevamo preso dall'Hosaka non mi + +sembravano molto importanti. Non che dubitassi della nostra nuova ricchezza, + +ma quell'ultima notte con te mi aveva lasciato la convinzione che tutto venisse + +con naturalezza, nel nuovo ordine delle cose, come funzione di chi e cosa + +eravamo. + +Povero Fox. Con le sue camicie oxford azzurre più linde che mai, i suoi abiti di + +Parigi più scuri e più lussuosi. Seduto nel terminal, mentre intingeva il “sushi” in + +un piccolo vassoio rettangolare di barbaforte verde, aveva meno di una + +settimana di vita. È buio adesso, e le rastrelliere di bare del New Rose sono + +illuminate tutta notte da riflettori posti in cima a piloni di metallo verniciato. + +Nulla qui pare servire al suo scopo originale. È tutto di seconda mano, riciclato, + +anche le bare. Quarant'anni fa queste capsule di plastica erano ammucchiate a + +Tokyo o a Yokohama, una moderna comodità per uomini d'affari in viaggio. + +Forse tuo padre ha dormito in una di esse. Quando le impalcature erano nuove + +circondavano l'una o l'altra delle torri con i vetri a specchio sulla Ginza, piene di + +squadre di operai. + +Il vento questa notte porta il frastuono di una sala di “pachinko”, l'odore di + +verdure cotte dai venditori ambulanti dall'altra parte della strada. + +Spalmo paté di krill al granchio su cracker di riso. Sento gli aerei. Durante + +quegli ultimi giorni a Tokyo, Fox ed io avevamo appartamenti contigui al + +cinquantaduesimo piano dell'Hyatt. Nessun contatto con l'Hosaka. Ci avevano + +pagato, poi ci avevano cancellato dai loro archivi aziendali. + +Ma Fox non riusciva a dimenticarlo. Hiroshi era la sua creazione, il suo + +progetto del cuore. Aveva sviluppato un interesse possessivo, quasi paterno per + +Hiroshi. Lo amava per il suo Talento. Perciò Fox mi faceva restare in contatto con + +il mio uomo d'affari portoghese nella Medina, il quale era disposto a tenere + +d'occhio il laboratorio di Hiroshi per noi. + +Quando telefonava lo faceva da una cabina pubblica a Djemaa-el-Fta, con + +sottofondo di voci lamentose di venditori e di flauti dell'Atlante. Disse che + +uomini dei servizi di sicurezza stavano arrivando a Marrakech. Fox annuì. + +Hosaka. + +Dopo meno di dieci chiamate notai un cambiamento in Fox, una certa + +tensione, lo sguardo perso nel vuoto. Lo trovavo davanti alla finestra a guardare + +i giardini imperiali da un'altezza di 52 piani, perso in qualcosa di cui non voleva + +parlare. + +Chiedigli una descrizione più dettagliata, disse, dopo una chiamata. Aveva + +l'impressione che un uomo che il nostro contatto aveva visto entrare nel + +laboratorio di Hiroshi potesse essere Moenner, il capo della divisione genetica + +dell'Hosaka. + +Dopo la chiamata successiva confermò che era Moenner. Dopo un'altra ancora + +gli parve di aver identificato Chedanne, capo della squadra proteine dell'Hosaka. + +Nessuno dei due era stato visto fuori dall'arcologia dell'azienda da più di due + +anni. Ormai era evidente che i ricercatori di punta dell'Hosaka stavano arrivando + +alla chetichella alla Medina, i Lear dirigenziali neri che arrivavano all'aeroporto + +di Marrakech su alianti in fibra di carbonio. Fox scosse la testa. Era un + +professionista, uno specialista, e vide in quell'improvviso assieparsi dei migliori + +Talenti dell'Hosaka nella Medina un drastico errore nell'operato della + +multinazionale. Cristo, disse versandosi un bicchiere di Black Label, hanno la + +loro sezione biologica al completo, laggiù. Una bomba. Scosse la testa. Una + +granata nel posto giusto e al momento giusto. . Gli ricordai le tecniche di + +saturazione che sicuramente i servizi di sicurezza dell'Hosaka stavano + +impiegando. L'Hosaka aveva dei contatti nel cuore della Dieta, e la forte + +infiltrazione di agenti a Marrakech poteva avvenire solo con la conoscenza e la + +cooperazione del governo marocchino. + +Lascia perdere, dissi. È finita. Gli hai venduto Hiroshi. Adesso lascia perdere. + +Lo so cos'è, disse. Lo so. L'ho già visto una volta. Disse che esiste un certo + +fattore imprevedibile nel lavoro di laboratorio. Il talento del Talento, lo + +chiamava. Succede quando un ricercatore sviluppa qualcosa di completamente + +nuovo e altri trovano impossibile duplicare i risultati. + +Questo era ancora più probabile con Hiroshi, il cui lavoro andava in direzione + +contraria alle teorie correnti nel suo campo. La risposta, spesso, consisteva nel + +far venire il ricercatore dal suo laboratorio in quello dell'azienda, per scoprire + +ritualmente le carte. Qualche piccola regolazione delle apparecchiature e il + +processo funzionava. È strano, disse, nessuno sa perché succeda così, ma + +succede. Sorrise. Ma stanno correndo un rischio, disse. I bastardi ci hanno detto + +che volevano isolare Hiroshi tenerlo lontano dal loro centro di ricerca. Balle. + +Scommetto la camicia che c'è qualche lotta per il potere in corso all'Hosaka. + +Qualche pezzo grosso sta portando lì i suoi pupilli per strofinarli su Hiroshi + +come se fosse un portafortuna. Quando Hiroshi manderà a gambe all'aria + +l'ingegneria genetica, quelli della Medina saranno pronti. + +Bevve il suo whisky e alzò le spalle. + +Vai a letto, disse. Hai ragione, è finita. + +Andai a letto, ma il telefono mi svegliò. Era Marrakech, i disturbi statici del + +collegamento via satellite, un fiotto di parole spaventate, in portoghese. + +L'Hosaka non ci bloccò il conto, no. Lo vaporizzò. Come l'oro delle fate. Prima + +eravamo milionari, nella valuta più forte del mondo, un minuto dopo eravamo + +diventati poveri. Svegliai Fox. Sandii, disse. Ci ha venduto. I servizi della Maas + +l'hanno assoldata a Vienna. Cristo. + +Lo guardai sventrare la sua vecchia valigia con un coltello a serramanico + +dell'esercito svizzero. C'erano tre piastre d'oro incollate lì. Piastre morbide, con + +il marchio del tesoro di qualche governo africano estinto. + +Non avresti dovuto vederla, disse con voce atona. + +No, dissi io. Credo di aver detto il tuo nome. Dimenticala, mi disse. L'Hosaka ci + +vuole morti. Penseranno che li abbiamo traditi. Prendi il telefono e controlla il + +nostro conto. Il nostro conto era sparito. Quelli della banca negarono che noi due + +avessimo mai avuto un conto. + +Tagliamo la corda, disse Fox. + +Corremmo. Dalla porta di servizio, nel traffico di Tokyo, giù fino a Shinjuku. Fu + +lì che compresi per la prima volta fin dove giungeva il potere dell'Hosaka. Gente + +con cui facevamo affari da due anni ci vedeva arrivare, ed era come se + +chiudessero la saracinesca dei ricordi. + +Uscivamo prima che potessero mettere le mani sul telefono. La tensione + +superficiale del mondo illegale si era triplicata, e dovunque incontravamo la + +stessa membrana tesa venivamo respinti. Nessuna possibilità di scomparire, di + +sfuggire. + +L'Hosaka ci lasciò scappare per la maggior parte del primo giorno. Poi + +mandarono qualcuno a rompere la schiena a Fox una seconda volta. Non li vidi + +farlo, ma vidi Fox cadere. Eravamo in un grande magazzino di Ginza un'ora + +prima della chiusura, e lo vidi cadere dall'ammezzato scintillante, in mezzo alle + +merci della nuova Asia. Mi mancarono, non so perché, e continuai a scappare. + +Fox aveva con sé l'oro, ma avevo un centinaio di nuovi yen in tasca. Scappai. Fino + +al New Rose Hotel. + +È arrivato il momento. + +Vieni da me, Sandii. Ascolta il ronzio delle luci al neon sulla strada per il Narita + +International. Le ultime falene tracciano cerchi interrotti attorno ai riflettori che + +illuminano il New Rose. E la cosa buffa, Sandii, è che qualche volta non mi sembri + +neppure vera. Fox una volta ha detto che tu sei un ectoplasma, un fantasma + +richiamato dalle forze dell'economia. Fantasma del nuovo secolo, coagulato su + +mille letti negli Hyatt del mondo, negli Hilton del mondo. + +Adesso ho la tua pistola in mano, nella tasca della giacca, e la mia mano + +sembra lontana. Staccata da me. + +Ricordo il mio amico d'affari portoghese che si era dimenticato l'inglese e + +cercava di spiegarsi in quattro lingue che io capivo appena, e pensavo che mi + +stesse dicendo che la Medina stava bruciando. Non la Medina. I cervelli dei + +migliori ricercatori dell'Hosaka. + +Un'infezione, sussurrava il mio uomo, infezione, febbre e morte. L'astuto Fox + +mise tutto assieme mentre scappavamo. Non dovetti nemmeno dirgli di aver + +trovato il dischetto nella tua borsetta, in Germania. Qualcuno aveva + +riprogrammato il sintetizzatore di D.N.A., disse. Quella cosa serviva per costruire + +da un giorno all'altro la macromolecola giusta. Con il computer integrato e il + +software su ordinazione. Costoso, Sandii. Ma non così costoso come alla fine + +risultasti tu per l'Hosaka. + +Spero che la Maas ti abbia pagato bene. + +Il dischetto nella mia mano. Pioggia sul fiume. Sapevo, ma non potevo + +ammetterlo. Rimisi il codice per il virus meningeo nella tua borsetta e mi stesi + +accanto a te. + +Così Moenner è morto, insieme agli altri ricercatori dell'Hosaka. + +Compreso Hiroshi. Chedanne ha subito danni permanenti al cervello. Hiroshi + +non aveva preso precauzioni per la contaminazione. Le proteine che fabbricava + +erano innocue. Così il sintetizzatore è rimasto acceso tutta la notte a costruire un + +virus secondo le indicazioni della Maas Biolabs GmbH. + +Maas. Piccola, veloce, spietata. Tutta Talento. + +La strada per l'aeroporto è una lunga striscia dritta. Stai nell'ombra. + +E io che gridavo a quella voce portoghese, chiedendole cosa fosse successo + +alla ragazza, alla donna di Hiroshi. Svanita, disse. Il ronzio di un meccanismo + +vittoriano. + +Così Fox doveva cadere, cadere con le sue tre patetiche piastre d'oro, e + +fracassarsi la spina dorsale per l'ultima volta. Sul pavimento del grande + +magazzino di Ginza, tutti i clienti che spalancavano gli occhi, un istante prima di + +gridare. + +Non riesco a odiarti, amore. + +E l'elicottero dell'Hosaka è tornato, senza luci, a caccia con l'infrarosso, + +cercando il calore del corpo. Un gemito attutito mentre ruota, a un chilometro di + +distanza, tornando verso di noi, verso il New Rose. Un'ombra fin troppo rapida + +contro le luci di Narita. + +Va tutto bene, bambina. Ma torna, ti prego. Prendimi la mano. diff --git a/Gibson/07_il_mercato_dinverno.md b/Gibson/07_il_mercato_dinverno.md new file mode 100644 index 0000000..c845492 --- /dev/null +++ b/Gibson/07_il_mercato_dinverno.md @@ -0,0 +1,1373 @@ +# Il mercato d'inverno + +_(The Winter Market, 1986)_ + +Piove molto, quassù; ci sono giorni, in inverno, in cui il cielo non diventa mai + +veramente chiaro, solo di un grigio uniforme. Ma ci sono anche giorni in cui è + +come se si aprisse di colpo per tre minuti un sipario sulle montagne illuminate + +dal sole, sospese nell'aria: come il prologo di un film girato da Dio. Era così il + +giorno in cui telefonarono i suoi agenti, dal cuore della loro piramide di specchi + +sul Beverly Boulevard, per dirmi che lei era entrata nella rete, che era arrivata in + +cima e che “I re del sonno” era tre volte platino. Io ho curato la maggior parte dei + +Re, ho fatto il lavoro di rilevamento cerebrale, ho rivisto tutto con il modulo di + +cancellazione rapida, perciò mi spettava una parte dei diritti d'autore. No, dissi, + +no. Poi sì, sì, e riappesi. Mi infilai la giacca e feci le scale tre gradini alla volta, + +entrai nel bar più vicino e mi procurai un black-out di otto ore, che finì su un + +cornicione, dove mi ritrovai a solo due metri dalla tenebra della mezzanotte. Le + +acque del False Creek. + +Le luci della città e la solita calotta grigia del cielo, più piccola adesso, + +illuminata dai neon e dalle lampade ai vapori di mercurio. E nevicava, grossi + +fiocchi ma non fitti, che quando toccavano l'acqua nera sparivano senza lasciare + +alcuna traccia. Mi guardai i piedi, e vidi che le punte sporgevano dal bordo di + +cemento bagnato. Indossavo scarpe giapponesi, nuove e costose, stivaletti in + +pelle morbida di Ginza con le punte in gomma. Rimasi lì a lungo, prima di fare il + +primo passo indietro. + +Perché lei era morta, e io l'avevo lasciata andare. Perché adesso lei era + +immortale, e io l'avevo aiutata a diventarlo. E perché sapevo che mi avrebbe + +telefonato, la mattina. + +Mio padre era tecnico del suono. Aveva cominciato molto tempo fa, prima + +ancora dell'avvento del digitale. I procedimenti che usava erano in parte + +meccanici, fatti di una tecnologia goffa e quasi vittoriana tipica del ventesimo + +secolo. Fondamentalmente, era un tornitore: la gente gli portava delle + +registrazioni e lui preparava il disco master di lacca. Quindi il disco veniva + +placcato elettroliticamente e usato per costruire una lastra dalla quale si + +stampavano dischi, quelle cose nere che si vedono nei negozi di antiquariato. E + +ricordo che una volta, pochi mesi prima di morire, mi disse che certe frequenze, + +credo che le chiamasse transienti, potevano bruciare la testina di taglio del + +tornio. Le testine erano costosissime, perciò si usava una cosa chiamata + +accelerometro per evitare che si bruciassero. Ed era a questo che pensavo, con i + +piedi che sporgevano sull'acqua: quella testina che bruciava. + +Perché era questo che le avevano fatto. + +Ed era questo quello che lei voleva. + +Nessun accelerometro per Lise. + +Andando a letto staccai il telefono. Lo feci con un treppiedi tedesco da studio, + +che mi sarebbe costato una settimana di paga per farlo riparare. + +Mi svegliai qualche tempo dopo e presi un taxi fino a Granville Island, dove + +abitava Rubin. + +Rubin, anche se nessuno capisce bene come, è un maestro, una guida, quello + +che i giapponesi chiamano “sensei”. Ciò di cui è maestro, in realtà, sono i rifiuti, + +la spazzatura, le cianfrusaglie, il mare di merci gettate via su cui galleggia la + +nostra civiltà. “Gomi no sensei”. Maestro dei rifiuti. + +Questa volta lo trovai accoccolato fra due batterie elettroniche dall'aria tetra + +che non avevo mai visto: braccia sottili e arrugginite ripiegate sul cuore di una + +costellazione di barattoli di ferro ripescati nelle discariche di Richmond. Lui non + +chiama mai il suo posto studio, non dice mai di essere un artista. Quello che fa lo + +chiama “trafficare”, e sembra considerarlo una specie di prolungamento dei + +pomeriggi noiosi passati da bambino in cortile. Vaga nel suo laboratorio pieno + +zeppo di cianfrusaglie, una specie di minihangar ricavato sul lato verso il fiume + +del Mercato, seguito dalle sue creature più agili e più sveglie, simile a un Satana + +quasi benevolo intento a elaborare artifici sempre più bizzarri nel suo Inferno di + +“gomi”. Ho visto Rubin programmare le sue costruzioni per identificare e + +insultare i pedoni che indossano i vestiti di questo o quello stilista di moda in + +una data stagione; altre sono impegnate in missioni più oscure, e alcune + +sembrano costruite solo allo scopo di smontarsi con il maggiore fracasso + +possibile. È come un bambino, Rubin; ma vale anche un sacco di soldi nelle + +gallerie di Tokyo e Parigi. + +Così gli raccontai di Lise. Lui mi lasciò parlare, sfogarmi poi annuì. + +— Lo so — disse. — Un cazzone della C.B.C. mi ha telefonato otto volte. — + +Sorseggiò da una tazza ammaccata. — Vuoi del Wild Turkey sour? + +— Perché ti hanno chiamato? + +— Perché c'è il mio nome sul retro dei “Re del sonno”. Una dedica. + +— Non l'ho ancora visto. + +— Ti ha già chiamato? + +— No. + +— Lo farà. + +— Rubin, è morta. L'hanno già cremata. + +— Lo so — disse lui. — Ti chiamerà. + +“Gomi”. + +Dove finisce il “gomi” e inizia il mondo? I giapponesi, un secolo fa, avevano già + +esaurito lo spazio per il “gomi” attorno a Tokyo, perciò idearono un piano per + +creare spazio dal “gomi”. Entro il 1969 si erano costruiti una piccola isola nella + +baia di Tokyo, e l'avevano battezzata Isola dei Sogni. Ma la città continuava a + +produrre le sue novemila tonnellate al giorno, così costruirono una Nuova Isola + +dei Sogni, e oggi l'intero processo è coordinato, e dal Pacifico continuano a + +sorgere nuovi pezzi di Giappone. Rubin osserva tutto questo alla T.V. e non dice + +assolutamente nulla. Non ha nulla da dire sul “gomi”. È il suo mezzo, l'aria che + +respira, vi ha nuotato per tutta la vita. Gira Vancouver su una specie di furgone + +sovradimensionato ricavato da un vecchio Mercedes aeroportuale, il tetto + +nascosto da un sacco di gomma mezzo pieno di gas naturale. Cerca oggetti che + +possano entrare a fare parte degli strani progetti che la sua inconoscibile Musa + +gli disegna nel cervello. Porta a casa altro “gomi”. Certe volte ancora funzionante. + +Certe volte, come Lise, umano. + +Incontrai Lise ad una delle feste di Rubin. Rubin dà un sacco di feste. Lui + +sembra non divertirsi mai particolarmente, ma sono ottime feste. Avevo perso il + +conto, quell'autunno, di tutte le volte in cui mi ero svegliato su un materasso di + +spugna per sentire il rumore della vecchia macchina da caffè di Rubin, un mostro + +annerito sormontato da una grande aquila cromata, il rumore che rimbombava + +contro le pareti di lamiera ondulata, assordante ma anche confortante: c'era il + +caffè. La vita sarebbe continuata. + +La prima volta che la vidi: nella Zona Cucina. Non la definirei esattamente una + +cucina: soltanto tre frigoriferi, una piastra elettrica e un forno a convezione + +rotto, che faceva parte del “gomi”. La prima volta che la vidi: aveva aperto il frigo + +della birra e nella luce interna vidi gli zigomi e la linea decisa della bocca ma vidi + +anche il luccichio nero del policarbonio ai polsi, e la piaga liscia e chiara prodotta + +dallo sfregamento dell'esoscheletro. Ero troppo ubriaco per connettere, per + +capire cos'era, ma sapevo che non era divertente. Così feci quello che fa di solito + +la gente con Lise: cambiai rotta. Mi diressi verso il vino, sul tavolo vicino al forno + +a convezione. Non mi guardai alle spalle. + +Ma lei mi trovò. Venne a cercarmi due ore dopo, insinuandosi fra i corpi e il + +ciarpame con quella grazia terribile programmata nell'esoscheletro. Sapevo + +cos'era, allora, mentre la guardavo dirigersi sul bersaglio, troppo imbarazzato + +per schivarla, per scappare, per farfugliare qualche scusa e uscire. Bloccato lì, + +con un braccio attorno alla vita di una ragazza che non conoscevo, mentre Lise + +avanzava, anzi, che veniva spinta avanti, con quella grazia beffarda, dritta verso + +di me, gli occhi che le bruciavano di wiz, e la ragazza si liberò di me + +allontanandosi in un panico silenzioso, era sparita, e Lise era lì di fronte a me, + +sostenuta dalla sottile protesi di policarbonio. Guardai dentro quegli occhi, e mi + +sembrò quasi di sentirle ronzare le sinapsi, un grido stridulo, mentre il wiz le + +apriva tutti i circuiti del cervello. + +— Portami a casa — disse, e le parole mi colpirono come una frustata. + +Credo di aver scosso la testa. — Portami a casa. — Sentivo dolore, in quella + +voce, e astuzia, e una crudeltà stupefacente. E in quel momento capii che + +nessuno mi aveva mai odiato così profondamente e completamente come quella + +ragazzina distrutta: mi odiava per come l'avevo guardata e poi avevo distolto lo + +sguardo, accanto al frigorifero della birra di Rubin. + +Così feci una di quelle cose che si fanno e di cui non si scopre mai il perché, + +anche se qualcosa dentro sa che non c'era modo di fare altrimenti. + +La portai a casa. + +Ho due stanze in un vecchio condominio all'angolo dell'incrocio fra la Quarta e + +la MacDonald, decimo piano. Gli ascensori di solito funzionano, e se ci si siede + +sulla balaustra del balcone, sporgendosi in fuori e tenendosi attaccato all'angolo + +dell'edificio vicino, si riesce a vedere una piccola sezione verticale di mare e + +montagne. Lei non aveva detto una parola per tutto il tragitto, e io cominciavo a + +essere abbastanza sobrio per sentirmi a disagio, mentre aprivo la porta e la + +facevo entrare. + +La prima cosa che lei vide fu il modulo portatile di cancellazione rapida che mi + +ero portato a casa dal Pilot la sera prima. L'esoscheletro la spinse ad + +attraversare il tappeto polveroso con quel passo da modella a una sfilata. Una + +volta lontani dal frastuono della festa lo sentivo ticchettare sommessamente a + +ogni suo gesto. Rimase lì a guardare il modulo. Vedevo i supporti + +dell'apparecchio, quando stava ferma, sporgere sotto la giacca di pelle nera + +consunta. Una di quelle vecchie malattie per cui non sono mai riusciti a trovare + +una cura, o una di quelle nuove, evidentemente di origine ambientale, a cui + +hanno appena dato un nome. Non poteva muoversi senza quello scheletro + +supplementare, ed era collegato direttamente al suo cervello, interfaccia + +mioelettrica. I supporti di policarbonio apparentemente fragili le muovevano le + +braccia e le gambe, ma un sistema più sofisticato si occupava delle mani sottili, + +mediante innesti galvanici. Mi vennero in mente delle zampe di rana che si + +contraevano in un nastro visto a scuola, poi ebbi disgusto di me stesso per averci + +pensato. + +— Questo è un modulo per la cancellazione veloce — disse lei, in una voce che + +non avevo sentito prima, assente, e pensai allora che forse gli effetti del wiz si + +stavano esaurendo. — Cosa ci fa qui. + +— Faccio il curatore — dissi, chiudendomi la porta alle spalle. + +— Davvero? — disse lei, e rise. — E dove lavori? + +— Sull'Isola. Un posto che si chiama Automatic Pilot. + +Lei si voltò; poi, con una mano appoggiata all'anca, girò su se stessa (o meglio, + +l'esoscheletro la girò), e quegli occhi grigio slavato mi trafissero con uno sguardo + +carico di wiz e odio e una terribile parodia di passione. — Vuoi scoparmi, + +curatore? E sentii di nuovo il colpo di frusta, ma questa volta non intendevo + +rimanere passivo. Perciò le rivolsi uno sguardo gelido che proveniva dal + +profondo di me, di quel corpo pieno di birra che parlava e camminava e si + +muoveva da sé, ma altrimenti del tutto normale. Le parole mi uscirono di bocca + +come uno sputo. — Proveresti qualcosa, se lo facessi? + +Colpita. Forse sbatté le sopracciglia, ma non vidi altro segno di emozione. — + +No — disse. — Ma qualche volta mi piace guardare. + +Rubin è in piedi vicino alla finestra, due giorni dopo la sua morte a Los + +Angeles, a fissare la neve che cade nel False Creek. — Allora non sei mai andato a + +letto con lei? + +Uno dei suoi giocattolini simili a piccole lucertole alla Escher su ruote, corre + +sul tavolo di fronte a me, tutto raggomitolato. + +— No — dico, ed è vero. Poi rido. — Ma ci siamo collegati. Quella prima notte. + +— Sei matto — dice, con una certa approvazione nella voce. — Potevi morire. + +Poteva fermarsi il cuore, o il respiro. . — Si volta verso la finestra. — Ti ha + +chiamato? + +Ci collegammo. + +Non l'avevo mai fatto prima. Se mi avessero chiesto il perché, avrei risposto + +che ero un curatore e che la cosa non era professionale. La verità sarebbe + +piuttosto qualcosa del genere: nel nostro mestiere, in quello legale (non mi + +occupo di porno) il prodotto grezzo lo definiamo “sogno asciutto”. I sogni + +asciutti sono l'emissione neurale di livelli di coscienza a cui la maggior parte + +delle persone può accedere solo in sogno. Ma gli artisti, quelli con cui io lavoro + +all'Automatic Pilot, sono in grado di rompere la tensione superficiale, di + +immergersi nel profondo del mare di Jung, e di risalire riportando. . Be' dei sogni. + +Mettiamola in termini semplici. Immagino che certi artisti l'abbiano sempre + +fatto, con qualsiasi mezzo, ma la neuroelettronica ci permette di entrare in + +contatto diretto con l'esperienza, e la rete la diffonde dappertutto via cavo; + +perciò possiamo impacchettarla venderla, vedere come si comporta sul mercato. + +Be', più le cose cambiano. . è una cosa che mi diceva sempre mio padre. + +Di solito io ricevo il materiale grezzo in studio, filtrato da macchinari che + +valgono parecchi milioni di dollari, e non vedo neppure l'artista. La merce che + +vendiamo è stata strutturata, bilanciata, trasformata in arte. C'è ancora gente + +tanto ingenua da credere che proverebbe piacere a collegarsi direttamente a + +qualcuno che ama. Penso che la maggior parte dei ragazzini ci provino, almeno + +una volta. Certo è facile a farsi; basta prendere unità centrale, elettrodi e cavi alla + +Radio Shack. Ma io non l'ho mai fatto. E adesso che ci penso, non sono tanto + +sicuro di saperne spiegare il perché. O di volerci provare. + +So perché lo feci con Lise, perché mi sedetti accanto a lei sul divanetto + +messicano e infilai il cavo ottico nella presa che aveva sulla spina dorsale, il + +bordo liscio dell'esoscheletro. Era in alto, alla base del collo, nascosta dai capelli + +scuri. Perché lei affermava di essere un'artista, e perché io sapevo che eravamo + +in qualche modo impegnati in un duello senza tregua, e io non volevo perdere. + +Può darsi che per altri non abbia molto senso, ma gli altri non l'hanno mai + +conosciuta, oppure la conoscono attraverso “I re del sonno”, che non è la stessa + +cosa. Gli altri non hanno mai sentito quella sua avidità ridotta a un bisogno + +arido, spaventoso nella sua determinazione. La gente che sa sempre esattamente + +quello che vuole mi spaventa, e Lise sapeva quello che voleva da molto tempo. + +Non voleva altro. + +E io avevo paura, allora, di ammettere di avere paura, e avevo visto + +abbastanza sogni di estranei, nella sala di missaggio dell'Automatic Pilot, per + +sapere che i mostri interiori della maggior parte della gente sono cose sciocche, + +ridicole alla luce della propria coscienza. Ed ero ancora ubriaco. + +Mi misi gli elettrodi e allungai la mano verso il pulsante dell'unità. Avevo + +escluso le funzioni di studio, trasformando momentaneamente un apparecchio + +elettronico giapponese da 80 mila dollari nell'equivalente di una di quelle + +scatolette da niente della Radio Shack. — Via — dissi, e schiacciai il pulsante. + +Parole. Le parole non possono. O forse sì, solo lontanamente, se sapessi + +almeno come cominciare a descriverlo, quello che uscì da lei, quello che fece. . + +C'è una sequenza nei “Re del sonno”: è come trovarsi su una motocicletta a + +mezzanotte, senza luci ma non ce n'è bisogno, e si corre lungo una strada, alta su + +una scogliera, così veloci da stare sospesi in un cono di silenzio, il tuono della + +moto perso alle spalle. . È solo un attimo nei “Re”, ma è una delle mille cose che si + +ricordano, a cui si torna, che si incorporano nel proprio vocabolario di + +sensazioni. + +Straordinario. Libertà e morte, proprio lì, lì: la lama del rasoio per sempre. + +Quello che provai era la versione originale di quella corsa, un pugno nello + +stomaco, un'esplosione di povertà, di solitudine, di oscurità. E quella era + +l'ambizione di Lise, quella corsa, “vista dall'interno”. + +Probabilmente non durò più di quattro secondi. + +E naturalmente lei vinse. + +Mi tolsi gli elettrodi e fissai la parete, gli occhi umidi, i poster incorniciati che + +ondeggiavano davanti a me. + +Non potevo guardarla. La sentii staccare il cavo ottico, sentii l'esoscheletro + +scricchiolare mentre la sollevava dal divano. Lo sentii ticchettare + +sommessamente mentre la trasportava in cucina a prendere un bicchiere + +d'acqua. + +Poi cominciai a piangere. + +Rubin inserisce una sottile sonda nella pancia di un giocattolo più lento degli + +altri e osserva i circuiti attraverso occhiali a ingrandimento con faretti in + +miniatura montati sulle tempie. + +— E allora? Ti sei fatto incastrare. — Si stringe nelle spalle, alza gli occhi. È + +buio adesso, e i due raggi di luce mi colpiscono la faccia; è umido in quel suo + +hangar di ferro, e si sente l'ululato solitario di una sirena da nebbia, sul fiume. — + +E allora? Stavolta sono io ad alzare le spalle. — Ho solo. . Mi sembrava che non ci + +fosse altro da fare. + +I raggi tornano al cuore in silicio del suo giocattolo difettoso. — Allora sei a + +posto. È stata una vera scelta. Voglio dire che lei era destinata ad essere quello + +che è. Hai a che fare con quello che lei è oggi quanto ne ha quel modulo di + +cancellazione veloce. Se non avesse trovato te avrebbe trovato qualcun altro. + +Feci un patto con Barry, il redattore capo, e ottenni venti minuti, alle cinque di + +una fredda mattina di settembre. Lisa venne e mi colpì con la stessa intensità, ma + +stavolta ero preparato con i filtri e le mappe cerebrali e non ero costretto a + +sentirlo. Mi ci vollero due settimane, rubando i minuti nella sala di montaggio, + +per montare quello che lei aveva fatto in maniera da poterlo mostrare a Max + +Bell, che sarebbe il proprietario del Pilot. + +Bell non era apparso per niente entusiasta mentre gli spiegavo quello che + +avevo fatto. I curatori troppo indipendenti possono creare problemi; capita + +spesso che si convincano di aver trovato qualcuno di eccezionale, un genio, e + +cominciano a sprecare tempo e denaro. Annuì quando ebbi finito il mio + +discorsetto, poi si grattò il naso con il cappuccio del suo pennarello rosso. — + +Hmm. Ho capito. La cosa più straordinaria dal giorno che ai pesci sono cresciute + +le gambe, giusto? Ma aveva inserito la cassetta che avevo registrato, e quando + +uscì dalla fessura della sua unità Braun da tavolo, fissava il muro, la faccia + +inespressiva. + +— Max? + +— Eh? + +— Cosa ne pensi? + +— Penso? Be'.. Come hai detto che si chiama? — Sbatté le palpebre. — Lisa? + +Con chi ha firmato? + +— Lise. Nessuno, Max. Non ha ancora firmato con nessuno. + +— Cristo. — La sua faccia era ancora inespressiva. + +— Sai come l'ho trovata? — chiede Rubin, facendosi strada fra scatole di + +cartone sfasciate per raggiungere l'interruttore della luce. Le scatole sono piene + +di “gomi” accuratamente catalogato: batterie al litio, condensatori al tantalio, + +morsetti R.F. lastre per circuiti, nastri barriera, trasformatori ferrorisonanti, + +bobine di cavi per sbarre collettrici. . Una scatola è piena di teste tagliate di + +Barbie, un'altra di guanti industriali, simili a quelli delle tute spaziali. La luce + +riempie la stanza, e una specie di mantide di Kandinsky, in latta tagliuzzata e + +dipinta, ruota la testa grande come una palla da golf verso il bulbo luminoso. — + +Ero dalle parti di Granville, alla ricerca di “gomi”, in un vicolo, e l'ho trovata + +seduta lì. Ho visto lo scheletro e lei che non sembrava stesse troppo bene, e le ho + +chiesto se aveva bisogno di aiuto. Niente. Ha chiuso solo gli occhi. Non sono + +affari miei, penso. Ma mi capita di ripassare di lì circa quattro ore dopo, e lei non + +si è mossa. «Senti, tesoro» le dico «forse quell'aggeggio si è guastato. Posso + +aiutarti, d'accordo?» Niente. «Da quanto tempo sei qui?» Niente. Così riparto. — + +Va al tavolo di lavoro, e sfiora le sottili membra metalliche della cosa-mantide + +con un indice pallido. Dietro il bancone, appesi a vecchie lastre di compensato + +perforato e gonfio di umidità, ci sono attrezzi: pinze, cacciaviti, pistole + +incollanastri, un fucile Daisy B.B. arrugginito, spelafili, piegatubi, sonde logiche, + +cannelli ossidrici, un oscilloscopio tascabile, apparentemente tutti gli strumenti + +della storia umana, e sembra che nessuno abbia mai fatto il tentativo di metterli + +in ordine, anche se non ho mai visto la mano di Rubin esitare. + +— Così sono tornato indietro — dice. — Dopo un'ora circa. Era svenuta priva + +di sensi, perciò l'ho portata qui e ho dato una controllata all'esoscheletro. Le + +batterie erano esaurite. Era strisciata fin là, quando l'energia stava finendo, + +preparandosi a morire di fame, immagino. + +— Quando è successo? + +— Circa una settimana prima che tu la portassi a casa. + +— E se fosse morta? Se tu non l'avessi trovata? + +— L'avrebbe trovata qualcun altro. Lei non poteva “chiedere” niente, capisci. + +Solo prendere. Non poteva sopportare un favore. + +Max le trovò degli agenti, e un trio di soci giovani, elegantissimi, arrivò su un + +Lear all'Y.V.R., il giorno dopo. Lise si rifiuta di venire al Pilot per incontrarli, e + +insistette perché li portassimo da Rubin, dove lei dormiva. + +— Benvenuti a Couverville — disse Rubin mentre entravano. Aveva la lunga + +faccia macchiata di grasso, e la patta dei pantaloni da lavoro stracciati tenuta più + +o meno chiusa da una graffetta storta. I due ragazzi sorrisero automaticamente, + +ma c'era qualcosa di più autentico nel sorriso della ragazza. — Signor Stark — + +disse — ero a Londra la settimana scorsa. Ho visto la vostra installazione alla + +Tate. + +— “La fabbrica di batterie di Marcello” — disse Rubin. — Dicono che sia + +scatologica, gli inglesi. . — Alzò le spalle. — Inglesi. Cioè, chi lo sa? + +— Hanno ragione. È anche molto divertente. + +I ragazzi facevano grandi sorrisi luminosi, abbronzati nei loro vestiti eleganti. + +Il nastro dimostrativo aveva raggiunto Los Angeles. Sapevano tutto. + +— E tu sei Lise — disse lei, facendosi strada fra il “gomi” ammucchiato di + +Rubin. — Presto sarai una persona molto famosa, Lise. Abbiamo un sacco di cose + +di cui parlare. . + +E Lise rimase ferma lì, tenuta in piedi dal policarbonio, e l'espressione sulla + +sua faccia era quella che le avevo visto quella prima sera nel mio appartamento, + +quando mi aveva chiesto se volevo andare a letto con lei. Ma se la giovane agente + +se ne accorse, non lo diede a vedere. Era una professionista. + +Mi dissi che anch'io ero un professionista. + +Mi dissi di prendermela calma. + +Fuochi fatti coi rifiuti bruciano in bidoni di ferro attorno al Mercato. La neve + +sta ancora cadendo e i bambini si raccolgono attorno alle fiamme come clown + +artritici, saltellando da un piede all'altro, con il vento che fa sbattere i cappotti + +scuri. Fra la confusione pseudoartistica di Fairview c'è del bucato steso gelato, + +lenzuola quadrate rosa che si stagliano contro il nero dello sfondo e l'ammasso + +di antenne per satellite e pannelli solari. Il mulino a vento di un ecologista gira + +instancabile, come in un gesto osceno rivolto ai prezzi della Hydro. + +Rubin cammina pesantemente con scarpe di gomma L. L Bean sporche di + +pittura, la grossa testa affondata in un giaccone da lavoro troppo grande. Ogni + +tanto uno dei ragazzini accoccolati vicino ai fuochi lo indica mentre passiamo: il + +tipo che costruisce quelle cose assurde, i robot, quelle cazzate là. + +— Sai qual è il tuo guaio? — dice quando siamo sotto il ponte, diretti verso la + +Quarta. — Tu sei il classico stronzo che vuol sempre leggere prima il manuale. + +Qualunque cosa la gente costruisca, qualsiasi tipo di tecnologia, deve avere + +qualche scopo specifico. Serve a fare qualcosa che qualcuno ha già capito. Ma se + +si tratta di una nuova tecnologia, aprirà degli spazi a cui nessuno aveva mai + +pensato prima. Tu invece leggi il manuale e non ti sogni neanche di cambiare + +una virgola. E ti senti sconvolto quando qualcuno la usa per fare qualcosa a cui + +non avevi mai pensato. Come Lise. + +— Non è stata la prima. — Rumore di traffico, sopra le nostre teste. + +— No, ma sicuramente è la prima persona che tu conosca che si sia tradotta in + +un programma. Sei stato sveglio la notte quando quel francese, come si + +chiamava, lo scrittore, l'ha fatto, tre o quattro anni fa? + +— Non ci ho pensato molto. Un trucco pubblicitario. . + +— Sta ancora scrivendo. La cosa terribile è che continuerà a scrivere, a meno + +che qualcuno non gli faccia saltare il mainframe. . Ebbi un brivido e scossi la + +testa. — Ma non è LUI. È solo un programma. + +— Questo è un problema interessante. Difficile a dirsi. Con Lise, però, lo + +scopriremo. Non è una scrittrice. + +Lei l'aveva tutto chiuso nella testa, i “Re”, proprio come il suo corpo era + +chiuso nell'esoscheletro. + +Gli agenti la scritturarono per un'etichetta e fecero venire una squadra di + +produzione da Tokyo. Lei disse che voleva me come curatore. Io dissi di no; Max + +mi trascinò nel suo ufficio e minacciò di licenziarmi su due piedi. Se non mi + +sentivo coinvolto, non c'era alcuna ragione per cui lavorassi al Pilot. Vancouver + +non era il centro del mondo, e gli agenti la volevano a Los Angeles. Per lui + +significava un sacco di soldi, e avrebbe messo l'Automatic Pilot nel giro. Non + +potevo spiegargli perché avevo rifiutato. Era troppo assurdo, troppo personale; + +per lei era l'ultima trincea. O almeno così pensavo allora. Ma Max faceva sul + +serio. Non mi lasciò alcuna alternativa. Entrambi sapevamo che non mi sarebbe + +capitato facilmente un altro lavoro. Uscii insieme a lui, e dicemmo agli agenti che + +avevamo risolto la questione: c'ero anch'io. + +Gli agenti ci fecero il culo. + +Lise tirò fuori un inalatore pieno di wiz e si tirò un bel flash. Probabilmente + +l'agente femmina alzò appena il sopracciglio per la sorpresa, ma la censura non + +andò più in là. Una volta firmati i documenti, Lise poteva fare più o meno quello + +che voleva. E Lise sapeva sempre quello che voleva. + +Facemmo “I re” in tre settimane, la registrazione di base. Trovai una serie di + +scuse per evitare la casa di Rubin, e ad alcune ci credevo anch'io. Lei stava + +ancora da Rubin, anche se gli agenti non erano molto contenti di quella che a + +loro sembrava una completa assenza di misure di sicurezza. Rubin mi raccontò + +più tardi che aveva dovuto farli chiamare dal suo agente e minacciarli, ma dopo + +avevano smesso di preoccuparsi. Non sapevo che Rubin avesse un agente. Era + +facile dimenticarsi che Rubin Stark, allora, era più famoso di chiunque altro + +conoscessi, più famoso certamente di quanto pensassi potesse diventare Lise. + +Sapevo che lavoravamo su qualcosa di grosso, ma fino a che punto può esserlo + +non lo si sa mai. + +Durante il tempo che passavo al Pilot, ero impegnato al massimo. Lise era + +straordinaria. + +Era come se fosse nata per quel lavoro, anche se la tecnologia che lo rendeva + +possibile non esisteva neppure quando lei era venuta al mondo. Uno vede una + +cosa del genere e si chiede quante migliaia, forse milioni di artisti fenomenali + +sono morti muti, lungo i secoli; artisti che non avrebbero mai potuto essere poeti + +o pittori o suonatori di sassofono, ma che avevano qualcosa dentro, onde + +psichiche che avevano bisogno solo dei circuiti adatti per uscire fuori. . Appresi + +alcune cose su di lei, incidentalmente, lavorando insieme nello studio. Che era + +nata a Windsor. Che suo padre era americano, aveva combattuto in Perù ed era + +tornato a casa pazzo e mezzo cieco. Che tutto quello che non andava nel suo + +corpo era congenito. Che aveva quelle piaghe perché non voleva mai togliersi + +l'esoscheletro: si sentiva soffocare fino alla morte al pensiero di essere + +completamente inabile. Che era drogata, e prendeva ogni giorno tanto wiz da + +bastare a una squadra di rugby. + +I suoi agenti fecero venire dei medici, che imbottirono le strutture di + +policarbonio con della gomma e le chiusero le piaghe con cerotti microporosi. La + +riempirono di vitamine e le modificarono la dieta, ma nessuno cercò mai di + +toglierle l'inalatore. + +Fecero venire anche parrucchieri e artisti del trucco e costumisti e costruttori + +d'immagine e quegli stronzetti blateranti delle Pubbliche Relazioni, e lei + +sopportò tutto con una specie di sorriso sulle labbra. + +E per tutte quelle tre settimane non parlammo. Solo quello che serviva per il + +lavoro, fra artista e curatore, in gran parte un codice speciale. La sua capacità + +immaginativa era così potente, così assoluta, che non aveva mai bisogno di + +spiegarmi un certo effetto. Io prendevo quello che lei produceva, ci lavoravo + +sopra e glielo restituivo. Lei diceva sì o no, di solito sì. Gli agenti se ne accorsero, + +approvarono e diedero delle pacche sulla schiena di Max Bell, e lo portarono + +fuori a cena, e mi vidi aumentare il salario. E mi comportai costantemente da + +perfetto professionista. Servizievole, preciso, gentile. Ero deciso a non lasciarmi + +andare un'altra volta, e non pensai più a quella notte in cui mi ero messo a + +piangere, e stavo anche facendo il lavoro migliore che avessi mai fatto, e lo + +sapevo, e questo era di per sé esaltante. + +Poi, una mattina, verso le sei, dopo una lunghissima sessione (dopo che lei + +aveva creato per la prima volta quella bizzarra sequenza di danza, quella che i + +ragazzi chiamano il Ballo dei Fantasmi), mi parlò. Uno dei due agenti maschi era + +rimasto con noi a fare il duro, ma adesso se n'era andato e il Pilot era silenzioso + +come una tomba, si sentiva solo il ronzio di un telefono, dalle parti dell'ufficio di + +Max. + +— Casey — disse, la voce roca per il wiz — scusa se ti ho colpito così duro. + +Per un minuto pensai che stesse parlando della registrazione che avevamo + +appena fatto. Alzai gli occhi e la vidi lì, e mi venne in mente che eravamo soli, e + +non eravamo più stati soli da quando avevamo fatto quel nastro dimostrativo. + +Non sapevo cosa dire. Non sapevo neppure cosa sentivo. In piedi nel suo + +esoscheletro, aveva un aspetto ancora peggiore che quella prima notte da Rubin. + +Vedevo sotto la roba che i truccatori le mettevano sulla faccia e capivo che il wiz + +la stava consumando. A volte sembrava di vedere un teschio affiorare sotto la + +faccia di una ragazzina non troppo bella. Non avevo idea di quanti anni avesse. + +Né vecchia né giovane. + +— Effetto truffa — dissi, arrotolando un pezzo di cavo. + +— Come? + +— È il sistema che usa la natura per dirti di piantarla. È una specie di legge + +matematica: puoi avere vera soddisfazione da uno stimolante solo un tot di + +volte, anche se aumenti la dose. Ma non riuscirai mai a ricavarne l'effetto che hai + +provato le prime volte. O comunque non ne saresti capace. Questo è il guaio con + +le droghe sintetiche: sono troppo furbe. Quella roba che ti prendi ha un trucco in + +una molecola: impedisce all'adrenalina decomposta di trasformarsi in + +adrenocroma. Altrimenti saresti schizofrenica, ormai. Hai qualche piccolo + +problema, Lise? Apnea, per esempio? Qualche volta ti capita di non riuscire a + +respirare, quando dormi? + +Ma non ero neppure sicuro di provare l'ira che sentivo nella mia voce. Lei mi + +fissò con quei pallidi occhi grigi. I costumisti le avevano sostituito la giacca da + +quattro soldi con una nero opaco, di pelle morbida, che nascondeva meglio i + +supporti di policarbonio. Lei la teneva sempre allacciata fino al collo, anche se + +faceva troppo caldo nello studio. I parrucchieri avevano provato qualcosa di + +nuovo il giorno prima, ma non aveva funzionato bene, e i suoi capelli scuri e + +ispidi erano come un'esplosione sghemba che incoronava la faccia tirata, + +triangolare. Lei mi fissò e io la sentii ancora, quella decisione assoluta. + +— Io non dormo, Casey. + +Fu soltanto dopo molto tempo che mi ricordai che aveva detto che le spiaceva. + +Non lo fece più, e fu la sola volta in cui le sentii dire qualcosa non in sintonia col + +personaggio. + +La dieta di Rubin consiste di sandwich di distributori automatici, piatti + +pakistani da asporto e caffè espresso. Non l'ho mai visto mangiare altro. + +Mangiamo “samosas” in un buco sulla Quarta con un unico tavolo di plastica + +incastrato fra il bancone e la porta del cesso. Rubin mangia la sua dozzina di + +“samosas”, sei con la carne e sei con la verdura con assoluta concentrazione, una + +dopo l'altra senza mai pulirsi la bocca. + +È un cliente affezionato. Detesta il cameriere greco e il sentimento è reciproco. + +Una vera relazione. Se il cameriere se ne andasse, probabilmente Rubin non ci + +tornerebbe più. Il greco osserva cupo le briciole sul mento e sulla giacca di + +Rubin. Fra una “samosa” e l'altra lui gli lancia occhiate altrettanto cattive, gli + +occhi stretti dietro le lenti sporche degli occhiali cerchiati. + +Le “samosas” sono la cena. Per colazione ci sono uova in insalata su fette di + +pane bianco scipito impacchettate in triangoli di plastica bianca, con sei tazze di + +espresso velenoso. + +— Tu non ti sei accorto di quello che stava per succedere, Casey. — Mi sbircia + +dalle lenti spesse e cosparse di impronte digitali. — Perché tu non sei capace di + +pensare indirettamente. Sei solo capace di leggere il manuale. Cosa credevi che + +volesse? Sesso? Più wiz? Il giro del mondo? Aveva superato tutto questo. È + +questo che la rende così forte. L'aveva superato. È per questo che “I re del + +sonno” è così intenso, e i ragazzi lo comprano, e ci credono, ci credono davvero. + +Loro capiscono. Quei ragazzini al Mercato che si scaldano il sedere attorno ai + +fuochi senza sapere se troveranno un posto per dormire, ci credono. È il + +programma più forte da otto anni. Un tale di un negozio a Granville mi ha detto + +che gli rubano più copie di quel maledetto affare di quante ne venda di tutto il + +resto. Dice che è un problema anche fare le scorte. . Lei è grande perché è come + +loro, solo di più. Lei sapeva, capisci? Nessun sogno, nessuna speranza. Tu non le + +vedi le gabbie attorno a quei ragazzi, Casey, ma una cosa la capiscono, sempre + +meglio: che non potranno mai andarsene. — Si pulisce il mento da un pezzetto di + +carne unto senza accorgersi degli altri tre. — E lei lo ha cantato per loro, lo ha + +detto come loro non sanno dirlo, gli ha dipinto un quadro. E ha usato i soldi per + +comprarsi una via d'uscita, ecco tutto. + +Osservo l'umidità colare in grosse gocce lungo i vetri striati della finestra. + +All'esterno si scorge una Lada parzialmente smontata, senza ruote, gli assali + +appoggiati sull'asfalto. + +— Quanta gente l'ha fatto, Rubin? Tu lo sai? + +— Non molti. È difficile dirlo, però, perché molti di loro probabilmente sono + +uomini politici che crediamo morti una volta per tutte. — Mi lancia un'occhiata + +strana. — Non è un'idea simpatica. Comunque, loro avevano la possibilità di + +mettere le mani per primi sul “know-how”. Costa ancora troppo per i comuni + +miliardari, ma ho sentito di almeno sette di loro; dicono che la Mitsubishi l'abbia + +fatto a Weinberg prima che il sistema immunitario gli andasse definitivamente + +in vacca. Era a capo del loro laboratorio ibridomico a Okayama. Be', le loro azioni + +sono ancora piuttosto alte per la monoclonazione, perciò forse quello che si dice + +in giro è vero. E Langlais, il ragazzo francese, lo scrittore. . — Alza le spalle. — + +Lise non aveva i soldi per farlo. Ma si è inserita nel posto giusto al momento + +giusto. Stava per tirare le cuoia, era a Hollywood, e loro si erano già accorti di + +cosa poteva diventare “I re del sonno”. + +Il giorno in cui finimmo, il gruppo scese da uno shuttle JAL proveniente da + +Londra: quattro ragazzi magri che funzionavano come una macchina bene oliata, + +avevano una concezione ipertrofica della moda e sembravano non preoccuparsi + +di niente. Li sistemai in fila al Pilot, su sedie da ufficio Ikea bianche, misi loro + +sulle tempie la pasta salina, appiccicai gli elettrodi e gli feci provare una versione + +provvisoria di quello che sarebbe stato “I re del sonno”. Quando ne uscirono, + +cominciarono a parlare tutti insieme, ignorandomi totalmente, nella versione + +inglese di quel linguaggio segreto che usano tutti i musicisti da studio. Quattro + +paia di mani pallide che si agitavano in aria. + +Ne capii abbastanza per decidere che erano emozionati. Che pensavano che + +era buono. Perciò presi la giacca e me ne andai. Potevano anche pulirsi da soli la + +pasta salina. + +E quella sera vidi Lise per l'ultima volta, anche se non ne avevo avuto + +l'intenzione. + +Tornando per il Mercato, Rubin digerisce rumorosamente la cena, le luci di + +posizione rosse si riflettono sul selciato umido, la città dietro il Mercato è come + +una pulita scultura di luce, una bugia, dove i reietti e i disperati scavano nel + +“gomi” che cresce come humus alla base delle torri di vetro. . + +— Devo andare a Francoforte, domani, per fare un'installazione. Vuoi venire? + +Posso farti passare per un tecnico. — Si infagotta ancora di più nel giaccone da + +lavoro. — Non posso pagarti, ma il biglietto è gratis, se vuoi. . + +Strana offerta da parte di Rubin, e so che lo fa perché è preoccupato per me, + +pensa che me la sto prendendo troppo per Lise, ed è l'unica cosa che gli viene in + +mente, portarmi via dalla città. + +— A Francoforte fa ancora più freddo che qui, adesso. + +— Forse hai bisogno di cambiare aria, Casey, non so. . + +— Grazie, ma Max ha un sacco di lavoro in attesa. Il Pilot è diventato + +importante, adesso, c'è gente che arriva da ogni parte. . + +— Capisco. + +Dopo aver lasciato il gruppo al Pilot, andai a casa. Camminai fino alla Quarta e + +presi il tram, passando accanto alle vetrine dei negozi che vedo ogni giorno, + +piene di luci sgargianti, vestiti, scarpe, software, motociclette giapponesi + +accucciate come scorpioni smaltati, mobili italiani. Le vetrine cambiano ogni + +stagione, i negozi vanno e vengono. Era il periodo prima delle vacanze, e c'era + +più gente del solito nelle strade, un sacco di coppiette che camminavano rapide e + +decise accanto alle vetrine, per cercare un oggettino per qualcuno, la metà delle + +ragazze con quegli stivali aderenti di nylon alti fino alla coscia arrivati da New + +York la stagione scorsa, quelli che secondo Rubin le fanno sembrare come se + +avessero tutte l'elefantiasi. Sorrisi, pensandoci, e d'improvviso mi resi conto che + +era finita, che non avrei più avuto niente a che fare con Lise, che adesso sarebbe + +stata risucchiata verso Hollywood inesorabilmente come se avesse messo un + +piede in un buco nero. Attratta dalla inimmaginabile forza del Denaro. Credendo + +questo, che se n'era andata, che probabilmente se n'era GIÀ andata, abbassai la + +guardia dentro me stesso, e sentii i sintomi della pietà. Ma solo i sintomi, perché + +non volevo farmi rovinare la serata. Volevo divertirmi. Era un po' che non lo + +facevo. Scesi alla mia fermata, e l'ascensore arrivò al primo tentativo. Buon + +segno, mi dissi. Arrivato a casa mi spogliai e feci una doccia, presi una camicia + +pulita e misi dei “burritos” nel forno a microonde. Cerca di sentirti normale, + +consigliai alla mia immagine riflessa mentre mi facevo la barba. Hai lavorato + +troppo. Il conto in banca ti sta scoppiando. È ora di porre rimedio. + +I “burritos” sapevano di cartone, ma decisi che mi piacevano perché erano + +normali in modo quasi perentorio. La mia macchina era da Burnaby, per riparare + +la cellula all'idrogeno che perdeva, perciò non dovevo preoccuparmi di guidare. + +Potevo divertirmi finché volevo e telefonare la mattina dopo dicendo che ero + +ammalato. Max non avrebbe detto niente; ero il pupillo. Aveva un debito con me. + +Sei in debito con me, Max, dissi alla bottiglia di Moskovskaya sottozero che + +pescai dal congelatore. Lo sarai sempre. Ho appena passato tre settimane a + +sistemare i sogni e gli incubi di una persona molto incasinata, Max. A tuo + +vantaggio. Per permetterti di crescere e di arricchirti, Max. Mi versai tre dita di + +vodka in un bicchiere di plastica rimasto da una festa che avevo dato un anno + +prima, e tornai nel soggiorno. + +Qualche volta mi sembra che là dentro non ci viva nessuno. Non che sia + +particolarmente in disordine; sono un bravo uomo di casa, anche se un po' + +macchinoso, e mi ricordo perfino di fare la polvere alle cornici, ma a volte + +succede che questo posto mi dia d'improvviso i brividi a vedere tutti quei beni di + +consumo accatastati. Voglio dire, non è che voglia riempirlo di gatti o piante, o + +roba del genere, ma ci sono dei momenti in cui mi accorgo che chiunque + +potrebbe viverci o possedere queste cose, e sembra tutto intercambiabile, la mia + +vita e la vostra, la mia vita e quella di chiunque. . + +Credo che anche Rubin veda le cose in questo modo, sempre, ma per lui è una + +fonte di energia. Lui vive nei rifiuti degli altri, e tutto quello che si porta a casa + +doveva essere un tempo nuovo e splendente, doveva aver significato qualcosa + +per qualcuno, anche se per poco. Perciò raccoglie tutto nel suo furgone pazzesco + +e lo porta nel laboratorio, e lo lascia decomporre finché non gli viene in mente + +qualcosa di nuovo da farci. Una volta mi ha tatto vedere un libro d'arte del + +ventesimo secolo che gli piaceva, e c'era la foto di una scultura automatica + +chiamata “Gli uccelli morti volano di nuovo”, una cosa che faceva girare in tondo + +dei veri uccelli morti su un filo, e Rubin sorrideva annuendo, e io capii che lui + +vedeva in quell'artista una specie di antenato spirituale. Ma cosa poteva farsene + +Rubin dei miei poster incorniciati, del mio divanetto messicano della Baia, e del + +mio letto in schiuma dell'Ikea? “Be'” pensai bevendo un primo sorso ghiacciato, + +“riuscirebbe a inventare qualcosa; è per questo che lui è un artista famoso e io + +no.” + +Andai ad appoggiare la fronte al vetro della finestra, freddo come il bicchiere + +che tenevo in mano. “È ora di andare” mi dissi. “Stai mostrando i classici sintomi + +dell'ansia da “single” urbano. Ci sono dei rimedi. Bevi, esci.” + +Non riuscii a raggiungere uno stato d'animo allegro, quella sera. Né diedi + +prova di buon senso da persona adulta rinunciandoci, tornando a casa, + +guardando qualche vecchio film e addormentandomi sul divano. La tensione che + +si era accumulata in me durante quelle tre settimane mi spingeva come la molla + +di un orologio meccanico, e continuai ad avanzare ticchettando per la città + +notturna, lubrificandomi a forza di drink il cammino più o meno casuale. Pensai + +che era una di quelle sere in cui si scivola in un continuum parallelo, in una città + +che assomiglia esattamente a quella in cui si era prima, tranne per il fatto che + +non contiene una sola persona amata o conosciuta o con cui si abbia mai parlato. + +In sere come questa si può anche entrare nel solito bar e scoprire che tutti i + +camerieri sono stati sostituiti; allora ci si rende conto che il vero scopo + +dell'uscire era semplicemente vedere una faccia familiare, una cameriera, un + +cameriere, chiunque. . È il genere di cosa che rovina la voglia di divertirsi. + +Io però tirai avanti, mi feci cinque o sei posti, e finii in un club del West End + +che aveva l'aria di non essere più stato sistemato dagli anni ‘90. Cromature che si + +staccavano, ologrammi indistinti che facevano venire il mal di testa se si cercava + +di capire cosa rappresentavano. Barry doveva avermi parlato di quel posto, ma + +non riuscivo a immaginare perché. Mi guardai in giro e sogghignai. Se avevo + +intenzione di sentirmi depresso, ero arrivato nel posto giusto. Sì, mi dissi, + +mentre mi sedevo su uno sgabello d'angolo al bar, era veramente uno squallore, + +il fondo. Era orribile quanto bastava per arrestare la spinta che mi aveva + +sostenuto per tutta quella schifosa serata, il che era senza dubbio un bene. Mi + +sarei fatto un ultimo bicchiere, ammirato l'ambiente, poi avrei preso un taxi per + +tornare a casa. + +Fu allora che vidi Lise. + +Lei non mi aveva visto, non ancora, e io avevo ancora addosso il cappotto, con + +il colletto alzato per il freddo. Era dall'altra parte del bancone, dietro l'angolo, + +con un paio di bicchieri vuoti davanti, grandi, del tipo che servono con dentro + +ombrellini di Hong Kong o sirene in plastica, e mentre alzava gli occhi per + +guardare il ragazzo vicino a lei le vidi il luccichio del wiz negli occhi, e capii che + +in quei bicchieri non c'era alcool, perché con la quantità di droga che prendeva + +non avrebbe mai potuto permettersi di mescolarli. Il ragazzo però era + +completamente partito, sorrideva con aria ebete. Era sul punto di scivolare dallo + +sgabello e farfugliava qualcosa, cercando di mettere a fuoco la faccia di Lise, + +seduta lì con la giacca di pelle nera allacciata fino al collo e il cranio che + +sembrava sul punto di scoppiarle come una lampadina da mille watt. E vedendo + +tutto questo, vedendola lì, capii un sacco di cose tutte insieme. Che stava + +veramente morendo, per il wiz o per la sua malattia, o per le due cose insieme. + +Che lo sapeva benissimo. Che il ragazzo accanto a lei era troppo ubriaco per + +essersi accorto dell'esoscheletro, ma non tanto da lasciarsi sfuggire la giacca + +costosa e i soldi che aveva per pagarsi da bere. E che quello che vedevo era + +esattamente quello che sembrava. + +Ma non riuscivo a collegare il tutto, sul momento. Qualcosa dentro di me si + +rifiutava di farlo. + +E lei sorrideva, o almeno faceva qualcosa che secondo lei era un sorriso, + +l'espressione adatta alla situazione, e annuiva alle stupidaggini che biascicava il + +ragazzo, e quelle terribili parole che aveva detto mi tornarono alla mente: che le + +piaceva guardare. E adesso so una cosa. So che se non fossi capitato là, se non li + +avessi visti, sarei stato capace di accettare quello che sarebbe poi successo. Sarei + +perfino riuscito a trovare una ragione per rallegrarmi per lei, o una ragione per + +credere in quello che è diventata, quello che lei ha costruito a sua immagine, un + +programma che finge di essere Lise fino al punto di crederci esso stesso; avrei + +potuto credere quello che crede Rubin: che lei aveva superato veramente tutto + +questo, la nostra Giovanna d'Arco dell'alta tecnologia, che brucia per + +raggiungere l'unione con il dio elettronico a Hollywood, e che nulla le importava + +se non l'ora dell'addio. Che aveva gettato via quel povero, triste corpo con un + +grido di sollievo, libera dai legami del policarbonio e della odiata carne. Be', + +forse è stato così. Sono sicuro che è quello che lei voleva. + +Ma a vederla là, con quel ragazzo ubriaco che le teneva la mano, quella mano + +che lei non sentiva neppure, capii una volta per tutte che nessuna ragione umana + +è mai interamente pura. Anche Lise, con quella sua folle ossessione della fama e + +dell'immortalità cibernetica, aveva delle debolezze. Era umana tanto che mi + +odiai per averlo capito. Era uscita, quella sera, per dirsi addio. Per trovare + +qualcuno abbastanza ubriaco da farlo per lei. Perché, adesso lo sapevo, era vero: + +le piaceva guardare. + +Credo che mi abbia visto mentre uscivo. Praticamente sono scappato. Se è + +così, immagino che mi abbia odiato più che mai, per l'orrore e la pietà che avevo + +dipinti in faccia. + +Non la rividi mai più. + +Un giorno o l'altro chiederò a Rubin perché i Wild Turkey sour siano gli unici + +cocktail che sa fare. I sour di Rubin sono talmente forti che sembrano fatti in + +serie. Mi porge la tazza di alluminio ammaccata, mentre dal laboratorio intorno a + +noi provengono ronzii e ticchettii, l'attività furtiva delle sue più piccole creature. + +— Dovresti venire a Francoforte — ripete. + +— Perché, Rubin? + +— Perché fra non molto lei ti chiamerà. E credo che tu non sia ancora pronto. + +Sei ancora sconvolto, e lei avrà la sua voce, e penserà come lei, e tu ne usciresti + +pazzo. Vieni con me a Francoforte, così potrai respirare meglio. Non saprà che tu + +sei lì. . + +— Te l'ho spiegato — dico, ricordandola in quel bar — ho un sacco di lavoro. + +Max. . + +— Al diavolo Max. L'hai appena fatto diventare ricco. Max può prendersela + +comoda. Ti sei arricchito anche tu con i diritti d'autore, e lo capiresti se fossi + +tanto sveglio da telefonare alla tua banca per sapere come sta il tuo conto. Puoi + +permetterti una vacanza. Lo guardo e mi chiedo quando gli racconterò la storia + +di quell'ultima volta che l'ho vista. — Rubin, ti ringrazio molto, ma. . Lui sospira, + +beve. — Ma cosa? + +— Rubin, se mi chiamerà, sarà LEI? + +Mi guarda a lungo. — Solo Dio lo sa. — Batte la tazza sul tavolo. — Voglio dire, + +Casey, la tecnologia è quella che è, perciò chi può dirlo? + +— E pensi che dovrei venire con te a Francoforte? + +Lui si toglie gli occhiali cerchiati e se li pulisce senza grandi risultati con un + +lembo della camicia in flanella. — Sì. Hai bisogno di riposo. Forse non adesso, ma + +più tardi sì. + +— Come sarebbe a dire? + +— Quando dovrai fare la revisione della prossima puntata. Cioè quasi + +certamente presto, perché le servono molti soldi. Sta usando un sacco di ROM + +nel mainframe di qualche azienda, e la sua quota dei “Re” non basta neppure + +lontanamente a pagare quello che le hanno fatto. E tu sei il suo revisore di + +fiducia, Casey. Chi altro? E io mi limito a fissarlo, mentre si rimette gli occhiali, + +come se non riuscissi a muovermi. + +— Chi altro? + +E in quel momento una delle sue macchine emette uno scatto, un suono solo, + +lieve ma nitido, e mi rendo conto che ha ragione. diff --git a/Gibson/08_la_razza_giusta.md b/Gibson/08_la_razza_giusta.md new file mode 100644 index 0000000..387dc9e --- /dev/null +++ b/Gibson/08_la_razza_giusta.md @@ -0,0 +1,805 @@ +# La razza giusta + +_(The Belonging Kind, 1981)_ + +Forse era stato al Club Justine, o al Jimbo's, o al Sad Jack's, o al Rafters; Coretti + +non riusciva a ricordare dove l'avesse vista per la prima volta. Avrebbe potuto + +essere successo in qualsiasi momento in uno qualsiasi di quei bar. Lei nuotava + +nella pseudo-vita fatta di bottiglie e bicchieri e del lento salire del fumo delle + +sigarette. . si muoveva nel suo elemento naturale, un bar dopo l'altro. Coretti + +ricordava la prima volta che le aveva parlato come se la vedesse dalla parte + +sbagliata di un potente cannocchiale: piccola, distinta e molto lontana. + +L'aveva notata per la prima volta nel Backdoor Lounge. Si chiamava Backdoor + +perché si entrava dalla porta posteriore, in uno stretto vicolo. I muri del vicolo + +erano coperti di graffiti; i lampioni, dietro le loro reti, brulicavano di falene. + +Scaglie cadute dai mattoni pitturati di bianco scricchiolavano sotto i piedi. Poi si + +apriva la porta e ci si trovava in uno spazio in penombra abitato da fantasmi + +ambigui di cinque o sei altri bar che avevano aperto e poi chiuso bottega nello + +stesso locale, sotto diverse gestioni. Coretti qualche volta ci andava perché gli + +piaceva il sorriso stanco del barista negro, e perché i pochi clienti cercavano + +raramente di fare amicizia. Non era molto bravo a fare conversazione con gli + +estranei, né ai bar né alle feste. + +Era bravo nella comunità universitaria, dove teneva lezioni di linguistica + +preliminare; era capace di parlare con il direttore del suo dipartimento di + +sequenze e opposizioni nelle aperture di conversazione. Ma non riusciva mai a + +parlare agli estranei nei bar e alle feste. Non andava a molte feste. Andava in un + +sacco di bar. Coretti non sapeva vestire. I vestiti sono un linguaggio, e Coretti era + +una specie di balbuziente dell'abbigliamento, incapace di indossare quella giusta + +combinazione di abiti che mette l'estraneo a suo agio. La sua ex moglie gli diceva + +che si vestiva come un marziano, che sembrava non far parte della città. Non gli + +era piaciuto sentirselo dire, perché era vero. + +Coretti non aveva mai avuto una ragazza come quella che sedeva con la + +schiena leggermente inarcata nella luce liquida che ricadeva sul bancone del + +Backdoor. La stessa luce era incisa nelle lenti del barista, avvitata attorno ai colli + +delle bottiglie, schizzata sullo specchio. In quella luce il vestito di lei aveva il + +colore del grano giovane, come un guscio mezzo aperto, e mostrava schiena, + +natiche e un bel paio di cosce attraverso gli spacchi sui fianchi. Quella sera aveva + +i capelli ramati. E gli occhi verdi. + +Coretti si fece strada risolutamente fra i tavoli vuoti di metallo cromato e + +formica, raggiunse il bar e ordinò un bourbon liscio. Si tolse la giacca di lana e + +finì per appoggiarsela sulle ginocchia quando si sedette, a uno sgabello di + +distanza da lei. Perfetto, si disse: così penserà che stai nascondendo un'erezione. + +E si accorse con sorpresa, che ne aveva proprio una da nascondere. Esaminò la + +propria immagine nello specchio dietro il bancone: un uomo sulla trentina con + +capelli scuri che andavano diradandosi e una faccia pallida e stretta su un collo + +lungo, troppo lungo per il colletto aperto della camicia di nylon stampata con + +figure di automobili del 1910 a tre colori vivaci. Indossava una cravatta a grosse + +strisce diagonali, nere e marroni. Si accorse che era troppo stretta per le punte + +grottescamente lunghe del colletto. O forse era sbagliato il colore. Comunque + +qualcosa era fuori posto. + +Accanto a lui, nella scura limpidezza dello specchio, la ragazza dagli occhi + +verdi sembrava Irma la Dolce. Ma guardandola meglio, studiandole la faccia, + +Coretti ebbe un brivido. La faccia di un animale. Una faccia bella, ma semplice, + +astuta, bidimensionale. “Quando si accorgerà che la guardi” pensò “ti farà un + +sorriso, divertito e sprezzante. . O qualsiasi altra cosa ti aspetti.” Coretti + +farfugliò: — Posso, ehm, offrirti da bere? In momenti come quello Coretti cadeva + +in preda a un tic linguistico penosissimo, da maestro di scuola. “Ehm”. Ebbe un + +brivido. “Ehm”. + +— Vuoi, ehm, offrimi da bere? Molto gentile da parte tua — disse lei, + +lasciandolo di sasso. — Sì, mi piacerebbe molto. — Vagamente, Coretti notò che + +la risposta della ragazza era artefatta e insicura quanto la sua domanda. Lei + +aggiunse: — In un'occasione come questa, un Tom Collins sarebbe delizioso. + +In un'occasione come questa? Delizioso? Innervosito, Coretti ordinò due drink + +e pagò. + +Una donna grossa, in jeans e camicia da cowboy ricamata, si appoggiò al + +bancone accanto a lui e chiese al barista di cambiarle una banconota. Poi + +raggiunse a grandi passi il juke-box e fece partire “You're the Reason Our Kids + +Are Ugly”, di Conway e Loretta. Coretti si rivolse alla donna in verde e mormorò + +con voce insicura: — Ti piace ascoltare la musica country? — “Ti piace + +ascoltare. .” Emise un grugnito silenzioso per quel giro di parole, e cercò di + +sorridere. + +— Sì, certo — rispose lei, con una lieve inflessione nasale nella voce. — Certo + +che mi piace. + +La ragazza-cowboy sedette vicino a Coretti e le chiese, strizzandole l'occhio: + +— Questo piccoletto ti sta dando fastidio? E la ragazza in verde con gli occhi da + +animale rispose: — Oh, diavolo, no ciccia, lo tengo d'occhio. — E rise. La risata + +giusta. Il Coretti dialettologo si agitò a disagio: il cambiamento di sintassi e + +inflessione era troppo perfetto. Un'attrice? Un'imitatrice di talento? Gli venne in + +mente “mimetico”, ma lo mise da parte per studiare l'immagine di lei riflessa + +nello specchio. Le file di bottiglie le nascondevano i seni come un abito di vetro. + +— Io sono Coretti — disse lui, mutando bruscamente la sua poltergeist + +verbale in un atteggiamento fasullo da duro. — Michael Coretti. + +— Molto piacere — disse lei a bassa voce, per non farsi sentire dall'altra + +donna, e ancora una volta era scivolata in una parodia di Emily Post. + +— Conway e Loretta — disse la ragazza-cowboy, a nessuno in particolare. + +— Antoinette — disse la donna in verde, e inclinò la testa. Finì di bere, fece + +finta di guardare l'orologio, snocciolò un “grazie di avermi offerto da bere” fin + +troppo da brava bambina e se ne andò. Dieci minuti più tardi, Coretti la seguiva + +lungo la Terza Avenue. Non aveva mai seguito nessuno in vita sua, e la cosa lo + +spaventava e lo emozionava allo stesso tempo. Quaranta passi gli sembrava la + +distanza giusta, ma cosa avrebbe fatto se lei si fosse guardata alle spalle? La + +Terza Avenue non è una strada buia, e fu lì, alla luce dei lampioni, come su un + +palcoscenico, che lei cominciò a cambiare. La strada era deserta. + +Stava attraversando la strada. Scese dal marciapiede e cominciò. Cominciò con + +la tinta dei capelli. . All'inizio Coretti pensò che fosse il riflesso dei lampioni. Ma + +non c'erano luci al neon per produrre quelle macchie di colore che scivolavano e + +si confondevano come chiazze di olio. Poi i colori svanirono e nel giro di tre + +secondi lei era diventata biondo platino. + +Coretti era sicuro che fosse un'illusione ottica, fino a quando il suo vestito + +cominciò a fremere, ritirandosi sul corpo come una pellicola di plastica per + +alimenti. Una parte si staccò completamente e cadde sull'asfalto in frammenti + +accartocciati, come la pelle di un animale. Quando vi passò accanto vide solo una + +schiuma verde che si dissolveva spumeggiando. + +Guardò verso la ragazza, e il suo vestito era diverso, raso verde dai riflessi + +cangianti. Anche le sue scarpe erano cambiate. Le spalle erano nude, a parte le + +spalline sottili che le passavano fra le scapole. I capelli le erano diventati corti, + +diritti. Si accorse di essersi appoggiato alla vetrina di un gioielliere, il respiro che + +gli usciva a rantoli nell'umidità della sera autunnale. Sentì il battito ritmico della + +discoteca da due isolati di distanza. Mentre la ragazza si avvicinava, i suoi + +movimenti cominciarono impercettibilmente ad assumere un nuovo ritmo, una + +diversa enfasi nell'ondeggiare delle anche, nella maniera in cui appoggiava i + +tacchi sul marciapiede. Il portiere la fece passare con un vago cenno del capo. + +Bloccò Coretti, controllandogli la patente e aggrottando la fronte nel vedere la + +sua giacca di lana. Coretti osservò ansiosamente l'onda di luce in cima alla scala + +di plastica lattea, oltre il portiere. Era svanita lì, nel lampeggiare robotico e nel + +frastuono echeggiante. Controvoglia l'uomo lo lasciò passare, e Coretti salì + +veloce le scale, facendo traballare le luci dietro i gradini di plastica trasparente. + +Coretti non era mai stato in una discoteca prima di allora; si trovò in un + +ambiente progettato per la completa soddisfazione-nella-distrazione. Si fece + +strada nervosamente attraverso il movimento e gli abiti appariscenti e i canti + +urbani meccanici che tuonavano dai grandi altoparlanti. La cercò quasi alla cieca + +sulla pista da ballo affollata di gente in posa coagulata dalle luci stroboscopiche. + +Lei si muoveva in perfetto accordo con la musica, assumendo tutta una serie di + +pose successive; recitò l'intera sequenza prescritta con grazia, ma senza arte, + +adattandosi alla perfezione. Sempre, sempre adattandosi alla perfezione. Gli altri + +danzavano meccanicamente, eseguendo faticosamente il rituale. + +Quando il ballo finì la ragazza si voltò bruscamente e si tuffò nel folto della + +folla. La massa mutevole si chiuse attorno a lei come metallo fuso. + +Coretti si buttò dietro di lei senza lasciarla mai con gli occhi. . E fu l'unico ad + +accorgersi del cambiamento. Quando lei raggiunse le scale aveva i capelli color + +castano dorato, lunghi e dritti, e indossava un lungo abito blu. Fra i capelli le + +spuntava un fiore bianco, dietro l'orecchio destro. I seni le erano diventati un + +poco più grandi, i fianchi leggermente più pesanti. Scese le scale due gradini alla + +volta, e in quel momento lui ebbe paura per lei. Tutti quei liquori. + +Ma l'alcool sembrava non avere alcun effetto su di lei. Senza mai staccarle gli + +occhi di dosso Coretti la seguì, i battiti del cuore più veloci della musica pulsante + +alle sue spalle, sicuro che da un momento all'altro si sarebbe girata, l'avrebbe + +visto, avrebbe chiamato aiuto. + +Due isolati dopo, lungo la Terza, si infilò da Lothario's. Ora camminava + +diversamente. Lothario's era un insieme di sale silenziose, con felci e specchi Art + +Déco. C'erano falsi lampadari Tiffany appesi al soffitto, alternati a ventilatori + +dalle pale di legno che ruotavano troppo lentamente per disperdere il fumo che + +si alzava fra il mormorio consapevolmente dolce della conversazione. Dopo la + +discoteca, Lothario's faceva un effetto familiare e piacevole. Un pianista jazz, in + +camicia a righine e cravatta allentata faceva a gara sommessamente con la + +conversazione e le risate che venivano dai tavoli. Lei andò al bar; gli sgabelli + +erano occupati solo per metà, ma Coretti scelse un tavolo d'angolo, all'ombra di + +una palma in miniatura, e ordinò un bourbon. + +Bevve il bourbon e ne ordinò un altro. Non riusciva a sentire molto gli effetti + +dell'alcool, quella sera. + +Lei era seduta vicino a un giovane, uno dei soliti giovani con tratti regolari e + +anonimi, che indossava una camicia da golf gialla e jeans stirati. Le loro anche si + +sfioravano appena. Non sembravano parlare, ma Coretti aveva la sensazione che + +in qualche maniera comunicassero. Erano leggermente piegati l'una verso l'altro, + +silenziosi. Coretti provava una strana sensazione. Andò nel bagno e si spruzzò la + +faccia di acqua. Tornando, fece in modo di passare a un metro di distanza da + +loro. Le loro labbra non si mossero finché non fu a portata d'udito. Si + +scambiarono a turno chiacchiere realistiche. + +— . .ho visto i suoi primi film, ma. . + +— Ma è piuttosto narcisista, non ti pare? + +— Sì, ma nel senso che. . + +E per la prima volta Coretti seppe cosa erano, cosa dovevano essere. Sono + +quella razza di persone che si vedono nei bar, che sembra essere cresciuta lì, + +sempre perfettamente a proprio agio. Non ubriachi, ma soprammobili in forma + +umana. Viventi in funzione del bar. La razza giusta. + +Qualcosa dentro di lui anelava a un confronto. Raggiunse il suo tavolo, ma + +scoprì che non gli riusciva di sedersi. Si voltò, tirò un profondo respiro e + +camminò rigidamente verso il bar. Voleva toccarla sulla spalla liscia e chiederle + +chi era, e cosa era esattamente, e farle osservare l'ironia del fatto che era lui, + +Coretti, quello che si vestiva come un marziano, quello che origliava, l'intruso, i + +cui abiti e la cui conversazione non erano mai quelli giusti, ad aver finalmente + +indovinato il loro segreto. + +Ma poi gli mancò il coraggio, e si limitò a sedersi vicino a lei e a ordinare un + +bourbon. + +— Ma non credi — chiese lei al compagno — che sia tutto relativo? + +I due posti oltre l'uomo vennero occupati da una coppia che parlava di + +politica. Antoinette e Camicia da Golf raccolsero il tema politico senza fare una + +piega, riciclandolo, parlando a voce abbastanza alta da farsi sentire. La faccia di + +lei, mentre parlava, era priva di espressione. Un uccello che cinguettava su un + +ramo. Sedeva sullo sgabello come se fosse un nido. Camicia da Golf pagò le + +consumazioni. Aveva sempre il denaro contato, a meno che non volesse lasciare + +una mancia. + +Coretti li osservò bere metodicamente sei cocktail ciascuno, come insetti che + +si nutrono di nettare. Ma non alzavano mai la voce, le loro guance non si + +arrossarono, e quando alla fine si alzarono, si muovevano senza alcuna traccia di + +ubriachezza. . una debolezza, pensò Coretti, una falla nel travestimento. + +Non gli prestarono la minima attenzione mentre li seguiva nei tre bar + +successivi. + +Quando entrarono da Waylon's si tramutarono così rapidamente che Coretti + +ebbe difficoltà a seguire le fasi della trasformazione. Era uno di quei posti dove + +sulla porta della toilette maschile c'era scritto “Pointer” e su quella femminile + +“Setter”, e cartellini in finto pino sui barattoli di carne secca e salsicce sottaceto: + +“Abbiamo fatto un patto con la banca: loro non servono birra e noi non + +prendiamo assegni”. + +Da Waylon's lei era grassottella, con occhiaie pesanti. Aveva macchie di caffè + +sui pantaloni di poliestere. Il suo compagno indossava jeans e maglietta e un + +cappello da baseball rosso con uno scudetto bianco e rosso. Coretti rischiò di + +perderli di vista mentre attraversava il caos ed entrava nel “Pointer” per trovarsi + +davanti a un cartello scritto a mano che diceva: “Noi miriamo a servirvi. Voi + +mirate e basta”. + +La Terza Avenue si perdeva vicino al porto in un ghigno pietrificato di case in + +mattoni. All'ultimo isolato, macchie colorate di vomito segnavano a intervalli il + +marciapiede, e dei vecchi sonnecchiavano davanti a televisori in bianco e nero, + +sigillati per sempre dietro le porte a vetri appannate di alberghetti sbiaditi. Il bar + +in cui entrarono non aveva nome. Un asso di quadri si stava staccando a scaglie + +dalla vetrina sporca, e il barista aveva una faccia che assomigliava a un pugno + +chiuso. Una radio a transistor in plastica color avorio ululava del rock easy- + +listening sulle file sbilenche di tavoli vuoti. Bevvero birra e liquore. Erano vecchi, + +adesso, due zeri che bevevano e fumavano alla luce di lampadine nude tossendo + +su un pacchetto accartocciato di Camel che lei aveva tirato fuori dalla tasca di un + +impermeabile marrone, sporco. + +Alle 2 e 25 erano nel bar sul tetto del nuovo hotel che sorgeva sulla riva del + +fiume. Lei indossava un abito da sera, lui un vestito scuro. Bevvero cognac e + +fecero finta di ammirare le luci della città. Bevvero tre cognac, mentre Coretti li + +guardava alzando gli occhi dal bicchiere di cristallo di Waterford contenente + +sessanta grammi di Wild Turkey. Bevvero fino all'ora di chiusura. Coretti li seguì + +nell'ascensore. Gli sorrisero educatamente ma per il resto lo ignorarono. C'erano + +due taxi di fronte all'hotel; loro presero il primo, Coretti il secondo. + +— Seguite quel taxi — disse Coretti con voce roca, passando i suoi ultimi venti + +dollari al vecchio autista hippy. + +— Certo, come no. . — L'autista seguì l'altro taxi per sei isolati fino a un altro + +hotel, più modesto. I due scesero ed entrarono. Coretti scese lentamente dal suo + +taxi, respirando a fatica. Si sentiva bruciare di gelosia: per quella + +personificazione di conformità sociale, per la donna che non era una donna, + +quella tappezzeria umana. Coretti fissò l'albergo. . E perse il coraggio. Se ne andò. + +— Camminò fino a casa. Sedici isolati. A un certo punto si rese conto di non + +essere ubriaco. Neanche un po'. + +La mattina telefonò per cancellare la prima lezione. Ma si accorse che i + +postumi della sbronza non arrivavano. Non sentiva la bocca arida, e guardandosi + +nello specchio del bagno vide che non aveva gli occhi iniettati di sangue. + +Il pomeriggio dormì, e sognò gente con la faccia da pecora riflessa in specchi + +dietro file di bottiglie. + +Quella sera uscì a cena, da solo. E non mangiò niente. Gli sembrava quasi che il + +cibo lo fissasse. Lo sparse un po' per il piatto per far sembrare che l'avesse + +assaggiato, pagò e andò in un bar. Poi in un altro. E un altro, cercandola. Stava + +usando la sua carta di credito, adesso, anche se era già in rosso con la Visa. Se la + +vide, non la riconobbe. + +Qualche volta andava all'hotel dove l'aveva vista entrare. Guardava con + +attenzione ogni coppia che usciva ed entrava. Non perché sperasse di + +riconoscerla semplicemente dal suo aspetto. . Ma capiva che doveva esserci una + +“sensazione”, una sorta di riconoscimento intuitivo. Osservò le coppie e non ne + +fu mai certo. + +Nelle settimane seguenti visitò sistematicamente ogni posto della città dove si + +vendesse alcool. Servendosi all'inizio di una pianta della città e di cinque pagine + +gialle strappate, si introdusse a poco a poco fin nei locali più oscuri, posti senza + +numero del telefono sulla guida. + +Alcuni il telefono non ce l'avevano neppure. Si iscrisse a club privati di dubbia + +reputazione, scoprì posti senza licenza che rimanevano aperti oltre le ore + +consentite, dove bisognava portarsi da bere, e sedette nervosamente in stanze + +buie utilizzate per un tipo anomalo di sessualità di cui non aveva mai neppure + +sospettato l'esistenza. + +Ma proseguì in quello che era diventato il suo circuito notturno. Cominciava + +sempre dal Backdoor. Lei non era mai lì, né nel bar successivo, né in quello dopo + +ancora. I baristi lo conoscevano, e lo accoglievano bene perché comprava da + +bere in continuazione e sembrava che non si ubriacasse mai. Era vero che fissava + +un po' gli altri clienti, ma che c'era di male? + +Coretti perse il lavoro. + +Aveva saltato troppe lezioni. Aveva cominciato a fare la guardia all'hotel anche + +di giorno. Era stato visto in troppi bar. Sembrava che non si cambiasse mai + +d'abito. Rifiutava i corsi serali. Interrompeva nel bel mezzo una lezione, per + +fissare la finestra con occhi vuoti. Provò un segreto piacere ad essere licenziato. + +Lo avevano guardato in maniera strana alla mensa, dove non riusciva a + +mangiare. E adesso aveva più tempo per la sua ricerca. + +Coretti la trovò alle 2.15 di un mercoledì notte in un bar gay chiamato il Barn. + +Rivestito di legno grezzo, pieno di cavezze e attrezzi agricoli arrugginiti, il locale + +era pieno di profumo, di risate, di birra. + +Lei rideva e scherzava con tutti, in un vestito in lustrini blu e con una penna + +verde nella cuffia sui capelli castani. Con un sollievo che sentiva quasi fin nelle + +cellule, Coretti si rese conto di provare una sorta di ammirazione, uno strano + +orgoglio per la donna e per la sua razza. Anche lì lei era a suo agio. + +Era l'esempio tipico della donna che amava la compagnia degli omosessuali, e + +che non rappresentava per loro alcun pericolo. Il suo compagno era diventato un + +uomo senza età, con le tempie argentate, maglione di angora e impermeabile. + +Bevevano e bevevano, e uscirono ridendo, con il giusto tipo di risata, nella + +pioggia. Un taxi li aspettava. I tergicristalli sembravano duplicare il battito del + +cuore di Coretti. + +Correndo goffamente sul marciapiede umido, Coretti si infilò nel taxi, + +pensando con terrore alla loro reazione. + +Coretti si trovò sul sedile posteriore accanto a lei. L'uomo con le tempie + +argentate parlò all'autista. L'autista mormorò qualcosa nel microfono, mise in + +moto, e scivolarono via nella pioggia e nelle strade buie. Il paesaggio cittadino + +non fece alcuna impressione su Coretti, che guardando dentro di sé vedeva il taxi + +fermarsi, l'uomo grigio e la donna ridente che lo spingevano fuori e indicavano, + +sorridendo, il cancello di un manicomio. Oppure: il taxi che si fermava, la coppia + +che si voltava e scuoteva tristemente la testa. E una dozzina di volte gli sembrò + +di vedere il taxi fermarsi in una stradina solitaria, dove i due lo strangolavano in + +tutta calma. Coretti abbandonato morto nella pioggia. Perché era un intruso. + +Ma arrivarono all'albergo di Coretti. + +Nella luce fioca della cabina del taxi guardò attentamente l'uomo mentre + +infilava una mano nell'impermeabile per pagare. Coretti vide chiaramente la + +fodera dell'impermeabile, ed era un pezzo unico con il maglione di angora. Non + +c'era alcun rigonfio del portafoglio, nessuna tasca. Ma una fessura si aprì, si + +allargò quando le dita dell'uomo vi si appoggiarono sopra e ne uscì del denaro. + +Tre banconote ripiegate scivolarono fuori dalla fessura. Il denaro era + +leggermente umido. Si asciugò mentre l'uomo lo apriva, come le ali di una + +farfalla appena emersa dalla crisalide. + +— Tenete il resto — disse l'uomo uscendo dal taxi. Anche Antoinette uscì, e + +Coretti la seguì, vedendo con la mente solo la fessura. La fessura umida, con i + +bordi rossi, come una branchia. La hall era deserta il portiere di notte intento a + +fare le parole crociate. La coppia attraversò silenziosamente la hall ed entrò + +nell'ascensore, con Coretti alle calcagna. + +— Una volta lui cercò di guardarla negli occhi, ma lei lo ignorò. E una volta, + +mentre l'ascensore saliva sette piani oltre quello di Coretti, lei si chinò e annusò + +il portacenere cromato appeso alla parete, come un cane che annusi il terreno. + +Gli alberghi, a notte fonda, non sono mai tranquilli. I corridoi non sono mai del + +tutto silenziosi. Ci sono innumerevoli sospiri appena udibili, il fruscio delle + +lenzuola, voci soffocate che mormorano frasi spezzate nel sonno. Ma nel + +corridoio del nono piano a Coretti parve di muoversi in un vuoto perfetto, senza + +suoni, le scarpe che non facevano alcun rumore sul tappeto incolore, e anche il + +battito del suo cuore da intruso risucchiato nel disegno indistinto che decorava + +la tappezzeria. + +Cercò di contare i piccoli ovali di plastica avvitati alle porte, ciascuno con i + +suoi tre numeri, ma il corridoio sembrava proseguire all'infinito. Alla fine l'uomo + +si fermò di fronte a una porta, una porta impiallacciata come le altre in finto + +palissandro, e appoggiò la mano sulla maniglia, il palmo piatto sul metallo. Si + +sentì un rumore stridente, soffocato, poi la serratura che scattava, la porta che si + +apriva. Mentre l'uomo ritraeva la mano Coretti vide una scheggia ossea grigio- + +rosa a forma di chiave, ritirarsi umida nella carne pallida. + +Non c'era nessuna luce accesa nella stanza, ma il bagliore al neon della città + +filtrava attraverso le veneziane, permettendogli di vedere le facce di una dozzina + +o più di persone sedute sul letto, sul divano, sulle poltrone, sugli sgabelli in + +cucina. All'inizio gli parve che tenessero gli occhi aperti, poi si rese conto che le + +pupille spente erano coperte da membrane, come una terza palpebra che + +rifletteva la luce proveniente dalla finestra. Indossavano gli abiti dell'ultimo bar: + +cappotti informi dell'Esercito della Salvezza e abiti sportivi colorati, vestiti + +lunghi da sera e tute da lavoro polverose, giacche da motociclista in pelle e + +Harris tweed. Con il sonno era svanita ogni traccia di umanità. + +Stavano facendo il nido. + +La coppia si sedette sul bordo del tavolo in formica della cucina, e Coretti + +rimase fermo, incerto, in mezzo al tappeto vuoto. Anni luce di tappeto + +sembravano separarlo dagli altri, ma qualcosa lo chiamò, promettendogli riposo, + +pace e sicurezza. Ma esitava ancora, scosso da un'indecisione che sembrava + +nascergli nel codice genetico di ciascuna cellula. + +Fino a quando non aprirono gli occhi, tutti insieme simultaneamente le + +membrane che scivolavano di lato rivelando una calma aliena, da abitatori della + +fossa più oscura dell'oceano. + +Coretti urlò, e corse via, scappò lungo i corridoi e le scale echeggianti in + +cemento, fino alla pioggia fresca e alle strade quasi vuote. + +Coretti non tornò più alla sua stanza, al terzo piano. Un detective d'albergo + +annoiato raccolse i testi di linguistica, l'unica valigia con i vestiti, e alla fine il + +tutto venne venduto all'asta. Coretti prese una stanza in una pensione diretta da + +un'arcigna signora astemia, di religione battista, che faceva pregare i suoi + +inquilini prima di iniziare le cene squallide. Non le importava se Coretti non + +partecipava mai. Lui le aveva spiegato che mangiava gratis in mensa. Mentiva + +abilmente e abbondantemente. Non beveva mai nella pensione e non tornava + +mai a casa ubriaco. Il signor Coretti era un po' strano, ma pagava sempre + +puntuale. Ed era molto tranquillo. Coretti smise di cercarla. Smise di andare nei + +bar. Beveva da una bottiglia in un sacchetto di carta mentre andava e tornava dal + +lavoro, al deposito di una casa editrice, in una zona industriale dove c'erano + +pochi bar. + +Lavorava di notte. + +Qualche volta, all'alba, seduto sul bordo del letto disfatto, mentre scivolava nel + +sonno (non dormiva più sdraiato), pensava a lei. Antoinette. E a loro. La razza + +giusta. Qualche volta faceva delle ipotesi, sognava. . Forse erano come topi + +domestici, animali evoluti per vivere soltanto fra le strutture costruite + +dall'uomo. Un animale che si nutre solo di bevande alcooliche. Un particolare + +metabolismo che trasforma l'alcool e le varie proteine dei cocktail e del vino e + +della birra in qualsiasi cosa serva loro. E possono cambiare il loro aspetto + +esteriore come camaleonti o scorpene, per proteggersi. Per poter vivere fra di + +noi. E forse, pensò Coretti, passano attraverso vari stadi di crescita. In quelli + +iniziali sembrano uomini, mangiano il cibo degli uomini, avvertono la propria + +differenza solo per la sensazione fastidiosa di essere degli intrusi. Un animale + +dotato di una sua astuzia, di un suo istinto. E della capacità di accorgersi dei suoi + +simili, quando sono vicini. Forse. E forse no. + +Coretti scivolò nel sonno. + +Un mercoledì, tre settimane dopo che aveva iniziato il suo nuovo lavoro, la + +padrona di casa aprì la porta (non bussava mai) e gli disse che era desiderato al + +telefono. La sua voce era carica di sospetto, come al solito, e Coretti la seguì + +lungo il corridoio buio, fino al salotto al secondo piano dove era il telefono. + +Sollevando la vecchia cornetta nera all'orecchio, all'inizio sentì solo della musica, + +poi un rumore indefinibile che si risolse in un amalgama frammentario di + +conversazioni e risate. I rumori del bar non vennero spezzati da alcuna voce, ma + +la canzone in sottofondo era “You're the Reason Our Rids Are Ugly”. + +Poi il segnale di occupato, quando riappesero. + +Più tardi, solo nella sua stanza, ascoltando il passo della padrona di casa al + +piano di sotto, Coretti capì che non c'era più alcuna necessità di rimanere + +dov'era. La chiamata era arrivata. Ma la padrona chiedeva tre settimane di + +preavviso se si intendeva andarsene. Per cui Coretti le doveva del denaro. + +L'istinto gli disse di lasciarglielo. Un operaio nella stanza accanto tossì nel sonno, + +mentre Coretti si alzava e raggiungeva il telefono. Coretti disse al caposquadra + +del turno serale che si licenziava. Riappese e tornò nella sua stanza, chiuse la + +porta a chiave e si tolse lentamente i vestiti, fino a rimanere nudo davanti alla + +sgargiante litografia di Gesù incorniciata sopra la scrivania in metallo marrone. + +Poi contò nove banconote da dieci dollari. Le mise per bene accanto alla targa + +con le mani giunte che decorava il piano della scrivania. Erano ottime banconote, + +perfettamente legali. Le aveva fatte lui. + +Questa volta non aveva nessun desiderio di fare conversazione. Lei stava + +bevendo un Margarita, e lui ordinò lo stesso. Lei pagò, estraendo il denaro con + +un movimento abile della mano fra i seni che le ondeggiavano sotto la scollatura + +bassa. Lui scorse la branchia che si chiudeva. Si sentì eccitato, ma, chissà perché, + +l'eccitamento non si risolse in un'erezione. + +Dopo il terzo Margarita le loro anche si toccarono, e lui sentì qualcosa + +crescergli dentro in lente ondate orgasmiche. Sentiva appiccicaticcio dove si + +toccavano, una zona larga quanto un pollice dove i vestiti si erano aperti. Era due + +uomini: quello dentro che si fondeva con lei in una comunione totale, e il guscio + +che sedeva tranquillo su uno sgabello del bar, i gomiti ai due lati del bicchiere, le + +dita che giocherellavano con una bacchetta per mescolare i cocktail. Sorrideva + +beatamente. Calmo, nella penombra fresca. E una volta, ma una volta sola, una + +parte lontana e preoccupata di lui lo spinse a guardare in basso a vedere morbidi + +tubi rossi che pulsavano, viticci sormontati da labbra sottili che si muovevano + +nell'ombra. Come i tentacoli intrecciati di due bizzarre anemoni. + +Si stavano accoppiando, e nessuno lo sapeva. + +E il barista, quando portò ancora una volta da bere, fece un sorriso stanco e + +disse: — Non vuole proprio smetterla di piovere, oggi. + +— Va avanti così da una settimana — rispose Coretti. — Non se ne può più. + +E lo disse proprio bene. Come un vero essere umano. diff --git a/Gibson/09_stella_rossa_orbita_dinverno.md b/Gibson/09_stella_rossa_orbita_dinverno.md new file mode 100644 index 0000000..d6aa599 --- /dev/null +++ b/Gibson/09_stella_rossa_orbita_dinverno.md @@ -0,0 +1,1263 @@ +# Stella rossa, orbita d'inverno + +_(Red Star, Winter Orbit, 1983)_ + +Il colonnello Korolev si girò lentamente nella rete, sognando l'inverno e la + +gravità. Di nuovo giovane, un cadetto, sferzava il suo cavallo sulle steppe del + +Kazakistan, alla fine di novembre, verso il paesaggio secco e rosso del tramonto + +marziano. “Qualcosa non va” pensò. . + +E si risvegliò nel Museo del Trionfo Sovietico nello Spazio, sentendo il rumore + +di Romanenko e della moglie dell'agente del K.G.B. Avevano ricominciato a darci + +dentro, dietro la paratia a poppa della Salyut. Le cinture di sicurezza e lo scafo + +imbottito scricchiolavano e cigolavano fra tonfi ritmici. Zoccoli sulla neve. + +Liberandosi delle cinghie, Korolev si catapultò con un calcio esperto nella + +toilette. Si tolse la tuta lisa e si fissò la tazza attorno ai fianchi, pulendo lo + +specchio di acciaio dal vapore condensato. La mano artritica gli si era gonfiata di + +nuovo durante il sonno; il polso era sottile, quasi un osso da uccello, a causa + +della perdita di calcio. Erano passati vent'anni dall'ultima volta che aveva sentito + +la gravità. Era invecchiato in orbita. + +Si fece la barba con un rasoio ad aspirazione. Un intrico di capillari spezzati gli + +formava una macchia sulla guancia sinistra e sulla tempia un altro ricordino + +della decompressione che l'aveva ridotto a uno storpio. + +Quando uscì dalla toilette scoprì che gli adulteri avevano finito. Romanenko si + +stava sistemando i vestiti; la moglie dell'ufficiale politico, Valentina, aveva + +strappato le maniche dalla tuta marrone; aveva le braccia bianche coperte da un + +velo di sudore. I capelli biondo cenere le ondeggiavano nella corrente del + +ventilatore. Gli occhi erano di un puro azzurro fiordaliso, un po' troppo + +ravvicinati, e avevano un'espressione per metà di scusa, per metà cospiratoria. + +— Guardate cosa vi abbiamo portato, colonnello. . Gli porse una bottiglietta di + +cognac. + +Esterrefatto, Korolev sbatté le palpebre osservando la sigla dell'Air France + +incisa sul tappo di plastica. + +— È arrivata con l'ultima Soyuz. In un cetriolo, ha detto mio marito. + +— Ridacchiò. — Me l'ha regalata. + +— Abbiamo deciso che toccava a voi, Colonnello — disse Romanenko con un + +largo sorriso. — Dopotutto, noi possiamo andare in licenza da un momento + +all'altro — Korolev ignorò l'occhiata imbarazzata alle sue gambe rinsecchite e ai + +piedi pallidi, penzolanti. Aprì il tappo, e l'aroma del liquore gli fece affluire il + +sangue alle guance. Sollevò adagio la bottiglia e ne succhiò un poco. Il cognac + +bruciava come acido. — Cristo — ansimò — sono anni che non ne bevo. Mi + +sbronzerò! — Rise, e le lacrime gli annebbiarono la vista. + +— Mio padre dice che bevevate come un eroe ai vecchi tempi, colonnello. + +— Sì — disse Korolev, e bevve un altro sorso. — È vero — Sentì il cognac + +dentro di sé come fuoco liquido. Non gli piaceva Romanenko. Non gli era mai + +piaciuto neppure il padre del ragazzo: un uomo di partito, bonaccione, che si era + +sistemato da tempo: teneva conferenze, aveva una dacia sul Mar Nero, liquori + +americani, abiti francesi, scarpe italiane. . Il ragazzo assomigliava al padre, gli + +stessi occhi grigio chiaro, del tutto liberi da dubbi. + +L'alcool gli aveva inondato il sangue. — Siete troppo generosi — disse. Con un + +colpo leggero di gambe arrivò alla sua consolle. — In cambio vi darò + +“samisdata”, trasmissioni americane via cavo appena intercettate. Roba forte! + +Sprecata per un vecchio come me. — Infilò una cassetta vuota e schiacciò dei + +tasti. + +— Lo passerò ai militari — disse Romanenko sorridendo. — Potranno vederla + +sulla consolle di tracciamento, nella sala dei cannoni. — La stazione del raggio di + +particelle era chiamata da sempre sala dei cannoni. I soldati che la sorvegliavano + +erano particolarmente affamati di roba del genere. Korolev ne fece una seconda + +copia per Valentina. + +— È roba sporca? — Aveva un'aria allarmata e incuriosita. — Possiamo + +tornare ancora, colonnello? Giovedì alle 24? Korolev le sorrise. Lei lavorava in + +una fabbrica prima che venisse scelta per andare nello spazio. La sua bellezza la + +rendeva utile come strumento di propaganda, un simbolo del proletariato. Provò + +compassione per lei, in quel momento, con il cognac che gli scorreva nelle vene, + +e trovò impossibile negarle un po' di felicità. — Un incontro di mezzanotte nel + +museo, Valentina? Molto romantico! Lei gli baciò una guancia, oscillando in + +caduta libera. — Grazie, mio colonnello! + +— Siete un principe, colonnello — disse Romanenko, dando una pacca sulle + +spalle scheletriche di Korolev il più dolcemente possibile. Dopo innumerevoli + +ore di palestra, le braccia del ragazzo erano muscolose come quelle di un fabbro. + +Korolev osservò gli adulteri raggiungere cautamente la sfera centrale di + +aggancio, il punto di unione delle tre vecchie Salyut e di due corridoi. + +Romanenko prese il corridoio “nord”, verso la sala dei cannoni; Valentina andò + +nella direzione opposta, verso la successiva sfera di giunzione e la Salyut dove + +dormiva suo marito. C'erano cinque sfere di aggancio a Cosmograd, ciascuna con + +tre Salyut. Alle due estremità del complesso c'erano le installazioni militari e le + +rampe di lancio dei satelliti. Scricchiolante, ronzante, sbuffante, la stazione + +sembrava una metropolitana, e aveva l'umido fetore metallico di una vecchia + +nave da carico. Korolev bevve un altro sorso. Adesso la bottiglia era mezzo + +vuota. La nascose in uno dei pezzi del museo, un'Hasselblad della NASA + +recuperata sul luogo dell'atterraggio dell'Apollo. Non aveva più bevuto alcool + +dall'ultima licenza, prima dell'esplosione. Si sentiva fluttuare su una piacevole e + +dolorosa corrente di nostalgia. Tornando alla consolle, trovò la sezione di + +memoria dove aveva segretamente cancellato i discorsi di Alexei Kossigin + +sostituendoli con la sua collezione personale di “samisdata”: pop music + +digitalizzata, i preferiti degli anni ‘80. Gruppi inglesi registrati dalla radio della + +Germania Federale, heavy metal del Patto di Varsavia, dischi americani trovati al + +mercato nero. Infilandosi le cuffie, richiamò il reggae della Brygada Crysis, di + +Czestochowa. Dopo tutti quegli anni non sentiva più veramente la musica, ma le + +immagini gli si assiepavano nella mente con un'intensità dolorosa. Negli anni ‘80 + +era stato un capellone figlio dell'élite sovietica; la posizione del padre lo poneva + +al di fuori della portata della polizia moscovita. Ricordava il feedback degli + +altoparlanti nell'oscurità calda dei club nelle cantine, la folla come una + +scacchiera scura di bluejeans e capelli ossigenati. Aveva fumato Marlboro + +corrette con hashish afghano in polvere. Ricordava la bocca della figlia di un + +diplomatico americano sul sedile posteriore della Lincoln nera del padre. Nomi e + +volti gli riempivano la mente, nella nebbia calda del cognac. Nina, la ragazza + +della Germania Est che gli aveva mostrato la sua traduzione mimeografata di un + +giornaletto dissidente polacco. . Fino a quella sera in cui non si era fatta vedere + +al bar. Voci di parassitismo, di attività antisovietica, degli orrori chimici che + +l'attendevano alla “psikuska”. . + +Korolev cominciò a tremare. Si asciugò la faccia e scoprì che era coperta di + +sudore. Si tolse la cuffia. + +Erano passati 50 anni, e tuttavia si trovava d'improvviso in preda a un + +profondo terrore. Non riusciva a ricordare di avere mai avuto tanta paura, + +neppure al momento della decompressione che gli aveva rovinato le anche. + +Tremava violentemente. Le luci. Le luci nella Salyut erano troppo intense, ma + +non voleva avvicinarsi agli interruttori. Un'operazione semplice, che eseguiva + +ogni giorno, eppure. . Gli interruttori e i loro cavi erano in qualche maniera + +minacciosi. Li fissò confuso. Il modellino a molla del modulo Lunokhod, con le + +sue ruote in Velcro che aderivano alla parete ricurva, sembrava accucciato come + +un animale senziente, in attesa. Gli occhi dei pionieri dello spazio sovietici, nei + +ritratti ufficiali, lo fissavano con disprezzo. + +Il cognac. Tutti quegli anni in caduta libera gli avevano scombussolato il + +metabolismo. Non era più quello di una volta. Ma sarebbe rimasto calmo, + +cercando di superare quel momento. Se avesse vomitato, tutti si sarebbero messi + +a ridere. + +Qualcuno bussò all'ingresso del museo, e Nikita l'Idraulico, l'uomo tuttofare di + +Cosmograd, attraversò il portello aperto con un perfetto tuffo al rallentatore. Il + +giovane ingegnere civile sembrava arrabbiato. Korolev si sentì intimidito. — Ti + +sei alzato presto, Idraulico — disse, cercando ansiosamente un'apparenza di + +normalità. + +— Una falla in Delta Tre. — Aggrottò la fronte. — Sapete il giapponese? — + +L'idraulico tirò fuori una cassetta da una delle innumerevoli tasche del camice + +macchiato, e l'agitò davanti alla faccia di Korolev. Indossava Levi's + +accuratamente lavati e un paio di scarpe Adidas malconce. — L'abbiamo + +registrato questa notte. Korolev si ritrasse come se la cassetta fosse un'arma. — + +No, niente giapponese. — La mitezza della sua voce lo sorprese. — Solo inglese e + +polacco. — Si sentì arrossire. L'Idraulico era suo amico, lo conosceva e si fidava + +di lui, ma. . + +— State bene, colonnello? — L'Idraulico caricò il nastro e richiamò un + +programma lessicale con dita esperte e callose. — Sembra che abbiate ingoiato + +un rospo. Volevo farvi sentire questo. Korolev osservò a disagio mentre sullo + +schermo appariva una pubblicità di guanti da baseball. I sottotitoli in cirillico del + +lessico scorrevano sullo schermo mentre la voce giapponese blaterava senza + +soste. + +— Adesso arriva il notiziario — disse l'Idraulico, morsicandosi una pellicina + +delle dita. + +Korolev socchiuse ansiosamente gli occhi mentre la traduzione scorreva + +davanti alla faccia dell'annunciatore giapponese. «La delegazione americana ai + +negoziati per il disarmo afferma. . preparativi al cosmodromo di Baikonur.. + +dimostrano che i russi sono finalmente pronti. . a smantellare la loro città comica + +armata. .» + +— Vuol dire cosmica — mormorò l'Idraulico. — Un errore del vocabolario. + +«Costruita alla fine del secolo scorso come testa di ponte per lo spazio. . + +l'ambizioso progetto si è arenato a causa del fallimento delle miniere lunari. . le + +costose stazioni sono superate dalle nostre fabbriche orbitali automatiche. . + +semiconduttori cristallini e medicine pure. .» + +— Quei bastardi — sbuffò l'Idraulico. — È quel maledetto Yefremov del K.G.B., + +ve lo dico io. Ci ha messo lo zampino lui! + +«L'enorme deficit spaziale sovietico. . il malcontento popolare per le spese + +spaziali. . le recenti decisioni del Politburo e della segreteria del comitato + +centrale. .» + +— Ci vogliono chiudere! — La faccia dell'Idraulico era contorta per la rabbia. + +Korolev si allontanò dallo schermo, tremando incontrollabilmente. Delle + +lacrime gli si staccarono dalle ciglia, gocce galleggianti. — Vattene! Non posso + +farci nulla! + +— Che vi succede, colonnello? — L'Idraulico lo afferrò per le spalle. + +— Guardatemi in faccia! Qualcuno vi ha drogato di Paura! + +— Vattene — lo pregò il colonnello. + +— Quel bastardo! Cosa vi ha dato? Delle pillole? Un'iniezione? + +Korolev ebbe un brivido. — Ho bevuto. . + +— Vi ha dato la Paura! A un vecchio malato! Gli spacco la faccia! — L'Idraulico + +tirò su le ginocchia, eseguì una capriola all'indietro, si diede una spinta contro + +una maniglia del soffitto e si catapultò fuori dalla cabina. + +— Aspetta! Idraulico! — Ma l'Idraulico era scivolato nella sfera di aggancio + +come uno scoiattolo, scomparendo nel corridoio, e Korolev sentì che non poteva + +sopportare di essere solo. In lontananza sentiva echi metallici di grida distorte, + +irate. + +Tremando, chiuse gli occhi e aspettò che qualcuno venisse ad aiutarlo. + +Aveva chiesto all'ufficiale psichiatrico Bychkov di aiutarlo a vestirsi con la sua + +vecchia uniforme, quella con la Stella dell'Ordine di Tsiolkovskij ricamata sul + +petto. Gli stivali neri in nylon imbottito, con le suole in velcro, non gli andavano + +più bene ai piedi sformati, perciò rimase a piedi nudi. + +L'iniezione di Bychkov l'aveva sistemato nel giro di un'ora lasciandolo a metà + +depresso e infuriato. Adesso attendeva nel museo che Yefremov rispondesse alla + +sua convocazione. Chiamavano la sua casa il Museo del Trionfo Sovietico nello + +Spazio, e mentre la rabbia si calmava lasciando posto ad un'antica depressione, + +si sentì come se fosse anche lui uno dei pezzi esposti. Guardò cupamente i ritratti + +incorniciati in oro dei grandi visionari dello spazio, le facce di Tsiolkovskij, di + +Rynin, di Tupolev. Sotto questi, in cornici leggermente più piccole, c'erano i + +ritratti di Verne, di Goddard, di O ‘Neill. + +Nei momenti di estrema depressione gli era sembrato qualche volta di poter + +avvertire una comune estraneità nei loro occhi, specialmente in quelli degli + +americani. Era semplicemente follia, come talvolta pensava nei suoi momenti più + +cinici? O riusciva a distinguere davvero la sottile manifestazione di qualche forza + +bizzarra e incontrollata? Forse, come talvolta sospettava l'evoluzione umana in + +atto? Una volta, e una sola, Korolev aveva visto quell'espressione nei suoi occhi. + +il giorno in cui aveva posato il piede sul suolo del Bacino di Coprates. La luce + +marziana, balenando dentro il visore del suo casco, gli aveva mostrato il riflesso + +di due occhi fermi e alieni, privi di paura eppure come posseduti. . E si rese conto + +che la scossa quieta e segreta che ne aveva avuto aveva rappresentato il + +momento più memorabile, più trascendente, della sua vita. Sopra i ritratti, + +oleoso e inerte, c'era un dipinto che rappresentava l'atterraggio, in colori che gli + +ricordavano tanto un “borscht”, il paesaggio marziano ridotto al kitsch + +idealizzato del realismo socialista sovietico. L'artista aveva posto le figure in tuta + +spaziale accanto al modulo di atterraggio, con tutta la sincera volgarità dello stile + +ufficiale. + +Si sentiva sporco. Attese l'arrivo di Yefremov, l'uomo del K.G.B., l'ufficiale + +politico di Cosmograd. + +Quando Yefremov entrò finalmente nella Salyut, Korolev notò il labbro + +spaccato e i lividi sulla gola. L'uomo indossava una tuta Kansai di seta + +giapponese e scarpe da ginnastica italiane. — Tossicchiò cortesemente. — Buon + +giorno, compagno colonnello. Korolev lo fissò. Lasciò proseguire il silenzio. — + +Yefremov — disse pesantemente. — Non sono soddisfatto di voi. Yefremov + +arrossì, ma non distolse lo sguardo. + +— Parliamoci francamente, colonnello, da russo a russo. Non era destinata a + +voi, naturalmente. + +— La Paura, Yefremov? + +— Il beta-carbolino, sì. Se non vi foste immischiato nelle loro azioni antisociali, + +se non aveste accettato la loro offerta, non sarebbe successo. + +— Dunque io sarei un ruffiano, Yefremov? Un ruffiano e un ubriacone? E voi + +siete un cornuto, un contrabbandiere e un informatore. Vi dico questo da russo a + +russo. + +La faccia dell'uomo divenne una maschera di tranquilla onestà. + +— Ma ditemi, Yefremov, quali sono i vostri scopi qui? Cosa avete fatto da + +quando siete arrivato a Cosmograd? Sappiamo che il complesso verrà + +smantellato. Cosa attende il personale civile quando tornerà a Baikonur? + +Processi per corruzione? + +— Sicuramente degli interrogatori. In alcuni casi forse il ricovero in ospedale. + +Vorreste per caso suggerire, colonnello Korolev, che l'Unione Sovietica è + +responsabile dei fallimenti di Cosmograd? + +Korolev rimase in silenzio. + +— Cosmograd è stata un sogno, colonnello. Un sogno fallito. Come la conquista + +dello spazio. Non serve a niente stare qui. Abbiamo un mondo intero da + +rimettere in ordine. Mosca è la più grande potenza della storia. Non dobbiamo + +perdere di vista la prospettiva globale. + +— Credete di poterci mettere da parte così facilmente? Siamo un'élite, un'élite + +tecnica altamente specializzata. + +— Una minoranza, colonnello, una piccolissima minoranza. Quale contributo + +date, a parte ricevere la velenosa spazzatura americana? L'equipaggio di questa + +stazione doveva essere costituito da lavoratori, non da trafficanti da mercato + +nero di jazz e pornografia. — La faccia di Yefremov era calma. — L'equipaggio + +tornerà a Baikonur. Le armi possono essere guidate da terra. Voi naturalmente + +resterete, e ci saranno cosmonauti ospiti: africani, sudamericani. Lo spazio + +conserva ancora un certo prestigio per questi popoli. + +Korolev strinse i denti. — Che ne avete fatto di quel ragazzo? + +— Il vostro Idraulico? — L'ufficiale politico si accigliò. — Ha assalito un + +funzionario del Comitato per la Sicurezza dello Stato. Rimarrà sotto sorveglianza + +fino a quando non potrà essere trasferito a Baikonur. + +Korolev cercò di fare una risata spiacevole. — Provateci. Voi avrete troppi + +guai per fare accuse. Parlerò personalmente con il maresciallo Gubarev. Può + +darsi che il mio grado sia solo onorario, Yefremov, ma ho ancora una certa + +influenza. + +L'uomo del K.G.B. alzò le spalle. — Gli addetti ai cannoni hanno ricevuto + +ordine da Baikonur di tenere sotto chiave il modulo di comunicazione. Le loro + +carriere dipendono da questo. + +— Legge marziale, dunque? + +— Qui non siamo a Kabul, colonnello. Viviamo in tempi difficili. Voi qui avete + +un'autorità morale. Dovreste dare il buon esempio. + +— Vedremo — disse Korolev. + +Cosmograd uscì dall'ombra terrestre nella viva luce solare. Le pareti della + +Salyut di Korolev scricchiolarono come una cassa di bottiglie di vetro. Gli oblò + +delle Salyut, pensò Korolev passandosi un dito sulle vene spezzate della tempia, + +erano sempre i primi a partire. Il giovane Grishkin parve avere lo stesso + +pensiero. Prese un tubo di pasta sigillante da una tasca della tuta e cominciò a + +ispezionare la guarnizione attorno all'oblò. Era l'assistente dell'Idraulico e il suo + +amico più intimo. + +— Adesso dobbiamo votare — disse Korolev stancamente. Undici dei + +ventiquattro membri civili dell'equipaggio di Cosmograd avevano accettato di + +partecipare alla riunione, dodici contando anche lui. Ne rimanevano tredici che + +non erano disposti a correre il rischio di un coinvolgimento, oppure ostili all'idea + +di uno sciopero. Yefremov e i sei addetti ai cannoni portavano il totale dei + +contrari a venti. — Abbiamo discusso le nostre richieste. Tutti quelli in favore + +della lista così com'è alzino la mano. — Lui alzò la mano sana. Altri tre fecero + +altrettanto. Grishkin, occupato attorno all'oblò, alzò un piede. + +Korolev sospirò. — Siamo già abbastanza in pochi. Sarebbe meglio + +raggiungere l'unanimità. Sentiamo le vostre obiezioni. + +— Il termine “custodia militare” — disse un tecnico biologo di nome Korovkin + +— potrebbe suggerire che i militari, e non il criminale Yefremov, sono + +responsabili della situazione. — L'uomo sembrava molto a disagio. — Noi siamo + +d'accordo per il resto, ma non firmeremo. Siamo membri del Partito. — Parve + +sul punto di aggiungere qualcosa, ma rimase in silenzio. — Mia madre — disse a + +bassa voce sua moglie — era ebrea. + +Korolev annuì, ma non disse nulla. + +— Tutta questa faccenda è una pazzia criminale — disse Glushko, il botanico. + +Né lui né la moglie avevano votato. — Pazzia. Cosmograd è finita, lo sappiamo + +tutti, e prima torneremo a casa, meglio sarà. Cosa è mai stato questo posto, se + +non una prigione? — Il suo metabolismo non si era adattato alla caduta libera; in + +assenza di gravità il sangue tendeva a congestionargli la faccia, facendolo + +assomigliare a una delle sue zucche da esperimenti. + +— Tu sei un botanico, Vasili — disse rigidamente la moglie — ma io sono + +pilota di Salyut. La tua carriera non è in pericolo. + +— Non intendo dare il mio appoggio a quest'assurdità! — Glushko diede un + +calcio violento alla paratia e schizzò fuori dalla cabina. La moglie lo seguì, + +lamentandosi con quel mormorio stridente che i membri della stazione avevano + +imparato ad usare per le loro discussioni private. + +— Cinque sono disposti a firmare — disse Korolev — su un totale di + +ventiquattro membri civili. + +— Sei — disse Tatjana, l'altro pilota della Soyuz, i capelli neri tirati all'indietro + +e tenuti fermi da una striscia intrecciata di nylon verde. — Lasciate perdere + +l'Idraulico. + +— I palloni solari! — gridò Grishkin, indicando verso la Terra. — Guardate! + +Cosmograd stava sorvolando la costa della California: litorali nitidi, campi + +verdissimi, città enormi in decadenza i cui nomi possedevano ancora una strana + +magia. Molto al di sopra di una coltre di stratocumuli fluttuavano sei palloni + +solari, sfere geodesiche riflettenti ancorate a cavi dell'energia elettrica; erano il + +sostituto economico di un grandioso piano americano per costruire satelliti ad + +energia solare. Korolev immaginò che quegli oggetti dovessero funzionare bene, + +perché nel corso degli ultimi dieci anni li aveva visti moltiplicarsi. + +— E dicono che c'è della gente che vive lì dentro? — Stoiko, l'addetto ai + +sistemi, aveva raggiunto Grishkin davanti all'oblò. Korolev ricordava il pullulare + +patetico di bizzarri progetti energetici americani in seguito al Trattato di Vienna. + +Con l'Unione Sovietica che controllava stabilmente le riserve mondiali di + +greggio, gli americani le avevano provate tutte. Poi la fusione di un reattore nel + +Kansas li aveva fatti abbandonare definitivamente il nucleare. Da più di + +trent'anni stavano scivolando inesorabilmente verso l'isolazionismo e il declino + +industriale. “Lo spazio” pensò con rimpianto “avrebbero dovuto andare nello + +spazio.” Non era mai riuscito a capire quella strana paralisi della volontà che + +aveva annullato i loro brillanti sforzi iniziali. O forse era semplicemente un + +fallimento dell'immaginazione, della speranza. “Vedete, americani” disse + +silenziosamente “avreste dovuto cercare di unirvi a noi, in questo nostro + +glorioso futuro, a Cosmograd.” + +— Ma chi potrebbe vivere in cose del genere? — chiese Stoiko dando un + +pugno sulla spalla di Grishkin, e ridendo con la quieta energia della disperazione. + +— State scherzando — disse Yefremov. — Siamo già abbastanza nei guai. + +— Non stiamo scherzando, commissario politico Yefremov. — I cinque + +dissidenti erano assiepati nella Salyut che l'uomo divideva con Valentina, + +costringendolo a indietreggiare fino alla paratia di poppa. Alla paratia era + +appesa una fotografia aerografata del premier che salutava con la mano dal + +sedile di un trattore. Valentina, Korolev lo sapeva, doveva essere nel museo + +insieme a Romanenko a far cigolare il letto. Il colonnello si chiese come facesse + +Romanenko ad evitare così spesso i turni alla sala dei cannoni. + +Yefremov alzò le spalle. Guardò la lista delle richieste. — L'Idraulico deve + +rimanere sotto custodia. Ordini superiori. Quanto al resto del documento. . + +— Siete colpevole di uso non autorizzato di droghe psichiatriche! — gridò + +Grishkin. + +— Quella era una faccenda privata — disse calmo Yefremov. + +— Un atto criminale — disse Tatjana. + +— Pilota Tatjana, sappiamo entrambi che il nostro Grishkin è il più attivo + +pirata di “samisdata” della stazione! Siamo tutti criminali, non capite? Questo è il + +bello del nostro sistema, no? — L'improvviso sorriso di sbieco parve + +sorprendentemente cinico. — Cosmograd non è la “Potemkin”, e voi non siete + +rivoluzionari. E voi “esigete” di comunicare con il maresciallo Gubarev? È sotto + +custodia a Baikonur. “Esigete” di comunicare con il ministro della tecnologia? Il + +ministro sta dirigendo la purga. — Con un gesto deciso strappò il foglio, e i pezzi + +di carta gialla sottile si dispersero nell'aria come farfalle languide. + +Il nono giorno di sciopero, Korolev si incontrò con Grishkin e Stoiko nella + +Salyut che normalmente Grishkin divideva con l'Idraulico. Da quarant'anni gli + +abitanti di Cosmograd combattevano una guerra asettica contro la muffa. La + +polvere, i grassi e i vapori non si posano in assenza di gravità, e le spore si + +annidavano dappertutto: nelle imbottiture, nei vestiti, nei condotti di + +ventilazione. Nell'atmosfera calda e umida, da coltura batterica, si + +moltiplicavano a macchia d'olio. Si sentiva un odore di putrefazione secca, + +sovrapposto a zaffate minacciose di circuiti bruciati. Il sonno di Korolev era stato + +interrotto dal tonfo sordo di un modulo di atterraggio Soyuz che partiva. + +Glushko e la moglie, probabilmente. Durante le ultime quarantotto ore Yefremov + +si era occupato dell'evacuazione dei membri dell'equipaggio che non si erano + +uniti allo sciopero. I militari non uscivano dalla sala dei cannoni e dal loro + +cerchio di dormitori, dove tenevano ancora prigioniero Nikita l'Idraulico. + +La Salyut di Grishkin era diventata il quartier generale dello sciopero. + +Nessuno degli scioperanti maschi si era più rasato e Stoiko aveva contratto + +un'infezione da stafilococchi che gli copriva l'avambraccio di macchie rosso + +intenso. Circondati da appariscenti pin-up della televisione americana, + +sembravano un trio di pornografi degenerati. Le luci erano basse; Cosmograd + +funzionava a metà energia. + +— Senza gli altri — disse Stoiko — la nostra posizione si rafforza. + +Grishkin grugnì. Del cotone idrofilo gli usciva dalle narici. Era convinto che + +Yefremov avrebbe cercato di spezzare lo sciopero con gas di beta-carbolino. I + +tappi di cotone erano solo un sintomo del livello generale di tensione e di + +paranoia. Prima che l'ordine di evacuazione arrivasse da Baikonur, uno dei + +tecnici aveva cominciato a suonare l'”Overture 1812” di Ciaikovski a volume + +altissimo, per ore e ore di seguito. E Glushko aveva inseguito la moglie, nuda, + +pesta e urlante, per tutta Cosmograd. Stoiko aveva messo le mani sull'archivio di + +Yefremov e su quello psichiatrico di Bychkov, metri di moduli stampati gialli che + +si dipanavano per i corridoi ondeggiando nella corrente prodotta dai ventilatori. + +— Pensa agli effetti che avrà la loro testimonianza a terra — brontolò + +Grishkin. — Non ci sarà neppure un processo. Finiremo dritti nella “psikuska”. + +— Il sinistro soprannome degli ospedali politici sembrava galvanizzare di paura + +il ragazzo. Korolev mangiucchiava apatico un budino viscoso di clorella. + +Stoiko afferrò un pezzo vagante di modulo e lesse ad alta voce. — Paranoia + +con tendenza a sopravvalutare le proprie idee! Fantasie revisioniste ostili al + +sistema sociale! — Appallottolò il foglio. — Se potessimo impadronirci del + +modulo di comunicazioni, potremmo collegarci con un satellite americano e + +raccontare tutto. Forse questo gli darebbe un po' da pensare, a Mosca! + +Korolev tolse una mosca della frutta dal suo budino di alghe. Le due paia di ali + +e il torace biforcuto erano testimonianza dell'alto livello di radiazioni di + +Cosmograd. Gli insetti erano sfuggiti a qualche esperimento dimenticato, e + +infestavano la stazione da generazioni. — Agli americani non importa niente di + +noi — disse Korolev. — Mosca non può più essere imbarazzata da simili + +rivelazioni. + +— Tranne quando sono in arrivo le spedizioni di grano — disse Grishkin. + +— L'America ha bisogno di venderlo quanto noi di comprarlo. — Korolev si + +infilò cupamente in bocca un'altra cucchiaiata di clorella, masticò + +meccanicamente e inghiottì. — Gli americani non potrebbero raggiungerci anche + +se lo volessero. Cape Canaveral è in rovina. + +— Ci resta poco combustibile — disse Stoiko. + +— Possiamo prenderlo dai moduli — disse Korolev. + +— E poi come diavolo faremo a tornare? — I pugni di Grishkin tremavano. — + +Anche in Siberia ci sono alberi, alberi; il cielo! Che vada al diavolo! Che vada pure + +a pezzi! Che cada e bruci! Il budino di Korolev si spiaccicò contro la paratia. + +— Oh, Cristo — disse Grishkin. — Mi dispiace, colonnello. Lo so che voi non + +potete tornare. + +Quando tornò nel museo trovò il pilota Tatjana sospesa davanti a + +quell'orribile dipinto dell'atterraggio su Marte, le guance umide di lacrime. + +— Lo sapete, colonnello, che c'è un vostro busto a Baikonur, in bronzo? Ci + +passavo sempre davanti quando andavo a lezione. — Aveva gli occhi cerchiati di + +rosso per la mancanza di sonno. + +— Ci sono sempre busti. Le accademie ne hanno bisogno. — Sorrise e le prese + +la mano. + +— Com'è stato, quel giorno? — Stava ancora fissando il dipinto. + +— Lo ricordo appena. Ho visto tante volte i nastri che mi sono rimasti in + +mente solo quelli. I miei ricordi di Marte sono come quelli di uno scolaro. — Le + +sorrise ancora. — Ma non è stato come in quel brutto quadro. Malgrado tutto, + +sono ancora certo di questo. + +— Perché è andata così, colonnello? Perché è finita? Quando ero piccola lo + +vedevo alla televisione. Il nostro futuro nello spazio doveva essere eterno. . + +— Forse gli americani hanno avuto ragione. I giapponesi invece mandano + +delle macchine, robot per costruire le loro fabbriche orbitali. Le miniere lunari + +sono state un fallimento, ma pensavamo che sarebbe almeno rimasta una base di + +ricerca. Tutta questione di costi, immagino. Uomini seduti alle scrivanie a + +prendere decisioni. + +— Questa è la loro decisione finale per Cosmograd. — Gli passò un foglietto + +piegato. — L'ho trovato nello stampato degli ordini di Yefremov da Mosca. + +Lasceranno decadere l'orbita della stazione entro i prossimi tre mesi. + +Korolev si accorse che anche lui adesso stava fissando il dipinto che odiava. — + +Ormai non ha più importanza — si sentì dire. Poi lei cominciò a piangere, la + +faccia premuta contro la spalla storpia di Korolev. + +— Ma ho un piano, Tatjana — disse, accarezzandole i capelli. — Ascolta. + +Guardò il suo vecchio Rolex. Erano al di sopra della Siberia orientale. + +Ricordava quando l'ambasciatore svizzero glielo aveva regalato, in una enorme + +sala a volta del Cremlino. Era ora di cominciare. + +Scivolò fuori dalla Salyut fino alla sfera di aggancio, agitando una mano per + +liberarsi da un rotolo di modulo continuo che gli si stava attorcigliando attorno + +alla testa. + +Riusciva ancora a lavorare rapidamente con la mano buona. Sorrideva mentre + +liberava una grossa bombola di ossigeno dalle cinghie che la trattenevano. + +Tenendosi a una maniglia, scagliò la bombola attraverso la sfera con tutta la sua + +forza. Rimbalzò senza far danni, ma fragorosamente. Andò a prenderla e la + +scagliò di nuovo. Poi schiacciò l'allarme di decompressione. + +Dagli altoparlanti si sollevò della polvere, mentre la sirena cominciava ad + +ululare. Azionati dall'allarme i portelli della sfera si chiusero con un sibilo di + +pompe idrauliche. Korolev si sentì schioccare gli orecchi. Starnutì, poi andò a + +riprendere la bombola. Le luci lampeggiarono al massimo dell'intensità, poi si + +spensero. Korolev sorrise nel buio, cercando la bombola di acciaio. Stoiko aveva + +provocato un collasso generale dei sistemi. Non era stato difficile, con le + +memorie sovraccariche di trasmissioni televisive clandestine. — Quando ci + +vuole ci vuole — mormorò, scagliando la bombola contro una parete. Le luci si + +accesero debolmente mentre entravano in azione le celle di emergenza. + +La spalla cominciava a fargli male. Continuò stoicamente a scagliare la + +bombola, ricordando che il fracasso provocava una vera decompressione. + +Doveva essere convincente. Doveva ingannare Yefremov e i militari. + +Con uno scricchiolio la ruota manuale di uno dei portelli cominciò a girare. + +Finalmente si aprì con un tonfo sordo, e Tatjana infilò dentro la testa, sorridendo + +timidamente. + +— È libero l'Idraulico? — chiese scagliando la bombola. + +— Stoiko e Umanskij stanno discutendo con la guardia. — Si colpì con un + +pugno il palmo aperto. — Grishkin sta preparando i moduli di atterraggio. + +Korolev la seguì nella successiva sfera di aggancio. Stoiko stava aiutando + +l'Idraulico a passare attraverso il portello che conduceva all'anello dei dormitori + +militari. L'Idraulico era a piedi nudi, la faccia di un colorito verdastro, la barba + +incolta. Il meteorologo Umanskij li seguì trascinando il corpo flaccido di un + +soldato. + +— Come stai, Idraulico? — chiese Korolev. + +— Un po' scosso. Mi davano la Paura. Piccole dosi, ma. . E credevo che fosse + +una vera falla! + +— Grishkin emerse dal modulo di atterraggio più vicino a Korolev, + +trascinandosi dietro un fagotto di attrezzi e metri di corda in nylon. + +— Sono tutte a posto. L'allarme le ha lasciate con i loro sistemi automatici. Ho + +usato un cacciavite con i sistemi a distanza; adesso non sono più controllabili da + +terra. Come va, mio Nikita? — chiese all'Idraulico. — La tua destinazione è la + +Cina centrale. L'Idraulico fece una smorfia, si scosse ed ebbe un brivido. — Non + +parlo cinese. + +Stoiko gli porse un foglio di stampante. — Questo è in mandarino fonetico. + +“Voglio disertare. Portatemi all'ambasciata giapponese più vicina”. + +L'Idraulico sorrise e si passò le dita fra i capelli sudati. — E voi? — chiese. + +— Pensi che stiamo facendo tutto questo solo a tuo beneficio? — Tatjana gli + +fece le boccacce. — Fai in modo che i servizi di informazione cinesi abbiano il + +resto dello stampato, Idraulico. Ognuno di noi ne ha una copia. Tutto il mondo + +saprà cosa intende fare l'Unione Sovietica al colonnello Yuri Vasil'evitch Korolev, + +il primo uomo su Marte! — soffiò un bacio all'Idraulico. + +— Che ne facciamo di Filipcenko? — chiese Umanskij. Gocce nere di sangue + +coagulato galleggiavano accanto alla guancia del soldato privo di sensi. + +— Perché non te lo porti dietro? — disse Korolev. + +— Vieni, allora, faccia di merda — disse l'Idraulico afferrando la cintura di + +Filipcenko, e trascinandolo verso il portello della Soyuz. + +— Io, Nikita l'Idraulico, ti faccio dono della tua miserabile vita. + +Korolev guardò Stoiko e Grishkin che si sigillavano alle spalle il portello. + +— Dove sono Romanenko e Valentina? — chiese Korolev, controllando + +nuovamente l'orologio. + +— Qui, mio colonnello — disse Valentina, i capelli biondi che le galleggiavano + +attorno alla faccia nel portello di un'altra Soyuz. — La stavamo controllando. — + +Ridacchiò. + +— Ci sarà tutto il tempo a Tokyo — disse seccamente Korolev. — Fra pochi + +minuti i jet cominceranno a decollare da Vladivostok e da Hanoi. Il braccio nudo + +e muscoloso di Romanenko emerse dalla Soyuz e la tirò dentro. Stoiko e Grishkin + +sigillarono il portello. + +— Contadini nello spazio. — Tatjana fece un rumore come se avesse sputato. + +Cosmograd echeggiò cupamente, mentre il modulo con l'Idraulico e Filipcenko + +svenuto si staccava. Un altro tonfo, e partirono anche i due amanti. + +— Vieni, amico Umanskij — disse Stoiko. — E addio, colonnello! — I due + +uomini si infilarono nel corridoio. + +— Verrò con te — disse Grishkin a Tatjana. — Sorrise. — Dopo tutto, sei tu il + +pilota. + +— No — disse lei. — Sola. Aumenteremo le probabilità di farcela. Ci penserà il + +pilota automatico, a te. Basta che non tocchi niente a bordo. + +Korolev la guardò aiutarlo ad entrare nell'ultima Soyuz della sfera. + +— Ti porterò a ballare, Tatjana — disse Grishkin. — A Tokyo. — Lei sigillò il + +portello. Un altro tonfo. Stoiko e Umanskij erano partiti dalla sfera di aggancio + +successiva. + +— Vai adesso, Tatjana — disse Korolev. — Presto. Non voglio che ti abbattano + +su acque internazionali. + +— Resterete solo, colonnello. Solo con i nostri nemici. + +— Quando te ne sarai andata se ne andranno anche loro — disse lui. — E io ho + +bisogno della vostra pubblicità per imbarazzare il Cremlino e indurli a tenermi + +vivo qui. + +— Cosa dirò a Tokyo, colonnello? Avete un messaggio per il mondo. + +— Di' loro. . — E gli vennero alle mente tutte le frasi celebri, tutte + +assolutamente giuste, e gli venne voglia di ridere istericamente: “Un piccolo + +passo. . Siamo venuti in pace. . Lavoratori di tutto il mondo. .” — Devi dire loro + +che ne ho bisogno. — Si pizzicò la pelle del polso raggrinzito. — Tanto. + +Lei lo abbracciò e scivolò via. + +Korolev attese da solo, nella sfera di aggancio. Il silenzio gli dava ai nervi; il + +collasso dei sistemi aveva disattivato i ventilatori, con il cui ronzio aveva vissuto + +per vent'anni. Alla fine sentì la Soyuz di Tatjana staccarsi. Qualcuno stava + +arrivando lungo il corridoio. Era Yefremov, che si muoveva goffamente nella tuta + +spaziale. Korolev sorrise. + +Yefremov aveva la solita espressione calma e ufficiale, dietro il visore in + +Lexan, ma evitò di incontrare gli occhi di Korolev mentre passava. Era diretto + +alla sala dei cannoni. + +— No! — gridò Korolev. + +Dagli altoparlanti provenne il segnale di massima allerta. + +Il portello della sala dei cannoni era aperto quando lo raggiunse. All'interno i + +soldati si muovevano a scatti, con i riflessi meccanici dati dalle continue + +esercitazioni, tirandosi le larghe cinghie dei seggiolini sui petti delle tute. + +— Non fatelo! — Afferrò il rigido tessuto a fisarmonica della tuta di Yefremov. + +Uno degli acceleratori entrò in funzione con un gemito intermittente. Su uno + +schermo di puntamento un reticolo verde stava centrando un punto rosso. + +Yefremov si tolse il casco. Con calma, senza cambiare espressione, colpì + +Korolev con il casco. + +— Ditegli di fermarsi! — singhiozzò Korolev. Le paratie tremarono, quando un + +raggio venne sparato con il rumore di una frustata. — Vostra moglie, Yefremov! + +C'è anche lei! + +— Fuori, colonnello. — Yefremov afferrò la mano artritica del colonnello e + +strinse. Korolev urlò. — Fuori. — Un pugno guantato lo colpì al petto. + +Korolev prese inutilmente a pugni la tuta spaziale, mentre veniva spinto nel + +corridoio. — Neppure io, colonnello, oso mettermi fra l'Armata Rossa e i suoi + +ordini. — Yefremov aveva un'espressione angosciata. La sua maschera si era + +infranta. — Un tiro al piccione — disse. — Aspettate qui fino a quando non sarà + +finita. Poi la Soyuz di Tatjana colpì l'installazione dei raggi e l'anello dei + +dormitori. In una frazione di secondo, come in un dagherrotipo di luce solare, + +Korolev vide la sala dei cannoni accartocciarsi e collassare come un barattolo di + +birra schiacciato sotto un piede, vide il torso decapitato di un soldato roteare + +staccandosi da una consolle, vide Yefremov che cercava di parlare, con i capelli + +che gli si rizzavano in testa, mentre l'aria gli veniva risucchiata via dall'interno + +della tuta attraverso l'anello aperto del casco. Due sottili rivoletti di sangue + +salirono dalle narici di Korolev e il ruggito dell'aria che fuggiva nello spazio + +venne sostituito da un rombo più profondo, dentro la sua testa. + +L'ultima cosa che sentì fu il portello che si chiudeva. Quando si svegliò era + +buio e un dolore intenso gli pulsava dietro gli occhi. Ricordò le vecchie lezioni. + +Quello era un pericolo altrettanto grande quanto una fuga di aria: l'azoto che + +ribolliva nel sangue, un dolore lancinante, paralizzante. . + +Ma in realtà era tutto così remoto, così accademico. Girò le manopole dei + +portelli per un vago senso di “noblesse oblige”, niente più. Fu un lavoro molto + +faticoso e aveva una gran voglia di tornare nel suo museo a dormire. + +Poteva riparare le falle con l'isolante, ma il collasso dei sistemi andava oltre le + +sue capacità. Aveva il giardino di Glushko. Con le verdure e le alghe non sarebbe + +morto di fame né asfissiato. Il modulo di comunicazione era andato con la sala + +dei cannoni e l'anello dei dormitori, troncato dalla stazione dall'impatto suicida + +della Soyuz di Tatjana. La collisione doveva aver modificato l'orbita di + +Cosmograd, ma non aveva modo di prevedere l'ora dell'incontro bruciante della + +stazione con gli strati superiori dell'atmosfera. Gli capitava spesso di sentirsi + +male, adesso, e il pensiero di poter morire prima dell'incendio finale lo turbava. + +Passò innumerevoli ore a guardare i nastri della libreria. Un'occupazione + +adatta per l'Ultimo Uomo nello Spazio, già Primo Uomo su Marte. + +Era ossessionato dall'icona di Gagarin e rivedeva in continuazione le + +granulose immagini televisive degli anni ‘60, i notiziari che ritornavano sempre + +invariabilmente alla morte del cosmonauta. L'aria viziata di Cosmograd era + +piena degli spiriti dei martiri. Gagarin, il primo equipaggio della Salyut, gli + +americani bruciati vivi nel loro Apollo. . + +Spesso sognava Tatjana, il suo sguardo simile a quello che aveva immaginato + +negli occhi dei ritratti del museo. E una volta si svegliò, + +Sognò di svegliarsi, nella Salyut dove lei aveva dormito, ritrovandosi nella sua + +vecchia uniforme, con la lampada da lavoro a batteria legata sulla fronte. Da una + +grande distanza, come se guardasse un vecchio notiziario sul monitor del museo, + +si vide strappare la Stella dell'Ordine di Tsiolkovskij dal petto e attaccarla al + +certificato di pilota di Tatjana. + +Quando sentì bussare capì che doveva essere anche quello un sogno. + +Il portello si aprì. + +Nella luce azzurra e lampeggiante del vecchio film, vide che la donna era + +negra. Lunghe trecce di capelli a spirale le salivano come serpenti attorno alla + +testa. Indossava occhiali e una sciarpa da aviatore in seta galleggiava dietro di + +lei. — Andy — disse in inglese — vieni a vedere qui! + +Un uomo piccolo, muscoloso, quasi calvo, che indossava solo un sospensorio e + +una cintura piena di attrezzi, la raggiunse galleggiando e guardò dentro. + +— È vivo? + +— Certo che sono vivo — disse Korolev in un inglese con un leggero accento. + +L'uomo chiamato Andy passò sopra la testa della donna. — Stai bene, amico? + +— Aveva un pallone geodesico sormontato da due lampi incrociati tatuato sul + +bicipite destro, e la scritta SUNSPARK 15, UTAH. — Non pensavamo di vedere + +nessuno. + +— Neanche io — disse Korolev, sbattendo le palpebre. + +— Siamo venuti a vivere qui — disse la donna, scivolando più vicino. + +— Veniamo dai palloni. Tipo inquilini abusivi. Abbiamo sentito che non c'era + +più nessuno. Lo sapete che l'orbita di questo affare sta decadendo? — L'uomo + +eseguì una goffa capriola a mezz'aria, con gli attrezzi della cintura che + +sferragliavano. — Questa caduta libera è fantastica. + +— Dio — disse la donna. — Non riesco ad abituarmici! È stupendo. Come + +lanciarsi con il deltaplano, ma senza vento. + +— Korolev fissò l'uomo, che aveva quell'aria confusionaria e sbadata di uno + +ubriaco di libertà fin dalla nascita. — Ma non avete neppure una rampa di lancio + +— disse. + +— Rampa di lancio? — disse l'uomo ridendo. — Sai come facciamo? Tiriamo + +su quei razzi ausiliari che nessuno usa più con i cavi, li lasciamo cadere e li + +accendiamo in aria. + +— È pazzesco — disse Korolev. + +— Siamo arrivati fin qui, sì o no? + +Korolev annuì. Se era un sogno, si trattava di un sogno molto particolare. — Io + +sono il colonnello Jurij Vasil'evitch Korolev. + +— Marte! — La donna batté le mani. — Quando lo verranno a sapere i + +bambini! — Staccò il modellino del Lunokhod dalla parete e cominciò a caricare + +la molla. + +— Ehi — disse l'uomo. — Devo mettermi al lavoro. Ci sono un po' di razzi là + +fuori. Dobbiamo tirare su questo affare prima che cominci a bruciare. + +Qualcosa sbatté contro lo scafo. Cosmograd risuonò per l'impatto. — Devono + +essere quelli di Tulsa — disse Andy guardando l'orologio. — In perfetto orario. + +— Ma perché? — Korolev scosse la testa, profondamente confuso. — Perché + +siete venuti? + +— Te l'abbiamo detto. Per viverci. Possiamo allargare questo affare, magari + +costruirne altri. Dicevano che non ce l'avremmo mai fatta a vivere nei palloni, + +ma noi eravamo i soli che sapessero farli funzionare. Era la nostra unica + +occasione quella di arrivare qui con i nostri mezzi. Chi vorrebbe vivere qui per + +amore di qualche governo, o dei generali, o di un branco di scribacchini? La + +frontiera bisogna volerla, volerla fin nelle ossa, giusto? + +Korolev sorrise. E Andy rispose al sorriso. + +— Ci siamo attaccati ai quei cavi della corrente e ci siamo tirati su. E quando si + +arriva in cima, be', o si fa il grande salto o si arrugginisce lì. — Alzò la voce. — E + +non ci si guarda indietro, nossignore! Abbiamo fatto quel salto, e siamo qui per + +restare! La donna appoggiò le ruote del modellino sulla parete ricurva e lo lasciò + +andare. Il giocattolo partì ronzando allegramente sopra di loro. — Non è carino? + +I bambini ne andranno matti. Korolev fissò gli occhi di Andy. Cosmograd ebbe + +un'altra scossa, che portò il Lunokhod su una nuova rotta. + +— East Los Angeles — disse la donna. — È quello con i bambini. — Si tolse gli + +occhiali e Korolev vide che aveva gli occhi colmi di una meravigliosa follia. + +— Bene — disse Andy, scrollando la cintura con gli attrezzi — che ne dici di + +farci fare un giro? diff --git a/Gibson/10_duello.md b/Gibson/10_duello.md new file mode 100644 index 0000000..c9cdd12 --- /dev/null +++ b/Gibson/10_duello.md @@ -0,0 +1,1441 @@ +# Duello + +_(Dogfight, 1985)_ + +Aveva intenzione di proseguire senza fermarsi fino in Florida. Pagarsi il + +passaggio lavorando su qualche nave di contrabbandieri d'armi, magari finire + +per farsi arruolare in qualche esercito ribelle del cazzo nella zona di guerra. O + +magari, con il biglietto valido finché non interrompeva la corsa, poteva non + +scendere mai. . l'Olandese Volante dei Greyhound. Rivolse un sogghigno alla sua + +immagine riflessa sul finestrino freddo e sporco, mentre le luci del centro di + +Norfolk scivolavano via e il pullman ondeggiava sugli ammortizzatori stanchi, + +eseguendo l'ultima curva. Si fermarono con uno scossone sul parcheggio della + +stazione, cemento grigio illuminato come il cortile di una prigione. Ma Deke si + +vedeva morire di fame, magari in una tempesta di neve dalle parti di Oswego, + +con la guancia appoggiata allo stesso finestrino, e vedeva i suoi resti spazzati via + +alla fermata successiva da un vecchio biascicante con addosso una tuta da lavoro + +sbiadita. Decise che in un modo o nell'altro non gliene fregava un accidente. Se + +non che le gambe gli sembravano già morte. L'autista annunciò una sosta di + +venti minuti: Tidewater Station, Virginia. Era un vecchio edificio in blocchi di + +scorie pressate con due entrate per ciascun bagno: un relitto del secolo + +precedente. + +Con le gambe come due pezzi di legno, fece un mezzo tentativo di rubacchiare + +dal banco degli articoli vari, ma la commessa negra sorvegliava le scarse merci in + +mostra dietro il vecchio espositore di vetro come se ne andasse del suo culo. + +“Probabilmente è così” pensò Deke, voltandosi. Di fronte ai bagni c'era una porta + +aperta con la parola GIOCHI che lampeggiava debolmente in plastica + +biofluorescente. Si vedeva un gruppo di fannulloni locali raccolti attorno ad un + +tavolo da biliardo. Pigramente, con la noia che lo seguiva come una nuvola, infilò + +dentro la testa. E vide un biplano, le ali non più lunghe del suo pollice, che + +eruttava fiamme arancioni. Precipitando a vite, lasciandosi dietro una scia di + +fumo, svanì nell'istante in cui colpì il feltro verde del tavolo. + +— Bravo Tiny! — gridò uno dei fannulloni — fallo fuori quel figlio di puttana! + +— Ehi — disse Deke — che succede? + +L'uomo più vicino era alto e magro come un palo, con un berretto a visiera in + +rete nera. — Tiny difende la Max — disse senza staccare gli occhi dal tavolo. + +— E che roba è? — Ma proprio mentre lo chiedeva, la vide. Una medaglia in + +smalto blu a forma di croce di Malta, con la dicitura “Pour le Mérite” suddivisa + +fra le braccia. + +La Max Blu era appoggiata sul bordo del tavolo. Proprio di fronte a una massa + +di grasso immobile incastrata in una sedia cromata apparentemente fragile. Se + +Deke si fosse infilato la camicia da lavoro color kaki dell'uomo, gli sarebbe + +ricaduta addosso come una vela, ma sul suo stomaco rigonfio era tesa a tal punto + +che i bottoni sembravano sul punto di strapparsi da un momento all'altro. Deke + +ricordò dei soldati sudisti che aveva visto lungo la strada: quell'endotipo grosso + +di pancia bilanciato su gambe dinoccolate che sembravano prese in prestito da + +un altro corpo. Tiny, in piedi, avrebbe potuto assomigliare a uno di quelli, ma su + +scala maggiore: jeans con la vita da un metro. Ci sarebbe voluta una cintura di + +acciaio per sostenere tutti quei chili di pancia rigonfia. Se Tiny si fosse mai alzato + +in piedi. (Deke si era accorto che la struttura cromata era in realtà una sedia a + +rotelle). C'era qualcosa di infantile in maniera inquietante nella faccia dell'uomo: + +un accenno spaventoso di giovinezza, perfino di bellezza nei tratti quasi sepolti + +sotto pieghe di grasso. Imbarazzato, Deke distolse lo sguardo. L'altro uomo, + +quello in piedi dal lato opposto del tavolo, aveva basette folte e una bocca sottile. + +Sembrava che stesse cercando di spingere qualcosa con gli occhi, rughe di + +concentrazione che si irradiavano dagli angoli. . + +— Sei scemo, tu? — L'uomo con il berretto a visiera si voltò, e si accorse per la + +prima volta dei vestiti da proletario di Deke, in cotone indiano, e delle catene che + +portava ai polsi. — Alza il culo, coglione. Non sei il benvenuto, qui. — Tornò a + +guardare il duello aereo. + +Si scommetteva. I fannulloni tiravano fuori soldi veri, quelli di una volta: + +dollari con la testa della libertà, e dieci centesimi di Roosevelt provenienti da + +negozi di numismatica, mentre i più cauti mettevano sui tavoli banconote + +antiche ricoperte di plastica trasparente. Dalle nuvole di fumo spuntarono tre + +aerei rossi, che volavano in formazione. Fokker D 7. Nella sala si fece il silenzio. I + +Fokker virarono maestosamente sotto il disco solare di una lampadina da 200 + +watt. + +Lo Spad blu sbucò dal nulla. Altri due calarono dal soffitto in ombra, + +seguendolo a breve distanza. I fannulloni imprecarono, uno ridacchiò. La + +formazione si disperse. Uno dei Fokker scese quasi fino al tavolo, senza scrollarsi + +lo Spad che lo tallonava. Partì freneticamente a zigzag sulla verde pianura, senza + +risultato. Alla fine si alzò, il nemico alle calcagna, troppo verticalmente. . e andò + +in stallo, troppo basso per riuscire a risollevarsi. + +Una pila di monete d'argento cambiò di mano. I Fokker adesso erano in + +svantaggio. Uno aveva due Spad in coda. Una scarica di proiettili traccianti, + +sottili come aghi, sfiorò la cabina di guida. Il Fokker scivolò a sinistra, virò in un + +Immelmann e si trovò dietro a uno dei suoi inseguitori. Sparò e il biplano cadde + +a vite. + +— Forza, Tiny! — I fannulloni si strinsero attorno al tavolo. + +Deke era impietrito dalla meraviglia. Gli sembrava di essere rinato. + +Il Truck Stop di Frank si trovava tre chilometri fuori città, sulla strada + +riservata ai veicoli commerciali. Deke se l'era mentalmente annotato, per + +abitudine, mentre arrivavano con il pullman. Rifece la strada al contrario, fra le + +barriere di cemento e il traffico. Autocarri articolati gli passavano accanto, + +enormi, a otto segmenti, e ogni volta gli sembrava che lo spostamento d'aria lo + +buttasse a terra. Le stazioni dei veicoli commerciali erano bersagli facili. Quando + +entrò bighellonando da Frank, nessuno dubitò che venisse da uno dei grossi + +autocarri, e poté curiosare fra i banchi dei regali come voleva. L'espositore con le + +piastrine di wetware proiettivo era situato fra una pila di camicie coreane da + +cowboy e una serie di parafanghi Fuzz Buster. Un paio di draghi orientali si + +contorcevano nell'aria sopra l'espositore. Non si capiva se combattevano o + +scopavano. Il gioco che voleva era lì: “una piastrina etichettata spads & fokkers”. + +Gli ci vollero tre secondi per impadronirsene ancora meno per far scivolare la + +calamita (che i poliziotti di Washington non si erano neppure preoccupati di + +confiscargli) sulla striscia magnetizzata di allarme. + +Nell'uscire rubò due unità di programma e un piccolo telecomando Batang, + +che assomigliava a un obsoleto apparecchio acustico. + +Scelse un ostello a caso e raccontò all'addetto la storiella che aveva sempre + +usato da quando gli era stato tolto il diritto all'assistenza sociale. Nessuno + +controllava mai; lo stato si limitava a contare le stanze occupate e a pagare. + +Nella stanzetta c'era un vago odore di urina. Qualcuno aveva scritto sulle + +pareti slogan del Fronte di Liberazione Anarchico. Deke gettò via a calci la + +spazzatura da un angolo, si sedette con la schiena appoggiata al muro e aprì la + +confezione con la piastrina. C'era un foglietto di istruzioni, con diagrammi di + +looping, viti orizzontali, Immelmann; un tubetto di pasta salina e una lista di + +specifiche operative per il computer. E la piastrina, in plastica bianca, con + +biplano e scritta blu da una parte, rosso dall'altra. Se lo rigirò fra le mani: + +“Spads&Fokkers”, “Fokkers&Spads”. Rosso o blu. Si aggiustò il Batang dietro + +l'orecchio, dopo aver cosparso di pasta la superficie induttiva, inserì il nastro a + +fibre ottiche nel programmatore e attaccò il programmatore alla spina della + +parete. Poi infilò la piastrina nel programmatore. + +Era un apparecchio economico, indonesiano, e sentiva un fastidioso ronzio + +alla base del cranio mentre il programma veniva caricato. Poi uno Spad azzurro- + +cielo volteggiò nell'aria a pochi centimetri dalla sua faccia. Era così reale che + +quasi brillava. Possedeva quella strana vita interiore che spesso hanno i + +modellini ben dettagliati, ma gli ci voleva tutta la sua concentrazione per + +mantenerne l'esistenza. Bastava distrarsi un attimo perché si trasformasse in + +una macchia indistinta. Si esercitò fino a quando la batteria del telecomando non + +si esaurì, poi si accasciò contro la parete e si addormentò. Sognò di volare in un + +universo formato interamente da nuvole bianche e cielo azzurro, senza alto né + +basso, e nessun campo verde contro cui schiantarsi. + +Si svegliò con nelle narici l'odore rancido di una polpetta di krill che friggeva, + +e fece una smorfia per la fame. Non aveva un soldo. Be', c'erano un sacco di + +studenti nell'ostello. Ne avrebbe trovato qualcuno disposto a comprare un'unità + +di programmazione. Uscì sul corridoio con una delle due unità che aveva rubato. + +Poco più avanti trovò una porta con un poster attaccato: “c'è un universo + +meraviglioso dietro l'angolo”. Sotto c'era un cielo stellato con un mucchio di + +pillole multicolori ritagliate dalla pubblicità di qualche azienda farmaceutica, + +incollato su una fotografia molto suggestiva della “colonia spaziale” che era in + +costruzione da prima che lui fosse nato. “Andiamo” diceva il poster, sotto il + +collage di pillole soporifere. + +Deke bussò. La porta si aprì, bloccata da un catenaccio di sicurezza. + +Vide cinque centimetri della faccia di una ragazza. — Sì? + +— Probabilmente penserai che l'abbia rubato. — Si passò il programmatore + +da una mano all'altra. — Cioè, perché è nuovo, praticamente vergine, ha ancora il + +codice a barre. Senti, non voglio discutere. No. Lo puoi avere per la metà di + +quello a cui lo pagheresti da qualsiasi altra parte. + +— Ehi, dici davvero? — La parte visibile della bocca si piegò in uno strano + +sorriso. Allungò la mano con il palmo verso l'alto, le dita contratte. All'altezza del + +mento di Deke. — Guarda qui! Aveva un buco nella mano, un tunnel nero che le + +penetrava nel braccio. Due piccole luci rosse. Occhi di topo. Sgattaiolarono verso + +di lui diventando più grandi e più luminose. Qualcosa di grigio uscì dal buco e gli + +balzò verso la faccia. + +Deke urlò, alzando le mani per ripararsi. Le gambe gli cedettero, cadde, + +schiacciando il programmatore sotto di sé. Frammenti di silicato si sparsero in + +giro mentre lui si contorceva sul pavimento, stringendosi la testa fra le mani. + +Sentiva un dolore terribile. + +— Oh Dio mio! — Il catenaccio si aprì, e Deke vide la ragazza china su di sé. — + +Ascolta, tieni questo. — Lasciò penzolare un asciugamano azzurro. — Prendilo, + +che ti tiro su. + +Lui la guardò con gli occhi velati di lacrime. Studentessa. Aspetto ben nutrito, + +camicia larga, denti così dritti e bianchi che sembravano delle referenze. Una + +catenina d'oro attorno a una caviglia coperta da una sottile peluria da bambino. + +Capelli tagliati corti, alla giapponese. Ricca. — Quella roba era la mia cena — + +disse lugubremente. Afferrò l'asciugamano e si lasciò aiutare. + +Lei sorrise, ma si ritrasse rapidamente. — Te lo ripagherò — disse. + +Vuoi da mangiare? Era solo una proiezione, okay? + +Lui la seguì, guardingo come un animale che entri in una trappola. + +— Puttanaeva — disse Deke — questo è formaggio, formaggio vero!.. — Era + +seduto su un sofà a molle incastrato fra un orsacchiotto in peluche alto un metro + +e mezzo e una pila traballante di floppy disk. Il pavimento era coperto di libri, + +vestiti, giornali. Ma il cibo che lei gli aveva portato come per magia era + +incredibile: formaggio olandese, carne in scatola e crackers di autentico grano di + +serra. . roba da Mille e Una Notte. + +— Ehi — disse lei. — Qui si sa come trattare un proletario eh? — Si chiamava + +Nance Bettendorf. Aveva 17 anni. Entrambi i genitori lavoravano (bastardi avidi) + +e lei studiava ingegneria alla William and Mary. Aveva il massimo dei voti, + +tranne in inglese. — Devi avere qualcosa con i topi, tu. Una specie di fobia. + +Lui gettò un'occhiata al letto. Non si vedeva, in effetti: solo un rigonfiamento + +nello strato di roba che copriva il pavimento. — Non è per quello. Solo che mi ha + +ricordato qualcos'altro. + +— Cosa? — Si accoccolò di fronte a lui, la camicia che le scopriva una coscia + +morbida. + +— Be'.. Non hai mai visto — alzò involontariamente la voce, pronunciando in + +fretta le parole — il “Washington Monument”? Di notte? Ha quelle due piccole. . + +luci rosse in cima, per gli aerei o qualcosa del genere, e io. . — Cominciò a + +tremare. + +— Hai paura del Washington Monument? — Nance rise come una matta, + +rotolandosi, agitando le lunghe gambe abbronzate. Indossava il pezzo inferiore + +di un bikini color cremisi. + +— Preferirei morire piuttosto che doverle rivedere — disse lui con voce + +pacata. + +Lei smise di ridere, si sedette, lo scrutò in faccia. Si mordicchiò il labbro + +inferiore con i denti bianchi, regolari, come se le stesse venendo in mente + +qualcosa a cui avrebbe preferito non pensare. Alla fine disse. — Un blocco + +mentale? + +— Sì — disse lui. — Mi hanno detto che non sarei più tornato a Washington. + +Poi si sono messi a ridere, quei rottinculo. + +— Perché l'hanno fatto? + +— Sono un ladro. — Non aveva intenzione di dirle che l'accusa era di furto + +continuato nei negozi. + +— Un sacco di gente passava la vita a programmare i computer. E sai cosa? Il + +cervello umano non assomiglia neanche lontanamente a una macchina. Non si + +programmano allo stesso modo. — Deke conosceva quel modo di chiacchierare + +acuto, disperato, quei lunghi e prolissi discorsi che la gente sola racconta ai rari + +ascoltatori; lo ricordava da cento notti fredde e vuote, passate in compagnia di + +estranei. Nance ci si era persa, e Deke, mentre annuiva e sbadigliava, si chiese se + +sarebbe riuscito a rimanere sveglio quando finalmente si fossero messi in quel + +letto. + +—L'ho costruita io quella proiezione di prima — disse lei stringendosi le + +ginocchia sotto il mento. — Serve per i rapinatori, sai. Ce l'avevo con me per + +caso, e te l'ho buttata in faccia perché ho pensato che era proprio divertente, tu + +che cercavi di vendermi quella stronzata di programmatore indogiavanese. — Si + +inginocchiò e allungò di nuovo la mano. — Guarda qui. — Derek si ritrasse. — + +No, no, non preoccuparti, te lo giuro, è diverso. — Aprì la mano. Una fiamma blu + +le danzava sul palmo, perfetta e continuamente mutevole. — Guardala — disse. + +— È stupenda. L'ho programmata io. Non è una delle solite robe a sette + +immagini. È un ciclo continuo di due ore, 7200 secondi, mai due volte la stessa, + +cazzo, ogni istante unico come un fiocco di neve! + +Il cuore della fiamma era un cristallo di ghiaccio, frammenti e sfaccettature + +che schizzavano in alto, si contorcevano, sparivano, lasciandosi dietro immagini + +quasi subliminali, così luminose e definite che tagliavano l'occhio. Deke fece una + +smorfia. Soprattutto persone. Gente carina e nuda, che scopava. — Come diavolo + +hai fatto? Lei si alzò, scivolando con il piede nudo su una rivista di carta patinata, + +e con gesto melodrammatico scostò delle strisce di modulo continuo da uno + +scaffale in compensato grezzo. Deke vide una fila di piccoli apparecchi, austeri e + +dall'aria costosa, costruiti su ordinazione. — Questa qui è roba seria. Facilitatore + +d'immagine. Modulo di cancellazione rapida. Analizzatore di funzione con + +mappa cerebrale. — Snocciolava i nomi come una litania. — Stabilizzatore + +quantico di tremolio. Giuntatore di programmi. Assemblatore di immagini. . + +— E ti serve tutta quella roba per fare una fiammella? + +— Puoi dirci giuro. Queste apparecchiature sono il massimo in circolazione, + +professionali. Sono anni avanti rispetto a qualsiasi cosa abbia visto in vita tua. + +— Ehi — disse lui. — Mai sentito parlare di “Spads & Fokkers”? + +Lei rise. E allora gli parve che fosse il momento giusto, così fece per prenderle + +la mano. + +— Non toccarmi, figlio di troia, non toccarmi mai! — urlò Nance, e sbatté la + +testa contro il muro mentre si ritraeva, pallida e tremante per il terrore. + +— Okay! — Deke alzò le braccia. — Okay! Sto lontano. Okay? + +Lei lo teneva a distanza, con occhi grandi immobili. Le lacrime raccolte agli + +angoli degli occhi rotolarono lungo le guance cineree. Alla fine scosse la testa. — + +Ehi. Deke. Scusa. Avrei dovuto dirtelo. + +— Dirmi cosa? — Ma si sentì accapponare la pelle. . Aveva già capito. + +Da come lei si stringeva la testa. Da come apriva e chiudeva le mani, + +spasmodicamente. — Hai un blocco mentale anche tu. + +— Sì. — Lei chiuse gli occhi. — Un blocco di castità. Sono stati quelle facce di + +merda dei miei genitori. Non posso sopportare che qualcuno mi tocchi, o che mi + +stia troppo vicino. — Spalancò gli occhi, pieni di odio cieco. — Non ho mai + +neanche fatto niente. Proprio un cazzo. Loro lavorano tutti e due, e sono così + +ansiosi che anch'io faccia carriera che non sono neanche capaci a pisciare dritto. + +Hanno paura che trascuri i miei studi, se ci do dentro, be', hai capito, col sesso e + +roba del genere. Ma il giorno che tolgono il blocco giuro che mi faccio chiavare + +dal porco più schifoso, lercio e peloso. . Si stringeva di nuovo la testa. Deke corse + +all'armadietto dei medicinali. Trovò un barattolo di vitamina B, se ne mise in + +tasca qualcuna in caso di bisogno, e ne portò due a Nance, con un bicchiere + +d'acqua. — Prendi. — Si tenne a una certa distanza. — Questo servirà a calmarti. + +— Grazie — disse lei. Poi, quasi a se stessa: — Penserai che sono matta. + +La sala giochi della stazione dei pullman era quasi vuota. Un ragazzino di + +quattordici anni con la faccia allungata era chino su una consolle, intento a + +manovrare flotte di sottomarini nel reticolo caliginoso del Nord Atlantico. + +Deke entrò con passo indolente, con addosso la sua tenuta da ragazzo del giro, + +e si appoggiò a un muro di blocchi di scorie pressate reso liscio da innumerevoli + +mani di smalto verde. Si era lavato via la tintura dai capelli a spazzola, da + +proletario, aveva rubato jeans e maglietta da Goodwill e aveva trovato un paio di + +stivaletti negli armadietti della sauna di un ostello, quelli con le serrature da + +quattro soldi. + +— Hai visto Tiny in giro, amico? + +I sottomarini schizzavano come pesciolini fluorescenti. — Dipende da chi lo + +vuol sapere. + +Deke si toccò il telecomando dietro l'orecchio sinistro. Lo Spad roteò su se + +stesso sopra la consolle, veloce e delicato come una farfalla. Era bellissimo; così + +perfetto, così “vero” da far sembrare la sala un'illusione. Sfrecciò sul reticolo a + +pochi millimetri dal vetro, traendo vantaggio dall'effetto suolo programmato. Il + +ragazzino non si preoccupò neppure di alzare gli occhi. — Da Jackman's — disse. + +— Richmond Road, vicino ai residuati. Deke lasciò svanire lo Spad a metà di + +un'impennata. Jackman's occupava la maggior parte del terzo piano di un + +vecchio edificio in mattoni. Deke trovò per prima cosa il Best Buy War Surplus, + +poi un'insegna al neon rotta sopra un ingresso buio. Il marciapiede di fronte era + +pieno di residuati d'altro tipo: veterani mutilati, alcuni dei tempi dell'Indocina. + +Vecchi che avevano lasciato gli occhi sotto il sole asiatico erano accovacciati + +vicino a ragazzi che avevano inalato micotossine in Cile. Deke fu contento di + +sentire le porte del vecchio ascensore chiuderglisi dolcemente alle spalle. + +L'orologio polveroso sul lato opposto della lunga sala spettrale gli disse che + +mancava un quarto alle otto. Il Jackman's era stato imbalsamato venti anni + +prima che lui nascesse, sigillato con una pellicola giallastra di nicotina, lucido e + +brillantina. Direttamente sotto l'orologio, gli occhi vuoti di un cervo, preda del + +nonno di chissà chi, guardavano Deke da una fotografia incorniciata e ingrandita + +che aveva assunto la tinta seppia delle ali di uno scarafaggio. Si sentivano i colpi + +secchi e i fruscii di un tavolo da biliardo, lo scricchiolio di uno stivale da lavoro + +sul linoleum mentre un giocatore si chinava per tirare. Sopra le lampade con i + +paralumi verdi era appesa una sfilza di campane di Natale in carta crespa + +scolorita, di un rosa morto. Deke guardò le pareti ingombre. Nessun facilitatore. + +— Ce lo portano, se serve — disse qualcuno. Deke si voltò incontrando gli + +occhi miti di un uomo calvo con occhiali cerchiati. — Mi chiamo Cline. Bobby + +Earl. Non avete l'aria di uno che gioca a biliardo, signore. — Non c'era nulla di + +minaccioso nella voce o nel fare di Bobby Earl. Si tolse gli occhiali dal naso e pulì + +le spesse lenti con un pezzo di tela. A Deke ricordava un istruttore che aveva + +cercato pazientemente di insegnargli l'installazione inversa dei biochip. — Io + +sono un giocatore — disse, sorridendo. Aveva i denti di plastica bianca. — So di + +non averne l'aria. + +— Sto cercando Tiny — disse Deke. + +— Be' — disse lui rimettendosi gli occhiali — non lo troverai. È andato al + +Bethesda a farsi ripulire l'impianto idraulico. E comunque non si batterebbe + +contro di te. + +— Perché no? + +— Perché non sei del giro, altrimenti riconoscerei la tua faccia. Sei bravo? — + +Quando Deke annuì, Bobby Earl chiamo: — Ehi Clarence! Porta quel facilitatore. + +Abbiamo un aviatore. + +Venti minuti più tardi, perso il telecomando e i pochi soldi che gli restavano, + +Deke passava accanto ai soldati mutilati del Best Buy. + +— Lascia che ti dica una cosa, ragazzo — gli aveva detto Bobby Earl con tono + +paterno, la mano sulla spalla, mentre accompagnava Deke all'ascensore. — Non + +riuscirai mai a vincere contro un ex-combattente. . mi ascolti? Io non sono + +neanche tanto bravo, solo un vecchio soldato di fanteria, sono stato in iper + +quindici, forse venti volte. Il vecchio Tiny era un pilota, un pilota coi coglioni. Ha + +passato tutta la guerra in iper fino al collo. Ha le membrane ridotte male. . non + +riuscirai mai a batterlo. + +Era una sera fredda. Ma Deke bruciava di rabbia e umiliazione. + +—Cristo, quanto è rozzo — disse Nance, mentre lo Spad mitragliava colline di + +biancheria intima rosa. Deke, raggomitolato sul divano, si strappò da dietro + +l'orecchio il piccolo e costoso telecomando Braun. + +— Adesso non mettertici anche tu, stronzetta nata-con-la-camicia. . + +— Ehi, calmati! Non è mica colpa tua. È solo questione di tecnologia. + +Quella piastrina che hai tu è veramente primitiva. Voglio dire, per il mercato + +magari va bene. Ma paragonata alle cose che facciamo a scuola è. . Dovrei + +riscrivertela io. + +— Come sarebbe? + +— Lascia che te la sistemi io. Queste puttanate sono scritte tutte in + +esadecimale, capisci, perché i programmatori dell'industria vengono tutti dai + +computer. È così che pensano. Ma fammelo portare al lettore-analizzatore del + +dipartimento, inserire qualche modifica, tradurlo in un linguaggio moderno, + +eliminare tutte le parti ridondanti. . Ti migliorerà i tempi di reazione, dimezzerà + +il circuito di feedback. Così volerai più veloce e meglio. Diventerai un vero + +professionista! — Tirò una boccata di marijuana dalla pipa ad acqua, poi si piegò + +in due, ridendo e tossendo. + +— È legale? — chiese Deke dubbioso. + +— Ehi, perché credi che la gente compri telecomandi con i fili in oro? Per il + +prestigio? Cagate. La conduttività migliora, elimina qualche nanosecondo dal + +tempo di reazione. E nel gioco il tempo di reazione è tutto, ragazzo. + +— No — disse Deke. — Se fosse così facile, la gente ce l'avrebbe già. + +Tiny Montgomery ce l'avrebbe. Avrebbe il meglio. + +— Ma mi ascolti o no? — Nance appoggiò la pipa, e un po' di acqua marrone si + +rovesciò per terra. — La roba con cui lavoro io è tre anni avanti a qualsiasi cosa + +si trovi in giro. + +— Sul serio? — disse Deke dopo una pausa. — Puoi farlo? + +Era come passare da un Modello T a una Lotus del ‘93. Lo Spad era un sogno, + +rispondeva al minimo pensiero di Deke. Per settimane si fece le sale giochi senza + +essere mai battuto. Volava contro i ragazzini del posto e abbatteva i loro aerei, + +uno o tre per volta. Correva rischi, giocava veloce. E gli aerei cadevano. . + +Finché un giorno Deke stava mettendo via i soldi delle vincite, e un negro + +dinoccolato si staccò dal muro. Guardò le banconote di Deke con il loro involucro + +di plastica e sorrise. Un dente con incastonato un rubino lampeggiò. — Sai — + +disse — io l'avevo “sentito” che c'era un tizio che sapeva volare contro i + +ragazzini. + +— Diocristo — fece Deke spalmando burro danese su un grissino alle alghe. — + +Li ho sotterrati, quei negri. Ed erano anche bravi. + +— Mi fa piacere, tesoro — mormorò Nance. Stava lavorando sul suo progetto + +per gli esami di fine d'anno, immettendo dati in una macchina. + +— Sai, credo di avere del talento per questa roba. Capisci? Cioè, il programma + +mi dà il vantaggio, ma io so sfruttarlo sul serio. Mi sto facendo una reputazione, + +sai? — D'impulso accese la radio. Ottoni stridenti, dixieland. + +— Ehi — disse Nance. — Ti dispiace abbassare? + +— Scusa, stavo solo. . — Cercò un'altra stazione, trovò della roba lenta, + +romantica. — Ecco. Alzati. Balliamo. + +— Ehi, lo sai che non posso. . + +— Invece puoi, bellezza. — Le buttò il grosso orsacchiotto di peluche, e + +raccolse dal pavimento un abito di cotone stampato di lei. Lo tenne per la vita e + +per una manica infilandosi il colletto sotto il mento. Profumava di patchouli, e + +più lievemente di sudore. — Io sto qui e tu stai lì, e balliamo. Capito? + +Sbattendo le palpebre, Nance si alzò e strinse forte l'orsacchiotto. Ballarono + +lentamente, guardandosi negli occhi. Dopo un po', lei cominciò a piangere. Senza + +smettere di sorridere. + +Deke stava sognando a occhi aperti, immaginando di essere Tiny Montgomery + +collegato al suo jet. Immaginava la macchina che reagiva ad ogni minimo + +impulso neurale, i riflessi tesi al massimo, lo stimolante che scorreva nelle vene. + +Il pavimento della stanza di Nance divenne una giungla tropicale, il letto un + +altopiano ai piedi delle Ande, e Deke faceva volare il suo Spad alla velocità + +massima, come se fosse un caccia interattivo. Ipodermiche computerizzate gli + +immettevano superstimolanti nel flusso sanguigno. Sensori inseriti direttamente + +nel cranio. . mentre eseguiva una virata supersonica nel grande bacino verde- + +azzurro del cielo sopra la foresta tropicale boliviana. Sicuramente Tiny sarebbe + +stato capace di sentire il flusso del vento sulle superfici di controllo. Sotto di lui + +la fanteria si faceva strada nella giungla, con le pompe di stimolanti legate sopra + +il gomito per dare loro una spintarella in più, da danza della morte, nel + +combattimento, una spruzzata di inferno liquido in una fiala di plastica blu. Ne + +ricevevano forse per dieci minuti alla settimana. Ma per volare a pelo degli + +alberi, i riflessi tesi al massimo, così basso che le truppe di terra non ti vedevano + +finché non eri sopra di loro, con gli agenti al fosgene già scaricati, e sparivi prima + +ancora che potessero prendere la mira. . ci voleva un flusso costante di + +iperstimolanti per mantenersi in quelle condizioni. E l'interfaccia neurale con + +l'aereo era una strada a doppio senso: i computer di bordo controllavano i dati + +biochimici e decidevano quando immettere la roba, quando fornire alla + +componente umana una dose killer di spirito combattivo. + +Dosaggi di quel genere distruggono. Distruggono a poco a poco, senza tregua, + +incidendo le superfici del cervello, erodendo le membrane cellulari. Se non si + +veniva congedati in fretta ci si ritrovava con un'attenuazione delle cellule + +neurali: riflessi troppo rapidi per essere controllati dal corpo, e l'istinto di fuga- + +o-attacco completamente sballato. . + +— Ce l'ho fatta, ragazzo! + +— Eh? — Deke alzò gli occhi, sorpreso, mentre Nance entrava sbattendo la + +porta, gettando libri e borsa sul mucchio più vicino. + +— Il mio progetto. . sono stata esentata dagli esami. Il profe ha detto che non + +aveva mai visto una roba del genere. Ehi, senti, abbassa le luci, ti spiace? I colori + +mi fanno un effetto strano. — Lui l'accontentò. — Fammi vedere, allora. Fammi + +vedere questa cosa meravigliosa. + +— Sicuro. — Nance prese il telecomando, buttò giù a calci un po' di roba dal + +letto e si mise in posa. Una scintilla si trasformò in una fiamma sopra il palmo + +della sua mano. Si sparse come un rivoletto di mercurio lungo il braccio, il collo, + +e divenne un serpente, con la testa triangolare e la lingua dardeggiante. Colori + +ardenti, arancione e rosso. Le scivolò fra i seni. — L'ho chiamato serpente di + +fuoco — disse lei orgogliosamente. + +Deke si avvicinò per guardare meglio, e lei balzò indietro. + +— Scusa. È come la fiamma, no? Cioè, si vedono quelle piccole figurine che + +scopano, dentro. + +— Una specie — disse lei. Il serpente di fuoco le scivolò lungo lo stomaco. — Il + +mese prossimo giunterò 200 programmi di fiamma separati, con delle + +giustificazioni intermedie per ottenere l'effetto visuale. Poi inserirò l'immagine + +mentale del corpo per renderlo autorientante. + +— Così potrà strisciare lungo tutto il corpo senza doverci pensare. Potrai + +indossarlo mentre balli. Forse sono scemo. Ma se non l'hai ancora fatto, com'è + +che posso vederlo? + +Nance ridacchiò. — È qui il bello. . metà del lavoro non l'ho ancora fatto. Non + +avevo tempo di assemblare i pezzi in un programma unificato. Accendi la radio: + +voglio ballare. — Gettò via le scarpe. Deke si sintonizzò su qualcosa di vigoroso. + +Poi, su richiesta di Nance, l'abbassò fin quasi a un sussurro. + +— Mi sono procurata due dosi di iper, capisci. — Saltellava sul letto, + +intrecciando le mani come una danzatrice balinese. — L'hai mai provata. + +Incredibile. Dà una concentrazione assoluta. Guarda. — Si mise “en pointe”. — + +Mai fatto prima. + +— Iper — disse Deke. — L'ultima persona che ho conosciuto che hanno + +trovato con quella roba, si è beccato tre anni in fanteria. Come te la sei + +procurata? + +— Ho fatto un affare con una veterana che avevo conosciuto alle medie. + +— Si è ritirata il mese scorso. Quella roba mi dà la visualizzazione perfetta. + +Posso controllare la proiezione a occhi chiusi. Ho assemblato mentalmente il + +programma in un attimo. + +— Con due dosi sole? + +— Una dose. L'altra mi servirà più avanti. L'insegnante è rimasto così + +impressionato che mi ha prenotato un colloquio per un lavoro. Un reclutatore + +della I. G. Feuchtwaren verrà al campus fra due settimane. Quella capsula servirà + +a vendergli il programma e me. Finirò la scuola con due anni di anticipo, filerò + +dritta nell'industria senza andare in prigione e senza dover pagare 200 dollari. + +Il serpente si arrotolò formando una tiara fiammeggiante. Deke provò una + +strana sensazione al pensiero che Nance sarebbe uscita dalla sua vita. + +— Sono una strega — cantò Nance — la strega del wetware. — Si sfilò la + +camicia dalla testa e la buttò in alto. I seni alti e ben fatti si muovevano liberi, + +mentre ballava. — Arriverò — stava cantando una canzone di successo — fino + +in. . cima! — Aveva i capezzoli piccoli, rosei e ritti. Il serpente di fuoco li leccò, + +poi schizzò via. + +— Ehi, Nance — disse Deke a disagio. — Datti una calmata, huh? + +— Sto festeggiando! — Si infilò un pollice nelle mutandine dorate, lucide. Il + +fuoco le si avvolse attorno alla mano e fra le cosce. — Sono la dea vergine, bello + +mio, e ho la forza! — Stava cantando di nuovo. + +Deke distolse gli occhi. — Adesso devo andare — farfugliò. — Andare a casa a + +farmi una sega. — Si chiese dove avesse nascosto la seconda dose. Poteva essere + +ovunque. + +C'era un protocollo nel giro, un tacito ordine di deferenza e precedenza, + +elaborato quanto quello di una corte imperiale cinese. Non importava se Deke + +era bravo, se la sua reputazione si stava spandendo a macchia d'olio. Anche un + +aviatore di nome non poteva sfidare chi voleva. Doveva salire di grado. Ma se si + +volava ogni sera, se si era sempre disponibili a rispondere alle sfide, e si era + +bravi. . Be', era possibile salire in fretta. + +Deke era in vantaggio di un aereo. Era un torneo, tre aerei contro tre. Non + +c'erano molti spettatori, una dozzina al massimo, ma era un buon duello, e + +facevano rumore. Deke era immerso nella calma maniacale del combattimento, + +quando si rese conto d'improvviso che tutti erano diventati silenziosi. Vide i tipi + +del giro agitarsi e scambiarsi occhiate. Gli occhi guardarono alle sue spalle. Sentì + +le porte dell'ascensore aprirsi. Freddamente eliminò il secondo aereo nemico, + +poi arrischiò una rapida occhiata sopra le spalle. Tiny Montgomery era appena + +entrato da Jackman's. La sedia a rotelle scivolò con un sussurro sul linoleum + +ingiallito, guidata da piccole contrazioni di una mano non del tutto paralizzata. + +La sua espressione era seria calma, indifferente. + +In quell'istante Deke perse due aerei. Uno per derisoluzione, cancellato dal + +facilitatore, e l'altro perché il suo avversario era un vero lottatore: eseguì una + +vite orizzontale, diminuendo la velocità e scivolando di fianco, e mitragliò il + +biplano di Deke mentre gli passava davanti. L'aereo cadde in fiamme. I due + +superstiti avevano la stessa altezza e velocità, e mentre cercavano la posizione + +migliore si ritrovarono naturalmente a girare in tondo. + +Gli altri fecero posto a Tiny mentre si avvicinava al tavolo. Bobby Earl Clive lo + +seguiva, dinoccolato e noncurante. Deke e il suo avversario si scambiarono + +un'occhiata e ritirarono i loro aerei dal tavolo di gioco, per lasciar parlare + +l'uomo. Tiny sorrise. I lineamenti erano piccoli, assiepati al centro della faccia + +pallida e molle. Un dito si contraeva leggermente sul bracciolo della sedia. — Ho + +sentito parlare di te. — Guardò dritto Deke. La voce era morbida e + +sorprendentemente dolce, quasi da bambina. — Ho sentito che sei bravo. Deke + +annuì adagio. Il sorriso svanì dalla faccia di Tiny. Sporse le labbra morbide e + +carnose, come se aspettasse un bacio. Gli occhi piccoli e luminosi studiarono + +Deke senza malizia. — Vediamo cosa sai fare, allora. + +Deke si immerse nel freddo gioco della guerra. E quando il nemico precipitò + +fra fumo e fiamme, per esplodere e svanire sul tavolo, Tiny girò la sedia senza + +una parola, si infilò nell'ascensore e sparì. Mentre Deke raccoglieva le sue + +vincite, Bobby Earl gli si avvicinò e disse: — Vuole giocare con te. + +— Eh? — Deke non era abbastanza in alto nel circuito da sfidare Tiny, + +neanche lontanamente. — Qual è il trucco? + +— Uno che doveva venire domani da Atlanta ha rinunciato. Il vecchio Tiny + +aveva una gran voglia di mettersi contro qualcuno di nuovo. Perciò pare che tu + +possa aspirare alla Max. + +— Domani? Mercoledì? Non mi lascia molto tempo per prepararmi. + +Bobby Earl fece un sorriso gentile. — Non credo che faccia molta differenza. + +— Come sarebbe a dire, signor Cline? + +— Ragazzo, tu non sai le “mosse”, capisci? Non hai sorprese. Voli come un + +principiante, solo più veloce e agile. Mi segui? + +— Non sono tanto sicuro. Vogliamo farci qualche scommessa? + +— A essere sincero — disse Clive — ci speravo. — Tirò fuori dalla tasca un + +piccolo notes nero e leccò la punta di un mozzicone di matita. — Ti do cinque a + +uno. Nessuno ti darà delle quotazioni migliori. + +Guardò Deke quasi con tristezza. — Tiny, vedi, è troppo superiore a te, e + +questo è il succo della faccenda. Lui vive per quel maledetto gioco, non ha altro. + +Non può alzarsi da quella maledetta sedia. Se credi di poter battere un uomo che + +lotta per la propria vita, ti sbagli di grosso. + +Il ritratto del colonnello dipinto da Norman Rockwell guardava Deke + +spassionatamente, dal Kentucky Fried sull'altra parte di Richmond Road, di + +fronte al bar. Deke stringeva la tazza con mani fredde e tremanti. Si sentiva + +ronzare il cranio per la stanchezza. Cline aveva ragione, disse al colonnello. + +Posso combattere con Tiny, ma non posso vincere. Il colonnello fissava con + +sguardo calmo e non particolarmente amichevole, che comprendeva anche il + +bar, il Best Buy e il suo squallido regno di Richmond Road. Aspettando che Deke + +ammettesse a se stesso la cosa terribile che doveva fare. + +— Tanto quella troia mi pianterà lo stesso — disse Deke ad alta voce. + +La cameriera negra lo guardò con aria strana, poi distolse subito gli occhi. + +— Ha telefonato papà! — Nance entrò ballando nell'appartamento, + +sbattendosi la porta alle spalle. — Sai cosa ha detto? Ha detto che se riesco a + +farmi assumere e restare per sei mesi, mi farà togliere il blocco. Ci pensi? Deke? + +— Esitò. — Stai bene? Deke si alzò. Adesso che era arrivato il momento si + +sentiva irreale, come se fosse in un film, o qualcosa del genere. — Perché non sei + +tornato a casa ieri notte? — chiese Nance. + +Lui si sentiva il volto teso in maniera innaturale, una maschera di pergamena. + +— Dove hai nascosto l'iper, Nance? Mi serve. + +— Deke — disse lei, facendo un sorriso incerto che svanì subito. — Deke, è + +mia. La mia dose. Ne ho bisogno. Per il colloquio. Lui sorrise con disprezzo. — + +Hai i soldi. Puoi sempre procurartene un'altra capsula. + +— Non per venerdì! Ascolta, Deke, è veramente importante. Tutta la mia vita + +dipende da quel colloquio. Mi serve quella capsula. È tutto quello che ho! + +— Un cazzo, bella, tu hai tutto il mondo! Merda, guardati in giro: un etto e + +mezzo di hashish libanese! Acciughe in scatola. Assistenza medica illimitata, se + +dovessi averne bisogno. — Lei stava indietreggiando, inciampando contro le + +onde statiche di lenzuola sporche e riviste spiegazzate che si frangevano ai piedi + +del letto. — Io non ho mai avuto niente di lontanamente simile a questo. Non ho + +mai avuto quel vantaggio che ti fa andare avanti. Be', questa volta ce l'ho. C'è un + +combattimento fra due ore che io ho intenzione di vincere. Mi senti? — Si stava + +infuriando, e questo era un bene. Ne aveva bisogno per quello che doveva fare. + +Nance alzò le braccia, il palmo aperto, ma questa volta lui era pronto e le colpì + +la mano, senza vedere neppure il tunnel nero, o i piccoli occhi rossi. Poi caddero + +tutti e due, e lui le si trovò sopra, il respiro di Nance caldo e veloce sulla sua + +faccia. — Deke! Deke! Io ho bisogno di quella roba, Deke, il mio colloquio, è la + +sola. . devo. . devo. . — Girò la testa, piangendo, verso il muro. — Ti prego, Dio, ti + +prego, non. . + +— Dove l'hai nascosta? + +Bloccata sul letto dal suo corpo, Nance cominciò a contorcersi, in spasimi di + +dolore e di paura. + +— Dov'è? + +La sua faccia era esangue, grigia carne di cadavere, occhi pieni di orrore. Le + +labbra le tremavano. Era troppo tardi per tornare indietro; + +Deke aveva passato il limite. Si sentiva disgustato e nauseato, e ancora più per + +il fatto che in qualche modo inaspettato e sgradito, gli “piaceva”. + +— Dov'è, Nance? — E lentamente, molto delicatamente, cominciò ad + +accarezzarle la faccia. + +Deke chiamò l'ascensore del Jackman's con il dito che si muoveva rapido e + +veloce come un calabrone e si posava leggero come una farfalla sul pulsante di + +chiamata. Si sentiva pieno di energia, e la controllava perfettamente. Mentre + +saliva si tolse gli occhiali da sole e sogghignò rivolto alla sua immagine riflessa + +sulla cromatura sporca di ditate. Aveva le pupille spillate, quasi invisibili, ma il + +mondo era luminoso come una grande luce al neon. + +Tiny lo aspettava. Gli angoli della bocca gli si piegarono in un sorriso dolce, + +mentre notava le sue pupille, la calma esagerata dei movimenti, il tentativo + +fallito di fingersi goffo. — Bene — disse con voce da bambina. — Pare che debba + +aspettarmi delle sorprese. La Max era attaccata a uno dei tubi della sedia a + +rotelle. Deke si mise al suo posto e si inchinò, non proprio in maniera scherzosa. + +— Cominciamo. — Come sfidante, volava in difesa. Materializzò i suoi aerei ad + +un'altezza intermedia, abbastanza in alto da poter scendere in picchiata, + +abbastanza in basso da avere un preavviso quando Tiny avesse attaccato. Attese. + +Furono gli spettatori a metterlo sull'avviso. Un tipo grasso, con la brillantina, + +assunse un'aria sorpresa; un babbeo dagli occhi vuoti cominciò a sorridere. Si + +sentì un mormorio. Gli occhi si mossero lentamente su quelle teste rese immobili + +dal tempo di reazione sovrastimolato. Gli ci vollero tre nanosecondi per + +individuare la direzione dell'attacco. Deke sollevò la testa di scatto, e. . Figlio di + +puttana, era “cieco”! I Fokker scendevano dritti dalla lampadina da 200 watt, e + +Tiny l'aveva indotto a guardarla. Vedeva tutto bianco. Deke strizzò le palpebre + +facendo sgorgare le lacrime e cercò freneticamente di mantenere la visuale. + +Allargò la formazione, facendo virare due biplani a sinistra e uno a destra. + +Immediatamente fece compiere a ciascuno un mezzo giro, poi li riportò sulla + +rotta di prima. Doveva schivare a caso, non sapendo dove fossero gli aerei + +nemici. + +Tiny ridacchiò. Deke lo sentiva attraverso i rumori della folla, gli incitamenti, + +le imprecazioni, il tintinnio delle monete, che sembravano seguire un loro ritmo + +indipendente dagli alti e bassi del duello. + +Quando tornò a vedere, un istante più tardi, uno Spad era in fiamme e + +precipitava. I Fokker seguivano i suoi due aerei superstiti, uno sul primo e due + +sull'altro. Dopo tre secondi di gioco era in svantaggio di un aereo. + +Muovendosi velocemente per evitare che Tiny potesse centrarlo con i + +traccianti, fece fare un looping all'aereo con un solo inseguitore e portò l'altro + +verso il punto cieco, fra Tiny e la lampadina. L'espressione di Tiny si fece molto + +calma. Una lieve ombra di delusione, perfino di disprezzo, venne annullata dalla + +tranquillità. Guidava gli aerei senza fretta, aspettando che Deke facesse la sua + +mossa. + +Allora, appena un attimo prima del punto cieco, Deke gettò il suo Spad in + +picchiata, mentre i Fokker gli passavano sopra e si inclinavano in virata da una + +parte e dall'altra, curvando di nuovo per riprendere posizione. + +Lo Spad puntò verso il terzo Fokker, messo in posizione dall'altro aereo di + +Deke. I proiettili mitragliarono le ali e la fusoliera cremisi. Per un istante non + +accadde nulla, e Deke pensò di aver mancato il bersaglio. Poi il piccolo aereo + +scivolò a sinistra e precipitò, lasciandosi dietro una scia di fumo oleoso. Tiny + +aggrottò le sopracciglia, e piccole rughe di dispiacere gli sciuparono la bocca + +perfetta. Deke sorrise. Uno pari, e Tiny teneva le sue posizioni. + +Entrambi gli Spad erano tallonati da vicino. Deke li fece allargare, poi li portò + +insieme da lati opposti del tavolo. Li puntò dritti uno contro l'altro, + +neutralizzando il vantaggio di Tiny: nessuno dei due poteva sparare senza + +mettere in pericolo i propri aerei. Deke portò i suoi alla massima velocità, muso + +contro muso. Un istante prima che si scontrassero li fece passare uno sopra + +l'altro, aprendo il fuoco contro i Fokker e virando. Tiny era pronto. I proiettili + +riempirono l'aria. Poi uno dei blu e uno dei rossi si alzarono liberi, in direzioni + +opposte. Dietro di loro due biplani si aggrovigliarono in aria. Le ali si toccarono, + +si torsero, e gli aerei si accartocciarono. Caddero insieme, quasi a picco, sul + +grande feltro sottostante. + +Dieci secondi di gioco, e quattro aerei in meno. Un veterano negro sporse le + +labbra e soffiò adagio. Qualcun altro scosse la testa incredulo. + +Tiny sedeva eretto, un po' inclinato in avanti sulla sua sedia a rotelle, gli occhi + +fissi, immobili, le mani morbide che stringevano debolmente i braccioli. Aveva + +perso la sua aria distaccata e divertita; tutta la sua attenzione era concentrata + +sul gioco. I ragazzi del giro, il tavolo, Jackman's stesso non esistevano più per lui. + +Bobby Earl Cline gli appoggiò una mano sulla spalla; Tiny non se ne accorse. Gli + +aerei si trovavano ai lati opposti della sala, guadagnando lentamente quota. Deke + +portò il suo vicino al soffitto, appena visibile fra il fumo. Gettò a Tiny una rapida + +occhiata, e i loro occhi si incontrarono. Freddi. — Vediamo cosa sai fare — + +mormorò Deke a denti stretti. + +Gli aerei si avvicinarono. + +Gli effetti dell'iper erano al massimo, adesso, e Deke vedeva i proiettili + +traccianti di Tiny strisciare nell'aria come lumache. Dovette mettere il suo Spad + +sulla linea di fuoco per poter sparare efficacemente, poi inclinarsi e virare in + +maniera che i proiettili del Fokker gli passassero sotto il carrello. Tiny fu + +altrettanto pronto, schivando il fuoco di Deke e passando così vicino allo Spad + +che i carrelli quasi si agganciarono. + +Deke stava facendo compiere un looping strettissimo al suo Spad, quando + +cominciarono le allucinazioni. Il feltro si contorse e si sollevò. . si trasformò + +nell'inferno verde della foresta boliviana su cui Tiny aveva combattuto. I muri si + +allontanarono in una grigia infinità, e Deke avvertì attorno a sé la gabbia di un jet + +cibernetico a decollo verticale. + +Ma Deke era preparato. Si aspettava le allucinazioni e sapeva di poterle tenere + +a bada. I militari non avrebbero mai usato una droga impossibile da combattere. + +Spad e Fokker eseguirono un looping prima di affrontarsi nuovamente. Vedeva + +la tensione sulla faccia di Tiny Montgomery, gli echi delle battaglie nel cielo + +profondo della giungla. Portarono gli aerei uno di fronte all'altro, avvertendo le + +forze di torsione che venivano trasmesse direttamente dagli strumenti al + +cervelletto, l'adrenalina pompata da sotto le ascelle, la fredda libertà del flusso + +d'aria sulla fusoliera del jet che si mescolava con gli odori del metallo + +surriscaldato e del sudore prodotto dalla paura. I proiettili traccianti gli + +schizzarono davanti alla faccia, e si tirò indietro di scatto, vedendo lo Spad + +saettare vicino al Fokker, entrambi indenni. Il pubblico agitava i cappelli e + +batteva i piedi, sembravano tutti pagliacci impazziti. Deke scambiò di nuovo + +un'occhiata con Tiny. + +Con cattiveria e anche se ogni nervo era teso come i filamenti di cristallo- + +carbonio che impedivano ai caccia di andare a pezzi nelle acrobazie sovrumane + +sopra le Ande, finse un sorriso noncurante e strizzò un occhio, inclinando + +leggermente la testa come per dire: + +“Guarda lì.” + +Tiny gettò un'occhiata di lato. + +Fu solo una frazione di secondo, ma fu sufficiente. Deke eseguì un Immelmann + +veloce e strettissimo, ai limiti della tolleranza teorica, quale non si era mai visto + +sul circuito, e si attaccò alla coda di Tiny. + +“Vediamo come te la cavi adesso, faccia di merda”. + +Tiny si buttò in picchiata verso il tappeto verde, e Deke lo seguì. + +Non sparò. Aveva portato Tiny dove voleva. In fuga. Proprio come in ogni + +missione di combattimento. Esaltato per l'iper, forse, ma spaventato, in fuga. + +Erano a pelo del feltro, adesso, a livello delle cime degli alberi. “Crepa” pensò + +Deke, e aumentò la velocità. Vedeva Bobby Earl Cline con la coda dell'occhio, e + +c'era una strana espressione sulla sua faccia. Come una preghiera. La posa + +tranquilla di Tiny era svanita. Aveva il volto contorto, tormentato. + +Tiny si lasciò prendere dal panico, e gettò il suo aereo fra la folla. I biplani + +eseguivano acrobazie fra i ragazzi del giro. Qualcuno saltava indietro + +involontariamente, altri agitavano le mani ridendo. Ma c'era una luce di terrore + +negli occhi di Tiny, che parlava di eternità, di paura e prigionia, due lame che si + +tagliavano l'un l'altra senza fine. . + +La paura era la morte nell'aria, la prigionia l'essere rinchiuso nel metallo, + +prima dell'aereo poi della sedia. Deke gli leggeva tutto in faccia: il + +combattimento era l'unica via d'uscita che Tiny avesse avuto, e aveva colto ogni + +occasione. Fino a quando qualche anonimo “nationalista” con un vecchio SAM + +l'aveva strappato dal cielo verdeazzurro della Bolivia e l'aveva scaraventato su + +Richmond Road e nel Jackman's, contro quel killer sorridente contro cui stava + +combattendo per l'ultima volta sul feltro sbiadito. Deke si sollevò sulle punte dei + +piedi, la faccia che bruciava di quel sorriso da un milione di dollari che è il segno + +distintivo della droga che aveva già consumato Tiny prima che qualcuno si desse + +la pena di farlo precipitare in un intrico di metallo e carne straziata. In quel + +momento fu tutto chiaro. Deke vide che volare era l'unica cosa che tenesse + +insieme Tiny. Sfiorare ogni giorno le dita della morte per poi levarsi dalla bara di + +metallo, nuovamente vivo. Aveva tenuto a bada il collasso con la sola forza della + +volontà. Spezzata quella forza, la morte sarebbe scesa su di lui, affogandolo. Tiny + +si sarebbe chinato, vomitandosi addosso. + +E Deke colpì. . + +Vi fu un momento di silenzio incredulo, mentre l'ultimo aereo di Tiny svaniva + +in un lampo di luce. — Ce l'ho fatta — sussurrò Deke. Poi, a voce più alta: — + +Figlio di puttana, ce l'ho fatta! Dall'altra parte del tavolo Tiny si contorse sulla + +sedia, le braccia che si agitavano spasmodicamente; la testa gli si afflosciò su una + +spalla. Dietro di lui, Bobby Earl Cline fissava dritto Deke, gli occhi come carboni + +ardenti. + +Il giocatore prese la Max e avvolse il nastro attorno a un pacco di banconote. + +Senza preavviso, gettò il tutto in faccia a Deke. Senza sforzo, con indifferenza, + +Deke l'afferrò al volo. Per un momento, parve che il giocatore volesse saltargli + +addosso, scavalcando il tavolo da biliardo. Venne fermato da uno strattone alla + +manica. — Bobby Earl — sussurrò Tiny, la voce soffocata per l'umiliazione — + +portami. . fuori. . + +Rigidamente, con rabbia, Cline fece girare la sedia a rotelle e la spinse via, + +nell'ombra. + +Deke gettò indietro la testa e rise. Perdio, come si sentiva bene! Si mise la Max + +nel taschino della camicia. La sentì dura e pesante. Il denaro lo infilò nei jeans. + +Dio, aveva voglia di saltare, si sentiva dentro il trionfo, era come un animale + +selvaggio, bello e forte come un cervo che aveva visto una volta da un + +Greyhound, e in quel momento gli sembrò che ne fosse valsa la pena, tutto il + +dolore e le sofferenze che aveva dovuto sopportare per vincere. + +Ma il Jackman's era silenzioso. Nessuno applaudiva. Nessuno veniva da lui per + +congratularsi. Si calmò, e vide facce silenziose, ostili. Nessuno dei tipi del giro era + +dalla sua parte. Trasudavano disprezzo. Per un interminabile momento l'aria fu + +carica di violenza pronta a esplodere. . poi qualcuno si voltò, scatarrò e sputò sul + +pavimento. Il gruppo si disperse, mormorando, scivolando ad uno ad uno nel + +buio. Deke non si mosse. Un muscolo della gamba cominciò a contrarsi, segnale + +del collasso da iper. Sentiva il cranio intorpidito, e aveva un sapore orribile in + +bocca. Per un secondo dovette aggrapparsi con entrambe le mani al bordo del + +tavolo, per non cadere all'infinito nell'ombra vivente sotto di lui, mentre + +rimaneva sospeso, impalato dagli occhi morti del cervo nella foto sotto + +l'orologio. Un po' di adrenalina l'avrebbe rimesso in sesto. Doveva festeggiare. + +Ubriacarsi, drogarsi, parlare della sua vittoria, raccontarla più volte, + +contraddirsi, inventarsi particolari, ridere e vantarsi. Una sera di gloria come + +quella esigeva delle spacconate. Ma mentre era lì in piedi, con tutto il Jackman's + +enorme e silenzioso e deserto attorno a lui, si rese conto d'improvviso che non + +gli rimaneva nessuno a cui raccontarlo. + +Proprio nessuno. + +F I N E + +# Document Outline + + * [PREFAZIONE](index_split_000.html#4) + * [JOHNNY MNEMONICO](index_split_000.html#7) + * [LA NOTTE CHE BRUCIAMMO CHROME](index_split_000.html#22) + * [IL CONTINUUM DI GERNSBACK](index_split_000.html#39) + * [FRAMMENTI DI UNA ROSA OLOGRAFICA](index_split_000.html#47) + * [HINTERLAND](index_split_000.html#52) + * [NEW ROSE HOTEL](index_split_000.html#66) + * [IL MERCATO D'INVERNO](index_split_000.html#76) + * [LA RAZZA GIUSTA](index_split_000.html#93) + * [STELLA ROSSA, ORBITA D'INVERNO](index_split_000.html#103) + * [DUELLO](index_split_000.html#119) + +